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Vanity Fair dedica la copertina alle donne afghane: in copertina una cuoca di Kabul

Vanity Fair dedica la copertina alle donne afghane: in copertina una cuoca di Kabul

I volti della sofferenza, la faccia migliore dell’italia. Vanity fair dedica la copertina alle donne afghane fuggite dai talebani e arrivate nel nostro paese. Per loro lancia l’hashtag #noisiamoaccoglienza: un’iniziativa per dare più forza ai progetti di solidarietà che stanno nascendo e che svelano il cuore più autentico degli italiani

Una giovane cuoca di Kabul fotografata nella base logistica dell’Esercito a Riva del Garda, le mani sul volto a nascondere la sua vera identità. È lei la protagonista della copertina del nuovo numero di Vanity Fair, in edicola domani 8 settembre: una delle tante donne afghane costrette a scappare da un regime crudele, arrivate nel nostro Paese, e che tramite le pagine del settimanale lanciano il loro appello: non lasciateci sole, non dimenticateci, «qui e adesso, ma soprattutto nei prossimi mesi, quando le luci della ribalta mediatica si spegneranno e queste vicende rischieranno di essere scordate», sottolinea il direttore Simone Marchetti nel suo editoriale.

La dolorosa questione del ritorno in Afghanistan dei talebani è affrontata in due modi. Grazie all’Esercito e a Croce Rossa Italiana, Vanity Fair è entrato nel Centro logistico di Riva del Garda (Trento) dove è stata allestita una tendopoli in cui le famiglie afghane attendono di essere ricollocate. Sotto falso nome (nessuna vuole rivelare la propria identità per paura di ritorsioni in patria) Amina, Samira, Omulbanin ci hanno raccontato le loro storie di paura e speranza. Paura per quello che hanno lasciato, speranza per quello che verrà. Fondazione Veronesi, inoltre, ci ha presentato Nilofar, una ginecologa che ad Herat lavorava presso il loro centro di prevenzione e cura del tumore al seno. Che è riuscita a mettersi in salvo con sua madre e sua sorella. Che non smette di tremare al pensiero che, se fosse rimasta là, sarebbe stata costretta a un matrimonio combinato con un Mullah. E che ora, sentendosi al sicuro, è tornata a sognare: il desiderio più grande sarebbe quello di riprendere al più presto a fare la dottoressa qui in Italia o in un altro Paese europeo.

Sono tante le istituzioni, le università, le onlus, le aziende e anche i privati cittadini che in questi giorni si stanno muovendo per offrire un aiuto a Nilofar e a tutti gli altri rifugiati. Ci sono famiglie pronte a far spazio, all’interno delle proprie case, a un’altra famiglia afghana. C’è chi offre lezioni di italiano. Chi versa quanto può alle associazioni in prima linea. Ed è da qui che parte la seconda via per raccontare il dramma dei rifugiati in queste settimane, fare un cambio di prospettiva e mettere in luce l’incredibile movimento di solidarietà che si sta attivando nel nostro Paese. «Sui nostri canali digitali, sito e social, racconteremo con l’hashtag #NOISIAMOACCOGLIENZA tutte le iniziative, le associazioni e i progetti che si occupano e si occuperanno di dare una mano», continua Simone Marchetti nel suo editoriale. «Di più: raccoglieremo le storie di chi sta già portando un sostegno concreto. E non importa che siano grandi o piccole somme, né ingenti o trascurabili azioni: ciò che conta è fare un passo. Perché presto, lo sappiamo, arriveranno i soliti a dire che gli italiani vengono prima, che c’è ancora la pandemia, che le persone perdono il lavoro, che ci sono i poveri anche qui. È tutto vero, è tutto comprensibile. Ma è ancor più vero e ancor più comprensibile che esiste una faccia dell’Italia che guardando il volto che abbiamo messo in copertina non può che chiedersi: cosa posso fare? Come posso contribuire? È in quel viso che noi ci riconosciamo. È in quello spirito che possiamo definirci veramente italiani».

Il ristorante di Primo Appuntamento esiste?

Il ristorante di Primo Appuntamento esiste?

La risposta è sì! Tutto quello che avreste voluto sapere sul ristorante icona del romantico programma tv, che torna con Flavio Montrucchio ogni martedì in prima serata dal 31 agosto

Flavio Montrucchio torna in città ed è pronto ad accompagnare nuovi single alla ricerca dell’anima gemella nel ristorante cult di PRIMO APPUNTAMENTO con nuove 5 puntate inedite al via ogni martedì in prima serata a partire dal 31 agosto alle ore 21.20 su Real Time canale 31, in attesa della nuova stagione in arrivo nel 2022.

Molto spesso, guardando il romantico programma, ci siamo fatti mille domande proprio sulla location: il ristorante ormai divenuto leggenda, che accompagna i single verso un possibile viaggio d’amore, esiste davvero? E cosa mangiano? E chi paga il conto? Allora, abbiamo chiesto direttamente alla produzione televisiva e ci hanno dato tutte le risposte autentiche, niente bufale.

Dove si trova il ristorante di Primo Appuntamento?

Si tratta del ristorante Geco, nel quartiere Eur di Roma, ed è la location originale fin dalla prima edizione del programma di Real Time.
L’indirizzo del ristorante di Primo Appuntamento è Piazza Guglielmo Marconi, 23.

Chi decide il menù di Primo Appuntamento?

Il menù varia da stagione a stagione e viene definito insieme al maître Alessandro Pipero, che nel programma è colui che vediamo accogliere i single all’arrivo, metterli a loro agio, accompagnarli al bar o ai tavoli – no, non è un attore! Nell’elaborare la proposta gastronomica si tengono in considerazione vari parametri, tra cui la velocità di preparazione visto che il programma è tutto girato in tempo reale e la cena avviene veramente.

Cosa si mangia al ristorante di Primo Appuntamento?

Il menù del ristorante di Primo Appuntamento è molto vario con ben cinque scelte di Antipasti, cinque di Primi, quattro di Secondi e cinque di Dessert. E’ un menù di terra e di mare, si passa dal Prosciutto di Langhirano e Mozzarella di Bufala alla Tartare di salmone su Patate alla Senape per iniziare, a seguire abbiamo dei classici romani come i Tonnarelli con Carciofi Violetti e Guanciale Croccante, fino ai secondi sostanziosi come la Tagliata di Angus con Porcini e Fonduta di Taleggio. Si denota una certa attenzione agli ingredienti, sempre selezionati e ricercati nella loro provenienza. I dessert sono da grandi golosi: dal Fior di Pastiera al Cuore di Napoli, si sente la veracità della proposta finale. Il dessert che più spesso forse abbiamo visto condividere è La Pera: Pera al cioccolato bianco, mousse alla vaniglia con cuore di pere e noci, crumble di pasta frolla e cioccolato fondente e noci caramellate. Nella photo gallery potete leggere i menù della stagione in corso.

Pagano davvero la cena a Primo Appuntamento?

Per quanto riguarda il conto sì, i single pagano davvero, perché è utile capire come si comportano quando bisogna “mettere mano al portafogli” e fornisce un dato in più del loro carattere e personalità.

Al ristorante di Primo Appuntamento, sono attori o camerieri veri?

Lo staff è composto da persone che sanno fare realmente il mestiere richiesto, ma sono stati scelti dal team produttivo Discovery e dalla casa di produzione Stand By Me con un criterio di “resa televisiva”. Durante il programma gestiscono realmente la sala al posto del normale staff del Geco e sono realmente diretti dal maître.

Chi prepara i romantici dessert di Primo Appuntamento?

I dolci di questa stagione sono tutti forniti dal maestro di cake design campano Renato Ardovino, che gli affezionati di Real Time e Food Network conoscono bene perché protagonista di tanti programmi sulla pasticceria.

Come si fa a fare la comparsa al ristorante di Primo Appuntamento?

Le comparse, che cenano al ristorante insieme ai protagonisti di puntata, sono in parte di agenzia e in parte auto candidature pervenute alla redazione. Ruotano ad incastro per variare insieme ai concorrenti. Non ci sono casting particolari per questo ruolo e vengono prese solo persone su Roma.

Come si fa a partecipare a Primo Appuntamento come single?

I casting dei single sono aperti quasi tutto l’anno, si compila il form online e poi si viene contattati dalla redazione. La scelta è fatta su vari criteri, con particolare attenzione alla varietà e all’inclusività in ogni sua forma (età, generi, provenienza, preferenze sessuali, caratteristiche “speciali”), ma la cosa più importante è che non abbiano altre partecipazioni televisive recenti e che abbiano una storia da raccontare. La simpatia e la voglia di mettersi in gioco è ovviamente molto importante.

E ora che ci siamo tolti ogni curiosità, prepariamo il telecomando: PRIMO APPUNTAMENTO, 5 episodi x 60’, è realizzato da Stand by Me per Discovery Italia. Le puntate sono disponibili in anteprima streaming su discovery+.

Sfoglia la photo gallery!

» Polpette alle cipolle – Ricetta Polpette alle cipolle di Misya

Misya.info

Innanzitutto mondate le cipolle, tagliatele a fettine sottili e stufatele in padella antiaderente con sale, pepe, olio di oliva e pancetta finché non saranno ben appassite, quindi lasciatele intiepidire.
Nel frattempo fate ammollare il pane in un po’ di acqua.

Unite in una ciotola pane spugnato e strizzato, pecorino, pangrattato, cipolle e uova e mescolate bene, fino ad ottenere un composto abbastanza compatto.
Quindi create delle polpettine, cercando di farle più o meno delle stesse dimensioni.

Fate scaldare un po’ di olio di semi in una padella antiaderente e cuocete le polpettine, mescolando spesso per farle dorare in maniera uniforme.

Le polpette alle cipolle sono pronte, servitele calde o tiepide.

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