Tag: amare

Ricetta Tortelli di mandorle amare al tartufo nero bergamasco, la ricetta

Ricetta Tortelli di mandorle amare al tartufo nero bergamasco, la ricetta

A La Braseria di Osio Sotto (Bg), Luca Brasi, talento della cucina, ha scelto questo accogliente locale che riserva una grande attenzione ai più piccoli (con menù specifico e area dedicata) per esprimere tutta la sua passione per la carne: tagli dai migliori allevamenti, quasi tutti italiani (wagyu compresa), da servire cruda, alla griglia, al BBQ, nel forno a legna… 

La mano resta quella stellata, e dalla cucina escono antipasti divertenti, casoncelli buonissimi, come il raffinato tortello di mandorle amare al tartufo nero di cui ci svela la ricetta.

Scoprite di seguito come preparare a casa i Tortelli di mandorle amare al tartufo nero bergamasco e scoprite anche Ravioli allo stracchino con tartufo nero pregiato toscano, Ravioli di patate con sugo di arrosto e tartufo bianco, Tortelli alla rucola con tartufo.

Il petto di pollo in 50 ricette da amare

La Cucina Italiana

I pregi del petto di pollo sono numerosissimi. Magro, tenero e poco costoso è ideale per preparare ricette leggere e poco impegnative da inserire nella dieta settimanale senza troppi pensieri. Con meno colesterolo rispetto ad altre carni e povero di grassi è uno degli alimenti più suggeriti nei regimi alimentari ipocalorici ed è consigliato per i bambini e gli anziani grazie all’ottima digeribilità. Ma come tutte le carni bianche, deve essere preparato utilizzando cotture delicate e qualche accorgimento importante per evitare di bruciare o rendere stopposo il nostro piatto. Rispetto al pollo intero con la pelle o le cosce, infatti, non rilascia grassi in cottura, ma solamente l’acqua tipica che viene emessa con il calore dalle carni più magre che tende ad asciugare a contatto con teglie, padelle e pentole. E per far sì che i nostri piatti a base di petto di pollo siano indimenticabili, seguiamo qualche semplice regola.

Compriamo il petto intero

Per essere sicuri di acquistare un buon prodotto, scegliamo un petto di pollo intero che sfiletteremo o ridurremo in bocconcini a seconda delle ricette che vogliamo preparare. Nel caso in cui abbiamo bisogno della carne macinata, facciamolo fare al macellaio a partire da un pezzo intero.

Un po’ di attenzione in cucina

Il pollo crudo ha una carica batterica altissima, al pari delle uova. Per questo motivo non deve essere assolutamente conservato senza coperture vicino ad altri cibi che potrebbe contaminare. Per proteggerci da questi batteri evitiamo di lavorarlo su superfici assorbenti come quelle dei taglieri in legno o, addirittura, di riutilizzare i coltelli e gli utensili impiegati sul pollo crudo senza averli opportunamente lavati. Ma le attenzioni non si concludono con le fasi di preparazione. Dobbiamo infatti assicurarci anche durante la cottura di non lasciare nulla al caso ed evitare che le parti più interne del pollo siano ancora crude al momento in cui vengono servite.

Le nostre 50 ricette con il petto di pollo

Petto di pollo

Petto di pollo: 50 ricette da fare con serenità

ricette da amare fino all’ultimo tentacolo | La Cucina Italiana

ricette da amare fino all'ultimo tentacolo
| La Cucina Italiana

I calamaretti sono dei molluschi cefaloidi della famiglia dei loliginidi, che si trovano facilmente nel Mediterraneo e maggiormente nel mare Adriatico in tutti i periodi dell’anno, soprattutto in autunno. I calamaretti sono ricchi di sostanze nutritive, specialmente di sali minerali, come calcio, iodio e fosforo, contengono inoltre vitamina A e B1, sono invece poveri di calorie e di colesterolo quindi perfetti per chi sta seguendo una dieta o cerca semplicemente di mangiare bene stando attento alla linea. Impariamo insieme a riconoscerli, pulirli e cucinarli alla perfezione.

Qual è la differenza calamari e calamaretti

Se molti pensano che calamari e calamaretti siano stretti parenti si sbagliano, infatti il calamaretto non è il figlio del calamaro, è il borsotto il figlio legittimo del calamaro che poi crescendo diventa appunto calamaro. Nonostante ciò calamari e calamaretti sono entrambi cefaloidi e hanno molte caratteristiche in comune, possiedono una testa distinta dal resto del corpo che presenta occhi laterali e tentacoli finali, un mantello e delle braccia. Ciò che li distingue maggiormente è sicuramente la stazza, il calamaretto infatti è nettamente più piccolo del calamaro. Il calamaretto raggiunge al massimo 7/8 cm di lunghezza, il corpo è allungato e termina a punta, di colore chiaro e maculato bianco-giallastro o bruno-rossastro. Il calamaro invece può raggiungere una misura di 30-40 cm, anche se quelli che troviamo in pescheria si aggirano di solito intorno ai 15 cm, di colore rosa-violaceo con qualche macchia più scura.

Come riconoscere i calamaretti freschi

Per giudicare la freschezza dei calamaretti prima di tutto è buona cosa fiutarli, se emanano un odore fresco, marino e fortemente iodato vuol dire che sono freschi. Se invece il vostro olfatto vi tradisce osservate l’occhio che non mente mai, il calamaretto infatti ha occhi ben sviluppati, controllate quindi che non siano opachi e spenti ma belli lucidi.

Come pulire i calamaretti

Pulire i calamaretti non è difficile, ma essendo piccoli e delicati dovete fare molta attenzione, quindi se non siete molto pratici potete sempre chiedere al pescivendolo di pulirveli, per chi invece volesse mettersi alla prova ecco i passaggi da seguire. Come prima cosa vi consigliamo di metterli in una vaschetta con acqua fredda invece che sottoporli al getto diretto. Poi in base all’uso che ne volete fare potete decidere di tenerli interi o separare subito il corpo dalla testa. Se preferite tenerli interi aiutatevi con un coltellino, eliminate la penna di cartilagine trasparente all’interno della sacca, le interiora e l’inchiostro se presenti e rimuovete gli occhi. Se invece volete separare testa e sacca potete procedere staccando prima la testa e da questa rimuovete gli occhi, poi passate alla sacca come precedentemente illustrato. Una volta pulito l’interno passate alla parte esterna, quindi con un coltellino incidete la parte inferiore del mantello e tirate via la pelle.

Come cucinare i calamaretti

Sicuramente fritti **sono impareggiabili, infarinati e ben setacciati, cotti in abbondante olio bollente e serviti con maionese o semplicemente una spruzzata di limone. Per chi volesse una preparazione più light può sempre optare per una sbollentata leggera o una spadellata veloce ed eccoli pronti per insalate, frittate, risotti e pastasciutte. Qualcuno nonostante le piccole dimensioni li adora ripieni, altri li preferiscono in umido o in guazzetto, noi per sicurezza vi abbiamo messo tutte le nostre migliori ricette.

Proudly powered by WordPress