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Come conservare i salumi nel modo migliore perché non si ossidino

Come conservare i salumi nel modo migliore perché non si ossidino

I suggerimenti e i consigli per conservare al meglio i salumi, sia interi sia affettati, perché non perdano gli aromi e i profumi e mantengano intatte le proprie caratteristiche organolettiche

Sempre stuzzicanti, i salumi sono una proposta facile e veloce per queste giornate ancora estive, quando, tornati dalle ferie, non si ha voglia di stare troppo ai fornelli. E quindi i piatti freddi sono perfetti e si preparano in poco tempo. Ma quando i salumi avanzano, come fare per conservarli? Spesso si finisce per buttarli via perché non si sa come mantenerli freschi e pieni di gusto. O si lasciano giorni in frigo sino a che diventano immangiabili. Qui di seguito alcuni suggerimenti per poterli gustare al meglio anche qualche giorno dopo averli acquistati.

I salumi interi

Se acquistate salumi interi, dovreste conservarli appesi in una cantina o in una parte della casa che resti fresca, lasciando la parte finale tagliata avvolta da una piccola garza, senza che appoggi su alcuna superficie, per evitare il formarsi di muffe o macchie di umidità. Ogni volta che li affettate, abbiate cura di eliminare la prima fetta, facilmente ossidata, e poi ricoprite la superficie con una nuova garza o con un tovagliolo di cotone, legato con un filo di spago alimentare. Appendeteli a testa in giù e ripetete questa procedura sino a che non avrete terminato il salume.

Conservare i prosciutti affettati

Quando acquistate dell’affettato fresco, l’ideale sarebbe prenderne il giusto quantitativo perché non avanzi. In caso contrario, lasciatelo ben avvolto nella sua confezione, sigillandola con le mani, perché la stagnola aderisca bene e l’aria non penetri, ossidandolo. Una seconda opzione potrebbe essere quella di porlo in un contenitore a chiusura ermetica. Posizionate il contenitore nella parte più alta del frigorifero, quella più fresca. Il cambiamento di colore è il segno più evidente della perdita di freschezza del salume.

conservare i salumi

I salumi che si conservano meglio

I salumi non si conservano tutti allo stesso modo. Per quelli affettati il tempo massimo è di tre giorni, per quelli sottovuoto è la data impressa sulla confezione, se integra. Oggi ci sono in commercio diverse macchine per creare il sottovuoto, facili, poco costose e sicure da utilizzare anche in ambito domestico. In generale comunque, si mantengono meglio, senza perdere aromi e gusto, i salumi più stagionati rispetto a quelli freschi. In tutti i casi, vietato congelarli, perché ne andrebbero perdute tutte le caratteristiche organolettiche.

Nel tutorial qualche consiglio per una conservare i salumi al meglio

Il miglior pain au chocolat di Parigi è italiano

Il miglior pain au chocolat di Parigi è italiano

Una pastry chef italiana nel quartiere della Notre Pâtisserie. E a Parigi la bontà è servita!

Che cosa succede quando una dottoressa in Legge di Bergamo finisce per aprire una pasticceria a Parigi proprio sotto la Torre Eiffel? Non poteva che preparare dolci giusti, corretti, più che legali, come il miglior pain au chocolat della città. Parola dei parigini.

Chi è Francesca Coppola Bottazzi

Francesca Coppola Bottazzi è nata a Napoli, cresciuta a Bergamo, ma non avrebbe mai pensato di trascorrere la sua vita Parigi. Inizia seguendo le orme familiari, con una laurea in Giurisprudenza e un debutto nella carriera notarile. Poi, nel 2011 capisce che non è la sua strada, prende coraggio e decide di ascoltare quella che era sempre stata una sua grande passione: la pasticceria.

La nascita di sua maestà Notre Pâtisserie

Inizia così con un corso di Pâtisserie a Parigi, convinta che ci sarebbe stata solo qualche mese. Invece, è proprio in questo periodo che trova le ragioni per aprire un’attività tutta sua, come aveva sempre sognato. Ma Francesca non sognava un posto qualunque: voleva una pasticceria che fosse una gioielleria, moderna, invitante, pulita, con dolci di eccelsa qualità a prezzi accessibili e con quel tocco familiare di accoglienza un po’ italiana. Oggi è esattamente così e tutti la chiamano: «L’italiana del quartiere della Notre Pâtisserie».

Un mix di Italia e Francia

A differenza di altre pâtisserie parigine, a rendere unica la Notre è la presenza anche di dolci italiani: sul bancone, infatti, esposti come se fossero davvero preziosi gioielli ci sono millefoglie, babà e tiramisù secondo la ricetta di casa di fianco a croissant, tarte e Paris Brest, così come nella parte salata pizze e croque-monsieur. E ovviamente non manca mai una gran baguette. Molta attenzione è data alla basi, fondamentali in pasticceria, come ben si denota dalle consistenze che ne derivano. E anche nella sua equipe di lavoro, suo grande punto di forza, le provenienze sono le più svariate: c’è una ragazza di Taiwan, un’altra portoghese, una francese, per una squadra tendenzialmente al femminile, anche se in realtà per lei l’importante è che siano giovani.

Il pain au chocolat perfetto

A toccare veramente l’apice è il suo pain au chocolat, uno dei più migliori in assoluto di Parigi a detta dei parigini stessi, per almeno cinque motivi:
1. la sfoglia leggera e friabile, da sciogliersi in bocca
2. la corretta quantità di cioccolato, presente ma non invadente
3. un cioccolato amaro al punto giusto
4. quel tocco di salato che contraddistingue il pain au chocolat perfetto
5. ti riempie di briciole perché un vero croissant ti sporca sempre un po’
Infatti, persino Carolina di Monaco l’ha particolarmente apprezzato, anche se a detta di Francesca, nulla vale come l’approvazione e la soddisfazione della sua famiglia: «Senza la quale non ce l’avrebbe mai fatta».

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