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Ricetta Frittata al burro verde

Ricetta Frittata al burro verde

Si prepara con la selvatica silene che dà una speciale delicatezza. Sperimentate subito, soprattutto con gli albumi avanzati da altre preparazioni

  • 200 g cicoria selvatica pulita
  • 70 g foglie di prezzemolo o di silene puliti
  • 3 albumi
  • burro
  • aglio
  • sale

Frullate 50 g di burro morbido con 30 g di foglie di prezzemolo o di silene. Frullate alla massima velocità gli albumi con 40 g di foglie di prezzemolo o di silene e un pizzico di sale.
Scaldate bene una padellina antiaderente (ø 22 cm), fatevi fondere una noce di burro, spegnete il fuoco e versatevi subito gli albumi. Coprite con un coperchio e attendete che gli albumi si rapprendano, mantenendo calore e umidità. Se serve, accendete il fuoco per qualche secondo per ridare calore. Saltate in padella la cicoria con 1 spicchio di aglio. Distribuitela sulla frittata prima che si sia completamente rappresa e cuocetela ancora fino a quando sarà soda ma non dura.
Adagiatela su un foglio di pellicola, lasciando la parte con la cicoria verso l’alto; spalmate la superficie con il burro verde.
Arrotolate la frittata con l’aiuto della pellicola. Lasciatela raffreddare in forma, quindi tagliatela a rocchetti. Se preparate più di una frittata, frullate gli albumi subito prima di cuocerli, per evitare che l’emulsione si separi.

Wired Next Fest 2020, l’appuntamento conclusivo

Wired Next Fest 2020, l'appuntamento conclusivo

From Digital to a New World è il tema delle giornate conclusive di Wired Next Fest in diretta dagli IBM studios di piazza Gae Aulenti a Milano il 9 e 10 ottobre

Il Wired Next Fest, il più grande evento a partecipazione gratuita in Italia dedicato all’innovazione, realizzato in collaborazione con Audi, chiude il suo percorso lungo 4 mesi con un appuntamento in programma il 9 e 10 ottobre in diretta dagli IBM Studios di Piazza Gae Aulenti, nella zona di Porta Nuova a Milano.

Abbiamo trascorso mesi a parlarci solo attraverso uno schermo. Le tecnologie digitali ci hanno permesso di fare la spesa, di ordinare una pizza, di vedere un film senza andare al cinema. Ed hanno consentito ai nostri figli di continuare a studiare. Le misure di lockdown imposte per contenere la pandemia di nuovo coronavirus hanno cambiato le nostre abitudini, aiutandoci a costruire una nuova normalità, fatta di gesti quotidiani amplificati dalla tecnologia.

Per le giornate conclusive di Wired Next Fest, Wired ha scelto di raccontare la vita dopo la pandemia, la ripartenza dopo mesi di lockdown trascorsi chiusi in casa (ri)costruendo una normalità grazie allo schermo di uno smartphone. Ovvero il passaggio From Digital to a New World.

“In questi mesi del 2020 abbiamo sentito ripetere spesso come la vicenda del Coronavirus abbia accelerato diversi processi di digitalizzazione. È quello che è successo al Wired Next Fest. Dopo l’edizione del 2019 avevamo deciso di trasformare questo evento anche in un format televisivo, comportandoci come un broadcaster. È ciò che è abbiamo fatto, utilizzando la Rete e i social. L’obiettivo era quello di rendere questo progetto unico, con un mix di digitale ed esperienza dal vivo. Esperienza che ritorna nell’ultima tappa del Wired Next Fest 2020, il 9 e 10 ottobre”, spiega Federico Ferrazza, direttore di Wired Italia.

Sul palco, intervistati dai giornalisti della redazione di Wired, si alterneranno scrittori, intellettuali, artisti e docenti universitari, chiamati a provare ad immaginare come sarà la vita quotidiana delle persone dopo la pandemia. Tra questi: la celebre sociologa della tecnologia Zeynep Tüfekçi, impegnata nello studio dell’impatto di big data e intelligenza artificiale sulla società, Jim Al-Khalili, fisico e divulgatore, volto della scienza sulla BBC, Cory Doctorow, giornalista e scrittore, filosofo della rete e coeditore del celebre blog Boing Boing, l’attivista 15enne Marlene Dias, che a dieci anni con l’hashtag #1000blackgirlbooks a sostegno dell’empowerment femminile è stata ricevuta alla Casa Bianca, il romanziere William Boyd, considerato uno dei più grandi scrittori inglesi viventi, lo scrittore israeliano Eshkol Nevo, il cui romanzo “Tre piani” ha ispirato la sceneggiatura del prossimo film di Nanni Moretti, l’autore di bestseller Joël Dicker, il presidente di Alitalia TAI Francesco Caio, il cantante dei Primal Scream Bobby Gillespie, Sara Pastor, System Engineer all’Esa che sta progettando i moduli per vivere sulla Luna, Danilo Coppe, l’esplosivista che ha coordinato la demolizione del ponte Morandi, la giornalista esperta di cose americane Simona Siri, Dan Gerstein, analista politico e fondatore di una delle più importanti agenzie di ghostwriting in America, Geppi Cucciari, conduttrice tv e ambasciatrice AIRC, l’attore Alessio Boni, che parlerà di “Revenge room”, documentario sul revenge porn presentato a Venezia, il tuttologo Piero Scaruffi, Luca Parmitano, astronauta dell’Esa, l’italiano che ha trascorso più tempo a bordo della Stazione spaziale internazionale, la data scientist Francesca Dominici, che alla Harvard T.H. Chan School of Public Health usa i big data per fare ricerche sulle politiche sanitarie e il cambiamento climatico, l’esploratore e scrittore norvegese Erling Kagge, primo uomo a raggiungere il Polo Sud in solitaria, l’economista ed ex presidente dell’Inps Tito Boeri con il giornalista Sergio Rizzo, autori del libro “Riprendiamoci lo Stato. Come l’Italia può ripartire, Guido Silvestri, patologo, immunologo, virologo, divulgatore scientifico, Raffaele Alberto Ventura, giornalista e scrittore, l’illusionista inglese da milioni di click Luca Gallone, Leo Gassmann, cantautore e vincitore del Festival di Sanremo giovani 2020, l’attrice e cantante Margherita Vicario, Sofia Viscardi, founder e direttrice artistica di Venti, Helio Di Nardo, amministratore delegato di Show Reel Factory, il rapper Frah Quintale, che a giugno ha pubblicato la prima parte del doppio discoBanzai”, Ceri, uno dei più importanti produttori della musica italiana contemporanea, il cantante, musicista e produttore Cosmo, Franco “Bifo” Berardi, saggista, filosofo e agitatore culturale, che presenterà le “Ninne nanne dell’Apocalisse” scritte con il musicista Marco Bertoni, lo scrittore di fantascienza Dario Tonani, autore della saga di Mondo9, la cantante Cristina D’Avena, icona per tre generazioni di bambini, gli youtuber di Casa Surace con la loro ironia su usi e costumi del Mezzogiorno, lo stand-up comedian Valerio Lundini, Anna, astro nascente della scena rap italiana, i cantautori Colapesce e Dimartino, che quest’anno hanno scalato le classifiche con il loro album “I mortali”, il cantautore The Sleeping Tree, la influencer da oltre un milione di follower su Instagram Camihawke, Giorgio “POW3R” Calandrelli, il gamer professionista più popolare d’Italia che sta per pubblicare un libro autobiografico, l’attore hard Rocco Siffredi insieme al figlio regista Lorenzo Tano, il fumettista simbolo di una generazione Zerocalcare, Marco Villa, già direttore delle operazioni di SpaceX, ora impegnato in un’operazione di ricerca di asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra, Chiara Montanari, la prima italiana ad aver guidato una spedizione in Antartide, il bassista di Jovanotti Saturnino e lo scienziato esperto di biotech Ennio Tasciotti che presenteranno Medicine Rocks, progetto di raccolta fondi a sostegno della ricerca sulle immunoterapie intitolato alla memoria del produttore discografico Tommaso Cavanna, le nuove promesse della musica italiana tra pop ed elettronica Hån, in arte Giulia Fontana, e LIM, in arte Sofia Gallotti, e poi, Kety Fusco, arpista elettronica riconosciuta a livello internazionale, Generic Animal, progetto musicale sospeso tra trap, rock e hip hop di Luca Galizia, figura nascente dell’indie italiano che vanta collaborazioni di rilievo da Ketama126, Rkomi, Mecna, pretty Solero fino a Massimo Pericolo e Franco 126, il cantautore e musicista Andrea Laszlo De Simone, il cui ultimo disco “Immensità” è stato acclamato dalla critica, Riccardo Pasqua, amministratore delegato Pasqua vigneti e cantine, l’Head of e-commerce di Nexi Dirk Pinamonti e il Vice President Business Development di Mastercard Luca Corti, che parleranno delle prospettive per i pagamenti digitali, la designer e creativa Ludovica Basso, in arte Clorophilla, Izzy Du, designer 21enne che lavora a capi intelligenti realizzati con una combinazione di fibre abilitate e tecnologia effetto loto, così da mantenersi puliti autonomamente Carolina Giorgiani, che si occupa di upcycling di mozziconi di sigaretta per creare un materiale sostenibile e biodegradabile chiamato Butt-e, Marcel McClinton, che ha sviluppato un’app per la Generazione Z con l’obiettivo di aumentare l’alfabetizzazione e il coinvolgimento degli elettori, aggregando su un’unica piattaforma contenuti e risorse, Filippo Spiezia, Founder & Curator Digital Design Days & Awards, Tudor Laurini in arte Klaus, content creator e produttore musicale che ha fatto dei social il suo ecosistema creando un canale di comunicazione privilegiato con la sua generazione, l’illustratore “ultrapop” Gio Pastori, celebre per il suo utilizzo della tecnica del collage, che terrà un workshop dal titolo “Come si realizza un’illustrazione?”.

L’appuntamento verrà trasmesso e diffuso su Wired.it, su Next.Wired.it, il portale di Wired dedicato ai suoi eventi, e sui canali social di Wired Italia.

Come nelle passate edizioni, Audi sarà presente al Wired Next Fest, con il quale condivide la spinta all’innovazione continua e l’impegno per migliorare il futuro, attraverso lo sviluppo di tecnologie avanguardistiche che caratterizzano da sempre il suo DNA. In questa occasione, Audi farà il punto su We generation, il progetto dedicato ai giovani, sviluppato assieme ad H-FARM, per sostenere la cultura dell’innovazione e del cambiamento.

Il Wired Next Fest, con il patrocinio del Comune di Milano, è reso possibile anche grazie al supporto di alcuni partner:

Mobile Partner: Huawei;
Main Partner: E-Distribuzione, Mastercard, Nexi, UniCredit;
Event supporter: Pasqua vigneti e cantine;
Production: Piano B;

Fondazione AIRC è content partner del Wired Next Fest.

A conclusione dei 6 appuntamenti digitali i risultati del wired next fest testimoniano la grande partecipazione della nuova manifestazione digitale totalizzando 155.000 visualizzazioni della diretta streaming, oltre 250.000 video views tramite le piattaforme social, 6 MIO impressions e infine un valore di social reach pari a 5 MIO.

la bibbia per i veri appassionati

la bibbia per i veri appassionati

Nella biblioteca dei veri appassionati di alta cucina c’è un nuovo libro che non potrà mancare: Tre Stelle Michelin, Enciclopedia dell’alta ristorazione mondiale con la storia dei 286 tristellati dal 1933 al 2020, edita da Maretti. Dire enciclopedia è tuttavia riduttivo, anche perché porta con sé un’aura di noia. Al contrario, questa è una piacevole lettura che attraverso la sconfinata cultura dell’autore riesce a fare una fotografia dell’alta ristorazione moderna, ma anche futura. L’ha scritta infatti un uomo che probabilmente avrebbe potuto entrare a buon titolo nel Guinness dei Primati, perché fino al 2007 era stato sempre in pari con le nuove assegnazioni delle tre stelle Michelin. Lui si chiama Maurizio Campiverdi, aka Maurice Von Greenfields, ed è il nonno, o il papà, che tutti i gourmet vorrebbero avere per andare sempre nei ristoranti migliori.

La passione di una vita

Primo ristorante tristellato a 12 anni. «Ero con papà in un viaggio d’affari. Eravamo in Francia, in Provenza: rimasi stordito dalla magnificenza di quella esperienza e fu come un’iniziazione che ti cambia il resto della vita», racconta Campiverdi. Bolognese, capitano d’azienda nella vita reale, Campiverdi ha la passione viscerale per la cucina e ha dedicato alla ristorazione e ai viaggi tutto il suo tempo libero, diventando accademico della cucina italiana, nonché possessore di una delle collezioni più grandi di menu che hanno fatto la storia. Ogni anno, quando la Rossa presentava le guide, lui metteva in carnet tutti i ristoranti per cui “vale il viaggio”, si organizzava e partiva. Dopo l’allargamento della Michelin verso Oriente, per sua stessa ammissione, l’autore ha dovuto mollare il tiro, ma vanta comunque il venerabile record di 194 ristoranti insigniti delle 3 stelle visitati nella sua vita, su 286 riconoscimenti assegnati in totale dalla guida. Nel libro, i tristellati che Campiverdi non ha potuto censire personalmente sono segnalati con la sigla N.V. (non visitato).

Tre stelle vuol dire esperienza

Inutile che i curatori della guida Michelin insistano sulla centralità della cucina, per Campiverdi è inverosimile che quella sia solo una componente, fondamentale, certo, ma non l’unica. Ci sono tristellati che Campiverdi definisce «culinary performance», come l’Ultraviolet di Shanghai: «Uno spettacolo di arte varia», lo definisce l’autore, «nel quale è coinvolta anche la gastronomia». Senza contare inoltre che l’esercizio di giudicare un locale, a qualsiasi livello, ha comunque una componente personale, influenzata perfino dall’umore del momento. Come dice Campiverdi, per andare in un qualsiasi ristorante, specialmente se si tratta di un tristellato dove si pagherà anche un bel po’, «bisogna essere di buonumore, andarci con entusiasmo e in buona compagnia». Perché basta poco per rovinarsi l’esperienza.

I piatti devono essere memorabili

Una chiacchierata con Campiverdi, per un appassionato di cucina, non stancherà mai, perché il buon Maurizio ha un bagaglio di aneddoti da raccontare per settimane. Come dimostra nel suo libro, una vera bibbia per appassionati, dei ristoranti ricorda benissimo lo chef, le atmosfere e, se lo meritano, anche i piatti. Perché è quello in fondo il confine: «Se uno chef ha davvero fatto centro ricordi anche i piatti che hai mangiato da lui».

Alta cucina ai tempi del Covid

Che la pandemia abbia dato un colpo di grazia al turismo in generale e con questo anche al settore della ristorazione è indubbio. Tuttavia Campiverdi è fiducioso che la paura cederà il passo alla voglia di concedersi piaceri edonistici. Magari allontanandosi un po’ meno da casa, ma in Italia ci sono ben 11 tristellati e si potrebbe pensare che è il momento giusto per approfittare di qualche posto liberatosi nelle lunghe liste d’attesa. C’è anche, fa notare Campiverdi, chi sta proponendo menu scontati per attirare la clientela. È il caso di Niko Romito con il suo menu dei vent’anni 20Reale20 a 150€: «Un’occasione da non perdere».

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