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I mercatini di Natale più belli da visitare in Italia | La Cucina Italiana

I mercatini di Natale più belli da visitare in Italia
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L’apertura dei mercatini di Natale segna l’inizio dell’attesa per il 25 dicembre, per molti una delle feste più magiche che esistano.

Manca poco più di un mese a Natale e le prime casette di legno con artigianato e leccornie fanno capolino come da tradizione nei centri montani dalla Val d’Aosta al Trentino Alto Adige, ma anche nelle città che si vestono a festa tra addobbi e luci.

I mercatini di Natale sono una meta desiderata per chi vuole respirare l’atmosfera delle festività, per chi è in cerca di idee regalo tra oggettistica, abbigliamento caldo e prodotti enogastronomici o per chi vuole scoprire e degustare tipicità lontane e locali.

Mercatini di Natale 2022: dove andare in Italia

Quando e dove andare? Molti mercatini aprono già il weekend del 19 novembre e quasi tutti si protrarranno fino al termine delle feste, la prima settimana di gennaio.

Nella gallery ne abbiamo selezionati alcuni in tutta Italia: ci sono quelli delle Dolomiti con i celebri appuntamenti di Trento e Bolzano, ma anche Brunico e Bressanone; ci sono quello di Aosta e quelli nei piccoli borghi valdostani; ci sono quelli nei capoluoghi di provincia da Asti ad Arezzo, quello sul lago di Como, quello di Gubbio dove ammirare l’albero di Natale più grande del mondo.

E sempre più spesso i mercatini di ogni dove sono solo una componente di veri e propri villaggi di Natale allestiti in città, ricchi di eventi e attrazioni, come spettacoli di luci, ruote panoramiche, piste di pattinaggio.

Non resta che scegliere la vostra meta preferita, quella dove non siete mai stati, quella in cui volete tornare: il profumo del vin brulé e della cannella vi suggerirà che siete vicini.

Da visitare nel 2022: Chioggia, Courmayeur e Napoli 

Da visitare nel 2022: Chioggia, Courmayeur e Napoli 

Sono le località da visitare secondo il New York Times, che noi confermiamo anche per la bontà del cibo: ecco la top 5 dei piatti più tipici

Chioggia, Courmayeur e Napoli. Sono queste le località italiane incluse nella lista dei 52 luoghi del pianeta da visitare nell’anno 2022 appena cominciato secondo il New York Times. Il fil rouge della top parade stilata dall’autorevole quotidiano americano è quello del turismo sostenibile, ovvero quei luoghi dove anche “i visitatori possono fare una differenza (…), destinazioni di viaggio per un mondo cambiato”, si legge tra le motivazioni. La differenza la fa anche il cibo, da sempre tra le prime attrazioni per i turisti stranieri che vengono nel nostro Paese. 

Chioggia, il sapore della laguna 

“Costruita su un agglomerato di isole della laguna veneta, con edifici secolari che sorgono dai canali in tutto il loro splendore decadente, Chioggia è chiamata la “piccola Venezia”. La gente del posto non è d’accordo: semmai, dicono, è la vicina Venezia che dovrebbe essere descritta come la più grande sosia di Chioggia, ed è vero, Chioggia ha origini più antiche”. Anche la tradizione culinaria vanta una lunga storia legata perlopiù alla pesca, confermato dall’importanza del Mercato Ittico di Chioggia, e da alcuni piatti tipici locali. (Posizione in classifica: 1)

– Sarde in saor, sardine fritte con cipolle bianche di Chioggia cotte in aceto di vino bianco; 

– Bigoli in salsa, pasta lunga con un sugo di acciughe salate; 

– Peoci in cassopipa, cozze cucinate con cipolla e aglio; 

– Suca risi, minestra di zucca con chicchi di riso; 

Polenta e schie, piccoli gamberetti fritti tipici della laguna veneta. 

Courmayeur, il sapore della montagna 

“Questa affascinante cittadina ai piedi del Monte Bianco, in una regione storicamente francofona d’Italia, ha da tempo cercato di trovare un equilibrio tra turismo e conservazione. Decenni prima che il turismo di massa diventasse allarmante, Courmayeur aveva iniziato a limitare in estate l’accesso alle sue due alte valli, la Val Veny e la Val Ferret, riducendo il numero di ingressi anche nelle osterie locali, note per la loro polenta concia — polenta cremosa con fontina locale”. Non solo polenta, perché è il territorio il segreto dei prodotti valdostani. Aria pura, acqua incontaminata dei ghiacciai e terra di montagna conferiscono il sapore deciso ai salumi, carni, formaggi e ai vini d’alta quota, come il Vallée d’Aoste Blanc de Morgex et de La Salle. (Posizione in classifica: 13)

– Chnéfflene, bottoncini di pastella cotti in acqua bollente e conditi con fonduta, panna e speck;

– Chnolle, gnocchetti di farina di mais, da mangiare in un brodo di carne di maiale caldo; 

– Seupetta à la valpelleunèntse, la zuppa della Valpelline con pane nero, cavoli e fontina; 

–  Tartiflette, ricetta della Savoia con formaggio reblochon, patate, cipolle e pancetta; 

– Bouilli à la saumure, un bollito di carne salata. 

Napoli, il sapore del mare 

“Vedi  Napoli e poi muori, si dice, il che significa che questa bellezza del Mediterraneo dovrebbe essere inclusa nella lista dei desideri di tutti. Ma purtroppo la città ha di fronte un futuro precario. Senza alcun intervento, a causa dell’alta densità di popolazione, secondo un recente rapporto Napoli patirebbe 55 giorni di caldo estremo all’anno entro il 2049 e 93 giorni entro il 2081. La buona notizia è che alcuni locali si stanno rimboccando le maniche. Un gruppo di residenti nel quartiere popolare di San Giovanni a Teduccio ha creato una comunità di “energia equa” per fornire elettricità pulita e gratuita alle famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà, con un sistema di 166 pannelli solari”. A parte le belle iniziative a sostegno di una città migliore e sostenibile, a Napoli “si muore” anche per il cibo. Oltre ai grandi classici, dalla pizza alla sfogliatella al babà, ecco quali sono alcuni piatti della tradizione forse meno noti, perlopiù primi a base di pasta (al dente). (Posizione in classifica: 34)

– Sartù di riso, sformato con ragù e piselli; 

– La genovese, ziti con ragù bianco di carne e cipolla;  

– Spaghetti alla Nerano, con zucchine fritte e basilico;

– Casatiello, torta salata di pane con sugna e… molto altro;  

– Pasta e patate, con pasta mista e tanta provola, molto asciutta. Divina. 

Leonardo 500: le mostre in Italia da visitare fino al 2020

Leonardo 500: le mostre in Italia da visitare fino al 2020

Il 2019 è l’anno dedicato al 500esimo anniversario di Leonardo da Vinci, ma le mostre a lui dedicate proseguono anche oltre. A partire dalla data della scomparsa del Genio del Rinascimento (2 maggio 1519), gli eventi e le attività per celebrare il suo immenso lascito creativo come uomo di scienze, artista, inventore e creativo inarrestabile, sono state molte in tutta Italia. Oltre alle visite classiche come il Cenacolo Vinciano a Milano o la città natale di Vinci, vi sono nuove esposizioni per chi volesse scoprire di più su Leonardo da Vinci che proseguono anche fino al nuovo anno 2020. Ecco le principali in 5 città italiane:

Milano

Milano non smette di rendere omaggio a Leonardo da Vinci, forte dei suoi quasi vent’anni passati in città, attraverso un calendario pieno di proposte originali. Tra le più rappresentative senza dubbio vi è la mostra a Palazzo Reale, La Cena di Leonardo per Francesco I: Un Capolavoro in Seta e Argento. Dai Musei Vaticani, infatti, arriva nella città meneghina l’arazzo dedicato all’Ultima Cena di Leonardo, una delle prime copie del peculiare affresco murale del refettorio di Santa Maria delle Grazie che venne realizzata per soddisfare l’esigenza della corte francese che intendeva portarne con sé l’immagine (dal 7 ottobre al 17 novembre 2019, info qui).

Fulcro delle celebrazioni milanesi è certamente il Castello Sforzesco, che offre tre itinerari espositivi così suggestivi e moderni da lasciare a bocca aperta grandi e piccini. Il primo è Sotto L’Ombra del Moro, in cui la Sala dell’Asse si conferma come luogo simbolo di Milano Leonardo 500, riaperta dopo un lungo restauro di quasi sei anni. Mentre nella Sala delle Armi si svolge Leonardo a Milano, un percorso multimediale che porta il visitatore alla scoperta di Milano così come doveva apparire agli occhi del maestro durante i suoi soggiorni milanesi (in diversi momenti tra il 1482 e il 1512). Entrambe le esposizioni proseguono fino al 12 gennaio 2020, mentre per chi fa in tempo fino al 18 agosto vi è anche Leonardo tra Natura, Arte e Scienza nella Sala dei Ducali, una mostra documentaria, concepita attorno a una rigorosa selezione di disegni originali di Leonardo da Vinci e di altri maestri del Rinascimento. Consultate il sito ufficiale per informazioni e prenotazioni.

Prato

Il Genio di Leonardo da Vinci applicato alla moda: al Museo del Tessuto si affronta il suo contributo ad una delle attività economiche preponderanti del suo tempo, l’arte tessile. Leonardo da Vinci. L’ingegno. Il Tessuto offre un’occasione interessante per scoprire le invenzioni leonardesche attraverso ricostruzioni 3d, apparati multimediali e modellini in scala, e anche un’occasione per valorizzare l’importanza dell’ingegneria meccanica applicata all’industria tessile, elemento che la collega saldamente alla storia del distretto pratese. Disegni, dipinti, supporti multimediali e macchinari ricostruiti permettono di vivere un’esperienza originale di cultura. Fino al 29 settembre 2019, per informazioni e prenotazioni qui.

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Roma

Leonardo da Vinci soggiorna a Roma in Vaticano tra il 1513 e il 1517 a seguito di Giuliano dei Medici, fratello di papa Leone X, ultima tappa italiana prima di proseguire per la Francia. A questo periodo ricco di creatività viene dedicata la mostra Leonardo a Roma. Influenze ed eredità, in cui vengono approfondite le influenze che l’artista ha subito e ha esercitato in quel luogo e periodo. La sede della mostra è Villa Farnesina, luogo particolarmente significativo e rappresentativo dell’arte del Rinascimento maturo romano trovato da Leonardo al suo arrivo nella città eterna. Dal 3 ottobre 2019 al 12 gennaio 2020, informazioni e prenotazioni qui.

Torino

Prenotatevi fin d’ora per domenica 13 ottobre, quando nel capoluogo piemontese avrete la possibilità di conoscere il Genio leonardesco sotto un punto di vista diverso. A cura della botanica Valeria Fossa, Palazzo Madama propone un itinerario inconsueto per approfondire alcune riflessioni raccolte dal grande artista toscano attraverso l’osservazione attenta di piante e fiori del giardino medievale. Il percorso si chiama Reali Sensi – La Botanica di Leonardo, per informazioni e prenotazioni qui.

Napoli

La città partenopea unisce le forze e mette in mostra alla Biblioteca Nazionale di Napoli tutte le testimonianze  manoscritte, iconografiche e bibliografiche presenti presso le collezioni della biblioteca, dell’Università Federico II e di altre istituzioni napoletane e italiane. Lo scopo è di dare diffusione maggiore alla lezione vinciana e rinascimentale nell’architettura e nell’ingegneria del Mezzogiorno moderno. Dall’08 novembre al 31 gennaio 2020, per informazioni qui.

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