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Arrosto ai funghi – Ricetta di Misya

Arrosto ai funghi

Innanzitutto, se non l’avete comprato già legato, provvedete a legare la carne con spago da cucina (qui la guida per farlo al meglio).
Fate insaporire l’olio in una casseruola con aglio e rosmarino, poi unite l’arrosto da tutti i lati, in modo da sigillare il grosso dei succhi, quindi sfumate con il vino e condite con sale e pepe.

Coprite la carne con acqua (o brodo) fino a metà e continuate la cottura per circa 2 ore, girandola ogni 30 minuti circa.

Nel frattempo ammollate i funghi secchi con acqua calda per almeno 30 minuti.
A parte, pulite i funghi freschi e tagliateli a tocchetti e, una volta scolati i funghi secchi, uniteli a quelli freschi.

Circa 30 minuti prima della fine della cottura, prima di girarlo per l’ultima volta, unite i funghi intorno alla carne, poi completate la cottura.

Avvolgete l’arrosto con carta di alluminio e lasciatelo riposare l’arrosto per almeno 5-10 minuti.
Nel frattempo lasciate asciugare il fondo di cottura.

Eliminare l’alluminio e lo spago e tagliate la carne a fettine.

L’arrosto ai funghi è pronto, non vi resta che servirlo con tutti i suoi funghetti di contorno.

Torta mimosa: la storia e la ricetta del dolce reatino

La Cucina Italiana

È il dolce simbolo della Giornata internazionale dei diritti delle donne, classico immancabile sulle tavole dell’8 marzo: la torta mimosa è diventato il dolce per eccellenza della commemorazione più controversa di sempre. Che sia giusto o no celebrare questa giornata non spetta a noi dirlo – tantomeno in questa sede – sta di fatto che la torta mimosa è amata e apprezzata da oltre 60 anni.

Com’è fatta la torta mimosa?

Ma procediamo con ordine. Com’è fatta la torta mimosa? Questo dolce – che si chiama così proprio perché la forma ricorda il fiore omonimo, l’Acacia dealbata – è fatto di pan di Spagna bagnato generalmente con una bagna di Grand Marnier, maraschino, marsala o succo di ananas; farcito di crema pasticcera o crema diplomatica, ricoperto di panna o chantilly e poi di pan di Spagna spezzettato. O perlomeno è quello che generalmente si fa per prepararla, perché il suo inventore non ha mai voluto svelare la ricetta originale.

Come nasce la torta mimosa?

Erano gli anni 60, e un ristoratore di Rieti, Adelmo Renzi, dopo essersi formato in alcuni tra i più importanti ristoranti romani torna nella sua Rieti per dedicarsi all’istituto alberghiero in cui insegnerà per molti anni e per aprire il famoso Ristorante del Teatro Flavio, dove nelle pause degli spettacoli gli spettatori gustavano le sue delizie: le tortine frangipane, la bavarese al caffè e la torta mimosa. A Rieti le sue delizie erano molto apprezzate, ma la vera notorietà per la torta mimosa arrivò quando Renzi portò la torta mimosa a Sanremo per un concorso di pasticceria. Cosa poteva esserci di meglio di una torta dedicata a un fiore nella Città dei Fiori? La torta, nemmeno a dirlo, vinse il concorso e la città ligure la elesse a suo dolce simbolo. Ecco perché sono in molti a dire che sia Sanremo la città natale della torta mimosa.

La storia continua ancora oggi

Il ristorante chiude nel 1989. Ma fin da subito le tre figlie di Adelmo Renzi – Maria Rosaria, Alessandra e Paola – coltivano il sogno di portare avanti l’attività del papà-cuoco. È prima Paola con la mamma Maria Luisa che apre una torteria in onore di papà Adelmo. La torteria chiude nel 2005, ma Paola non si arrende. Insieme alle sorelle crea un marchio, lo registra, cerca il locale e finalmente nel 2018 nasce la nuova torteria: La Mimosa di Adelmo, oggi presente sia a Rieti sia a Roma.

Torta mimosa: la ricetta

Come detto poco sopra, la ricetta originale non si conosce. Vi proponiamo però la versione di “La Cucina Italiana”.

Ingredienti

Per il pan di Spagna

  • 225 g di zucchero
  • 225 g farina
  • 6 uova
  • 1 bustina di vanillina
  • sale
  • burro e farina per lo stampo

Per farcire e servire

  • 400 g di panna fresca
  • 350 g di crema pasticciera
  • Grand Marnier
  • zucchero semolato
  • zucchero a velo

Procedimento

Per il pan di Spagna

  1. Montate le uova con lo zucchero ottenendo una spuma gonfia.
  2. Incorporatevi delicatamente la farina e la vanillina, setacciandole.
  3. Trasferite l’impasto in uno stampo a cerniera (ø cm 28), imburrato e infarinato, poi infornatelo a 180 °C per 25-30 minuti. Sfornate la torta e lasciatela raffreddare su una gratella.
  4. Rifilatela a forma di calotta. Dividetela in tre dischi e spennellateli con il Grand Marnier.

Per la farcitura

  1. Unite alla crema 200 g di panna montata; con essa farcite i due strati della torta ricomponendola.
  2. Spennellatela anche all’esterno con il liquore, spalmatevi sopra la crema rimanente e poi gli altri 200 g di panna, montata con g 20 di zucchero semolato.
  3. Cospargete la superficie con i ritagli di pan di Spagna, in finissime briciole, e passate la torta in frigo. Servitela con zucchero a velo.

Burger di cavolo nero – Ricetta di Misya

Burger di cavolo nero

Innanzitutto mondate le foglie di cavolo nero eliminando il torsolo, quindi tagliatele grossolanamente.

Sciacquate bene, poi sbollentate per 5 minuti in acqua bollente leggermente salata, infine scolate.

Fate scaldare 1 filo d’olio in una padella antiaderente con l’aglio, poi unite anche il cavolo, lasciatelo insaporire mescolando per qualche minuto, poi eliminate l’aglio e aggiustate di sale.

Nel frattempo che il cavolo cuoce scolate bene i ceci e frullateli grossolanamente insieme con sale, limone e 2-3 cucchiai di olio.

Unite in una ciotola ceci, cavolo e tuorlo, condite con sale e pepe e amalgamate, poi incorporate il pangrattato: dovrete ottenere un composto sodo e malleabile, ma non troppo secco.

Lasciate scaldare un filo d’olio in una padella antiaderente (potete usare la stessa in cui avete fatto insaporire le foglie di cavolo nero) e createci dentro i burger usando un coppapasta da circa 8 cm, compattandoli bene con il dorso di un cucchiaio.
Cuocete i burger per 3 minuti a fiamma media, poi girateli delicatamente con una spatola e lasciate cuocere il secondo lato per altri 2-3 minuti.

I burger di cavolo nero sono pronti, non vi resta che servirli.

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