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#OggiDelivery: agnolotti piemontesi – La Cucina Italiana

#OggiDelivery: agnolotti piemontesi - La Cucina Italiana

Assaggiamo gli agnolotti del ristorante stellato Del Cambio di Torino: ecco il servizio di consegna a domicilio e il sostegno alle piccole imprese locali

Del Cambio non è solo un ristorante, ma un luogo che rappresenta la cultura torinese e non solo. Tra il 1821 ed il 1861 i suoi saloni erano frequentati da personaggi che hanno fatto la storia, da Cavour a Nietzsche, da Marinetti a D’Annunzio. Oggi un po’ di questa storia arriva direttamente a casa attraverso il gusto dei piatti dello chef Matteo Baronetto e della brigata di cucina di Del Cambio.

#OggiDelivery: agnolotti

Farmacia Del Cambio è il servizio di consegna a domicilio che permette di scegliere tra antipasti, primi, secondi, pasticceria, aperitivo e selezioni di vini dalla ricchissima Cantina di Del Cambio. Un modo non solo per mantenere vivo il piacere della degustazione, ma anche per sostenere le tante piccole imprese locali che riforniscono con materie prime di qualità la cucina di Piazza Carignano.

Fra i piatti da assaggiare, spicca un classico della cucina piemontese. Gli agnolotti vengono realizzati a mano, con pasta fresca e un ripieno che si ispira alla tradizione (è possibile scegliere tra bovino, spinaci, maiale, parmigiano), il tutto accompagnato da sugo d’arrosto (venduto a parte con le istruzioni per cuocerlo). In abbinamento lo chef consiglia Cuvée del Cambio 2015 Contratto.

Matteo Baronetto

Quella di sostenere le imprese locali e la ripartenza della città è una volontà che sta molto a cuore a Matteo Baronetto, executive chef di Del Cambio: «È grazie ai piccoli produttori locali che possiamo garantire da sempre la qualità e la sostenibilità della nostra cucina. Torniamo operativi non solo per aiutare queste realtà imprenditoriali a riattivare la catena operativa: vogliamo far sentire alla città di Torino la nostra vicinanza, in un momento così difficile per tutti».

Come fare i rubatà: i grissini “arrotolati” piemontesi

Come fare i rubatà: i grissini "arrotolati" piemontesi

Un’idea per sostituire o accompagnare il pane. Ecco come farli, ma attenzione: uno tira l’altro!

In tavola, soprattutto quando abbiamo ospiti, si può sostituire il pane con dei grissini, riposti in un bel cestello a forma di cilindro: donano un tocco di stile e soprattutto sono golosi. Infatti, è difficile dire di no ai grissini: di solito uno tira l’altro, perché sono leggeri e friabili.

Avete mai provato i rubatà? Sono i grissini tipici piemontesi, per la precisione di Chieri, una cittadina vicino a Torino. Prodotto da forno, conosciutissimo in Italia ed esportato in tutto il mondo, rientra a pieno titolo nella categoria dei prodotti Agroalimentari tradizionali piemontesi, ovvero quelli «le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultano consolidate nel tempo e sono praticate sul proprio territorio in maniera omogenea e secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai venticinque anni».

Storia e bontà, quindi, in un unico prodotto. Ma volete imparare come farli in casa? Qui sotto trovate la ricetta originale, mentre nella nostra gallery, vi sveliamo qualche curiosità e vi diamo qualche suggerimento per varianti ancora più saporite.

Come fare i grissini Rubatà

Ingredienti

Nella ricetta che vi proponiamo è prevista l’aggiunta di olio evo. Ecco gli ingredienti per circa 60 grissini: 560 gr di farina 00, 320 gr di acqua, 60 gr di olio evo, 20 gr di lievito di birra, 15 gr di sale, 4 gr di malto, farina di semola qb.

Procedimento

Riscaldate 3/4 dell’acqua a disposizione, ma senza portarla a ebollizione. Scioglietevi il lievito. Create una fontana di farina, aggiungete al centro l’acqua con lievito e l’olio. Impastate a mano, fino a ottenere un composto omogeneo. Aggiungete il sale e a filo la restante acqua, continuate a impastare. Quando l’impasto è liscio, spennellatelo con un velo d’olio e ponetelo su una teglia foderata con carta da forno, ricoprendolo con della pellicola trasparente e lasciandolo a riposo per 20 minuti.

Trascorso questo periodo, rilavorate l’impasto e rimettetelo a lievitare per circa un’ora. Ora, tagliate l’impasto a strisce larghe 1 cm – 1 cm e 1/2 e lunghe 16 cm, ripassatele nella semola e partendo dal centro, allungatele, facendole arrotolare su se stesse. Una volta allungate, disponetele distanziate nella teglia. Intanto, preriscaldate il forno a 200° e infornate per 20 – 25 minuti. Fate raffreddare i grissini sulla griglia del forno e serviteli croccanti.

i biscotti piemontesi da gustare come faceva Cavour

i biscotti piemontesi da gustare come faceva Cavour

Preparati con la farina di mais fioretto, erano amati dal conte che li abbinava a un bicchierino di barolo chinato. Ecco come prepararli

Si racconta che Cavour non terminasse mai un pasto senza due paste di meliga e un bicchierino di barolo chinato. Sì, perché questi biscotti tipicamente piemontesi sono una coccola da non perdere. Il loro nome deriva dal dialetto: meliga, infatti è il modo usato tra Cuneo e Mondovì per indicare la farina di mais fioretto, protagonista dell’impasto dei biscotti. Non vi serviranno stampini per creare questa sorta di ciambelline, ma una sac-à-poche. Pronti a preparare le paste di meliga? Ecco la ricetta.

La ricetta delle paste di meliga

Ingredienti

Per preparare le paste di meliga vi serviranno: 120 g di farina di mais fioretto, 240 g di farina 00, 130 g di zucchero bianco, 1 uovo + 1 tuorlo, 230 g di burro fatto ammorbidire, 1 baccello di vaniglia, scorza di limone grattugiata.

Procedimento

In una ciotola mescolate la farina 00 setacciata in precedenza con quella di mais fioretto. Incidete poi il baccello di vaniglia per il lungo e aiutandovi con la punta del coltello estraete i semi e aggiungeteli alle farine. Proseguite poi con lo zucchero.

Aggiungete il burro già fatto ammorbidire (potete lasciarlo fuori dal frigo una mezz’ora, oppure metterlo sul calorifero, non è necessario farlo fondere!) e la scorza di limone grattugiata.

Con l’aiuto di un cucchiaio (o se preferite a mano) mescolate il tutto, inserendo poi anche l’uovo intero e il tuorlo. L’impasto deve diventare morbido ma consistente e non grumoso.

Trasferitelo in una sac-à-poche che abbia il beccuccio a stella per ottenere il tipico aspetto rigato delle paste di meliga.

Accendete il forno intanto a 180° e preparate una leccarda con carta da forno. Create con l’aiuto della sac-à-poche delle ciambelline mantenendo una distanza sufficiente tra una e l’altra perché si gonfieranno in cottura.

Cuocete per circa 20 minuti controllando di tanto in tanto l’aspetto delle paste di meliga, che dovranno essere dorate. Si conservano più giorni se tenuti in una scatola di latta per biscotti.

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