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Come fare la ricotta in casa

Come fare la ricotta in casa

Quando si pensa alla ricotta e ai formaggi freschi si immaginano ore e ore di lavorazione e grandi difficoltà nella preparazione. Ma forse non tutti sanno che si può preparare anche in casa e in poco tempo un’ottima ricotta.

La ricotta non può essere considerata un vero e proprio formaggio, ma semplicemente un latticinio perché è ottenuta riscaldando il siero residuato dalla lavorazione del formaggio. Da qui il nome “ri-cotta” per via della doppia cottura.
In pratica non viene prodotta dalla cagliata, ma da un suo sottoprodotto, cioè il siero di latte.

Per preparare 250 g di ricotta in casa avete bisogno di 1 litro di latte fresco, 1 cucchiaino scarso di sale e 3 cucchiai di succo di limone.
Versate il latte in un pentolino e poi portatelo ad ebollizione. Aggiungete anche il sale e il succo di limone e mescolate con il cucchiaio di legno. Dopo circa minuti il latte inizierà a condensarsi. Spegnete il fuoco e continuate a mescolare. Raccogliete in un colino i fiocchi di latte e poi trasferite tutto in una fuscella per ricotta.
Riponete in frigo per circa 3-4 ore.

Potete aromatizzare la vostra ricotta homemade con la scorza grattugiata di arancia o limone o con erbe aromatiche come basilico e prezzemolo. Potete anche renderla speziata con l’aggiunta di paprika o peperoncino. Ottima e bella da servire è la ricotta con le foglie di rucola all’interno, perfetta da accompagnare a pomodorini e fresche insalate estive.

La ricotta non è molto calorica. Apporta circa 174 kcal per 100 g e quindi è un alimento adatto anche a chi segue una dieta dimagrante. Ha anche un notevole effetto saziante.

Si può preparare anche una versione vegana della ricotta homemade. Basta sostituire il latte vaccino con il latte di soia e procedere allo stesso modo.

Vi proponiamo ora qualche deliziosa ricetta a base di ricotta tratta dai nostri archivi.

 

 

Tortelli amari di Castel Goffredo, storia e ricetta di un piatto unico

Tortelli amari di Castel Goffredo, storia e ricetta di un piatto unico

I tortelli amari sono un piatto tipico di Castel Goffredo, in provincia di Mantova. Si chiamano così per via della particolare erba che si mette nel ripieno

La tradizione culinaria italiana è così ricca che, a volte, si trovano ricette che non superano i confini di un Comune. È questo il caso dei tortelli amari di Castel Goffredo, un piatto antico e molto “cucinato” dai castellani, ma fino poco tempo fa non molto conosciuto al di fuori delle mura domestiche. La storia recente di questo piccolo paese della provincia mantovana è legata a doppio filo a quella delle calze. Ancora oggi, buona parte dei filati e dei collant che ricoprono le gambe di migliaia di donne arrivano proprio da qua. La dimensione industriale è però relegata alla periferia. Attraversando le viuzze del centro storico, dalle bocche dei suoi abitanti e dai menu delle sue trattorie, ci si accorge che a dominare la scena è piuttosto questa particolare pasta ripiena.

Tortelli amari, l’origine del nome

Si chiamano così per la presenza nel ripieno dell’erba di San Pietro, comunemente nota anche come “erba amara”. Il nome scientifico è Balsamita major, fiorisce intorno alla fine di giugno, quando cade la ricorrenza del Santo (29 giugno). La pianta fa parte della famiglia delle mente aromatiche-balsamiche e ha, come si sarà intuito, un piacevole retrogusto amaro. La ricetta è stata tramandata di generazione in generazione, ma per lo più oralmente. Di letteratura a riguardo ce n’è davvero poca, a parte qualche ricettario conservato nelle credenze delle massaie più anziane che, assicurano, in casa loro questi tortelli si sono sempre fatti.

Dalla zucca all’erba amara il passo è breve

Nella non lontana Mantova la sfoglia la riempiono di zucca e i loro tortelli sono famosi in tutta Italia. Qui, a Castel Goffredo, invece ci mettono questa particolare erba che cresce ancora oggi spontanea nei giardini e negli orti delle case. L’idea di sostituire la cucurbitacea con la pianta aromatica deve essere venuta a qualche massaia che, in tempi di magra, con il poco che aveva, si sarà ingegnata a creare un nuovo piatto. La fama non è paragonabile a quella dei tortelli mantovani, ma ultimamente anche i tortelli amari stanno iniziando a uscire allo scoperto.

Nella ricetta “pubblica” tutti gli ingredienti

Solo alcune delle “risidure” (termine dialettale per definire le donne che gestiscono la casa) conoscono la ricetta originale, che mantengono però gelosamente segreta per riservare il piatto verace ad amici e parenti. Quella di seguito è la versione pubblica. Per la sfoglia occorrono 300 grammi di farina 00, tre uova e un tuorlo. Gli ingredienti per il ripieno sono: 600 grammi di erbette, 80 grammi di burro, 50 grammi di salvia, un uovo, una cipolla, uno spicchio d’aglio, 20 foglie di erba amara, 40 grammi di pane grattugiato, 80 grammi di grana padano, pepe sale e noce moscata.

Ecco come si prepara il ripieno

Per prima cosa pulire e sbollentare le erbette in acqua salata. Poi scolarle, cercando di eliminare tutto il liquido in eccesso, e tagliarle – non troppo fini – con il coltello. Soffriggere nel burro la salvia, la cipolla e l’aglio. Una volta insaporite anche le erbette unirle in una ciotola con le uova, il grana padano, il pane grattugiato, la salvia, la cipolla e l’aglio, la noce moscata, il pepe e il sale. Amalgamare il tutto e in ultimo aggiungere l’erba amara tritata cruda. Preparare la sfoglia di pasta all’uovo tagliata a quadratini, farcire con un cucchiaino di ripieno e piegare a triangolo. Cuocere in acqua salata e servire con una spolverata di buon formaggio grattugiato e un cucchiaio di burro fuso e salvia croccante.

Alla Festa del Tortello Amaro di Castel Goffredo per magiare quelli veri

I forestieri hanno un’unica chance per poter assaporare quelli veramente originali ed è la Festa del Tortello Amaro, quest’anno in programma dal 13 al 16 giugno al Parco la Fontanella. In quest’occasione saranno le massaie in persona a mettersi all’opera, offrendo a chi non è del posto la possibilità di assaggiare i veri Tortelli Amari di Castel Goffredo oppure i Tortelli Amarissi, «proprio come piacciono ai castellani». Anche il resto del menu sarà tutto a base di piatti cucinati con quest’erba: brasato di coppa di maiale con polenta amara, polenta amara con formaggio straccone, Amarburgher con patatine, torta del Buon Umore, Gelato Amaro e GranitinAmara. Per chi invece non riuscisse ad andare alla festa può sempre provarli in alcuni ristoranti del paese, come La Viola, La Pialla, Il Roccolo, oppure nei paesi limitrofi come al Selvole che si trova nell’omonima frazione, alla trattoria Da Laura nella frazione Perosso, all’Agriturismo San Lorenzo nella frazione di Casalpoglio.

Ricerche frequenti:

» Pancake alla ricotta – Ricetta Pancake alla ricotta di Misya

Misya.info

Mettete tutti gli ingredienti secchi in una ciotola e miscelate.
Fate lo stesso per gli ingredienti liquidi, lasciando da parte la ricotta.
Versate questi ultimi sopra alle polveri e mescolate con attenzione.

In ultimo aggiungete anche la ricotta, incorporandola con la frusta per ottenere una pastella liscia e senza grumi.

Fate sciogliere una noce di burro in una padella antiaderente e iniziate a cuocere i pancake, un mestolino per volta.
Aspettate che l’impasto si rassodi e si inizino a formare delle bollicine in superficie prima di girarlo per cuocere anche il secondo lato.

I pancake alla ricotta sono pronti: impilateli su un piatto, decorateli a piacere e serviteli!

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