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Le frittelle del luna park di Fulvio Marino: ricetta

La Cucina Italiana

Le frittelle del luna park? Ce le insegna Fulvio Marino. Il celebre panificatore, titolare della bakery FuocoFarina, aperta nel 2023 ad Alba (Cuneo), torna su Food Network dal 17 febbraio ogni sabato alle 17:50 con il programma Nel forno di casa tua, un’occasione per insegnare e condividere le ricette dei suoi lievitati, facili e di sicuro successo, tra cui questo classico dello street food italiano, da rifare a casa in pochi semplici passaggi e perfetto anche per Carnevale.

Dalle frittelle ai bao

Siete tentati di provare e non solo di assaggiare? Fulvio, al solito, mostrerà passo dopo passo come realizzare le ricette semplici e gustose della panificazione, svelando tutto ciò che c’è da sapere sul mondo degli impasti, delle farine e delle lievitazioni per pani, pizze e dolci meraviglie. Ogni puntata sarà dedicata a un tema specifico, tra cui: Un pomeriggio al luna park, con frittelle e hot dog, o L’oriente, con il pane persiano e i bao o, ancora, La serata cinema a casa, con i donuts e la crescia sfogliata.
Un excursus passo dopo passo che Marino fa tra gli ingredienti, le farine, le attrezzature e le diverse tecniche di lievitazione, formatura e cottura. Una condivisione di passaggi e piccoli segreti per lanciarsi, con spensieratezza e golosità, nel mondo della panificazione e dei lievitati, senza paura, ma con la voglia di sperimentare cose nuove.

La ricetta: le frittelle del luna park

Una ricetta irresistibile che richiama il Carnevale, ma anche le sagre di paese, il cibo di strada e le sue leccornie. Pochi e semplici ingrendienti in questa ricetta di Fulvio Marino, che pesca dal cesto dei suoi ricordi di bambino.

«La cucina italiana tra sostenibilità e diversità bioculturale» Patrimonio Unesco: parte la raccolta firme

La Cucina Italiana

Tra loro ora Jimmy Ghione, storico inviato di Striscia la Notizia, amato dal grande pubblico anche per l’impegno dimostrato negli anni per la tutela e la valorizzazione della cucina italiana e dei suoi prodotti. Ha raccontato l’importanza della raccolta firme per il sostegno della candidatura della cucina italiana durante la puntata dell’amato programma di Antonio Ricci andata in onda il 27 gennaio. Lo ha fatto in un modo simbolico, accompagnato dal presidente Pecoraro Scanio e Enrico Derflingher, presidente dell’associazione Euro-Toques Italia ed International, e per anni cuoco personale della regina Elisabetta II. Insieme hanno preparato un risotto con tartufo nero: un piatto che racconta la cucina del grande chef e un esempio dell’armonia dei prodotti italiani, Dop e Igp, che caratterizzano con i loro profumi e i loro sapori ciascun territorio del nostro Paese.

L’unicità della candidatura della cucina italiana

«La candidatura della cucina italiana italiana a patrimonio Unesco è anche questo: una campagna per valorizzare i prodotti e le tradizioni dei singoli territori. Perché la sua unicità sta anche in questo: nel fatto che è diversa da paese a paese, da provincia a provincia», racconta Alfonso Pecoraro Scanio, annunciando che ci saranno ancora altri esempi che racconteranno questa diversità, e biodiversità. «Sarà la pasta il prossimo filo conduttore: è la più identificativa della nostra cucina nell’immaginario comune e tra gli ingredienti che meglio si prestano a fare da trait d’union ai nostri prodotti, a rappresentarli e quindi a condividerli».

Una candidatura inclusiva

Condivisione, del resto, è la parola chiave alla base di ogni candidatura, fatta per promuovere un’arte, una tradizione, una cultura, perché venga conosciuta, apprezzata, e ancora una volta condivisa. «Le candidature Unesco sono esattamente l’opposto di una rivendicazione protezionistica. Se abbiamo candidato la pizza o il canto lirico non era per tenerceli stretti, per rivendicarne l’italianità, ma perché sono cose belle con una valore globale», spiega Alfonso Pecoraro Scanio. «Lo stesso è per la candidatura della cucina italiana, che vorremmo fosse valorizzata anche dall’Unesco per la sua sostenibiltà e biodiversità, per essere la base di una dieta – quella mediterranea – assurta a modello alimentare in tutto il mondo», dice ancora il presidente Univerde. E prosegue: «Per questo è importante firmare: questa candidatura riguarda tutti, è un percorso inclusivo, e io spero che coinvolga le persone proprio come è stato per la pizza».

Cosa succederebbe se la cucina italiana diventasse patrimonio dell’Umanità

Del resto, se effettivamente l’Unesco dovesse accettare la nostra proposta, ne guadagneremmo tutti, proprio come è già successo per la pizza. «In seguito all’ingresso dell’arte dei pizzaiolo napoletani tra i patrimoni si sono moltiplicate nel mondo le richieste di pizzaioli di scuola napoletana: non napoletani di origine, ma persone che nel mondo hanno imparato a fare la pizza seguendo le regole e le tradizioni dell’arte napoletana. Questo varrebbe anche per la cucina italiana: si tratterebbe di diffondere conoscenza, non mettere un recinto. Condividere un patrimonio». Un patrimonio di storia, storie, saperi, tradizioni, che coinvolge ciascuno di noi.
Per firmare cliccate su www.change.org.

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Ricetta Risotto con crema di broccoli, pangrattato alle alici e fonduta di gorgonzola, la ricetta

Ricetta Risotto con crema di broccoli, pangrattato alle alici e fonduta di gorgonzola, la ricetta

Step 1

Sbucciate i gambi dei broccoli, eliminando la parte esterna, più fibrosa, e tagliateli a pezzetti. Cuoceteli in acqua bollente salata, insieme con le foglie, per circa 20 minuti; frullateli infine con un po’ della loro acqua di cottura, tenendo da parte il resto, dopo averlo filtrato.

Step 2

Setacciate la crema ottenuta.

Step 3

Tagliate la mollica a pezzetti, tostatela in forno per qualche minuto e frullatela. Ripassatela in padella, finché non avrà un colore dorato, spegnete la fiamma e unite 20 g di parmigiano grattugiato.

Step 4

Dissalate bene le alici e scioglietele in una padella con 3-4 cucchiai di olio, mescolando di tanto in tanto; unite il composto di pane e parmigiano, amalgamate, lasciate insaporire e spegnete la fiamma.

Step 5

Preparate la fonduta: scaldate la panna in un pentolino finché non comincerà a sobbollire; aggiungete il gorgonzola e mescolate finché non si sarà sciolto.

Step 6

Tritate la cipolla e fatela appassire con un filo di olio in una casseruola bassa; versatevi il riso, tostatelo per 1 minuto, quindi sfumate
con uno spruzzo di vino bianco.

Step 7

Cuocete il riso, bagnandolo di tanto in tanto con un mestolo dell’acqua di cottura del broccolo; a metà cottura unite la crema di broccoli, sale e pepe. Quando il risotto sarà pronto, spegnete la fiamma e mantecatelo con il burro e 20 g di parmigiano.

Step 8

Lasciatelo riposare per 2 minuti, poi distribuitelo nei piatti e completate con la fonduta di gorgonzola e il pangrattato alle alici.

Ricetta: Sara Foschini, Foto: Maurizio Camagna, Styling: Beatrice Prada

Maurizio Camagna

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