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Banco Alimentare e “Buona Stella” insieme contro la povertà

La Cucina Italiana

In Italia il 9,4% della popolazione – 5,6 milioni di persone – vive in condizione di povertà assoluta. Per questo Negroni si è schierato al fianco di Banco Alimentare per il terzo anno consecutivo con l’obiettivo di ridare valore al cibo e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di aiutare le persone più in difficoltà. Tantissimi sono gli italiani che non possono nemmeno permettersi un pasto completo al giorno dice il Report sulla povertà – anno 2021 di Istat, eppure si spreca ancora troppo cibo: più di 4 milioni di tonnellate nel 2022 nella filiera alimentare per un valore complessivo di oltre 9 miliardi di euro (Report ‘Il caso Italia 2023’ di Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability).

Attraverso l’iniziativa dellaBuona Stella”, infatti, anche quest’anno, da aprile a giugno, l’azienda leader nella salumeria italiana di alta qualità contribuisce a donare 200.000 pasti a chi è in difficoltà, grazie alle oltre 7.600 strutture caritative convenzionate con Banco Alimentare che, con la sua rete di 21 organizzazioni regionali e gli oltre 1.900 volontari, è presente in tutta l’Italia.

Il progetto “Buona Stella”

«Con il progetto “Buona Stella” abbiamo contribuito a donare complessivamente 700.000 pasti in tre anni, raggiungendo un risultato importante anche in questa primaveradichiara Claudia Ferrari, responsabile Marketing Salumi Negroni –. Non a caso rinnoviamo il nostro sostegno a Banco Alimentare destinando una parte del ricavato della vendita dei Salumi Negroni 100% Italiani a favore di Banco Alimentare, impegnato quotidianamente nel recupero e distribuzione di alimenti alle fasce più vulnerabili della popolazione. Un modo concreto e simbolico per ribadire la capacità del Made in Italy di saper fare squadra anche in questo ambito».

L’impegno di Banco Alimentare

Nel 2022 Banco Alimentare ha sostenuto circa 1.700.000 persone distribuendo 116.000 tonnellate di cibo, di cui 42.500 salvate dallo spreco con un risparmio di circa 92.225 tonnellate di CO2 equivalente non emesse.

“Siamo felici e onorati di essere per il terzo anno consecutivo charity partner di Negroni per la campagna “Buona Stella”. Per noi è importante poter contare sul sostegno continuativo da parte delle aziende per la nostra opera quotidiana a favore di chi vive in difficoltà. Questa partnership ci garantisce un sostegno concreto e ci consente di promuovere il nostro lavoro con migliaia di persone rafforzando la nostra alleanza con il mondo delle aziende. Ci auguriamo che il nostro percorso con Negroni possa proseguire anche negli anni a venire”, sottolinea Giovanni Bruno, Presidente Fondazione Banco Alimentare Onlus.

contrasto alla povertà e azione antispreco

contrasto alla povertà e azione antispreco

Quella degli empori solidali è una realtà sempre più diffusa in Italia, supermercati con beni di prima necessità per contrastare la povertà alimentare

Il problema dello spreco di cibo in Italia, di cui tanto si parla, non sta avendo implicazioni unicamente ambientali, ma anche economiche e sociali. Mentre ogni anno tonnellate di cibo vengono sprecate, non si arresta infatti l’emergenza sociale e alimentare di una sempre più ampia fetta di popolazione che non può permettersi neppure beni alimentari di prima necessità. Da quando la pandemia ha reso allarmante il livello di povertà alimentare e ha creato temporanee forme di precarietà sono, fortunatamente, aumentate anche le iniziative a sostegno delle famiglie e delle persone in difficoltà. Una di quelle che sta riscuotendo maggiore successo è l’apertura a macchia d’olio, su tutto il territorio nazionale, dei cosiddetti empori solidali. Si tratta di veri e propri supermercati in cui prodotti alimentari raccolti e donati dalla comunità vengono messi a disposizione gratuitamente di tutti coloro che versano in una situazione di difficoltà economica. Andiamo allora a scoprire esattamente in cosa consistono queste attività e come questo fenomeno sta prendendo piede in Italia.

Una rete di assistenza nazionale sempre più solida

Secondo un rapporto pubblicato da Caritas Italiana nel 2018 questi supermercati della solidarietà hanno iniziato a prendere piede in Italia a partire dal 2008, ispirati a un modello già diffuso in altri paesi. In Italia, a occuparsi dell’apertura e della gestione di questi empori, sono soprattutto associazioni, cooperative sociali e organizzazioni non-profit, spesso di volontariato, seguite da enti ecclesiastici e, solo in minima parte, da enti pubblici. Il boom degli ultimi anni ha portato a una diffusione tale da coprire tutte le regioni d’Italia per un totale di quasi 200 supermercati solidali e un elevatissimo numero di accessi. Nel corso del 2021, soprattutto nei periodi di lockdown, le attività degli empori solidali si sono intensificate, con cifre da record sia sul fronte dei volontari e delle organizzazioni coinvolte sia su quello delle famiglie sostenute. Nell’ultimo anno si sono registrate anche diverse nuove aperture, tra cui quella di Termoli; si tratta della prima “bandierina solidale” del Molise, l’unica regione d’Italia che era rimasta esclusa dalla rete degli empori. L’Emilia Romagna, la regione dei record che vanta ben 24 supermercati solidali nonché il record del più grande emporio d’Italia a Parma (con più di 1000 clienti e 2 milioni di euro di alimenti distribuiti gratuitamente ogni anno), a settembre 2021 è stata protagonista della quarta edizione del Festival degli Empori, svoltasi online in diretta streaming.

Cosa sono e come vengono gestiti gli empori solidali

Sugli scaffali di questi negozi, come abbiamo visto, è possibile trovare in primis alimenti di prima necessità non deperibili quali pasta, legumi, biscotti e latte UHT, ma non mancano alimenti freschi, prodotti per l’igiene e per la cura della casa e, in alcuni casi, anche medicine, giocattoli, libri e indumenti. L’obiettivo di molti di questi empori, però, non è solo l’erogazione di cibi e altri prodotti, ma anche l’ideazione di iniziative volte al sostegno e all’inclusione comunitaria delle persone bisognose, quali incontri formativi e informativi, occasioni di ascolto e dialogo, consulenze gratuite professionali di vario tipo e orientamento alle opportunità di impiego che offre il territorio. I beneficiari del servizio, nuclei familiari e cittadini indigenti o precari, usufruiscono della spesa solidale tramite una tessera a punti o sistemi alternativi per il calcolo di budget erogati. Uno degli aspetti più interessanti della gestione degli empori solidali è la raccolta dei beni e dei prodotti offerti alle famiglie in difficoltà; spesso si tratta infatti di eccedenze di cibo che viene ridistribuito, favorendo quindi l’economia circolare e riducendo gli sprechi alimentari. Le collette solidali vengono spesso organizzate in occasioni di eventi e giornate speciali o in collaborazione con supermercati e negozi presenti sul territorio.

Insomma, la rete degli empori solidali italiani vanta eccellenti modalità organizzative, un impegno costante da parte di volontari, organizzazioni e aziende partner e un sempre più alto coinvolgimento da parte delle comunità coinvolte e delle istituzioni. Cresce l’interesse e la voglia di contribuire a questo progetto nonché la consapevolezza che questa rete rappresenta una preziosa opportunità per contrastare la povertà alimentare e per ridare speranza e dignità alle tantissime famiglie con difficoltà e fragilità economiche.

Foto: supermercato emporio solidale.
Foto: colletta alimentare pozzo di giacobbe onlus.

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