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Cena in vigna: sei romantici appuntamenti di settembre

Cena in vigna: sei romantici appuntamenti di settembre

La cena in vigna è uno dei migliori modi per godersi le belle serate di settembre: ci si rilassa in mezzo alla bellezza della natura, si assaggiano vini memorabili e cibo genuino, si sta in compagnia. Un’occasione per sentirsi ancora in vacanza, anche se solo per qualche ora, per ripartire per chi può farlo, e soprattutto per scoprire cosa c’è dietro a un bicchiere. Tutto grazie ad aziende che dedicano la propria vita alla terra, al vino, e che scelgono di aprirci le porte delle loro case per incontrarci e mostrarci la loro storia.

Cena in vigna: dove andare

Ognuno ha ideato un’esperienza: romantiche tavolate a lume di candela tra i filari, cesti da picnic da gustare intimamente in due, intere giornate immersi nella natura prima di un happy ending di grande sapore. Tra i tanti, abbiamo selezionato 6 imperdibili appuntamenti di settembre, dalla Toscana al Salento. Eccoli:

Vigna a Vigna. Intervista a Bruno Vespa, giornalista e produttore di vino

Vigna a Vigna. Intervista a Bruno Vespa, giornalista e produttore di vino

Tutti conoscono Bruno Vespa nei panni del conduttore di Porta a Porta, talk show di politica, società e costume, in onda su Rai Uno dal 1996. Meno famoso, invece, è il “secondo lavoro” del giornalista, quello di produttore di vini in Puglia, insieme con i figli Alessandro e Federico e la moglie Augusta Iannini. Lo abbiamo intervistato e ci ha raccontato di una grande passione, che dura da più di cinquant’anni.

Intervista a Bruno Vespa, produttore di vino

Vespa Vignaioli comprende 44 ettari, di cui 32 coltivati a vigneto, nella zona di Manduria, patria del Primitivo. Sede della cantina è la Masseria Li Reni, con camere e, da poco, un delizioso ristorante. 

Sia tu sia tua moglie Augusta siete di origine aquilana: perché non hai aperto la tua azienda vinicola in Abruzzo?

«Perché l’Abruzzo è una regione enologicamente matura. Ha già dato il meglio di sé con una spettacolare rivoluzione durata più di 30 anni. La Puglia, invece, ha ancora enormi potenzialità: gran parte del mondo non conosce i suoi vini di alta qualità, fermandosi alla fascia molto bassa della produzione».

Hai scelto la Puglia, ma sembra che tu sia molto affascinato anche dal Veneto, come dimostrano alcune tue collaborazioni con nomi eccellenti del vino locale, queli Masi e Villa Sandi. Ci sarà presto qualche altra novità extra pugliese?

«Francamente non lo so. La trasferta veneta è determinata dalla provocazione, insieme con il grande Sandro Boscaini, patron di Masi, di fare un vino con le uve del Primitivo e dell’Amarone, che ha dato vita al Terregiunte. Abbiamo fatto, alla luce del sole, quello che in Veneto, in Piemonte, in Toscana e altrove fanno senza dichiararlo, utilizzando le uve da taglio pugliesi come benefica trasfusione di sangue alle loro uve nobili, ma talvolta un po’ anemiche. Venendo in Puglia per battezzare Terregiunte, insieme con il collega pugliese Michele Emiliano, il governatore del Veneto Luca Zaia ha voluto che diventassi testimonial del Prosecco. Così ho affittato un meraviglioso ettaro nella parte più bella della Valdobbiadene da Giancarlo Moretti Polegato, patron di Villa Sandi».

Hai raccontato che è stato Gino Veronelli, negli anni Settanta, a trasmetterti la passione per il vino. Quali sono stati i tuoi primi incontri e assaggi memorabili?

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