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Ricetta Pettole pugliesi con olive taggiasche e acciughe, l’antipasto di Natale

Ricetta Pettole pugliesi con olive taggiasche e acciughe, l'antipasto di Natale

Le pettole sono un antipasto tipico pugliese che si cucina tutto l’anno, ma che tradizionalmente vengono preparate in occasione delle festività tra novembre e dicembre, San Martino, l’Immacolata e la vigilia di Natale. Vengono chiamate anche pittule e sono delle palline fritte di pasta lievitata. 

Oltre che in Puglia sono diffuse anche in Basilicata, Campania, Calabria e si possono fare in versione salata o dolce a seconda degli ingredienti che si aggiungono al composto di acqua e farina.

Qui vi proponiamo la ricetta realizzata a quattro mani da Sara Foschini, la responsabile della nostra cucina di redazione, di origini napoletane, e Paolo Bussolino, veterinario torinese con origini pugliesi e campane, due amici che hanno cucinato i loro piatti di festa con qualche ingrediente speciale, in questo caso olive taggiasche e acciughe.

Come cucinare le puntarelle? Tutti i consigli e 20 ricette

La Cucina Italiana

Non sapete come cucinare le puntarelle e quindi rinunciate a priori a prepararle? Non fatevi scoraggiare, perché è facilissimo cucinare i germogli della cicoria catalogna.

Cosa sono le puntarelle

È una verdura a foglia, piuttosto amara, che appartiene alla famiglia delle cicorie. Quella spigata, più piccola e tenera, si trova soprattutto da novembre a marzo. Ortaggio poco utilizzato al Nord, è invece diffusissimo nel centro-sud d’Italia, soprattutto nel Lazio, dove è considerato un piatto tipico. All’aspetto le puntarelle si presentano come un cespo di foglie con tante cimette, dal colore verde, più chiaro verso la base, più intenso verso le punte delle foglie. Dal sapore lievemente amarognolo, sono spesso servite in insalata e accompagnate da una emulsione di olio e acciughe. Facili da preparare, richiedono soltanto un po’ di tempo per la pulitura.

Come si puliscono le puntarelle

Per pulirle è necessario tagliare alla base il cespo, liberare ogni cimetta dalle foglie e togliere la parte più dura dello stelo. A questo punto le puntarelle vanno tagliate a metà per il lungo e poi via via in striscioline più sottili. Le foglie non vanno buttate perché possono essere consumate cotte, come contorno o come ripieno per una torta salata.

Le puntarelle vanno lasciate a bagno nell’acqua fredda per un’ora prima di essere condite. Così diventeranno ricce e saranno più belle da servire.

Come si condiscono le puntarelle?

Le puntarelle a crudo si condiscono con olio, uno spicchio di aglio schiacciato, un cucchiaio di aceto e dei filetti d’acciuga: mettete tutti gli ingredienti in una ciotola e con una forchetta amalgamate tutto, in modo da ottenere una salsa omogenea. Poi condite le puntarelle con la salsina ottenuta.

Puntarelle: proprietà e benefici

Le puntarelle sono un alimento dalle innumerevoli facoltà benefiche. Sono ricche di vitamina A, fosforo e calcio. Hanno un effetto depurativo e diuretico e sono indicate per una dieta disintossicante. Come molte verdure, se consumate crude mantengono inalterate tutte le loro proprietà nutritive. Il loro sapore amarognolo aiuta la digestione e contribuisce a stimolare la circolazione sanguigna.

Come si conservano le puntarelle

Le puntarelle si conservano in frigo, tagliate e pulite, per due o tre giorni. L’ideale sarebbe consumarle subito dopo l’acquisto per non far loro perdere la croccantezza tipica di questa verdura. Una volta condite meglio non conservarle: si ammorbidiscono e assumono tutto l’olio di condimento.

Come cucinare le puntarelle?

Non solo crude, condite con olio, aglio, aceto e acciughe. Le puntarelle si possono cucinare con notevoli risultati di gusto. Sfogliate la gallery per vedere le nostre ricette con le puntarelle.

Spaghetti veloci e sfiziosi: 30 ricette da provare subito

Spaghetti veloci e sfiziosi: 30 ricette da provare subito

Le ricette degli spaghetti veloci e sfiziosi, realizzabili in massimo 35 minuti, sono un punto di riferimento per chi cerca opzioni per un pasto rapido da preparare. Gli spaghetti sono parte integrante del patrimonio culturale gastronomico italiano, il loro consumo regala piccoli momenti di gioia quotidiana, e si sposano benissimo con i sughi ricchi, ma anche semplicemente con un filo di olio, aglio e peperoncino.

Cosa mangiare a pranzo come primo?

Gli spaghetti sono un’ottima soluzione per un pranzo veloce, magari infrasettimanale, per chi non ha molto tempo da passare davanti ai fornelli, ma vuole comunque gustarsi un piatto sfizioso e sostanzioso. L’importante è avere a disposizione ingredienti qualità, anche se non necessariamente freschi, come ad esempio una buona passata di pomodoro, olive di prima scelta, tonno in scatola e così via. Per una pausa pranzo, i piatti veloci e sfiziosi a base di spaghetti più adatti sono con i pomodorini sott’olio e la burrata; con il tonno, limone e bottarga oppure con mollica e acciughe, un grande classico della tradizione siciliana. Se vi avanzano spaghetti del giorno precedente, provate a fare una frittata di spaghetti, la ricetta campana è un’ottima soluzione antispreco, veloce ed estremamente sfiziosa.

Come sono arrivati gli spaghetti in Italia?

Come attestano le centinaia (se non migliaia) di ricette con gli spaghetti, la pasta che attorcigliamo attorno alla forchetta è amata, consumata e conosciuta in tutta Italia e oltre. L’origine degli spaghetti è fonte di molteplici dibattiti, l’unica certezza è che gli spaghetti – come li conosciamo noi oggi – sono un’invenzione relativamente recente, da quando si è diffusa la produzione industriale e meccanizzata della pasta. Prima che si diffondesse e commerciasse la pasta essiccata in tutti gli angoli d’Italia, la maggior parte della pasta che veniva consumata era fresca e prodotta a mano. Era fisicamente impossibile produrre un formato liscio e omogeneo come lo spaghetto industriale manualmente, quindi le forme potevano essere tirate a mano (come i pici) o tagliate con strumenti (come gli spaghetti alla chitarra).

30 ricette di spaghetti veloci e sfiziosi

Ricerche frequenti:

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