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Acciughe di Monterosso, dove mangiare il vero panino ligure

Acciughe di Monterosso, dove mangiare il vero panino ligure

Le celebri acciughe di Monterosso, nelle Cinque Terre, vengono pescate dal mese di giugno in poi, quando i pesci terminano il viaggio dall’Oceano Atlantico alle coste del levante ligure dopo aver attraversato lo stretto di Gibilterra, nonché i fondali spagnoli e francesi. Per approdare infine alle acque di Monterosso, con tassi di salinità, umidità e temperatura media annuale ottimali. Ecco perché le acciughe di Monterosso hanno carni particolarmente sode e saporite.

Qui la pesca avviene di notte, con il tradizionale metodo della lampara e della rete a cianciolo. Dopodiché, le acciughe vengono eviscerate e disposte a strati in vasi dove riposano per qualche ora coperte di sale. Dopo questo processo, vengono collocate a raggiera in barili di castagno o in vasi di terracotta, di nuovo ricoperte di di sale. Infine, si passa alla salamoia vera e propria: il barile viene coperto da un disco di legno e da un peso di una decina di chili circa che pressa le acciughe. La stagionatura avviene al buio, durante circa 40-60 giorni, fino a ottenere acciughe compatte e consistenti, di un bel colore rosa o marrone.

Le acciughe vengono vendute in vasetti nei negozi locali come Baico, in via Roma a Monterosso al mare. Si possono impiegare con successo certo nelle ricette preferite, o consumate semplicemente con olio, origano e aglio tritato. O, ancora, impiegate per realizzare il celebre panino ligure.

Il panino con le acciughe di Monterosso

La versione ligure classica le vede su una semplice fetta di pane tostato spalmata di burro artigianale (anche se i palati più esperti, fuori regione, di recente preferiscono sostituirlo con un meno scontato gorgonzola dolce), che si può richiedere senza difficoltà nei diversi locali delle Cinque Terre. Dove tuttavia fioriscono versioni contemporanee da utilizzare come spezza-fame, antipasto o aperitivo, insieme a un bicchiere di bianco freddo. 

Dove mangiare le migliori acciughe di Monterosso

Tra gli indirizzi da segnare in agenda, ecco i nostri 3 preferiti: 

  1. A pié de Campu, a Manarola, propone la focaccia ligure con le acciughe, insieme a degustazioni di vini locali che comprendono anche il raro sciacchetrà locale;
  2. Enoteca Internazionale in via Roma a Monterosso, è il luogo giusto per gustare le bruschette con acciughe e le acciughe con burro e pane caldo;
  3. Ristorante Gianni Franzi Deck, in via S Giovanni Battista 41, a Vernazza, propone cucina ligure e un pan focaccia con le celebri acciughe arricchito di verdure fresche e mozzarella.

Frutta e verdura di stagione: la spesa di giugno

La Cucina Italiana

L’estate ormai è alle porte, e giugno è il periodo giusto per iniziare ad acquistare la frutta tipica dell’estate: meloni e pesche, soprattutto. Anche se gli indiscussi protagonisti del mese sono loro: le fragole e le ciliegie. Ecco allora quali sono i frutti e le verdure di stagione del mese di giugno.

Addio arance, benvenuti duroni

Prima di addentrarci tra i frutti dell’estate, vale però la pena nominare quei prodotti che, a giugno, sparano le loro ultime cartucce. Le arance di produzione italiana sono ormai sono sempre di meno, rimane solo l’ultimo raccolto di maggio delle Valencia e delle ovali, oltre a quelle conservate in cella frigorifera. Giugno, come maggio, è il periodo delle fragole, che arrivano sui banchi di negozi e supermercati principalmente dalle regioni del Sud Italia. A maggio abbiamo assaggiato le prime ciliegie, ma è a giugno che possiamo trovare quelle migliori: i duroni di Vignola, ma anche quelli di Verona e le varietà pugliesi.

Che siano maturi

Via libera ai primi meloni, anche se occorre fare attenzione perché si possono trovare frutti ancora poco maturi e privi della loro tipica dolcezza. Per scegliere quello giusto occorre premere le due estremità: il melone non deve essere né troppo duro, né troppo molle. Se è ancora troppo acerbo, si può conservare ancora per qualche giorno fuori dal frigo per farlo maturare. Per il cocomero è ancora un po’ presto, ma con un po’ di attenzione si possono già trovare angurie dolcissime. Per riconoscere quelle migliori occorre controllare che la buccia sia di colore verde intenso, senza ammaccature, mentre il punto in cui toccava terra deve essere color giallo crema. Se invece è verde, allora è ancora acerba. Vale anche il metodo dei “colpetti”: un rumore “sordo” indica un frutto maturo. Inizia anche il periodo delle pesche a pasta bianca: dopo quelle a pasta gialla, che già si potevano trovare a maggio, in supermercati e negozi si potranno trovare quindi anche le deliziose pesche tabacchiera. Alla fine del mese sarà anche il turno delle albicocche. Tra i frutti di bosco, a giugno inizia anche il periodo di raccolta dei lamponi, del ribes e delle fragoline di bosco.

Basket of fresh fruits and vegetables — Image by © Angela Drury/Corbis© Angela Drury/Corbis

Fagioli e piselli ok

E la verdura? Ultime cartucce da sparare per gli asparagi coltivati, così come per quelli selvatici. E lo stesso vale per gli agretti (o barbe di frate o barbe di negus). Per quanto riguarda i carciofi, dite addio alle mammole (o romaneschi), visto che gli ultimi raccolti avvengono nel mese di maggio. Giugno è invece il periodo giusto per le fave, che abbiamo visto già debuttare a maggio. Sempre più spesso si potranno trovare pomodori di qualità, e di tutte le varietà. E, con l’arrivo dei peperoni nostrani, finalmente si avrà a disposizione il classico “tridente” dell’estate: zucchine, melanzane e appunto peperoni. Con la possibilità di assaporare anche gli ottimi fiori di zucca. Aumenta la frequenza con la quale, sui banchi di negozi, mercati e supermercati, si possono trovare i nostri fagiolini, anche se il periodo migliore rimane il mese di luglio. Lo stesso vale per i piattoni (o taccole). Giugno è il periodo giusto anche per i primi cetrioli, per i fagioli e per i piselli. Per quanto riguarda le insalate, questo è il periodo delle lattughe (romana, cappuccio, lollo, trocadero), della scarola e della cicoria.

Frutta e verdura di stagione la spesa di giugno
Cuori di lattuga e cipollotti rossi con maionese alla senape e pistacchi

Vai alla ricetta

Barbagiuan alle bietole e spinaci

La Cucina Italiana

Se siete alla ricerca di un’idea per un aperitivo o un antipasto sfizioso, eccone una che fa per voi: i barbagiuan.

Dal nome pittoresco, i barbagiuan sono una specie di raviolo fritto ripieno a piacere, tipico del Principato di Monaco e arrivato da lì anche in Italia, risalendo la Riviera ligure di Ponente.

Solitamente con la zucca in inverno, questa variante più primaverile prevede un ripieno a base di bietole, spinaci e ricotta. 

Qui sotto trovate la ricetta originale; nella gallery invece, tante curiosità e spunti per sfiziose varianti del ripieno.

La ricetta dei barbagiuan alle bietole e spinaci

Ingredienti

Per preparare circa 50 barbagiuan, vi occorrono: per fare l’impasto, 250 g di farina, 1 cucchiaino di sale, 45 ml di olio extravergine d’oliva, 90 ml di acqua. Per preparare il ripieno, invece: 600 g di bietole, 600 g di spinaci freschi, 150 g di ricotta, 1 uovo, 2 porri, 1 cipolla, 1 spicchio d’aglio, 1 mazzetto di prezzemolo fresco, maggiorana fresca, erba cipollina fresca, basilico fresco, 2 cucchiai di parmigiano grattugiato, olio di semi per friggere e sale grosso qb.

Procedimento

Per prima cosa, procedete con l’impasto. Prendete una ciotola e versate la farina e il cucchiaino di sale, mischiateli e amalgamateli, versando l’olio extravergine d’oliva a filo. Create un impasto omogeneo, dategli una forma sferica e lasciatelo riposare in frigo, avvolto nella pellicola trasparente.

Ora è il momento del ripieno: pulite e mondate erbette e spinaci, tenendo solo le foglie. Sbucciate lo spicchio d’aglio e mentre fate appassire le verdure mondate con un filo d’olio nella padella, insaporitele mischiandole con una forchetta sulla quale avete infilzato l’aglio.

Mentre le fate intiepidire, in una padella a parte, fate appassire cipolla e porri tritati finemente. Strizzate le verdure, poi tritatele finemente. Tritate anche le erbe aromatiche a disposizione.

Ora lavorate con la forchetta la ricotta e man mano, aggiungete le verdure, i porri, le cipolle e le erbe aromatiche. A questo punto, aggiungete anche l’uovo e il formaggio grattugiato, amalgamate bene il composto e inseritelo in un sac à poche.

Adesso è arrivato l’ultimo step: il riempimento dei ravioli. Per prima cosa, rimuovete l’impasto dal frigo e stendetelo in modo sottile, ottenendo sue sfoglie identiche. Poi ponete delle palline di ripieno distanziate sulla sfoglia. Rivestite il tutto con l’altra sfoglia. Rimuovete l’aria attorno al ripieno con le dita, poi con la rotella, create i ravioli.

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