Tag: ARACHIDI

» Muffin al burro di arachidi

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Mescolate in una ciotola gli ingredienti liquidi (latte, uovo, olio, vaniglia) e in un’altra quelli secchi (farina, lievito, zucchero, sale, gocce di cioccolato, lasciando qualche goccia di cioccolato da parte per la decorazione).

Versate gli ingredienti liquidi sopra a quelli secchi e mescolate velocemente, quindi incorporate anche il burro di arachidi, sempre grossolanamente (in questo modo rimarranno delle venature e il gusto sarà leggermente più intenso).

Distribuite il composto nei pirottini, riempiendoli per 3/4, decorate con le gocce di cioccolato avanzate e cuocete per circa 15-20 minuti a 200°C, in forno ventilato già caldo.

I muffin al burro di arachidi sono pronti, lasciateli raffreddare prima di sformarli e servirli.

» Biscotti alle arachidi – Ricetta Biscotti alle arachidi di Misya

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Lavorate a crema il burro con lo zucchero, quindi incorporate prima l’uovo e poi le polveri (farina, cacao e lievito).

Infine aggiungete anche le arachidi.

Distribuite il composto a cucchiaiate su di una teglia rivestita di carta forno, quindi cuocete per 10-12 minuti a 180°C, in forno ventilato già caldo.

I biscotti alle arachidi sono pronti, lasciateli almeno intiepidire prima di servirli.

Arrivano le arachidi 100% italiane

Arrivano le arachidi 100% italiane

Sono coltivate in Emilia Romagna e sono più piccole e più scure di quelle straniere: una produzione made in Italy dal seme allo scaffale

Fino a qualche giorno fa, se volevamo comprare delle arachidi, la scelta era praticamente obbligata verso un prodotto straniero: noccioline provenienti dall’Egitto o da Israele o dagli Stati Uniti, per esempio. Ora, invece, è stato annunciato il lancio sul mercato delle prime arachidi 100% italiane dal seme allo scaffale.

L’iniziativa

Si tratta di un’iniziativa di Coldiretti, Noberasco e SIS, Società Italiana Sementi, società del gruppo agroindustriale B.F., secondo i quali una filiera dell’arachide nazionale presenta un enorme potenziale di sviluppo e vedrà nei prossimi anni tutto il comparto impegnato a riattivare gli aspetti agricoli e industriali necessari a rispondere a una richiesta dei consumatori che si preannuncia di grande valore (gli acquisti di frutta secca sono raddoppiati negli ultimi dieci anni in Italia) e che potrebbe portare alla coltivazione di oltre trentamila ettari sul territorio nazionale.

Com’è l’arachide italiana

Più piccola, più scura e un con gusto particolare rispetto alle tipologie convenzionali, ma sempre ricca di proteine, il seme dell’arachide italiana viene depositato in campo nel mese di aprile, mentre il raccolto avviene verso la metà o fine settembre; la coltivazione dell’arachide necessita di terreni torbosi, di temperature elevate e di molte ore di luce, tutte caratteristiche che si sposano con il clima italiano. Proprio per queste caratteristiche la regione che ha visto maggiormente svilupparsi questa coltivazione è stata l’Emilia-Romagna e in particolar modo la zona del Ferrarese.

La rinascita di una filiera

In realtà quello dell’arachide italiana è un ritorno, la rinascita di una filiera abbandonata 50 anni fa perché non ritenuta conveniente e che invece ora consentirà la ripresa di un know-how, di una ricerca e di un segmento occupazionale di grande rilievo. Secondo i promotori dell’iniziativa c’è poi l’aspetto della sostenibilità e della salubrità dell’arachide italiana. I cosiddetti food miles – ovvero i km percorsi dal prodotto dal luogo di produzione al luogo di consumo – saranno quasi azzerati portando vantaggi importanti alla qualità del prodotto, al tempo e all’efficacia dell’essicazione, che in molti casi avverrà in impianti “in campo”. Proprio l’essiccazione – procedura fondamentale per la qualità del prodotto – è uno degli aspetti che saranno approfonditi e probabilmente posti al centro di future sperimentazioni.

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