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Bake Off Italia, Tommaso Foglia: 5 consigli di pasticceria base

Bake Off Italia, Tommaso Foglia: 5 consigli di pasticceria base

Un ritorno al passato. Addio alle glasse e alle torte multistrato. Bake Off Italia compie 10 anni e per festeggiare il decimo compleanno torna alle origini della pasticceria. La scommessa è far misurare i nuovi concorrenti con dolci più semplici, quelli che tutti abbiamo provato a fare in casa almeno una volta. 

Dalla torta di mele alla torta della nonna, alla base dell’edizione del primo decennio di Bake Off Italia, al via il prossimo venerdì 2 settembre su Real Time, c’è la replicabilità. «Vogliamo che tutti possano provare a fare i dolci con cui i nostri pasticceri amatoriali si mettono in gioco», dice Ernst Knam, giudice sin dalla prima edizione. Con lui l’inossidabile Benedetta Parodi, inamovibile conduttrice dai modi garbati.

Francesco Margutti

Il nuovo giudice, Tommaso Foglia: chi é?

In giuria, invece, c’è qualche cambiamento. Ad affiancare il pasticciere tedesco, oltre Damiano Carrara che festeggia il suo settimo anno in giuria, non ci sarà più Clelia D’Onofrio. Al posto della giornalista, che rimarrà per regalare pillole di storia della pasticceria, arriva Tommaso Foglia. «Un Cannavacciuolo in miniature», lo definisce Knam con un sorriso. Classe 1990, napoletano di Nola, Foglia è un “figlio culinario” di Alfonso Iaccarino. Cresciuto al Don Alfonso 1890 di Sant’Agata sui Due Golfi, ha poi girato il mondo prima di tornare in Italia. Pasticciere dell’anno 2022 per il Gambero Rosso, si è fatto trovare da Bake Off ltalia in Basilicata, al Resort San Barbato di Lavello, una costola del Don Alfonso 1890 dove Tommaso lavorava dal 2018.

5 consigli sulle basi della pasticceria

La pasticceria è infinita, le basi però no. Per replicare i dolci della decima edizione di Bake Off Italia abbiamo chiesto a Tommaso Foglia i trucchi per non sbagliare mai a preparare 5 basi classiche della pasticceria.

Ricerche frequenti:

Abbinamenti gelato: ecco i migliori in assoluto

Abbinamenti gelato: ecco i migliori in assoluto

A ognuno il suo gusto di gelato. Ci sono persone che si lasciano consigliare per gli abbinamenti dei gusti di gelato nel cono o nella coppetta, ce ne sono altre che varcano la soglia della gelateria sapendo esattamente cosa vogliono ordinare. E probabilmente, ordineranno sempre la stessa cosa per settimane, mesi o anni. Ma la scienza degli abbinamenti del cibo (il food pairing) vale anche per i gusti di gelato. Anche in questo caso ci sono poche ma semplici regole che possono fare la differenza per far in modo di assaporare e degustare nel modo giusto i diversi gusti del gelato, per un risultato più equilibrato e armonioso in bocca, che non produce sapori in contrasto. 

Per capirci qualcosa di più abbiamo chiesto a Maria Agnese Spagnuolo, proprietaria di Fatamorgana di raccontarci gli abbinamenti consigliati. La sua è una storia di gelato fin da bambina. Come racconta infatti “Da quando ho memoria, il mio alimento è sempre stato il gelato”. Con il compagno di vita e di lavoro, Francesco Simon, dalla Puglia arriva a Roma per aprire il primo laboratorio nel 2003. Oggi il gelato di Fatamorgana è anche a Los Angeles, con la sua combinazione di processo artigianale ma innovativo, i sapori freschi e naturali ma anche gusti sperimentali e continuamente in evoluzione. 

Come ci racconta Maria Agnese, sui gusti del gelato le persone si dividono. Ci sono clienti che si lasciano consigliare, soprattutto quelli fidelizzati che vengono tutte le settimane e cercano i nuovi gusti, lasciandosi suggerire come è più opportuno abbinarli. Per il resto, ci sono tanti mangiatori di gelato che hanno le idee chiare e inamovibili su cosa vogliono mangiare. Forse anche a loro, come succede per il vino, sarebbe giusto consigliare qualche volta di lasciar fare all’esperienza del gelataio artigianale per non ritrovarsi con abbinamenti rassicuranti ma improbabili. Non è vero infatti che tutti i gusti stanno bene insieme. Ecco alcuni consigli: 

Gelato: meglio in cono o coppetta?

Gelato: meglio in cono o coppetta?

Una delle ricchezze del gelato è proprio la capacità di accontentare i gusti di un ampio spettro di persone. Dall’infanzia fino all’età adulta, mangiare il gelato, soprattutto nel periodo estivo, è uno dei piaceri irrinunciabili. Meglio se artigianale, fresco e realizzato con ingredienti di qualità. Ma cosa scegliere tra cono o coppetta

Sembra una domanda banale, eppure non è affatto così. Sebbene per molti si tratti di abitudini consolidate (chi sceglie la coppetta non sceglie il cono e viceversa) dietro questa scelta si nasconde in realtà un mondo, una vera e propria filosofia del gelato. Per capirne di più abbiamo chiesto a Marco Radicioni che con Otaleg ha creato una delle gelaterie più importanti del panorama romano (e italiano). Gusti realizzati secondo un metodo di lavorazione lento e artigianale e talvolta con combinazioni inaspettate, materie prime scelte con cura e stagionalità sono alcuni degli ingredienti che hanno fatto di questo indirizzo un porto sicuro per gli amanti del gelato. Già, ma dove si nasconde il vero amante del gelato, il professionista della degustazione: dietro il cono o la coppetta? 

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