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La rivincita del cibo brutto su Instagram

In questi ultimi anni l’attenzione per l’estetica del cibo, per la bellezza fotogenica dei piatti, per la ricercatezza dei dettagli, dell’impiattamento o delle scelte cromatiche alimentari, sono andati di pari passo con la dipendenza dai social network e con l’esigenza di condividere virtualmente le foto delle proprie passioni culinarie. La bellezza visiva dei piatti ha invaso le bacheche di milioni di utenti del mondo, diventando un trend globale inarrestabile. Recentemente, però, si sta assistendo a un nuovo movimento che sostiene il valore della genuinità e dell’autenticità del cibo brutto, strano, inusuale.
Che sia la fine dell’epoca del cibo costruito ad arte per il set fotografico degli utenti di Instagram e l’inizio di una riscoperta di ingredienti e alimenti naturali, più sani e reali?

Quanto il food porn abbia condizionato gusto e mode

Per comprendere questo nuovo fenomeno in controtendenza, è necessario fare un passo indietro e analizzare il trend del food porn e del foodography. In questi anni Instagram, social network visivo per eccellenza, si è imposto come strumento in grado di condizionare tanto le abitudini dei consumatori, sempre più concentrati sulla bellezza del cibo e sull’importanza di questo rituale a tavola, quanto quelle dei ristoratori, costretti a puntare su proposte gastronomiche sempre più costruite, patinate e sensazionali. Non a caso, soprattutto dal 2015 in poi, tante sono state le mode più o meno passeggere che si sono succedute, tra cui il noto rainbow food o i ristoranti Instagram-friendly, alimentate da studi scientifici ed esperimenti che sostenevano che l’aspetto visivo di quello mangiamo può influenzare notevolmente il modo di percepire i sapori.

Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che è brutto

Eppure la mania del food porn, ovvero l’utilizzo dell’hashtag su Instagram che da anni accompagna gli scatti social di cibo impeccabile, sembra iniziare a vacillare, mentre cresce un riscoperto desiderio di focalizzarsi di più su naturalezza, qualità e gusto, tanto di ricette quanto di materie prime. Dopo anni di bombardamento di “cibo fotogenico” su Instagram, il brutto si sta dunque facendo strada, lentamente, attraverso un movimento detto ugly food. Negli ultimi mesi sono stati tanti gli scatti condivisi sul social network che hanno ritratto strambe ricette casalinghe, improbabili esperimenti culinari, brutte portate al ristorante e, non ultimi, piatti belli ma fotografati male. Questo hashtag sta finalmente portando con sé una ventata di coraggio, quello di mostrare con orgoglio un piatto più o meno buono ma certamente fuori dai canoni di bellezza convenzionale.

Il grande ritorno della frutta e della verdura brutta

Al di là della guerra dichiarata al food shaming, il fenomeno virtuale anti-food porn nasce anche con il nobile obiettivo di ridare dignità a frutta e verdura brutta, imperfetta e irregolare. Non dimentichiamo, infatti, che le materie prime che non soddisfano i canoni di bellezza del mercato alimentare e dei consumatori finiscono con l’essere gettati via, perché etichettati come merce di serie B.
Cavalcando quindi la viralità del nuovo trend dell’ugly food su Instagram, molti utenti e associazioni ambientaliste hanno usato questa opportunità in modo creativo e socialmente utile per sensibilizzare le persone al problema degli sprechi alimentari. Questa causa è stata anche sposata in pieno, a partire dal 2015, da una startup di San Francisco chiamata Imperfect Producer. La startup, infatti, raccoglie i prodotti sani ma “brutti” direttamente dalle fattorie e li consegna a domicilio ai clienti, offrendo un risparmio del 30% rispetto ai prezzi dei negozi di alimentari.

Insomma, quando vedete foto di carote storte o di mele deformate condivise su Instagram provate ad andare oltre le apparenze e provate a pensare che non tutto quel che è bello è anche buono, salutare, sostenibile e accessibile.

Foto: Frutta strana_ugly food porn COVER_Wikipedia commons.jpg

Polenta condita a modo mio

Una mia versione semplice e veloce della polenta condita.
Il mio modo di preparare questa ricetta non vuole ha poco a che fare con la polenta concia, il piatto della Val D’Aosta e della Valtellina.
La mia ricetta prevede l’uso dei formaggi che ci sono in casa, meglio se sonO a pasta semi morbida o comunque non troppo dura. Nel caso il formaggio sia di pasta dura, ammorbidirlo in un pentolino o al microonde, con un po’ di latte.

Ingredienti

600 g di polenta taragna a cottura rapida
1800 ml di acqua
1 cucchiaio scarso di sale
cubetti piccoli di formaggio –    io ho utilizzato
                                  della formaggella
                                  del formaggio a pasta semi dura (scaldato nel latte)
 formaggio grattugiato
1 cucchiaio scarso di burro

Preparazione

Portare a bollore l’acqua salata e quando è pronta, versare a pioggia la farina, mescolando velocemente con un frusta per non formare grumi.
Quando la polenta comincia a compattarsi passare ad un cucchiaio di legno e continuare a mescolare.
La polenta non deve essere troppo dura e sostenuta, nel caso aggiungere del latte caldo per ammorbidirla.
Cuocere come indicato nella confezione della farina.
Unire i cubetti di formaggio, il formaggio grattugiato e il burro, mescolare bene in modo da amalgamare il tutto.
Servire la polenta appena pronta, ancora calda.
                               

Tutti i profumi del Natale (per creare l’atmosfera giusta)

Cannella, chiodi di garofano, cardamomo, arancia: usateli durante le feste per profumare la vostra casa. Ecco come farlo

Il Natale non è solo regali o decorare l’albero, Natale è anche un profumo: quello di un tè speziato, quello dei gingerbread cookies nel forno, ma anche quello dolce e avvolgente di una candela profumata alla cannella o al cardamomo, che si spande per casa. Se anche voi volete ricreare quella atmosfera calorosa e ovattata, tipica del Natale, in casa vostra, ecco qualche idea su come utilizzare i profumi tipici di questa festa: grazie a del pot-pourri o a qualche goccia di olio essenziale, anche nella vostra abitazione si respirerà a pieni polmoni l’arrivo del Natale, rendendo l’attesa più dolce e ancora più sentita.

Oli essenziali

Gli oli essenziali di cannella e chiodi di garofano possono essere acquistati in una qualsiasi erboristeria. Basta diffonderli per casa con l’aiuto di un nebulizzatore o metterne qualche goccia negli umidificatori dei termosifoni per profumare la casa di ricordi di infanzia e di affetto.

Infusioni

Mettete in infusione una stecca di cannella, una di vaniglia, poi delle fettine di mela e di arancia, con il succo di mezzo limone. Fate bollire e poi filtrate: l’acqua ottenuta potrà essere versata in un nebulizzatore, per profumare la casa di tanto in tanto, oppure negli umidificatori dei termosifoni, che con il calore aiutano a spandere il profumo in modo costante.

Candele

Le candele profumate alla cannella, alla vaniglia, all’arancia o al profumo che più vi sembra natalizio sono perfette non solo per deodorare la casa, ma anche per creare quella soffusa atmosfera tipica dell’inverno. Mettete una in ogni ambiente e abbiate cura di accenderle solo però quando vi è qualcuno in casa, per scongiurare ogni pericolo.

Frutta essiccata

Un’idea antica, giù utilizzata dalle nostre nonne, ma sempre attuale e molto natalizia: prendete un agrume a scelta – arancia, mandarino o limone – e tagliatelo a fette, poi lasciatelo essiccare sul calorifero acceso. Una volta essiccate, legate alle fette anche dei rametti di erbe aromatiche – lavanda, rosmarino o salvia – e posizionate i mazzetti sparsi per gli ambienti di casa: oltre a decorare, spargeranno anche un buon profumo di Natale.

Pot-pourri

Il pot-pourri natalizio è un’idea facile per profumare gli ambienti e da realizzare in casa: in una ciotola trasparente ponete delle stecche di cannella, delle stecche di vaniglia, della frutta secca, dei rametti di rosmarino e di alloro, qualche fettina di arancia essiccata e dei chiodi di garofano. Se volete, ponete al centro delle arance puntellate da chiodi di garofano. Non solo, questa composizione sprigionerà un dolce profumo di Natale, ma decorerà anche la vostra cucina o il vostro salotto come centrotavola.

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