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Piante che nutrono il mondo: quali sono? 4 consigli della Fao

La Cucina Italiana

Anche i cereali meno conosciuti e nutrienti, come il miglio e il sorgo, o le alternative simili ai cereali e ugualmente prive di glutine, come la quinoa e l’amaranto, sono in aumento. Colture minori e sottoutilizzate come queste sono ora in prima linea nelle tendenze alimentari, non solo dal punto di vista nutrizionale, ma anche perché molte sono benefiche per l’ambiente.

I Paesi stanno diventando sempre più interdipendenti sulle varietà di colture

Con la crisi climatica che ha colpito i modelli di precipitazione e le temperature globali, alcune varietà di colture non crescono più bene nei luoghi in cui un tempo prosperavano. Per esempio, solo pochi anni fa forse non molti avrebbero previsto che il mais sarebbe diventato difficile da coltivare in alcune zone dell’Africa. Eppure, gli agricoltori di queste zone stanno cercando altre colture, come il miglio, più adatte alla riduzione delle precipitazioni. Il cambiamento dei modelli climatici significa che i Paesi avranno sempre più bisogno di ottenere varietà vegetali da altre parti del mondo per continuare o migliorare la propria produzione.

I cambiamenti climatici non fanno che accrescere l’interdipendenza, ma da sempre i Paesi dipendono l’uno dall’altro per le colture che hanno origine altrove. Ad esempio, le varietà di caffè provenienti dall’Africa hanno fatto il giro del mondo. Mentre, per quanto riguarda le patate, il Sudamerica ha ancora più varietà da offrire di qualsiasi altra regione.
In questi contesti, l’approccio multilaterale del trattato internazionale per la collaborazione tra Paesi è sempre più importante.

Anche i gusti e le mode stanno cambiando la domanda di colture

L’evoluzione dei gusti e delle tendenze sta stimolando la domanda di nuove varietà di colture da parte degli agricoltori che cercano di migliorare i propri mezzi di sostentamento, sia che si tratti di coltivare quinoa o piselli. Ma le nuove richieste provengono anche da altri settori, come gli chef, desiderosi di esplorare i sapori e le consistenze dei cereali tradizionali, spesso più sostenibili. Per esempio, la chef della Sierra Leone, Fatmata Binta, si è imposta di valorizzare nella sua cucina il miglio fonio, che richiede meno acqua ed è molto nutriente. Queste voci non facevano parte delle discussioni quando il trattato internazionale è stato negoziato per la prima volta, ma ora si stanno facendo sentire sempre di più.

Essendo l’unico accordo internazionale vincolante dedicato alla salvaguardia, alla conservazione e allo scambio della diversità genetica delle piante che coltiviamo e mangiamo in tutto il mondo, il trattato internazionale ha un ruolo sempre più importante nel nostro mondo interdipendente e in continua evoluzione.

Il nuovo rapporto, che raccoglie i dati relativi a 355 colture, svolgerà un ruolo fondamentale nell’informare le discussioni politiche, compreso l’aggiornamento del paniere di colture dell’Allegato I del trattato internazionale. Grazie all’enorme quantità di dati pubblicamente disponibili alla base dello studio, esso costituirà inoltre una risorsa fondamentale per i ricercatori e i responsabili delle decisioni a livello globale. Il rapporto getta le basi per consentire all’umanità di esplorare il potenziale di migliaia di altre piante per soddisfare il nostro fabbisogno alimentare in futuro.

Fonte Fao

Le piante antizanzare da mettere sul balcone

La Cucina Italiana

Con il caldo, tenere le finestre aperte la sera e la notte per godersi un refolo d’aria fresca può costarci il sonno: le “terribili” zanzare sono sempre pronte infatti a intrufolarsi tra le nostre lenzuola. Tenerle alla larga però è possibile, anche senza usare prodotti chimici che nascondono sempre qualche controindicazione o emanano fragranze fastidiose. Tra le piante da tenere sul balcone ce ne sono alcune che naturalmente sviluppano un profumo capace di allontanare questi insetti. Scopriamo insieme quali scegliere, mettetele davanti alle vostre finestre e godetevi il fresco.

No ai sottovasi

Intanto una regola generale per non avere un effetto contrario a quello desiderato: evitate i sottovasi per non creare un ristagno di acqua che sarebbe ideale per la proliferazione delle zanzare. Chiaro?

Basilico

L’avreste mai detto? Il delicato e profumatissimo basilico, oltre a servire per preparare un delizioso condimento per la pasta, ha anche l’effetto di allontanare le zanzare. Sistemate un grande vaso colmo di questa pianta aromatica vicino alle finestre e sarete salvi.

Agerato

Ha fiori che sembrano pompon, soffici ed eterei, di vari colori tra cui bianco, lilla e celeste. Fiorisce dai primi giorni di giugno sino a fine estate e preferisce l’esposizione in pieno sole. Può venire attaccato da afidi, che si eliminano lavando la pianta o trattandola con un insetticida specifico.

Geranio

Sono i più utilizzati per allontanare le zanzare: emettono un profumo a noi quasi impercettibile, che disturba moltissimo gli insetti. Tutte le tipologie di gerani vanno bene, sistemateli lungo il balcone: sono uno spettacolo alla vista e un ottimo repellente per le zanzare.

Rosmarino

È una delle piante aromatiche più utilizzate in cucina e oltre a insaporire patate e grigliate di carne, il rosmarino è perfetto per tenere lontano i fastidiosi insetti. Ha poche pretese, sta bene in pieno sole e sopporta le alte temperature. E poi fiorisce a inizio primavera di fiorellini azzurri meravigliosi.

Lavanda

Con il suo profumo, è una delle piantine antizanzara per eccellenza. La lavanda fiorisce a giugno e i suoi fiori, ricchi di oli essenziali, sono perfetti per tenere lontani gli insetti come le zanzare. Potete distribuire diverse piantine sul balcone in prossimità delle finestre e per avere un risultato più efficace, diffondete per tutta la casa l’olio essenziale di lavanda utilizzando un diffusore: profumerete la casa creando un ambiente sgradito alle zanzare.

Amiche piante: 7 varietà da tenere in casa

Amiche piante: 7 varietà da tenere in casa

Gli effetti (sorprendenti) del mondo vegetale sulle nostre vite sono noti, ma lo sapevate che un ficus può essere un prodigioso depuratore dell’aria?

“Una cosa bella è una gioia sempiterna”. Così proclamava Mary Poppins estraendo dalla sua magica borsa di tappeto una grande pianta (forse una varietà di Philodendron, una pianta appartenente alla famiglia delle Araceae spesso presente nelle nostre case) per rallegrare la sua camera. Quello che forse non sapeva Mary era che tenere una o più piante in casa non ha solo una funzione decorativa e altamente terapeutica per l’umore (quanto abbiamo avuto bisogno di verde nello scorso anno? Quanti orti da davanzale sono nati?), ma è anche un potente filtro per purificare l’aria. Abbiamo chiesto a Rita Baraldi, ricercatrice del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna, Istituto per la BioEconomia (IBE-CNR), di spiegarci come funzionano e quali varietà sono più adatte ai vari ambienti delle nostre case.

L’intervista completa la trovate sul numero di gennaio, ora in edicola. Qui vi anticipiamo alcune delle varietà con capacità di «pulire» l’aria tra le quali scegliere.

ANTHURIUM SCHERZERIANUM

Foglie lanceolate verde scuro con «fiori» (spate) cuoriformi colorati dal bianco al rosso. Ama il caldo, teme i ristagni di acqua.

CHLOROPHYTUM ELATUM

Detto anche falangio o nastrino, ha lunghe foglie verde chiaro striate e piccoli fiori bianchi. In posizione luminosa, non in corrente. Resiste bene all’aria secca degli appartamenti.

EPIPREMNUM AUREUM

Tutti lo conosciamo come potos, rampicante con le foglie verdi cuoriformi talvolta macchiate di giallo. Ama la luce, non diretta. Richiede moderate innaffiature.

EUPHORBIA PULCHERRIMA

È la Stella di Natale, e proprio in questo periodo dell’anno sarà facile trovarla nelle nostre case. Teme le correnti d’aria e gli sbalzi di temperatura.

FICUS BENJAMINA E FICUS ELASTICA

Il primo con piccole foglie ovali e acuminate, lunghe non più di 12 cm, il secondo con foglie carnose lunghe fino a 40 cm. Amano la luce, ma non diretta. Temono le correnti d’aria.

HEDERA HELIX

Pianta rustica, tipica da esterno. Si adatta bene anche agli interni meno luminosi e poco riscaldati. Richiede poche cure.

SPATHIPHYLLUM WALLISII

Ha foglie lunghe lanceolate, da maggio ad agosto «fiorisce» producendo spadici (specie di piccole pannocchie bianche) avvolti da spate bianche. Ama il caldo umido.

Illustrazione Luca De Salvia

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