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Premio Motherland: vince l’idea sostenibile di Bi-rex

La Cucina Italiana

Greta Colombo Dugoni e Monica Ferro, co-founder di Bi-rex e ricercatrici nel settore chimico, conquistano il Premio Motherland a sostegno dell’imprenditoria e della leadership femminile. Il prestigioso riconoscimento lanciato a ottobre 2022 da Eataly in partnership con Plenitude – Società Benefit di Eni – con la collaborazione di Angels for Women – player di riferimento fondato da AXA Italia e Impact Hub SB, primo gruppo di Business Angel italiano dedicato al supporto dell’imprenditoria a leadership femminile – ha premiato due donne che stanno lavorando per rendere il mondo più sostenibile. 

Bi-Rex trasforma gli scarti alimentari in carta e plastica biodegradabile

Grazie a Bi-Rex, in futuro la carta non sarà più prodotta solo dagli alberi e la plastica sarà completamente biodegradabile: le due imprenditrici hanno trovato il modo di produrre cellulosa da materiale alimentare di scarto e una pellicola simil plastica dal guscio dei crostacei

“Da un albero che impiega dieci anni a crescere si ottengono solo mille rotoli di carta igienica, il
consumo standard di 4 persone in un anno – spiega Monica Ferro -. Il nostro fabbisogno di carta non è sostenibile, occorre trovare fonti alternative. Con il nostro processo brevettato partiamo da scarti della filiera alimentare, li processiamo e otteniamo cellulosa che può essere utilizzata nel mondo della carta per diverse applicazioni.”

La tecnologia Bi-rex permette di ottenere carta usa e getta e packaging partendo da scarti di agrumi, caffè, birra e tanti altri. Con la stessa tecnologia è possibile ottenere un film di plastica
biodegradabile che può essere utilizzato per prolungare la freschezza e durata di frutta e verdura
sempre in un’ottica di riduzione dello spreco alimentare.

“Ci ha fatto piacere ricevere il premio Motherland e raccontare alla giuria il nostro progetto e il
percorso per arrivare fin qui – racconta Greta Colombo Dugoni – Forse non era scontato che due
laureate in chimica diventassero due imprenditrici ma il progetto ci ha travolto. Quando abbiamo
ricevuto i primi riscontri dal mercato abbiamo iniziato a lavorare a tempo pieno per costruire la startup e creare i primi materiali e oggetti sostenibili”.

Un rivoluzione per il settore

“Siamo felici di premiare un progetto che le cui applicazioni finali possono essere strategiche anche per il nostro settore di competenza – commenta Sabrina Torti, Head of partnership, Eataly –
L’attenzione all’uso delle risorse e all’ambiente produce sfide che oggi si possono, finalmente, vincere. Le nuove generazioni, in questo caso di donne, sono una speranza!”.

Il Premio Motherland in numeri

Nato con l’intenzione di mettere in evidenza l’impegno delle donne nel settore enogastronomico e aiutare una giovane impresa a proseguire nel suo percorso di ricerca o di ottimizzazione dei risultati, il Premio Motherland ha visto la partecipazione di 38 startup.

In giuria Andrea Lippolis, Founder & Chief Executive Officer VitaMeals, Julia Lopez Varela, Co-founder Ultrazul, Silvia Pugi ESG Executive – Business Angel, Stefania Quaini, Managing Director A4W, Valentina Raffaelli, Chef, designer, autrice, Sabrina Torti, Head of Partnership Eataly.

Oltre alla vincitrice Bi-Rex, nella rosa delle 3 finaliste c’erano la startup Komposta, con il progetto di compostiere elettromeccaniche per la trasformazione di rifiuti organici e Biova che studia e produce prodotti alimentari da invenduti e surplus di lavorazione alimentari.

Motherland: storie di donne, cibo e imprese

La Cucina Italiana

Storie di donne, imprenditrici che hanno fatto e stanno facendo la storia del cibo in Italia. A Eataly Smeraldo è andato in scena Motherland – Storie di donne, cibo e imprese, talk moderato dalla direttrice de La Cucina Italiana Maddalena Fossati. “L’obiettivo di questi incontri è aiutarci a prendere consapevolezza delle nostre capacità. Le storie di queste donne devono essere da esempio per chi ha grandi sogni e fa di tutto per raggiungerli: bisogna guardare lontano, crederci e andare dritte senza paura”, ha detto Maddalena Fossati. 

“Eataly si occupa da sempre della biodiversità della nostra cultura enogastronomica. Il settore agroalimentare e l’industria della trasformazione e somministrazione hanno bisogno di un grande potenziale umano. In questo potenziale umano è indispensabile che le donne si sentano non solo coinvolte ma necessarie”, le ha fatto eco Clotilde Balassone, Head of Marketing EMEA Eataly. “Eataly è un luogo in cui raccontiamo storie: con Motherland abbiamo amplificato le storie di donne che attraverso il proprio lavoro nel mondo del cibo sono riuscite a soddisfare il proprio potenziale, con la speranza di ispirarne altre ad intraprendere un percorso in questo settore”.

Imprese agricole: 200mila donne al comando

Il comparto agricolo italiano oggi conta complessivamente 204.214 imprese attive condotte
da donne. Un’indagine di marzo 2022 del Centro Studi di Confagricoltura testimonia che negli ultimi anni sono diminuite le aziende a conduzione femminile di dimensioni più piccole ma è più che raddoppiata in 10 anni la presenza femminile nelle società di capitali e di persone, a dimostrazione che le imprenditrici si sono unite e hanno fatto rete. Un’opportunità da sviluppare ulteriormente anche attraverso il racconto di modelli di riferimento positivi e di esempi reali che possono ispirare altre donne del settore. “Quella agricola, dopo i servizi, è la componente imprenditoriale femminile più rappresentativa” ha spiegato Alessandra Oddi Baglioni, Presidente di Confagricoltura Donna. 

5 donne, 5 storie

Sono 5 le donne che hanno preso parte al talk di Motherland e hanno raccontato le loro storie di successo: Elena Dalla Bona, fondatrice e AD di Eli Prosciutti, azienda specializzata nella produzione e nella stagionatura di Prosciutti di Parma e San Daniele; Elisabetta Foradori, titolare dell’Azienda Agricola Foradori, traino del movimento dei vini artigianali del Trentino; Francesca D’Antonio, fondatrice e AD di Mimina, brand di granola artigianale, biologica e vegana e di altri prodotti di altissima qualità per la colazione e la merenda; Viviana Varese, Owner & Chef del ristorante VIVA Viviana Varese – 1 stella Michelin –, attivamente impegnata nel supporto alle donne vittime di violenza domestica e Chiara Maci, blogger, conduttrice televisiva e consulente per numerose aziende del food & beverage.

“Essere una donna a capo di un’azienda produttrice di prosciutti, una delle eccellenze alimentari del nostro Paese, è un’esperienza appagante perché mi consente di partecipare alla creazione di un prodotto di grandissimo valore e amato in tutto il mondo”, ha raccontato Elena Dalla Bona

Il mondo dell’alta ristorazione è stato per molti anni prevalentemente maschile con una struttura per certi versi “militaresca”. Da quando ho aperto la mia prima attività invece, ho cercato di creare una cucina armonica in cui tutte le diversità fossero rispettate e ognuno potesse sentirsi se stesso”, ha spiegato la chef Viviana Varese.

Ricerche frequenti:

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