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Festivaletteratura a Mantova: si parla (anche) di cibo

Festivaletteratura a Mantova: si parla (anche) di cibo

Bentornato Festivaletteratura, il festival della letteratura che si svolge a Mantova dal 7 al 11 settembre, oggi alla 26esima edizione. 

Dopo due edizioni in cui ha risposto all’emergenza sanitaria con creatività, Festivaletteratura si riprende le strade e le piazze di Mantova – scrittrici e scrittori da tutto il mondo tornano a raccontare il presente nei luoghi storici della città. 

Quest’anno, anche il cibo avrà il suo spazio al festival della letteratura attraverso laboratori e talk dedicati molto interessanti. Vediamoli insieme, mentre trovate sul sito ufficiale il programma completo.

Gli incontri dedicati al cibo al Festival della Letteratura di Mantova 2022:

Giovedì 08.09 ore 14.30 / Venerdì 09.09 ore 9:30
GLI INGREDIENTI DELLA SOSTENIBILITÀ – Laboratorio di metamorfosi alimentari
Adulti e bambini dagli 8 anni
Palazzo del Mago Cappella, euro 7

Dalle madeleine di Proust al pane di Silone, il cibo non è mai stato solo un insieme di ingredienti di cui alimentarsi. La questione della sicurezza alimentare, del resto, è una preoccupazione sempre più impellente dati i cambiamenti climatici che stanno interessando il nostro pianeta. Quali sono le trasformazioni a cui va incontro il cibo che mangiamo? E perché? Cerchiamo di indagarlo in questo laboratorio, che ben si abbina all’evento-dibattito con Fabio Ciconte e Alberto Grandi.

Giovedì 08.09 ore 18
GRANO – Stefano Liberti
Piazza Mantegna, ingresso libero

Il grano è base fondante della dieta di gran parte della popolazione mondiale. Da dove viene, come viene coltivato, chi ne decide il prezzo? Dalle prime produzioni nella Mezzaluna fertile alle attuali quotazioni alla Borsa di Chicago, come è successo che questa materia prima imprescindibile per i destini dell’umanità sia diventata un prodotto finanziario? Stefano Liberti (I signori del cibo) ricostruisce storie e geografie fino alla recente crisi generata dalla guerra in Ucraina.

Venerdì 09.09 ore 12
COME ALIMENTARE UNA FILIERA, UNA DISCUSSIONE SU CIBO E SOSTENIBILITA’ – Fabio Ciconte e Alberto Grandi
Palazzo del Mago Cappella, ingresso libero

Il settore alimentare è centrale per il nostro Paese, ma è anche tra le principali vittime del cambiamento climatico. Dalle filiere corte al vertical farming, quale modello avrebbe senso implementare per garantire una sostenibilità di questo sistema?

Venerdì 09.09 ore 14.30
UN RICETTARIO PLANETARIO – Gian Piero Piretto con Francesca Mastrovito
Auditorium del Conservatorio Campiani, euro 7

La Sbrisolona, la torta che si spezza con le mani. A Mantova, ma non solo

La Sbrisolona, la torta che si spezza con le mani. A Mantova, ma non solo

È la torta più friabile che ci sia. Perché è fatta di briciole (da qui il nome), tenute insieme da burro e uova

Ha l’aspetto (disordinato) di un crumble con la superficie ricoperta di mandorle, la torta Sbrisolona, specialità della città di Mantova preparata sin dal Cinquecento. Il suo nome deriva dal termine dialettale “brisa”, briciola: il suo impasto, infatti, è tutt’altro che compatto.

L’origine contadina della torta

Come molte ricette regionali, anche quella della torta Sbrisolona ha le sue origini nel mondo contadino. Nel Cinquecento si impastava la farina di mais con lo strutto e quello che ne derivava costituiva la colazione per chi non poteva permettersi nulla di più elaborato. Negli anni a seguire a questi ingredienti si aggiunsero la farina 00, le nocciole, lo zucchero, le uova o, per chi non possedeva galline, il vino bianco. Così la ricetta giunse alla corte dei Gonzaga, che la arricchirono con spezie e con le più pregiate mandorle. 

Vietato il coltello

Quella che non è mai cambiata negli anni è la consistenza della Sbrisolona, che è sempre rimasta un agglomerato di briciole, impossibile da tagliare al coltello. Ancora oggi è consuetudine spezzare la torta con le mani, una volta cotta, e servirla così.

Prepariamo la Sbrisolona

Mescolate 200 g di farina 00 con 200 g di farina di mais (fioretto), aggiungete i semini di un bacello di vaniglia, la scorza grattugiata di un limone non trattato, 150 g di zucchero di canna, 200 g di mandorle pelate e tritate più qualche mandorla intera, 200 g di burro a temperatura ambiente, un pizzico di sale e due tuorli d’uovo. Formate una fontana e iniziate a impastare tutto con la punta delle dita, sino a che non avrete un composto fatto a bricioline. Imburrate e infarinate una teglia e versateci dentro il composto sbriciolato, facendolo cadere a pioggia. Premetelo leggermente con le mani, decoratelo con le mandorle rimaste intere e poi infornate a 180° per 40 minuti, sino a che vedrete la superficie della Sbrisolona dorarsi.

Nel tutorial i consigli per la Sbrisolona perfetta

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