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Mangiare macrobiotico, o meglio macrobioticamente

Mangiare macrobiotico, o meglio macrobioticamente

La macrobiotica non è fatta di tabù e divieti alimentari. È piuttosto una filosofia antica, molto più simile alla dieta mediterranea di quanto possiamo immaginare

Di regimi alimentari ce ne sono ormai in abbondanza. Da vegetariani e vegani, a fruttariani e crudisti e così via. La macrobiotica, invece, non è affatto così: non si tratta, infatti, né di una tribù alimentare con tabù e divieti, né tanto meno di una moda, quanto piuttosto di una filosofia antica, molto più simile alla dieta mediterranea di quanto si potrebbe pensare. Infatti, a differenza di ciò che molti erroneamente credono, nella macrobiotica non ci sono regole rigide come cibi consigliati o vietati (se non prodotti industriali come le merendine), quanto idee secolari che vedono l’uomo come parte di un sistema olistico, molto più ampio e globale (infatti macrobiotica vuol dire grande vita). Per questo si può mangiare tutto, poiché è il modo che rende un cibo macrobiotico o meno (da cui mangiare macrobioticamente). L’importante è farlo con un equilibrio tra quelle due forze primordiali e complementari che sono lo Yin e lo Yang. Quindi, vediamo realmente di che cosa si tratta al di là di falsi miti, errate credenze e infondati pregiudizi. Non vi preoccupate se vi restano dubbi sul tema: è nella natura stessa della macrobiotica essere aperta a innumerevoli interpretazioni, avere confini labili, senza divisioni troppo rigide o nette. Dunque, iniziamo a capire come e grazie a chi la macrobiotica si è diffusa in Italia.

Origine e diffusione della macrobiotica

Immaginatevi l’Italia del Dopoguerra e l’avvento della modernità, dove anche in cucina si voleva abbandonare e superare la tradizione, in vista dell’arrivo di novità come fast food, surgelati o alimenti confezionati. Quell’Italia dove si iniziava ad abbandonare il biologico ancora prima che questa parola esistesse e dove il cibo di qualità non era di certo, come oggi, una priorità. È in questo contesto che si affacciano le idee di Georges Ohsawa, già noto scrittore giapponese di filosofia, politica ed economia. Ammalatosi di tubercolosi, alla ricerca di cure diverse da quelle farmacologiche, approfondì il modello filosofico orientale ispirandosi alla religione Shinto, al Buddismo, ma soprattutto al Taoismo cinese. Scoprì così una verità molto semplice: «L’’alimentazione connette l’uomo all’universo perché i cibi stessi contengono le forze complementari del cambiamento, lo Yin e lo Yang, che si ridistribuiscono nel corpo umano, lo curano, e se in equilibrio, lo mantengono in salute. La salute quindi non può essere solo fisica o biologica, ma anche mentale e spirituale, perché lo spirito e la materia sono due aspetti della stessa realtà». Il desiderio di condividere con gli altri le sue scoperte, lo portò a divenire il primo grande divulgatore in Italia e in Europa delle teorie cinesi incentrate sulla salute e il benessere dell’uomo, in particolare della macrobiotica e della visione del cibo non solo come fonte di sostentamento, ma anche come medicina del corpo e dell’anima. La macrobiotica, dunque, ha origini orientali nella misura in cui il suo scopritore e portavoce è stato un giapponese, ma in realtà i suoi principi di base si intrecciano fortemente con qualcosa che, più o meno consapevolmente, esisteva già nella nostra tradizione: la dieta mediterranea, intesa come stile di vita, fatto di stagionalità, convivialità, frugalità ed equilibrio. Insomma, di tutto quello che ruota intorno al cibo in sé.

La filosofia di base

Secondo la macrobiotica non esiste una dieta che vada bene per tutti: gli alimenti vanno equilibrati sulla base di ogni singola persona, a seconda di vari fattori, come ad esempio dove vive, quanti anni ha, quanto movimento fisico fa, e così via. Non ci sono quindi prodotti vietati o consigliati in assoluto o, ancor peggio, una lista di alimenti “sì e no”, poiché è il modo con cui vengono prodotti, cucinati e combinati che rende un alimento macrobiotico o meno. Per questo è preferibile parlare di «mangiare macrobioticamente». Nella macrobiotica, infatti, si può mangiare tutto, proprio come previsto dalla piramide alimentare della dieta mediterranea: l’importante è farlo con un equilibrio tra le due forze yin e yang, presenti sia all’interno dei vari ingredienti, che nel modo in cui li prepariamo. Lo yin e lo yang sono due forze energetiche antagoniste, all’origine di molte filosofie orientali, che si attraggono e si completano, interconnesse e interdipendenti: una è di espansione (yin), l’altra di contrazione (yang). In realtà, però, non vanno pensate in modo troppo dicotomico come due categorie nette, rigide e divise, perché con la macrobiotica sarebbe solo fuorviante, visto che non esistono cibi che sono solo e sempre yin o yang. Tutto dipende da una serie di fattori, anche se la mente occidentale spesso di blocca nella comprensione di questa labilità.

Lo yin e yang

Tendenzialmente è yang tutto ciò che ha un energia contrattiva e discendente, come ad esempio il sale, il caglio dei formaggi, le uova o, tra le verdure, carote e daikon, che crescono sotto terra; la carne è yang, così come il pesce, anche se un po’ meno in quanto vive nell’acqua che invece è yin. È yin, infatti, tutto ciò che è espansione, che cresce verso l’esterno come pomodori, frutta, verdure a foglie verdi, zucchero (meglio se di canna) e olio, così come (quasi) tutti i liquidi. I cereali, invece, sono tra gli alimenti più equilibrati che ci sia, poiché sono contratti (quindi yang), ma con le spighe che crescono verso l’esterno (quindi yin). A questo proposito c’è da dire che, all’inizio della diffusione della macrobiotica, uno degli errori principali è stato quello di aver seguito una dieta quasi esclusivamente a base di cereali e legumi, riducendo o azzerando tutti gli altri alimenti. Questa interpretazione troppo rigida e assoluta (e quindi errata come tutte le estremizzazioni), ha creato molti danni, poiché il nostro corpo ha bisogno di mangiare un po’ di tutto. In realtà, è più semplice e spontaneo di quel che può sembrare: d’estate, infatti, non abbiamo forse naturalmente più voglia di qualcosa di yin, come cibi crudi o con cotture leggere, quali insalate o pomodori? E d’inverno, quando più freddo, non si è orientati verso prodotti con energia più yang, con cotture più lunghe come il brasato? Insomma, per tutti questi motivi è impossibile consigliare un menu macrobiotico o parlare di dieta macrobiotica, semplicemente perché non esiste. Esiste un mangiare macrobioticamente per cui possiamo mangiare di tutto in modo consapevole, cercando equilibrio nel modo di preparare e combinare il cibo con altri ingredienti. Infine, ma non per importanza, è fondamentale anche la masticazione che, come scrive Ohsawa, è la prima forma di digestione, che ci consente di assimilare meglio il cibo, e quindi una forma di autocontrollo e consapevolezza.

Non vi preoccupate se vi sembra di aver capito poco: si tratta di temi complessi, che vanno “assimilati”. Ma dopo poco scoprirete che mangiare equilibrato è molto più naturale di quel che si crede, sicuramente molto di più che vietarsi completamente degli alimenti o mettersi dei tabù. Infatti, se vi state chiedendo perché fare tutto questo, la risposta è semplice: perché la macrobiotica, se non portata agli estremi (come purtroppo è stato fatto), ha dei sorprendenti effetti benefici sulla salute. Provare per credere!

La natura del Monte Bianco non si ferma, riapre il Giardino Botanico Saussurea

La natura del Monte Bianco non si ferma, riapre il Giardino Botanico Saussurea

Il Giardino Botanico Alpino Saussurea, una meraviglia delle Alpi che ospita 900 esemplari di vita alpina, riapre nell’estate 2020

La natura non si ferma e con lo sciogliersi della candida neve, scopre rocce, piante e una vegetazione fiorente. È allora che il Giardino Botanico Saussurea si risveglia. L’incantesimo è per gli occhi di chi lo desidera. Di chi lo cerca. Di chi lo ha atteso per togliersi il torpore e la paura di questi mesi in cui tutto si è fermato.

Giardino Botanico Saussurea

Completamente immersi nella natura, vi sentirete finalmente liberi, travolti dall’immenso, in contemplazione di spazi infiniti e infinitamente belli. Il Giardino Botanico Saussurea vi accoglierà nel proprio grembo che ciclicamente si rinnova, ed insieme a voi riscriverà la possibilità di continuare il cammino verso la cima, forti degli ostacoli passati.

Il giardino è stato voluto da Laurent Ferretti, e prende il nome dalla Saussurea alpina, a sua volta chiamata così in onore di Horace Benedict de Saussure, lo studioso svizzero che nel 1786 promosse la prima ascesa al Monte Bianco. Aperto nel 1987, il giardino non ha mai smesso di arricchire la propria struttura e di proporre nuove iniziative.

Il giardino accoglie 900 specie differenti di piante alpine ed è diviso in due zone. La prima ospita le aiuole sistemate a roccere, suddivise per area geografica. Osserviamo la flora montana di regioni esotiche come il Nord America, la Nuova Zelanda e l’Himalaya. Nella seconda zona del giardino, invece, sono stati ricreati alcuni ambienti vegetali tipici delle Alpi, fra cui ad esempio il macereto, che è l’area caratterizzata dal continuo apporto di detriti mobili, ovvero rocce di diverse dimensioni che cadono dalla parte più alta della montagna. La valletta nivale è un altro ambiente caratteristico, si tratta, come dice il nome, di valli coperte dalla neve per la maggior parte dell’anno, che restano poi impregnate di umidità nei pochi mesi in cui sono libere dalla neve. Un terzo esempio di mini-ecosistema alpino è l’alneto. Tipicamente popolato dall’ontano verde (Alnus viridis), si trova di solito in corrispondenza di ambienti umidi, come i pendii franosi esposti a nord, oppure presso i corsi d’acqua.

Lavori di rinnovamento e attività

Nel corso del 2019, grazie ad un programma europeo di cooperazione interregionale tra Italia e Francia, la Fondazione Saussurea ha condotto dei lavori di rinnovamento che si sono conclusi appena prima delle nevicate autunnali e che saranno saranno visibili nell’estate del 2020, allo scioglimento delle nevi (possibilmente dal 20 Giugno al 20 Settembre). Durante questi lavori è stato realizzato un nuovo percorso di approfondimento dedicato al alcune macro-aree: la montagna, i ghiacciai, i vertebrati, gli invertebrati, i licheni. Sono zone interattive dove poter utilizzare binocoli, lenti d’ingrandimento oppure lasciare memorie di scrittura. Un dialogo vivace, dinamico ed anch’esso fautore di storie, ricordi, segni.

Al percorso all’aperto segue un momento informativo all’interno dell’accogliente chalet. Un nuovissimo schermo touchscreen interattivo, ricco di immagini e di informazioni porterà gli irriducibili amanti della tecnologia a compiere un esplorazione ipertestuale del giardino.

Il Giardino Botanico Saussurea organizza per i visitatori una ricca serie di attività, fra le quali merita una menzione particolare il percorso di Trekking Foto-Botanico. Il fotografo Enzo Massa Micon vi guiderà nella scoperta di prospettive insospettate di petali e foglie sullo sfondo impareggiabile del Monte Bianco. Le meraviglie della botanica si riveleranno insieme ai segreti della tecnica fotografica. Potrete partecipare con una macchina fotografica professionale, oppure semplicemente con lo smartphone.

L’aria pura e la distanza dal mondo ordinario sono un invito naturale alla meditazione. Giovanna Cucchieri condurrà nel giardino delle lezioni di Natural Yoga. A piedi nudi nell’erba, i partecipanti saranno invitati ad eseguire esercizi semplici, statici e dinamici, incentrati su respiro e movimento.

Alcune piante della montagna hanno assunto nel tempo un valore altamente simbolico. Fra queste un ruolo speciale riveste la stella alpina, protagonista di molte leggende di montagna e metafora di un amore puro ed incondizionato. Il suo ruolo di regina della montagna è l’occasione per una rappresentazione teatrale in alta quota.

Il giardino ha pensato anche ai più piccoli, organizzando una serie di esperienze coinvolgenti destinate ai bambini, che potranno portare con sé un ricordo magico di questo luogo.

Sospeso in un incanto fra la valle e il cielo, il Giardino Botanico Saussurea vi aspetta nella sua anima rinnovata. In un contesto unico, capace di trasfigurare ogni esperienza in un sogno da ricordare. In un’atmosfera di riflessione, che ci aiuti a trovare il senso del nostro partecipare al divenire incessante del sistema-mondo.

Ricetta Maritozzi alla crema di mascarpone

Ricetta Maritozzi alla crema di mascarpone

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