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chi verifica e come funziona l’app

chi verifica e come funziona l'app

Il governo ha chiarito il ruolo dei ristoratori e delle forze dell’ordine nel controllare il rispetto dell’obbligo di green pass nei locali al chiuso

Dal 6 agosto scorso per frequentare bar e ristoranti al chiuso occorre essere muniti di green pass. La certificazione verde, lo ricordiamo, viene rilasciata a chi è guarito dal Covid-19 negli ultimi sei mesi, a chi è vaccinato almeno con una dose e a chi ha effettuato un tampone con esito negativo nelle 48 ore precedenti. Il provvedimento è stato ritenuto necessario dal Governo per contenere il contagio da Coronavirus negli ambienti chiusi e nei casi in cui si deve togliere la mascherina e per ridurre le restrizioni. Vediamo insieme chi ha l’obbligo di controllare l’effettiva validità dei green pass e come funziona l’app Verifica C19, oltre alle sanzioni per chi non è in regola.

I ristoratori hanno l’obbligo di controllare il green pass?

Stabilita la regola, occorre però definire anche chi la deve far rispettare. E se la norma è stata chiara fin dall’inizio, la stessa cosa non si può dire della questione controlli e controllori. Per questo il Ministero dell’Interno, negli scorsi giorni, per rispondere ai dubbi (e alle polemiche) dei ristoratori sull’applicazione del decreto, ha diffuso una circolare in cui si chiarisce a chi spetta verificare che i clienti dei locali al chiuso siano in possesso del green pass e in che modalità effettuare il controllo.

Controllo a due fasi: certificazione verde e documento d’identità

Secondo la nota del Viminale, i ristoratori che operano in ambienti al chiuso hanno l’obbligo di chiedere il green pass ai clienti.

I ristoratori però non possono chiedere ai clienti di mostrare il documento d’identità ad eccezione dei casi in cui ci sia una “manifesta incongruenza” tra la persona che si ha davanti e i dati anagrafici riportati sulla certificazione verde (ad esempio una cliente donna con un green pass intestato a un uomo).

Le forze dell’ordine (poliziotti, carabinieri, finanzieri) – dispiegate per il controllo del green pass e impegnate in questo periodo soprattutto nei luoghi di vacanza – possono invece verificare sempre, oltre alla validità della certificazione verde, anche il documento d’identità.

Come verificare il green pass con l’app Verifica C19

Proprietari e gestori dei locali possono avvalersi dell’app ufficiale del governo VerificaC19 che scansiona il QR code del green pass per controllarne l’autenticità e la validità e contrastare le truffe. L’applicazione è gratuita ed è disponibile per i dispositivi iOS e Android. L’app funziona offline, ma è necessario collegarsi una volta al giorno a una rete internet. La scansione del QR code può dare tre risultati: il colore verde, che significa che la certificazione è valida in Italia e in Europa, il colore azzurro, che indica che il green pass è valido solo in Italia, e il colore rosso, che segnala che la certificazione non è valida.

Le sanzioni per chi non rispetta l’obbligo di green pass

Per chi viola la norma sono previste sanzioni: le multe vanno dai 400 ai 1.000 euro sia per i clienti sia per i ristoratori che non rispettano l’obbligo di green pass; inoltre, in caso di violazione reiterata della norma può essere imposta la chiusura del locale da 1 a 10 giorni. Per chi falsifica la certificazione, infine, può scattare la denuncia.

 

Earth speakr, l’app che dà voce ai nuovi giovani paladini dell’ambiente

Earth speakr, l’app che dà voce ai nuovi giovani paladini dell’ambiente

Earth speakr è un’app pensata per dare voce ai bambini del mondo sulle questioni ambientali e allo stesso tempo per sensibilizzare gli adulti

E se i bambini del mondo si calassero letteralmente nei panni degli oggetti e degli animali che ci circondano, per raccontarci il loro punto di vista sulle questioni ambientali che affliggono il nostro pianeta? È proprio con questo intento che l’artista Olafur Eliasson ha ideato un’app chiamata Earth Speakr, un modo originale e innovativo per dare voce ai piccoli potenziali paladini dell’ambiente e per creare una rete mondiale di sostenibilità.

Come funziona Earth Speakr, l’app ambientale ed educativa

Chi meglio di un bambino, con la sua purezza e sensibilità, può raccontare in maniera semplice, efficace e genuina come stanno vivendo le conseguenze dei cambiamenti climatici e cosa li preoccupa del futuro del nostro pianeta? Negli ultimi anni la famosissima e giovanissima attivista svedese Greta Thunberg è stata la prova vivente di quanta differenza possano fare i giovani e le future generazioni nel dibattito politico mondiale sulle questioni ambientali. E visto che l’unione fa la forza, anche le reti e le comunità virtuali possono essere utili in questo senso. Con l’app Earth Speakr qualunque bambino in poche semplici mosse e con un pizzico di fantasia e creatività può registrare un messaggio vocale, diffondendo la propria testimonianza. Come spiega il creatore danese-islandese Olafur Eliasson in un video tutorial, è sufficiente che ogni bambino scannerizzi il proprio volto e le proprie espressioni, registri un messaggio contenente una speranza, una riflessione o una preoccupazione riguardante il benessere del pianeta e selezioni, infine, un oggetto a cui associarlo così da impersonarlo e animarlo.

Ogni piccolo utente, nel registrare il suo messaggio, può quindi associare qualsiasi tipo di emozione o pensiero a qualsiasi tipo di oggetto, da una triste bottiglia di plastica non riciclata a un fiume che si lamenta per l’assenza dei pesci. L’idea è proprio quella di far parlare il mondo che ci circonda e di emozionare e sensibilizzare, ponendo l’attenzione su una grande varietà di temi. Nel momento in cui il messaggio viene caricato nell’app e diffuso, si può selezionare uno dei tanti temi proposti, tra cui il riciclo, la città, le piante, la plastica, l’inquinamento atmosferico.

Ascoltare i bambini per cambiare il mondo

L’app è stata ufficialmente completata e lanciata lo scorso anno per la presidenza tedesca del Consiglio europeo, è gratuita e disponibile in ben 24 lingue. Ogni messaggio registrato finisce in una mappa interattiva mondiale e chiunque può ascoltarlo, diffonderlo e dare vita a un dibattito, tanto i bambini quanto gli adulti. La speranza di Olafur Eliasson è proprio quella di amplificare idee e soluzioni nate dai bambini e di fare in modo che gli adulti, i responsabili del cambiamento climatico e, perché no, anche i leader globali di oggi si siedano ad ascoltarle.

Come insegna Earth Speakr, promuovere la collaborazione tra vecchie e nuove generazioni e in generale tra persone di tutte le età può rendere il dialogo più costruttivo e dare un contributo significativo alla lotta ai cambiamenti climatici.

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