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Spritz, le ricette originali | La Cucina Italiana

Spritz, le ricette originali | La Cucina Italiana

Di fama internazionale. Dall’usanza delle truppe austriache di allungare il vino con acqua frizzante a oggi ne è passato di spritz sotto i ponti. C’è però una data da ricordare, il 2011, l’anno in cui la ricetta dello spritz come la beviamo noi, cioè «macchiato» con un bitter (Select, Cynar, Aperol e Campari), è entrata a far parte della IBA (International Bartenders Association) Official Cocktail List, diventando famosa anche fuori dell’Italia. Fautore di questo riconoscimento importante è stato Giorgio Fadda, oggi presidente IBA.

Spritz, le ricette originali

Metodo Build (preparato nel calice). Bicchiere: calice da vino. Porzione per una persona

A Venezia

3 parti di vino bianco fermo
2 parti di Select bitter o Cynar
1 parte di soda o seltz
1 oliva verde 

A Padova

3 parti di vino frizzante
2 parti di Aperol
1 parte di soda o seltz 

A Treviso

3 parti di Prosecco
2 parti di Aperol o Campari
1 parte di soda o seltz

A Brescia (detto Pirlo)

3 parti di vino bianco fermo
2 parti di Campari

In tutti, aggiungete ghiaccio e arancia

Preparazione

Riempite il calice con ghiaccio, versate prima la parte di vino e poi l’alcolico che avete scelto tra Aperol, Select, Cynar o Campari: così si misceleranno meglio, senza bisogno di mescolare troppo a lungo con un cucchiaino. Colmate con la soda, se previsto dalla ricetta, e decorate con una fetta di arancia oppure con un’oliva verde.

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Spritzerie: locali dove lo spritz è il protagonista

Spritzerie: locali dove lo spritz è il protagonista

Lo spritz è in assoluto l’aperitivo più venduto nel nostro paese, da Nord a Sud, e oramai non ci ricordiamo neppure come fosse prima che il cocktail tipico veneto invadesse l’Italia intera. Oramai spritz è sinonimo di dolcevita nel mondo e si comincia a parlare di una vera e propria spritz economy che nel 2019 ha toccato i 4,3 miliardi di euro (“Sole24Ore”) solo nel nostro Paese.   

Lo spritz è andato alla conquista oltre confine approdando a New York, ed è lì che ha scalzato il rosé negli aperitivi della Grande Mela. In Francia, invece, per stima e un po’ per invidia, ha ispirato la versione-copia a base di vino frizzante dall’Argentina e liquore di arance Valencia: lo Chandon Garden Spritz. Fieri dell’originale e senza temere rivali, in Italia navighiamo a tutta velocità dando vita alla startup Sprizzer per dosarlo alla spina, già miscelato, e al franchising Spritzzeria per raggiungere capillarmente ogni angolo del Bel Paese

Spritz mania: dai 2€ allo stellato

Lo spritz unisce intere generazioni, e non solo perché il costo è contenuto (solitamente, ma occhio al rincaro in arrivo): parte dai 2,5€ se bianco nel Veneto, mai sotto i 4 rigorosamente con fetta d’arancia in Emilia, fino a 15€ con vista Duomo a Milano. Lo spritz dà il via al pranzo stellato al D’O di Oldani (Cornaredo, due stelle Michelin), si sorseggia sui tetti della capitale quando cala il sole e si assapora, come se fosse il più buono di sempre, da neolaureato all’Inge Bar di Ferrara. La varietà è tale che sono nati persino dei locali specializzati, quelli che vanno a tutto spritz, che lo vendono economico e fanno la fortuna dell’universitario squattrinato, o che lo servono d’autore in location da urlo. Venezia resta fedele ai suoi bacari, mentre Milano modaiola si stacca dal trend del gin e omaggia lo spritz con un locale totalmente dedicato. 

Aperol, Select o Campari?

L’IBA (the International Bartenders’ Association) l’ha inserito tra i New Era drinks nel 2011, mentre la Mixology Academy ne ha fatto un Master ad hoc. Proprio perché gli ingredienti sono pochi: vino bianco, bitter e soda, devono essere di buona qualità e ben miscelati. I bartender si spingono a cercare varianti fantasiose oppure riscoprono antichi liquori e amari, di nicchia e locali (come il Centino o il Meletti). Ci sono però le dovute differenze: a Venezia il vino è fermo e si usa rigorosamente il Select, a Treviso si serve in caraffe unendolo all’Aperol o al Campari. A Udine è d’obbligo usare il Tocai friulano e una buccia di limone, a Trieste lo spritz è ancora quello austro-ungarico: vino e acqua gassata. Non chiamiamolo banale. 

 

Il Cocktail Neo Spritz da provare

Il Cocktail Neo Spritz da provare

Dalla Sicilia con amore: quello per la terra e i suoi frutti, per il mondo del bar e dei cocktail, per le cose semplici e le grandi sfide

È partito dalla postazione del lavapiatti nel bar degli zii a Modica, ha girato il mondo ed è tornato in Sicilia, per realizzare un sogno: aprire un proprio locale. Dove? A Cefalù, in provincia di Palermo. L’ha chiamato Neo Mediterranean Vibes. Ecco a voi Simone Molè, nato nel 1990, soggetto vulcanico e sempre sorridente che tra le sue ultime imprese può annoverare la vittoria nella finale nazionale del Diageo Reserve World Class 2021, uno dei concorsi internazionali per bartender più prestigiosi.

Mi racconta alcuni suoi drink, ideali da fare a casa, e mi svela la sua passione per la frutta. «Con uno sciroppo o un succo di frutta preparati senza snaturare il prodotto iniziale, il cocktail è praticamente pronto, basterà aggiungere lo spirit più adatto. Scelgo sempre la via più semplice, non per banalizzare, tutt’altro. Anche per quanto riguarda gli strumenti è inutile esagerare, saranno sufficienti uno shaker, uno strainer (l’attrezzo che trattiene il ghiaccio nello shaker, ndr), un colino a maglia fine, un jigger (il misurino a forma di clessidra, ndr), un cucchiaino lungo e un buon coltellino. Non serve altro».
«E per avere del buon ghiaccio domestico?», chiedo io. «Comprarlo è la cosa migliore. Poco poetico, ma molto sensato».

La ricetta del Neo Spritz

Un drink estivo per Simone Molè deve essere facile: mescolare, raffreddare e versare nel bicchiere. Provate la sua ricetta. Raccogliete in un mixing glass oppure in una piccola caraffa con ghiaccio 3,5 cl di Biancosarti (un bitter aperitivo a base di erbe e spezie con un finale delicatamente amaro), 1,5 cl di gin, 5 ml di liquore alla pesca, mescolate e filtrate nel bicchiere con nuovo ghiaccio. Colmate con soda fredda e decorate a piacere con fettine di pesca noce o altra frutta.

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