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Marta Cavalli: la campionessa di ciclismo e la sua crostata

La Cucina Italiana

Lo scatto veloce, Marta Cavalli, promessa del ciclismo italiano, ce l’ha anche in cucina. Originaria di Formigara, nel Cremonese, venticinque anni, arriva accompagnata dalla mamma Romina. «È lei ad avermi trasmesso l’amore per il buon cibo: lavora in una gastronomia (Cibus, a Gombito, ndr). Ho iniziato aiutandola per i nostri grandi pranzi in famiglia». Adora preparare il pane e le polpette e ricevere gli amici: «Sei è il mio numero perfetto». Da un paio di anni, durante le trasferte, le fa compagnia la nostra rivista che compra in aeroporto. «Trovo sempre qualche idea per compensare la dieta da sportiva, molto basica». 

Intollerante al lattosio, ci propone una croccante crostata estiva con una frolla a base di burro di cocco. Mentre stende la crema sulla crostata con gesti aggraziati e precisi, parla di sé. «La passione per questo sport me l’hanno trasmessa il nonno e il papà. La mia prima bici da corsa era tutta rosa, avevo dieci anni». Campionessa italiana su strada nella categoria Élite nel 2018, nel 2022, dopo aver vinto l’Amstel Gold Race e la Freccia Vallone, è arrivata seconda al Giro d’Italia. E per festeggiare una vittoria nessun dubbio, la soluzione è culinaria: «Porto tutta la famiglia fuori a cena, è sempre una grande festa».

La crostata alla frutta di Marta Cavalli

Marta Cavalli la campionessa di ciclismo e la sua crostata

La crostata alla frutta è un dolce delizioso e senza lattosio. Un guscio di pasta frolla ospita un generoso strato di crema pasticciera e tanta buona frutta di stagione

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Si può mangiare la punta della banana?

La Cucina Italiana

Si può mangiare la punta della banana? In tanti ne stanno alla larga e tagliano di netto l’estremità. Altri, seguendo la filosofia del «non è vero, ma non si sa mai» seguono a ruota, senza però nemmeno chiedersi il perché. Ecco allora tutto ciò che c’è da sapere per schiarirsi le idee, sfatare ogni dubbio e rispondere una volta e per tutte alla domanda: si può mangiare la punta della banana?

Come si chiama la punta della banana?

A destare timore sono le punte nere delle banane. Perciò, per capire meglio è anzitutto importante capire cosa sono: quel puntino nero che c’è all’estremità delle banane si chiama apice calicino, ed è il gambo del fiore. Una volta raccolto il casco di banana, l’apice calicino normalmente cade, ma talvolta rimane inglobato. Poi, per effetto degli enzimi, durante la maturazione, possono imbrunirsi anche le parti vicine, facendo diventare nera tutta l’estremità del frutto. Si tratta, dunque, di un processo completamente naturale.

Perché si pensa che mangiare la punta della banana faccia male?

Perché allora tanta paura? Non c’è una spiegazione precisa: di sicuro c’è la tendenza diffusa a scartare tutte le parti dei cibi annerite o in qualche modo rovinate, senza una ragione razionale. Anzi, in questo modo si commette un grave errore, perché non si fa che aumentare lo spreco di cibo prezioso. C’è anche chi dice in rete che questa abitudine di scartare la punta nera delle banane si nata negli anni 90 negli Usa a causa di qualche famigerato esperto che avrebbe detto che è nociva e addirittura cancerogena. Questa teoria, però, ci pare più singolare della convinzione che la punta nera della banana non si debba mangiare.

Cosa dice la scienza

Non ci sono prove scientifiche che la punta nera della banana faccia male. Si può mangiare senza correre alcun rischio, perché – ribadiamo – la punta nera della banana è naturale: non contiene nessuna sostanza nociva o parassiti. Se contenesse sostanze dannose, sarebbero caduti uno dopo l’altro milioni di “coraggiosi” mangiatori di banane che, in barba alla credenza popolare, le hanno sempre e comunque mangiate per intero. E sarebbe sterminata la popolazione di vari Paesi asiatici e africani, ma anche sudamericani come il Brasile, in cui i fiori di banana, oltre alle banane stesse, vengono usati per tante gustose preparazioni, sia cotte sia crude, dolci e salate. In effetti hanno un sapore piacevole, e sono ricchi di ottime proprietà nutrizionali.

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