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Nutella plant based: tutto quello che c’è da sapere

La Cucina Italiana

Mangeremo Nutella plant based? Le indiscrezioni di stampa lo lasciano intendere: l’edizione torinese del Corriere della Sera ha pubblicato una notizia che racconta che Ferrero, la multinazionale di Alba (Cuneo) che produce la celebre crema spalmabile, ha depositato il marchio «Nutella Plant Based» e cioè appunto Nutella vegetale, all’ufficio brevetti italiano del Ministero del Made in Italy.

Nutella plant-based: la notizia che sta facendo il giro del mondo

Da qui è cominciato il tam tam: la notizia è ormai su tutti i grandi siti di news. Se fosse confermata, del resto, sarebbe una svolta epocale nel mondo dell’industria dolciaria: l’ingresso di un brand forte come Nutella nel mondo del cibo vegetale, oltre a fare molto probabilmente la gioia di molti consumatori, potrebbe creare qualche grattacapo a centinaia di altre aziende nel mondo che hanno già fiutato l’affare del segmento plant based e producono prodotti simili. Un mercato in grande ascesa: secondo Nielsen in Italia il settore vale circa 680 milioni di euro e 5,8 miliardi in Europa.

La dichiarazione ufficiale di Ferrero

L’azienda però non dà certezze. In una dichiarazione divulgata a livello internazionale partita dalla sua sede legale in Lussemburgo Ferrero ha fatto sapere questo: «In Ferrero ricerchiamo costantemente ed esploriamo opportunità all’interno delle nuove tendenze alimentari, per rispondere alle esigenze e alle aspettative dei nostri consumatori. La registrazione di un marchio non conferma di per sé il lancio di un prodotto».

Cosa vuol dire? In sostanza Ferrero non conferma, ma a dire il vero non smentisce neanche. Puntualizza un importante dettaglio legale, facendo capire che se davvero il brevetto fosse stato depositato, potrebbe anche non essere collegato automaticamente al lancio del nuovo prodotto. Nella sua dichiarazione, però, l’azienda contemporaneamente ricorda il suo impegno per stare al passo con i tempi. Che, in questo caso, potrebbe voler dire andare incontro alle esigenze di milioni di consumatori nel mondo che non assumono latte – contenuto nella ricetta di Nutella – per problemi di intolleranze, allergie, o perché hanno abbracciato un regime alimentare vegano. Ma anche molti altri che, semplicemente, hanno voglia di cambiare, magari solo ogni tanto.

Tutte le novità di Nutella

Proprio per questo se, tra qualche mese, o anno, dovesse effettivamente arrivare questa Nutella plant based non ci stupiremmo, ma anzi. Nutella è un brand simbolo dell’innovazione dell’azienda italiana, nata grazie a quel genio di Michele Ferrero, il fondatore, che sessant’anni fa – dopo una lunga serie di prodotti ancora oggi iconici (l’ovetto Kinder, tra i tanti) – per sopperire alla mancanza di cacao creò questa crema spalmabile con nocciole e cioccolato che da allora non ha mai perso popolarità, ma anzi.

Basti pensare che è l’unica ad aver un giornata mondiale dedicata che è il Nutella Day: un’idea di una fan, l’allora blogger Sara Rosso, in breve diventata globale e che ogni anno si festeggia il 5 febbraio. Inoltre in suo omaggio, come simbolo di un’eccellenza imprenditoriale italiana, è stata creata una moneta della Zecca italiana che rappresenta un vasetto di Nutella.

Se effettivamente arrivasse sugli scaffali del supermercato questa nuova versione di Nutella plant based, sarebbe l’ultima in ordine di tempo di una lunga serie. Negli anni, infatti, Nutella si è prestata a diverse sperimentazioni di successo, dai Nutella Biscuit ai Nutella Croissant, appena nati, che da gennaio saranno disponibili nei supermercati: cornetti già pronti da comprare al banco panetteria o surgelati da fare a casa. Insomma, aspettiamo. Fiduciosi.

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Pesticidi: il Parlamento europeo boccia il taglio

La Cucina Italiana

Il WWF racconta com’è andato il processo per la riduzione dei pesticidi. Nelle ultime settimane, l’Europa è stata teatro di una fervente battaglia sul destino degli obiettivi di riduzione dei pesticidi, parte integrante del Green Deal europeo. La decisione di giovedì 16 novembre sulla proposta di rinnovo del glifosato, seguita dal voto in plenaria del Parlamento europeo sul Regolamento UE per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (SUR) nella settimana del 20 novembre, ha generato una serie di scontri politici e dibattiti sulle scelte agricole future.

Pesticidi: il voto cruciale

Il 16 novembre, il Comitato di Appello della Commissione europea per le Piante, gli Animali, gli Alimenti e i Mangimi ha affrontato il rinnovo dell’autorizzazione del glifosato per altri 10 anni. Nonostante la mancanza di una maggioranza qualificata favorevole o contraria nella riunione del 13 ottobre, il governo italiano ha sorprendentemente votato a favore del rinnovo, suscitando preoccupazioni sulla coerenza con le posizioni precedenti. La Coalizione #CambiamoAgricoltura ha espresso il desiderio che prevalga una posizione responsabile basata sulle evidenze scientifiche, richiamando l’attenzione sullo studio internazionale dell’Istituto Ramazzini di Bologna che collega il glifosato all’insorgenza di leucemie.

Sfida al regolamento sui pesticidi

La settimana del 20 novembre ha visto il voto in plenaria del Parlamento europeo sul Regolamento UE per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (SUR). Nonostante alcune migliorie apportate dalla Commissione ENVI, il testo presenta ancora punti deboli, come il metodo discutibile per misurare i progressi nella riduzione dell’uso dei pesticidi. La Coalizione #CambiamoAgricoltura e altre associazioni hanno sottolineato l’importanza di mantenere disposizioni vincolanti sulla difesa integrata e rafforzare le norme sul monitoraggio dei residui e dei metaboliti di antiparassitari.

Una sconfitta al Parlamento

299 contro 207 voti contro la relazione Wiener hanno rappresentato un duro colpo per gli obiettivi del Green Deal e le Strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030. La proposta di dimezzare l’uso dei pesticidi entro il 2030 è stata respinta, sollevando preoccupazioni sulla transizione ecologica dell’agricoltura.

Sfide e speranze per il futuro

Con il Parlamento europeo che passa il testimone al Consiglio dell’UE, la lotta per una riduzione significativa dei pesticidi continua. Le speranze di un Regolamento SUR efficace sono ora rivolte al Consiglio, con il timore che possa indebolire ulteriormente gli obiettivi di riduzione.

In conclusione, la decisione sulla riduzione dei pesticidi in Europa è ancora in sospeso. I prossimi passi saranno cruciali, e la partecipazione attiva dei cittadini potrebbe ancora influenzare il corso degli eventi. Mentre l’Europa si sforza di bilanciare interessi economici e la salute dell’ambiente, la battaglia per una gestione sostenibile dei pesticidi continua.

Tagliatelle: 12 ricette speciali per le domeniche in famiglia

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Quanta soddisfazione può dare un piatto di tagliatelle? Le ricette per condirle con sughi golosi, poi, sono così tante che potete scatenare la fantasia. Ma iniziamo con il preparare la pasta all’uovo: un’operazione che vi può dare grande soddisfazione e infondere una sana dose di buon umore.

Tagliatelle fresche: la ricetta base

Per fare la pasta fresca all’uovo occorre osservare una regola ferrea: 1 uovo per ogni etto di farina. Per 4 persone considerate circa 5 uova e 500 g di farina. Non dovete aggiungere acqua, se non necessario, sale o tantomeno olio.

Impastate la farina con le uova e lavorate il composto finché l’impasto non sarà omogeneo ed elastico. Lasciatelo riposare coperto con la pellicola per almeno 30 minuti. Stendete la pasta con il matterello in una sfoglia sottilissima, ripiegatela portando i due lembi inferiore e superiore verso una immaginaria linea centrale, quindi tagliatela con un coltello in tagliatelle larghe 1 cm.

Se non avete molta dimestichezza con impasti e mattarello potete sempre ricorrere alle nuovissime macchine per la pasta, che vi aiuteranno nell’intero processo di preparazione, oppure riesumare la classica “nonna papera” e azionare la manovella a mano impostando lo spessore desiderato.

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