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5 invenzioni in cucina di Leonardo da Vinci, il Genio toscano

5 invenzioni in cucina di Leonardo da Vinci, il Genio toscano

Impossibile dare a Leonardo da Vinci una definizione unica: scienziato, pittore, inventore, scultore, ingegnere e… appassionato enogastronomo!

Il mondo intero omaggia Leonardo da Vinci nel quinto centenario della sua scomparsa tra eventi dedicati e mostre interessanti in cui vengono messe in risalto le sue opere d’ingegno e d’arte, ma forse non tutti conoscono la sua grande passione per la cucina. Tanto quanto per l’anatomia umana, la sua mente analitica e creativa era affascinata dalle materie prime e dalla loro lavorazione. Tra un progetto di Macchina Volante, lo schizzo su carta della bozza del suo prossimo dipinto o una tavola di anatomia umana, l’uomo simbolo del Rinascimento ci ha lasciato le tracce della sua incomparabile visione anche nel mondo della cucina.

Seppur il condizionale sia d’obbligo, pare proprio che Leonardo da Vinci abbia avuto un trascorso nella ristorazione. Mentre è alla bottega del Verrocchio, la sera va a lavorare come garzone alla Taverna delle Tre Lumache sul Ponte Vecchio a Firenze tra il 1472 e il 1478. In seguito a una lite fra bande fiorentine rivali, la taverna prende fuoco e Leonardo si mette in società con l’amico e grande pittore Sandro Botticelli aprendo la Taverna delle Tre Rane. Qui Leonardo trova la palestra perfetta per il ruolo di Gran Maestro di feste e banchetti alla corte degli Sforza di Milano per più di trent’anni.

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Oltre al dubbio Codice Romanoff, fonte di libri come Note di cucina di Leonardo da Vinci di Jonathan Routh, di certo c’è il Codice Atlantico, ovvero la più ampia raccolta di disegni e scritti di Leonardo da Vinci conservata alla Biblioteca Ambrosiana di Milano. Si parla di circa 1750 disegni prodotti nel quarantennio tra il 1478 e il 1519 che spaziano sui diversi argomenti dall’anatomia all’astronomia, dalla botanica alla chimica, dalla matematica alla geografia fino al volo degli uccelli e i progetti d’architettura.

Tra leggenda e realtà, si imputano a Leonardo diverse invenzioni innovative per la cucina

Il girarrosto. Il foglio 21r del Codice Atlantico riporta due immagini di girarrosti di ideazione leonardiana, uno azionato da un contrappeso, l’altro dall’aria calda sollevata dai fuochi e incanalata tramite una rotazione proporzionale all’intensità delle fiamme stesse. Uno spiedo dotato di eliche che girano con il calore della fiamma è stato realizzato per le cucine della villa medice La Ferdinanda ad Artimino (Prato).

Il cavatappi. La forma definitiva a noi oggi nota compare in alcuni schizzi presenti nel Codice Atlantico, forse databili al periodo tra il 1482 e il 1499.

L’ affetta uova a vento.

Il trita aglio.

Il macina pepe. Ispirato nel disegno al faro di La Spezia.

 

Tiramisù toscano con cantucci e vin santo

Un tiramisù stellato, profumato di vin santo e croccante di cantucci, da gustare nel cuore di Firenze o da preparare in casa con la ricetta dello chef Peter Brunel

Sicuramente è uno tra i dolci più amati, conosciuti e diffusi in Italia. Ma non solo. Il tiramisù, come tutti i grandi classici, è anche tra i dessert più spesso “riletti”: modifiche, innovazioni, ritocchi, aggiunte legate al gusto, alla stagione, alle mode… si possono assaggiare tiramisù alle fragole o all’ananas, senza caffè o senza cacao, con guarnizioni esotiche o con tocchi glamour.

La ricetta dello chef Peter Brunel

Interessante e golosa è senz’altro questa variante proposta da Peter Brunel, executive chef della Lungarno Collection, una stella Michelin. Il suo tiramisù si fonde con il fine pasto tipico della tradizione toscana: i croccanti Cantucci e il profumato Vin Santo si legano alla morbidezza del mascarpone per un risultato sorprendente; lo chef lo propone al Caffè dell’oro, un bistrot la cui offerta gastronomica abbraccia colazione e pranzo, aperitivo e cena. Il nome del locale è un omaggio alla tradizione orafa fiorentina, e il fascino del capoluogo toscano avvolge il locale in tutto: la straordinaria vista su Ponte Vecchio, l’atmosfera e i sapori. Come quello di questo tiramisù toscano, una bontà tutta da provare:  “La particolarità del tiramisù toscano è la croccantezza! Il tiramisù classico è composto da biscotti Savoiardi, caffè, crema al mascarpone e cacao amaro. Il nostro tiramisù ė composto da crema al mascarpone, cacao amaro, cantucci di Prato e vin santo. Il cantuccio, avendo all’interno la frutta secca, crea l’effetto croccante”. Parola di chef.

La ricetta

Ingredienti

500 g di mascarpone
600 g di pate à bombe
500 g di panna al 35%
Cantucci
Vin Santo
Cacao

Per la pate à bombe

180 g di tuorli
340 g di zucchero (280 g di zucchero semolato + 60 g di destrosio)
100 ml di acqua

Per preparare la pate à bombe, miscelate tutti gli ingredienti, portate a 85 °C e montate il composto fino a che non sarà freddo, possibilmente lavorandolo in planetaria.
Sempre nella planetaria montate la panna e il mascarpone.
Preparate la crema tiramisù miscelando insieme panna, mascarpone e pate à bombe.
Per ogni porzione, bagnate 3 cantucci nel Vin Santo (ne occorreranno 30 g a testa) e adagiateli in una cocotte. Coprite con la crema tiramisù e completate spolverizzando con il cacao.

 

Ricerche frequenti:

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