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Limoni e salute: gli agrumi che ora fanno bene due volte

La Cucina Italiana

Limoni e salute, un legame inscindibile: tra i frutti più belli e profumati della primavera, questi agrumi con il colore del sole sono anche grandi alleati di una vita sana. Ricchi di vitamina C che contrasta l’invecchiamento cellulare e rinforza il sistema immunitario, di fibra che contribuisce alla salute dell’intestino, di sali minerali come il potassio, i limoni sono immancabili in cucina anche perché estremamente versatili: si possono usare per condire secondi e contorni, per rendere speciali tanti primi piatti (pensate agli spaghetti al limone, ad esempio), e impreziosiscono una lunga lista di dolci.

Limoni e salute e i Limoni per la ricerca di Fondazione Umberto Veronesi ETS

Ora, a marzo, è il momento delle primizie, e portandole in tavola possiamo anche sostenere la ricerca contro il cancro: dal 3 al 16 marzo 2024 torna infatti “i Limoni per la ricerca”, il progetto realizzato grazie alla collaborazione tra Fondazione Umberto Veronesi ETS e la società benefit Citrus l’Orto Italiano. Un progetto molto importante, che da otto anni finanzia il lavoro di medici e ricercatori che hanno deciso di dedicare la propria vita alla ricerca scientifica d’eccellenza per combattere i tumori, tra le prime cause di morte nel mondo.

Come partecipare

Per partecipare all’iniziativa basta acquistare le speciali retine da 500 grammi contrassegnate da un’etichetta ben ricoscoscibile che si trovano praticamente ovunque. Sono infatti distribuite in tutta Italia nei supermercati, ipermercati e discount che aderiscono all’iniziativa. Contengono limoni siciliani varietà primofiore, chiamati così perché sono ottenuti dalla prima fioritura delle piante. Le retine costano due euro, e di questi Citrus devolverà 40 centesimi a Fondazione Umberto Veronesi ETS. Un’iniziativa possibile anche grazie a Federdistribuzione, che fino ad oggi ha permesso di finanziare il lavoro annuale di 45 professionisti.

Perché è importante sostenere la ricerca scientifica

«Sostenere la ricerca scientifica è un impegno costante e collettivo che ha come obiettivo quello di dare un contributo concreto per migliorare la vita delle migliaia di persone malate», ha commentato Monica Ramaioli, Direttore Generale di Fondazione Umberto Veronesi ETS. «Proprio per questo Fondazione da più di vent’anni continua a mantenere la missione del suo fondatore finanziando i migliori ricercatori e progetti di altissimo profilo scientifico, caratterizzati dalla capacità di trasferire velocemente i risultati dal laboratorio alla pratica clinica sui pazienti».

Anche quest’anno testimonial dell’iniziativa “i Limoni per la ricerca” è Marco Bianchi, food mentor e divulgatore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi ETS. «Ho deciso di rinnovare con grande entusiasmo la mia vicinanza a questo importante progetto, che permetterà ancora una volta di finanziare numerosi ricercatori e ricercatrici quotidianamente impegnati per migliorare la salute di tutti noi. I limoni per la ricerca – ha detto Marco Bianchi – hanno in sé un grande valore intrinseco, in quanto sono utili per ricordare quanto la ricerca sia fondamentale per il costante progresso scientifico».

Per conoscere l’elenco completo e aggiornato delle insegne che aderiscono all’iniziativa, basta visitare i siti web di Citrus l’Orto Italiano (www.citrusitalia.it) e di Fondazione Veronesi
(www.fondazioneveronesi.it).

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Questa omelette è perfetta anche per non sprecare e gettare gli albumi quando in altre preparazioni (per esempio lo zabaione) ci viene chiesto di utilizzare solo i tuorli. 

Per prepararla vi lasciamo una ricetta dello chef Davide Oldani che ha montato gli albumi con qualche spezia e ha servito l’omelette con una macedonia di frutta. 

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Amadeus, la Mannino e lo chef Andrea Berton. “Abbiamo scelto gli ingredienti, adesso li dobbiamo solo mescolare”. (@teresamannino_official)

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«Sono prontissima, perché è da una vita che mi preparo», aveva dichiarato qualche tempo fa al Tg1. «Ma non a Sanremo, bensì a dire quello che penso, che è quello che farò anche su quel palco». E sul palco dell’Ariston la Mannino non deluderà. Le sue gag raccontano di sé, una siciliana trapiantata al nord, a Milano, ma anche del rapporto tra uomo e donna, genitori e figli, spezzo puntando sulle differenze tra nord e sud, che ruotano perlopiù attorno al rapporto con il cibo e il rapporto con il tempo. «Il cibo per noi meridionali è legato alla sfera emotiva, a Milano qui regalate i fiori, noi vassoi di dolci. Il weekend per noi non esiste, perché abbiamo il pranzo della domenica con i parenti, che sono due alla fine, uno per mangiare l’altro per digerire. Il nostro non è il vostro il brunch, abbiamo pasta con le sarde, melanzane imbuttunate e cazzilli fritti». E proprio i cazzilli fritti sono tra le bontà della cucina tradizionale siciliana, golosi crocché di patate tipici del cibo di strada palermitano. A Palermo infatti si trovano in tutte le friggitorie, ma si servono con le panelle, la variante fritta della farinata di ceci. Ecco la ricetta e cinque consigli per non sbagliare.

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