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Torino: 9 negozi dove fare la spesa

La Cucina Italiana

Torino: inizia oggi Terra Madre Salone del Gusto 2022 , l’evento internazionale che raduna persone da tutto il mondo, il cui filo conduttore è il cibo. Ovviamente l’evento porterà produttori da ogni parte d’Italia e del mondo. Ma se volete affidarvi a botteghe classiche e produttori della zona, quali sono i negozi dove fare la spesa nella storica città?

Torinesi: 9 botteghe dove comprare prodotti tipici 

Pescheria Gallina

Nel cuore di una Porta Palazzo multietnica, ricca di colori e sapori, resta imbattuto un forte pilastro per quanto riguarda il pesce. Si tratta della Pescheria Gallina, oggi in versione negozio per comprare e ristorante dove sedersi e gustarsi il piatto del giorno. Tutto iniziò nel 1920 con Rosa Bosco e poche varietà di pesce fresco, quasi esclusivamente d’acqua dolce, in aggiunta a qualche pesce conservato sotto sale o essiccato, come lo stoccafisso. A seguire le diverse generazioni al femminile hanno sostituito la capostipite, passando attraverso momenti storici importanti e fondanti per la zona, quali la grande immigrazione. Si arriva così al 1984, data in cui, Giuseppe Benedetto, raccoglie l’oneroso compito di continuare la tradizione, fino ad allora di stampo decisamente matriarcale.
Piazza della Repubblica, 14b, 10122 Torino

Damarco 

Nel mese di novembre del 1959, Giovanni Battista Damarco e la moglie Michelina Brugnetta, con la figlia Marilena, acquistano l’antica drogheria Maffè dal 1890 già allora rinomata rivendita di vini e liquori da asporto, continuando e migliorando l’attività. Da qui inizia una storia di famiglia che si specializza sempre di più in vini, liquori, dolciumi e caffè. Oggi le attuali nove vetrine permettono un’esposizione al pubblico dei prodotti unica mantenendo il fascino della tradizionale di un tempo. Damarco è sicuramente un’istituzione per vini e liquori nazionali ed esteri, vantando oltre 4000 referenze con dolciumi, caffè e birre artigianali, servizio al minuto e ingrosso. 
Piazza della Repubblica, 4, 10122 Torino

Martino Patti Formaggio Cascina Badin

Lui si chiama Martino Patti e la sua azienda è Cascina Badin. Martino Patti è una persona incredibile, sincera, onesta, diretta e simpatica, che comunica passione e dedizione per il proprio lavoro. La sua storia è particolare: lascia il ruolo da redattore alla Treccani per tornare nella natura a fare il mestiere del nonno, l’allevatore, scegliendo le capre come suoi animali guida. Siamo a Castagneto Po, un località in mezzo ai boschi di castagne sulle colline di Chivasso. Martino Patti quando parla delle sue capre ne descrive abitudini, le chiama per nome e le tratta come vere e proprie persone. I suoi formaggi oggi sono venduti e consumati in rinomati ristoranti, come Piazza Duomo dello chef stelllato Enrico Crippa. Insomma con Martino si può rimanere le ore a parlare e ascoltarlo, ma forse le sue parole sono ancor più espresse nei suoi formaggi.
Strada San Sebastiano, 24 10090 Castagneto Po

Luiset

Si tratta di un negozio dove rifornirsi di salumi di qualsiasi genere. Nello specifico l’agrisalumeria Luiset è un’azienda agricola a filiera corta con allevamento suino e relativa salumeria che trasforma in carni e salumi, senza glutine, tipici del Piemonte, con budelli naturali. Tra le colline del Monferrato Astigiano, a Ferrere (AT), allevano i suini da cui ricavano la carne di maiale fresca e i tipici salumi piemontesi quali salame cotto con vendita diretta in negozio. Oltre a Torino c’è anche un punto vendita nelle Langhe, nel centro storico di Alba e un’altra Salumeria nel centro di Torino, nei pressi del museo egizio.
Via Principe Amedeo, 20, 10123 Torino

Pastificio Gran Madre

A Torino la pasta fresca è un must. Dai plin ai tajarin, la pasta all’uovo scorre nelle vene dei torinesi. È il 1968 e Lucia Accornero decide di aprire un negozietto di pasta artigianale, partendo senza neppure conoscere bene il lavoro. Il pastificio Gran Madre è diventato un indirizzo sicuro, nel quartiere omonimo, per la pasta artigianale: tagliatelle, gnocchi, trofie, ravioli del plin e di magro, tajarin e chi più ne ha più ne metta. 
Via Villa della Regina, 3, 10131 Torino

In questa macelleria ormai due generazioni si propongono e vendono le migliori carni piemontesi. Dal produttore al consumatore. Molte cose sono cambiate nel corso degli anni, ma è rimasta intatta quella passione per la qualità. Sono Maestri del Gusto dal 2002.
Piazza Nizza, 79/c, Torino

Pasticceria Ghigo 

Altro grande vanto della città sono le pasticcerie, note in particolare per i mini bignè tipici torinesi. In pieno centro a Torino sorge la pasticceria Ghigo che nasce nel 1870 e fino agli anni 50 è conosciuta come latteria. I “marghe” dell’epoca portavano il latte a domicilio, dentro una cisterna trainata dai cavalli, dove veniva versato nei classici bidoni bianchi. Le ricette dei prodotti di Ghigo sono state gelosamente tramandate per generazioni e ancora oggi vengono utilizzate per produrre croissant, torte, pasticcini e altri prodotti unici nel loro genere. 
Via Po, 52/B, 10123 Torino TO

Cioccolateria Peyrano

Peyrano è un’azienda di Torino fondata nel 1915. Nata come laboratorio di caramelle, poi si è trasformata in azienda produttrice di cioccolato dopo la Prima guerra mondiale da Antonio Peyrano. A partire dal 1920 cominciano le forniture regolari alla famiglia reale italiana. La tradizione continua ancora oggi con la produzione di oltre ottanta varietà di cioccolatini assortiti, ripieni, giandujotti e gelatine alla frutta.
Corso Moncalieri, 47, 10133 Torino

Borgiattino 

Un’istituzione torinese per rifornirsi di vino e formaggio. Infatti di questo patrimonio di sapori si fa portavoce dal 1927 il Borgiattino, storica bottega nel cuore di Torino. Qui si conduce il cliente alla scoperta del meraviglioso mondo del formaggio, insegnando a distinguerne le varie tipologie e presentandone le caratteristiche attraverso storie. Principi indiscussi di questa storica bottega sono i formaggi artigianali piemontesi, dal Bra alla Robiola, dal Gianduiotto di montagna al Raschera, dalla Toma al Castelmagno e molto altro. Ma il focus è anche su vini da pasto, da accompagnamento, da degustazione, da meditazione.
Corso Vinzaglio, 29, 10121 Torino

Coronavirus, i negozi e le attività che riaprono da oggi

Coronavirus, i negozi e le attività che riaprono da oggi
Coronavirus, i prodotti alimentari più acquistati dagli italiani
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La “fase due” non è ancora iniziata. Ma, da oggi, come prevede il decreto della Presidenza del Consiglio, riparte qualche attività e riapre qualche negozio. Le regole, però, non sono valide in tutta l’Italia: ci sono diverse eccezioni regionali.

I negozi

È prevista la riapertura di librerie, cartolibrerie e negozi di abbigliamento per neonati e bambini. Ma non dappertutto: in Piemonte la ripresa di queste attività non è permessa. In Lombardia non è concessa la riapertura di librerie e cartolerie: la vendita di libri, quaderni e pennarelli “è consentita esclusivamente negli ipermercati e nei supermercati”, e possono riaprire “con le consuete regole relative a igiene e distanziamento, i negozi per la vendita di articoli per neonati e bambini”, mentre è confermata, fino al 3 maggio, “la chiusura degli alberghi (con alcune eccezioni: gli hotel utilizzati per la degenza dei malati), degli studi professionali (che proseguono l’attività in smart working, salvo eccezioni per particolari scadenze) dei mercati all’aperto e di tutte le attività non essenziali”. Anche in Emilia-Romagna, nelle province Piacenza e Rimini, a Medicina e nella frazione di Ganzanigo, rimangono “sospese le attività di commercio al dettaglio di carta, cartone e articoli di cartoleria, di libri, di vestiti per bambini e neonati”. In Lazio è stata posticipata l’apertura delle librerie al 20 aprile per dare il tempo agli esercenti di poter organizzare le misure di sicurezza. Nemmeno in Campania riaprono librerie e cartolerie, e i negozi di abbigliamento per bimbi potranno rimanere in attività solo due mattine alla settimana, il martedì e il venerdì, dalle 8 alle 14. La produzione e la consegna del cibo da asporto rimangono bloccate.

Le attività produttive

Hanno il permesso di riprendere: l’uso delle aree forestali e la silvicoltura, la fabbricazione dei computer, la cura e la manutenzione del paesaggio, le opere idrauliche, il commercio all’ingrosso di carta e cartone. Alle aziende che non possono lavorare è consentita «la spedizione della merce in giacenza, l’accesso ai locali aziendali di personale dipendente o terzi delegati per lo svolgimento di attività di vigilanza, attività conservative e di manutenzione, gestione dei pagamenti nonché attività di pulizia e sanificazione».

Le regole per chi riapre

I negozi e le aziende dovranno rispettare il distanziamento, provvedere alla pulizia due volte al giorno, all’aerazione naturale e al ricambio d’aria, rendere disponibili e accessibili i sistemi per la disinfezione delle mani accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento, garantire l’uso di mascherine negli ambienti chiusi e dove non si può garantire il distanziamento e l’uso dei guanti «usa e getta» nelle attività di vendita di alimenti e bevande. Nei locali fino a quaranta metri quadrati potrà accedere una persona alla volta, oltre a due operatori (al massimo), mentre in quelli di dimensioni superiori l’ingresso è regolamentato in base agli spazi disponibili, e, dove possibile, i percorsi di entrata e di uscita vengono differenziati.

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la mappa dei negozi di Milano (e non solo)

la mappa dei negozi di Milano (e non solo)

Il Comune di Milano ha creato una piattaforma per segnalare in ogni quartiere le botteghe che consegnano beni di necessità a casa. E iniziative analoghe sono nate anche in molte altre città

Con le uscite da limitare il più possibile e le lunghe code fuori dai supermercati, fare la spesa in questi tempi di emergenza Coronavirus diventa sempre più complicato. Così tanti piccoli negozi, un po’ per rispondere alle esigenze dei clienti, un po’ per sopperire al flusso ridotto di clientela, si sono organizzati con le consegne a domicilio. Ma come si fa a sapere quali attività possono portarci la spesa a casa? Il Comune di Milano ha da poco realizzato una mappa georeferenziata che permette a tutti i cittadini milanesi di conoscere le piccole attività commerciali dei propri quartieri che vendono prodotti di prima necessità ed effettuano consegne porta a porta.

La mappa per evitare di uscire e valorizzare le piccole botteghe

L’obiettivo del progetto, realizzato in collaborazione con i Nove Municipi della Città e Confcommercio Milano, con il supporto delle principali Associazioni di Via e le Social Street presenti in città, è in continuo aggiornamento e l’obiettivo è sì quello di poter acquistare beni di prima necessità senza uscire di casa ed evitare assembramenti e file davanti ai negozi, ma anche quello di valorizzare il commercio di vicinato, le cosiddette botteghe sotto casa.

Spesa a domicilio in sicurezza: le regole

Il Comune ha ricordato le norme per la sicurezza in caso di food delivery: il rispetto delle norme igienico-sanitarie nel confezionamento e nel trasporto, l’uso di guanti e mascherine durante la consegna e il mantenimento della distanza di un metro tra le persone.

Milano e non solo

Anche a Brescia uno sviluppatore informatico con la collaborazione del gruppo Action Aid Brescia ha realizzato www.bresciadomicilio.it, una mappa in continuo aggiornamento con le attività che consegnano a casa, dagli alimentari alle farmacie. A Bergamo, invece, tre giovani hanno creato con lo stesso scopo un’app senza fini di lucro, bergamo.domicilio.app.
ConsegnaTo a domicilio è l’analogo progetto nato a Torino dall’Università degli studi in collaborazione con Ascom.
A Varese e provincia è stato il giornale Varese News a creare un grafico interattivo con tutte le segnalazioni di esercizi aperti sul territorio.
Monza c’è Monzaacasa.
A Firenze è nato il sito www.lebotteghedifirenze.com.
E gli esempi non finiscono qui!

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