Tag: Secondi e piatti unici

Baccalà alla marinara ……. livornese

Baccalà alla livornese, bella sfida quella per MTC di novembre proposta da Cristina. Questo bellissima sfida-gioco permette a tutti noi di cimentarsi in piatti spesso nuovi e con ingredienti diversi da quelli che siamo abituati a cucinare normalmente. 
Come ho visto la ricetta del mese mi sono detta  
….. “perfetto il baccalà lo conosco anche se lo cucino poco” ……… 
….. ma ……. si c’è sempre un ma ……. 
ho scoperto un mondo dietro al baccalà che non sospettavo, tanto che noi qui a Trento per baccalà intendiamo lo stoccafisso, ma si sa noi gente di montagna il mare e i suoi prodotti li vediamo molto lontani, di trota e salmerino siamo più estimatori, ma di baccalà non proprio e poi volete immaginare come cambierebbe la poesia del 
“baccalà dei frati” se dovessimo chiamarlo “lo stoccafisso dei frati” 

Il periodo è un po’ intenso e sinceramente non sapevo se sarei arrivata in tempo, avevo anche pensato di giocarmi per la prima volta la carta dell’assenza, ma non potevo questo mese anche per rispetto alle ragazze di MTC e di Cristina e poi ho visto delle vere meraviglie questo mese, anche se lo ammetto a me piace di più quando una ricetta non viene troppo stravolta.
Col fiatone e sul filo di lana sono arrivata con il mio baccalà alla marinara o livornese, la ricetta è veramente semplice e delicata, la foto purtroppo è veramente pessima e lascia tutto solo all’immaginazione, ma purtroppo è fatta con il cellulare visto che qualcuno ieri ha lasciato in giro la macchina fotografica con le foto della preparazione e fino a venerdì non riesco a recuperarla, 
ma si sa i figli ogni tanto sono un po’ ……… sbadati 
La ricetta è semplicissima e per il procedimento è lo stesso della seppia alla marinara, appena avrò messo le mani sulle foto le aggiungerò 
baccalà 
pomodori pelati 
cipolla 
origano 
sale pepe 
olio 
Prendere un bel pezzo di baccalà e tagliarlo a pezzi non troppo piccoli e mettere i pezzi a freddo in una terrina di coccio dove avremmo già messo un filo d’olio, una bella cipolla a pezzi e dei pomodori pelati a pezzettini, aggiungere sale e pepe, aglio ed origano e poi mettere a fuoco lento con lo spargi fiamma. 
Chiudere ermeticamente la terrina mettendo fra il coperchio e la terrina un foglio di carta forno e far cuocere lentamente per un’ora abbondante ………… ideale sarebbe mettere la terrina in un angolo della stufa. 
Verso fine cottura, scoperchiare, regolare di sale e pepe se serve e far evaporare un po’. 
Ottimo se fatto riposare per qualche ora prima di servirlo con delle ottime patatine lesse o con della polenta
Un piatto semplice, ma veramente gustoso 
Buona settimana a tutti

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Frittura di calamari ………. una conquista per me

Oggi non vi presento una mia ricetta, ma voglio parlare di una mia conquista.
Io in cucina, non per peccare di superbia, penso di arrangiarmi abbastanza discretamente in molti campi, ma ognuno di noi si sa ha il proprio tallone d’Achille e per me sono sicuramente i fritti. 
Fino ad un paio d’anni fa ero veramente una frana, prova ne è che la mia friggitrice dopo quasi 20 anni di inutilizzo, l’ho portata quasi nuova e funzionante al mercatino del riuso. 
Mi riuscivano bene solo i grostoi, ma per il resto rinunciavo proprio per non umiliarmi ogni volta. Si sa però che la caparbietà anche in cucina aiuta sempre a superare i propri limiti e così un po’ alla volta mi sono detta che anche i fritti dovevano essere domati, i primi a riuscire bene sono stati i Krapfen di Adriano. 
La mia soddisfazione era tangibile, però c’erano altri scogli da superare, non che io vada matta per i fritti e forse anche per questo ho impiegato molto a iniziare a capirne i trucchi, però quando scorgevo un post con dei fritti, lo guardavo con ammirazione ma pensando  …… questo non fa per me!!!!
Poi qualche mese fa ho visto il post dello zio Piero (vi consiglio di guardarlo), l’avrò guardato una decina di volte prima di promettere a me stessa che non c’erano più scuse prima o poi dovevo superare i miei timori e provare. Ci ho impiegato un po’, però l’altro giorno ho superato gli indugi e mi sono buttata.


Calamari freschi
Farina di grano duro (fredda di frigorifero)
Olio di arachidi (o girasole)

Servivano i calamari freschi, qui purtroppo non è facile trovarli spesso si trovano quelli scongelati e allora io ho utilizzato quelli surgelati. 
Lo so zio Piero che non è la stessa cosa e non pretendo che siano buoni come i tuoi (scusa), ma come prima volta mi accontento.
Adesso che so che non viene una schifezza, appena trovo i calamari freschi la frittura sarà assicurata.
Gli anelli di calamari freschi tolti dal frigo devono essere tenuti sotto ghiaccio e devono essere infarinati, con farina di grano duro fredda di frigorifero, solo un attimo prima di essere buttati in olio caldo.
Togliere la farina in eccesso e friggere in olio caldo a 180° circa, ottimo per questo il termometro.
Non friggere tutti i calamari assieme, ma friggere solo la quantità di calamari che sta comoda i padella.
In pochi minuti i nostri calamari saranno pronti per essere messi a scolare su della carta forno.
Prima di friggere altri calamari assicurarsi che l’olio torni a temperatura 180°, mentre aspettiamo infariniamo i nostri calamari


Sono veramente fantastici, non oso pensare come saranno con i calamari freschi, grazie zio.
Una vera soddisfazione e il commento dei miei è stato
“ … Veramente buoni …… non penso che siano facili da fare … ”


Buona settimana a tutti 

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