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come usare gli scarti di carne e pesce

come usare gli scarti di carne e pesce

Scarti in cucina? Vediamo insieme agli chef de La Scuola de La Cucina Italiana come utilizzarli per realizzare gustose ricette

In cucina non si dovrebbe buttare via niente. Gli chef de La Scuola de La Cucina Italiana, in particolare, cercano di utilizzare al meglio gli scarti di carne e pesce. Ecco, quindi, qualche consiglio per non sprecare (e risparmiare) con gusto.

Scarti di carne

Gli scarti della carne possono essere utilizzati per preparare degli ottimi brodi, da utilizzare come base per risotti, brasati oppure stufati. Ossa e carni di vitello e pollo sono perfetti per insaporire le salse, come ad esempio il fondo bruno, la demi-glace unica per scaloppine e arrosti.

Scarti di pesce

Quante volte, dopo una cena a base di pesce, hai trovato la tavola piena di scarti? Invece di buttarli via, puoi utilizzarli così: testa, spina centrale e pinne sono ottimi per preparare dei brodi molto saporiti, ideali sia da soli sia come base per risotti e salse. Un’alternativa gustosa potrebbe essere quella di preparare un brodetto, tipico piatto marchigiano preparato con differenti varietà di pesce.

Una ricetta

Se vuoi realizzare una ricetta con zero scarti, segui i consigli degli chef de La Scuola de La Cucina Italiana. Puoi preparare una crema con la trota, pesce molto delicato e salutare grazie al calcio contenuto nella cartilagine. Taglia il pesce a pezzi, senza eliminare nulla, occhi e squame comprese; fai cuocere il tutto in una pentola a pressione per circa due ore insieme a carote, spezie e poca acqua. Infine, frulla il tutto con un mixer a immersione e vedrai che delizia! Puoi anche provare a preparare la crema a partire da pesce di mare, avrà un sapore molto più forte.

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Testi di Giulia Ubaldi

Le 5 regole del caffè che tutti i bar dovrebbero rispettare

Come riconoscere un buon caffè al bar secondo il Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale

Il caffè del mattino (77%). Quello della pausa (53%), del pranzo, della metà pomeriggio e persino della sera. Gli italiani lo amano e lo bevono a casa (92%) e al bar (72%). Il 58% dice di berlo per trovare la carica necessaria ad affrontare la giornata e il 77% lo beve la mattina appena sveglio, per il 47% degli intervistati è un piacere e il 37% lo considera un rito da consumare insieme agli altri. (fonte: Coffee Monitor 2018, Nomisma).

Ma come lo beviamo? Il Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale ha stilato un Disciplinare, condiviso con il Comitato Italiano del Caffè per consentirci di chiedere il meglio dalla nostra bevanda preferita, imparando a distinguere un caffè buono da un caffé preparato male.

Il caffè in grani e la macinatura

Prediligete i bar che macinano direttamente: dopo solo 15 minuti dalla macinazione perde circa il 65% degli aromi. Va quindi usato unicamente il caffè in grani che dovrà essere macinato con una grammatura che può variare tra i 7 e i 9 g., avendo cura di farlo rimanere nel dosatore il minor tempo possibile. Anche se mantenuto in grani il caffè va conservato in appositi contenitori che vanno puliti periodicamente poiché l’olio contenuto all’interno dei chicchi può ossidare al contatto con l’aria e irrancidire.

L’estrazione della bevanda

Il tempo di contatto fra acqua e caffè condiziona l’estrazione delle componenti aromatiche presenti all’interno del chicco. Maggiore è l’estrazione e maggiore è il numero di sostanze idrosolubili all’interno della bevanda. Questo però non è necessariamente un bene, perché alcune di queste sostanze non sono gradevoli, per cui l’obiettivo finale è quello di trovare il giusto equilibrio. Il tempo di erogazione è tra i 20 e i 27 secondi.

L’aroma

Se sentiamo l’esigenza di aggiungere zucchero, significa che non è stato preparato correttamente. L’aroma dovrà essere gradevole ed intenso, il gusto pieno gradevolmente amaro e mai astringente. A influire negativamente sulla cosa potrebbero essere la cattiva pulizia della macchina e una macinatura vecchia.

La tazzina

Il contenuto nella tazzina dovrà essere tra i 13 e i 26 g. ad una temperatura tra i 90°C e i 96°C. Il caffè dovrà essere servito preferibilmente in tazzine di porcellana con il fondo più stretto rispetto all’imboccatura e di spessore adeguato a mantenere la temperatura.

La crema

Il Caffè Espresso Italiano Tradizionale per essere considerato tale si dovrà presentare con una crema uniforme e persistente per almeno 120 secondi dal termine di erogazione della bevanda non rimescolata.

Ricetta Boccioli multicolore in teglia

Ricetta Boccioli multicolore in teglia
  • 600 g peperoni rossi
  • 600 g peperoni gialli
  • 600 g peperoni verdi
  • 500 g carote grosse
  • 500 g zucchine
  • olio extravergine di oliva
  • timo
  • basilico
  • sale
  • pepe

Per la ricetta dei boccioli multicolore in teglia, Sbucciate le carote, spuntatele e tagliatele a nastri con una mandolina. Raccoglietele in una ciotola con una presa di sale e lasciatele ammorbidire per 10 minuti.
Lavate e spuntate le zucchine, tagliatele a nastri e salatele, come
le carote.
Sbucciate con un pelapatate
i peperoni, apriteli e tagliateli a falde. Ponete anche i peperoni in ciotole separate, conditeli con una presa
di sale e lasciateli ammorbidire.
Preparate i boccioli: riducete le falde di peperone a fette sottili, tagliandole di piatto con un coltello ben affilato. Asciugate i nastri di tutte le verdure con carta da cucina per renderli meno scivolosi e più adesivi. Formate delle strisce lunghe circa 40 cm sormontando parzialmente i nastri di ciascuna verdura; arrotolatele ottenendo tanti boccioli.
Raccogliete tutti i ritagli di verdure avanzati e tagliateli a pezzettini. Rosolateli in una padella con un velo
di olio, un pizzico di sale e qualche foglia sminuzzata di basilico e di timo. Saltateli per un paio di minuti. Distribuiteli in una teglia rotonda (ø 30 cm). Distribuite i boccioli nella teglia, sopra le verdure saltate, conditeli
con un filo di olio, un pizzico di sale, pepe e le erbe aromatiche. Infornate a 200 °C per 10-12 minuti, poi ultimate la cottura sotto il grill per altri 5 minuti.

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