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4 Ristoranti Alessandro Borghese: i 30 migliori ristoranti al mare

4 Ristoranti Alessandro Borghese: i 30 migliori ristoranti al mare

Quando si è in vacanza al mare vogliamo andare tutti nelle spiagge più belle, ma anche nei migliori ristoranti. Come sceglierli? Se siete appassionati di “Alessandro Borghese – 4 Ristoranti”, ecco la lista di tutti i vincitori nelle località di mare di tutte le stagioni del programma – non perdete la gallery sotto!

I migliori ristoranti al mare in Liguria

In Liguria si va dal migliore ristorante a conduzione femminile sulla Riviera delle Palme al migliore a gestione familiare sulla Riviera dei Fiori fino al migliore locale dei caruggi di Genova.

I migliori ristoranti al mare in Romagna

C’è il miglior ristorante della Romagna a Riccione e il migliore ristorante in uno stabilimento balneare a Milano Marittima.

I migliori ristoranti al mare in Veneto e Friuli Venezia Giulia

In queste regioni si parla di migliore cucina lagunare: si trova in un ristorante di Grado e in un ristorante sul delta del Po.

I migliori ristoranti al mare nelle Marche

Nelle Marche Alessandro Borghese ha scovato il miglior ristorante gestito da marito e moglie a San Benedetto del Tronto e il miglior ristorante della Riviera del Conero a Porto Recanati.

I migliori ristoranti al mare in Toscana e Lazio

Le puntate di 4 Ristoranti in Toscana hanno decretato il miglior ristorante in uno stabilimento balneare della Versilia, il migliore con vista sull’Argentario, il migliore in una baia, all’Isola d’Elba; quella nel Lazio, il migliore sulla Riviera di Ulisse, golfo di Gaeta, gestito da marito e moglie.

I migliori ristoranti al mare in Abruzzo e Molise

Si va dal miglior ristorante sul mare a Pescara, in Abruzzo, al miglior ristorante della costa del Molise.

I migliori ristoranti al mare in Campania

In Campania Alessandro Borghese è andato alla ricerca della migliore pizza innovativa di Napoli, del miglior ristorante di mare e di terra della penisola sorrentina e del miglior ristorante con azienda agricola del Cilento.

I migliori ristoranti al mare in Puglia

C’è il miglior ristorante a conduzione familiare della Puglia, il migliore di cucina di pesce sul Gargano, il migliore di pesce crudo a Bari e la migliore masseria del Salento.

I migliori ristoranti al mare in Calabria

Cucina calabrese è spesso sinonimo di cucina piccante: il miglior ristorante per gustarla è a Squillace (Ct).

I migliori ristoranti al mare in Sicilia

Sicilia: dalle città, con il miglior ristorante under 30 di Catania e il migliore street food di Palermo, il van nero di chef Borghese è arrivato in Val di Noto per il miglior ristorante a km0 per poi approdare sull’isola di Pantelleria alla scoperta della migliore cucina pantesca.

I migliori ristoranti al mare in Sardegna

Vacanza nel sud della Sardegna? Il migliore ristorante sulla costa meridionale sarda è a Santa Margherita di Pula, poi si va a Cagliari per il miglior ristorante di nuova generazione e ad Alghero per il miglior ristorante di cucina sardo-catalana.

Slow travel: che cosa è e quali sono i benefici

La Cucina Italiana

Estate, viaggi, voglia di scoperta. Slow travel, ovvero mobilità lenta o viaggiare lento, è il nuovo motto per il viaggiatore consapevole e attento all’ambiente: basta velocità e overtourism. Lo slow travel – il nuovo trend che si è affermato negli ultimi anni, nato come conseguenza ai ritmi frenetici che caratterizzano la vita contemporanea – è un modo di viaggiare che enfatizza la qualità dell’esperienza rispetto alla quantità di attrazioni visitate o alla velocità del viaggio stesso.

Si parla quindi di un modo diverso di relazionarsi alla vita e al mondo, una filosofia del movimento che incoraggia i viaggiatori a rallentare il ritmo e a prendersi il tempo necessario per scoprire e apprezzare appieno i paesaggi e le culture locali, per immergersi autenticamente nel luogo che si sta visitando e vivere l’esperienza in modo più consapevole e sostenibile.

I mezzi di trasporto? I più disparati e sostenibili, dal camminare, alla moto, preferendo il treno all’aereo. Lo slow travel favorisce il lungo pernottamento in un singolo luogo rispetto a girare città e paesi come delle trottole. Non seguire le masse, insomma, ma affidarsi a un ritmo più lento e vacanziero. 

Un esempio è il viaggio in camper, che si può più o meno amare, ma che consente di viaggiare a un ritmo lento, godendosi la strada e le bellezze del paesaggio, senza la fretta e lo stress tipici di altre modalità itineranti. Inoltre, permette di essere più autonomi e di viaggiare seguendo i propri ritmi e le proprie esigenze, senza essere schiavi di una serrata tabella di marcia, che può portare una serie di indubbi vantaggi.

I benefici? Tornare più calmi e riposati dalle ferie, senza il bisogno di prendersi una vacanza dalla vacanza.

I 5 principali benefici dello slow travel

Meno stress

Lo stressi in vacanza lo vogliamo lasciare a casa, vero? Una forma di viaggio meno frenetica, più rilassata e rilassante, che permette di godersi appieno le destinazioni visitate, senza la pressione di dover seguire rigide tabelle di marcia e rispettare liste di cose da fare o da vedere. Questo riduce sicuramente lo stress e l’ansia legati al viaggio stesso e ai vari spostamenti.

Più cultura e territorio

Viaggiare lento significa assaporare di più e in modo più approfondito ciò che ci circonda. Lo slow travel, infatti, permette di esplorare il territorio e immergersi nella cultura locale in modo più profondo, incontrando persone e assaporando esperienze autentiche. Questo porta a una maggiore conoscenza e apprezzamento della storia, della cultura e del territorio visitato.

Sostenibilità ambientale

La sostenibilità oggi è molto importante, affinché anche i nostri figli e nipoti possano vivere un futuro migliore. Per questo lo slow travel prevede l’utilizzo di mezzi di trasporto sostenibili, come il treno, la bicicletta o il camminare, che contribuiscono a ridurre l’impatto ambientale del proprio viaggio. Inoltre, soggiornare in strutture turistiche sostenibili e acquistare prodotti locali contribuisce anche a preservare l’ambiente.

A favore dell’economia locale

Mangiare locale è una delle attività più sostenibili che possiamo fare nella nostra quotidianità, ma anche in viaggio. Che sia nella scelta di un ristorante o per fare la spesa, prediligete chi lavora con prodotti del luogo e di stagione. Vivendo pienamente e consapevolmente il luogo, “viaggiare lentamente” permette di scoprire tutte le eccellenze enogastronomiche e artigianali locali, dando in questo modo un concreto sostegno all’economia locale attraverso l’acquisto dei prodotti e servizi offerti.

Esperienze autentiche

Lo slow travel permette di vivere esperienze autentiche e di conoscere la cultura locale in modo più profondo, di incontrare le persone del posto, apprezzare la storia e l’arte del luogo e assaggiare la vera cucina tradizionale locale. Ciò sicuramente contribuisce a rendere il viaggio un’esperienza unica, più significativa e memorabile.

partenza da Bologna | La Cucina Italiana

La Cucina Italiana

È un piccolo giro d’Italia parallelo quello progettato da Ubaldo Monteforte, un tour che parte da Bologna il 16 maggio per arrivare il 28 a Pioppi (Salerno), dove si trova il museo della Dieta Mediterranea. In mezzo altre 11 tappe, tutte all’insegna dei sapori, dei prodotti o delle sapienze artigianali italiane. Obiettivo? Conoscere e far conoscere la ricchezza delle nostre tradizioni, nelle tante sfaccettature: Ubaldo darà a questo viaggio anche una vetrina social, perché condividerà l’esperienza sulla sua pagina Instagram, sulla quale ha già annunciato il progetto e sulla quale pubblicherà ricette e resoconti anche post viaggio. L’abbiamo intervistato per saperne di più.

Ubaldo Monteforte racconta il suo giro d’Italia

Ubaldo, come è nata l’idea di questo bike tour?
«Nel 2019 ho avuto un brutto incidente sul lavoro (Ubaldo è Vigile del Fuoco), un’esplosione mi ha costretto a un intervento chirurgico e a due mesi di fermo a letto. Dopo l’infortunio, per perfezionare la mia ripresa fisica, mi sono dedicato al ciclismo, ed è stata per me una bellissima scoperta. La passione per la cucina, poi, mi ha sempre accompagnato (Ubaldo ha pubblicato una sua ricetta in un libro creato dai Vigili del Fuoco, ndr), così ho pensato di unire queste due attività in un unico progetto, creando bikefoodie.it, una sorta di diario di vita in cucina, che passa attraverso il viaggio. Viaggiare è una tra le cose più belle al mondo, e farlo in bicicletta consente di gustare meglio panorami unici, stando a contatto con la natura e sentendosi liberi».

Come si è appassionato alla cucina?
«Fin da piccolo, ho sempre visto mia madre preparare da mangiare con tanto impegno e amore, per mettere a tavola piatti sani e genuini. Le chiedevo di aiutarla, mi sono appassionato, poi pian piano ho conquistato la mia indipendenza in cucina. Da piccolo vivevo a Caserta, da lei ho imparato le ricette della tradizione campana, alcune anche da mia nonna. Poi mi sono trasferito a vivere da solo e mi sono dedicato con più impegno. Inoltre, poiché nel mio lavoro ho colleghi che vengono un po’ da tutte le parti d’Italia, mi sono appassionato alle tradizioni di altre regioni, chiacchierando con loro, chiedendo racconti e dettagli su piatti e prodotti e scoprendo l’incredibile varietà e ricchezza che c’è in Italia, anche nelle piccole frazioni che magari nessuno conosce».

Che importanza ha mangiare bene per uno sportivo? E nel recupero da un infortunio?
«Sono sempre stato un appassionato, oltre che di cucina, anche di nutrizione. Mangiare sano aiuta a recuperare bene e più velocemente. Naturalmente, una dieta sviluppata proprio per uno sportivo è particolare e fa la differenza, ma in generale la dieta mediterranea, che si basa sulla varietà, aiuta a mantenere un regime salutare. E se ci si basa sulla qualità, la differenza si percepisce, eccome».

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