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Il futuro del turismo italiano passa anche dalla cucina italiana

La Cucina Italiana

Il futuro del turismo italiano passa anche dalla cucina italiana, dal cibo e dalla cultura del cibo. Lo conferma il tredicesimo rapporto “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo”, presentato a Milano in occasione della 44ª Giornata Mondiale del Turismo. Un rapporto di Fondazione UniVerde e Noto Sondaggi che presenta una fotografia fedele del Paese oggi, e della visione che noi cittadini ne abbiamo.

I dati del rapporto

Per il 95% degli intervistati è essenziale puntare su prodotti made in Italy e piatti tipici per far crescere il comparto. Gli assaggi, le degustazioni nei luoghi di produzione, la conoscenza di produttori e dei loro prodotti, pranzi e cene in agriturismi e fattorie, oltre che ristoranti, sono diventati imprescindibili per chi chi viaggia oggi: il 50%, infatti, ormai associa il turismo al cibo e ai tour enogastronomici. Perché sono espressione di un territorio, di quel concetto di viaggio sostenibile – e cioè lento, rispettoso dei luoghi, delle tradizioni e di chi ci vive – diventato una necessità, oltre che un desiderio di viaggiatori sempre più consapevoli. Gli italiani infatti conoscono bene (87%) e hanno una buona considerazione (72%) del turismo sostenibile e per questo chiedono standard di sostenibilità sempre più elevati da parte delle strutture e contemporaneamente una maggiore promozione, da parte delle istituzioni, per i cibi e prodotti made in Italy.

Il futuro secondo l’Organizzazione mondiale del turismo

«Il turismo è un pilastro delle nostre economie, che svolge un ruolo centrale nelle nostre società e nelle nostre vite individuali e offre soluzioni ad alcune delle nostre maggiori sfide, tra cui l’emergenza climatica e l’urgente necessità di passare a economie più sostenibili» ha dichiarato Zurab Pololikashvili, segretario generale dell’Organizzazione mondiale del turismo intervenuto in videoconferenza nella sala gremita del Radisson Collection Hotel – Palazzo Touring Club Milan che ha ospitato la giornata organizzata dalla stessa Fondazione insieme al Touring Club Italiano.

La candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio Unesco come asset strategico

«Dal Rapporto emerge un sentimento diffuso che percepisce la grandissima occasione di sostenere la cultura del cibo che da sempre contraddistingue l’Italia e rende il nostro Paese crocevia di un Grand Tour anche enogastronomico unico», ha dichiarato Alfonso Pecoraro Scanio, presidente Fondazione UniVerde. «Ce lo conferma anche l’altissimo consenso per la candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio immateriale dell’Umanità (82%)», ha proseguito il presidente, che al tavolo dei relatori ha richiesto la presenza della promotrice della candidatura: Maddalena Fossati Dondero, direttrice delle riviste Condé Nast Traveller Italia e La Cucina Italiana. «La candidatura della Cucina Italiana e il possibile riconoscimento sancisce l’importanza culturale del cibo», ha dichiarato la direttrice. «Oggi» ha detto Maddalena Fossati Dondero, «si viene un Paese come il nostro per visitare i monumenti e le opere d’arte e per mangiare nei ristoranti dove si respirano le nostre tradizioni. Nel titolo della candidatura da me fortemente voluta e promossa in prima istanza c’è la parola sostenibilità perché non si può più prescindere dalla salvaguardia del Pianeta e dell’identità di chi si visita».

Sostenibilità, made in Italy, consapevolezza

Temi sui quali hanno insistito tutti gli altri relatori del convegno. Franco Iseppi, presidente Touring Club Italiano, ha sottolineato che «il turismo è per sua natura territoriale e continuerà a esserlo se, come sta avvenendo, alla centralità storica di coste, beni culturali e montagne si integreranno ancor meglio, a pari titolo, altre e diverse offerte come i beni enogastronomici, i prodotti del made in Italy, l’ambiente (con la sua eccezionale biodiversità), i cammini, i borghi, le industrie creative, gli eventi, le grandi feste di tradizione e religiose». Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato della Repubblica, ha sottolineato a sua volta che «il legame tra turismo e made in Italy agroalimentare ormai è sotto gli occhi di tutti. Il mercato sta cambiando molto rapidamente, sia nel campo dell’alimentazione che in quello turistico, e l’Italia ha tutte le carte in regola per essere protagonista a livello mondiale di questo cambiamento». A lui ha fatto eco Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e del Made in Italy, evidenziando che «dove vi è una trasmissione diretta che non ha bisogno di mediazioni culturali. Ciò che rende unica la nostra cucina è la qualità dei suoi ingredienti e la sostenibilità è entrata anche nella maniera in cui coltiviamo e produciamo le nostre specialità». Per questo sta lavorando anche l’Organizzazione Mondiale del Turismo. Alessandra Priante, direttore Europa UN World Tourism Organization – UNWTO, ha infatti ricordato: «Il World Tourism Organization ha promosso il turismo per lo sviluppo rurale come elemento chiave della propria strategia per i prossimi anni».

Le best practice del turismo italiano

Nel corso del convegno sono state presentate due best practice di turismo made in Italy con gli interventi di Luca Valentini, direttore commerciale di MSC Crociere, che, tra gli altri, ha raccontato il progetto dell’azienda di raggiungere le zero emissioni entro il 2050. Altra best practice quella presentata da Giacomo Fasitta, chief sustainability officer e direttore tecnico di TH Resorts, esempio di sostenibilità ambientale e sociale con vari progetti di efficientamento energetico, inclusione, e riduzione degli sprechi nei suoi alberghi.

Il convegno

Al convegno, moderato da Tessa Gelisio (conduttrice e autrice televisiva, blogger), sono intervenuti anche Fabrizio Capaccioli (AD di Asacert – Assessment & Certification, ideatore del Protocollo di Certificazione ITA0039 e presidente Green Building Council Italia), Laura Buscarini (direttore CNA MILANO, funzionario CNA agroalimentare e CNA turismo e commercio), Maria Carmela Colaiacovo (presidente Confindustria Alberghi), Enrico Derflingher (presidente Euro-Toques International), Roberto Imperatrice (CEO Fedegroup), Stefano Scalera (capo dipartimento politiche competitive, qualità agroalimentare, pesca e ippica del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste); Stefano Mantella (responsabile unità di Missione per il PNRR del Ministero del Turismo); Mariaelena Rossi (direttrice marketing e promozione ENIT).

Turismo sostenibile: il futuro dei viaggi

Turismo sostenibile: il futuro dei viaggi

Sentiamo sempre più spesso parlare di turismo sostenibile o turismo green e di tutti gli ambiti relazionati al turismo che lavorano per essere sempre più green. Ma cosa significa oggi lavorare nell’ottica di un turismo eco-sostenibile ed esserlo in primis come visitatori?

Il 29 settembre 2022 ad Atene sul tema si è tenuto il primo vertice sul futuro del turismo The Future of Tourism Summit Athens 2022: Creating Climate of Collaboration. Il summit ha infatti riunito ONG, comunità, destinazioni e industria dei viaggi intorno alla resilienza climatica, per sbloccare nuove possibilità e raggiungere gli obiettivi delle zero emissioni. Con questa conferenza si è dimostrata la necessità di una “collaborazione radicale” per adattarsi alle esigenze future. Il tema centrale della giornata è stato infatti l’azione per il clima, nel quadro della Dichiarazione di Glasgow

Future of Tourism è stato un evento parte della Conferenza Green Destinations 2022, ospitata dalla città di Atene presso l’iconica sede di Technopolis, con Beyond Green come sponsor, esempio a livello globale di hotel, resort e alberghi che lavorano per proteggere la biodiversità e celebrare il patrimonio culturale di tutto il mondo. Il cuore dell’evento ha visto la co-partecipazione dei partner della Coalizione – ONG leader a livello mondiale, rappresentanti di aziende impegnate nel turismo insieme agli ideatori dell’evento: Travel Foundation, nato nel 2020. Insomma, è stato dunque l’insieme di sei organizzazioni non governative a unirsi per lanciare un appello al cambiamento nel mondo del turismo.

Jeremy Sampson, presidente della Future of Tourism Coalition, aggiunge:
«Il primo summit globale della nostra Coalizione è una pietra miliare, e non posso immaginare un ospite migliore di Atene, una città ammirata non solo per la sua notevole storia e cultura, ma anche per la sua vivacità e capacità di adattamento, con una leadership dimostrata su questioni chiave come il cambiamento climatico. Non vediamo l’ora di riunire gli stakeholder locali insieme ad altri leader ed esperti globali per esplorare come i viaggi e il turismo possano avvicinarsi a un futuro che abbia al centro le esigenze delle comunità e dell’ambiente».

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