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Alcol alla guida? Mai. Preferiamo i mocktail: le ricette

La Cucina Italiana

La linea del governo nel nuovo Codice della Strada è chiara: tolleranza zero, anche e anzitutto per quanto riguarda l’alcol alla guida, oltre che gli stupefacenti. Obiettivo: rendere le strade più sicure per tutti. Nei 18 articoli del Disegno di Legge sulla sicurezza stradale il primo riguarda infatti proprio le misure di contrasto per chi si mette alla guida drogato o ubriaco.

Alcol alla guida: le nuove regole

Il livello di alcol consentito resta 0,5 e sarà misurato con un semplice test rapido. Se positivo, chi guida vedrà ritirarsi la patente per 20 giorni, e il ritiro potrà arrivare a 30 anni in caso di recidiva. Chi è già stato condannato per guida in stato di ebrezza potrà inoltre mettersi al volante solo con un tasso alcolemico pari a zero, e dovrà montare sulla propria automobile un alcolock, che è dispositivo che impedisce al motore di partire se il guidatore è positivo all’alcol.

Perché è pericoloso guidare dopo aver bevuto

Come ricorda il ministero della Salute sul suo sito «il livello di concentrazione di alcol nel sangue (alcolemia) ottimale ai fini dell’idoneità psico-fisica alla guida è zero grammi per litro». Sempre il ministero, ricorda che: «Guidare dopo aver bevuto anche un solo bicchiere di bevanda alcolica aumenta il rischio di provocare o essere vittima di incidenti, in quanto l’alcol altera la capacità di rispondere prontamente agli stimoli acustici, luminosi e spaziali». 

L’alternativa gustosa e sana all’alcol

Del resto, l’alcol non è necessario. Le alternative sono tante e anzi, consapevoli di quanto possa essere dannoso bere, per sé e per gli altri, specie se si esagera e dopo ci si mette alla guida, sono sempre più diffuse. Sono i «Mocktail», unione di «mock» «cocktail», letteralmente finti cocktail: bevande analcoliche che hanno menu dedicati nei bar, e che sono molto diverse dagli analcolici di un tempo fatti di soli succhi di frutta. Idee per provare? Eccone 10, dai grandi classici che hanno fatto scuola in fatto di mocktail alle versioni «astemie» dei cocktail più famosi.

Shirley Tample

È il più famoso dei cocktail analcolici: venne inventato negli anni ’30 all’hotel Royal hawaien di Waikiki (Hawaii) in onore della bimba attrice e ballerina. Si ottiene miscelando due parti di ginger ale e una parte di sciroppo di granatina.

Bloody Mary analcolico

Succo di pomodoro, succo di limone, rosmarino, sedano, tabasco, aglio in polvere, pepe nero, salsa Worcestershire e olive verdi: nasce così la versione analcolica del celebre cocktail nato a New York nel 1939.

Spritz ginger basilico e pompelmo

Si prepara con soda allo zenzero, pompelmo, basilico fresco e sciroppo di basilico (da preparare “in casa” con zucchero, acqua e basilico fresco).

Mocktail al pompelmo

Pompelmo giallo, pere mature, qualche fettina di lime e ghiaccio a cubetti.

Copa verde analcolico

Questo mocktail si prepara con acqua, succo fresco di lime, avocado, zucchero e sciroppo d’agave. Ed è arricchito da zucchero, timo, ghiaccio e seltz.

Lavanda e limone

Per prepararlo basta mescolare succo di limone, sciroppo di lavanda e un cucchiaino di granatina (zucchero e succo di melograno), oltre a una spruzzata di bitter analcolico e a un rametto di lavanda per guarnire.

Arcobaleno di frutta

Uno dei classici “analcolici alla frutta”: si prepara spremendo e mescolando cocomero, pesca, kiwi, banana, fragole, zucchero a velo e limone.

Body building

Tante vitamine per questo mocktail preparato con avocado, banana, mango, miele e acqua naturale.

Buffalo Bill

Mocktail energetico preparato con succo d’arancia, granatina, un tuorlo d’uovo e una fetta di arancia.

Capri

Crema di banana, crema di cacao bianco e uno spruzzo di panna. Molto, ma molto chic.

Bere senza alcol: la nuova tendenza sono i mocktail (e vi spieghiamo come farli)

Bere senza alcol: la nuova tendenza sono i mocktail (e vi spieghiamo come farli)

Cocktail buoni, elaborati, di moda, ma senza alcol. Sono la nuova tendenza in fatto di mixology, parola di esperto, e visto che sono perfetti per ricevere durante le Feste, vi diamo una ricetta realizzata in esclusiva da La Cucina Italiana per Pompadour

Definire i mocktail un “cocktail senza alcol” è davvero riduttivo. I cocktail analcolici che spopolano nelle capitali del bartending come New York e Londra non hanno nulla da invidiare ai classici drink a base di gin, whiskey o rum. Anzi.
Un tempo cocktail alcol-free come Shirley Temple e Virgin Colada erano relegati alle ultime pagine delle drink list di locali e ristoranti, offerta dovuta per accontentare bambini e astemi. Oggi invece i mocktail hanno smesso di essere versioni sbiadite dei grandi drink internazionali, e sono un segmento di mercato in rapida crescita – e un’idea da copiare anche a casa.

Sempre meno alcol, fino allo zero

La cultura del bere sta evolvendo rapidamente e negli ultimi anni gli appassionati di cocktail sono in crescita, quante le occasioni di consumo e la consapevolezza della propria salute. Si apprezzano ingredienti sofisticati, equilibrio, bilanciamento di sapori e profumi, proprio come per un vino. Con in più ricette studiate per specifici momenti, che oltre al classico fuori pasto incontrano l’abbinamento con il cibo e persino gli orari diurni della giornata. I cocktail hanno invaso le nostre giornate, le cene, i pranzi, i brunch – e non necessariamente quindi con un contenuto alcolico, seppur minimo. La nuova tendenza della mixology internazionale mira quindi a ridurre sempre di più la gradazione dei cocktail, che siano da aperitivo, da dopocena, o da pasto.

Oltre all’alcol c’è di più

“L’assenza di alcol non è più l’unica caratteristica principale dei mocktail – spiega Alessandro Melis, anima di Indrinkable, bartender navigato, formatore e mixology consultant per tanti locali – oggi l’attenzione si concentra sulla qualità e l’abbinamento degli ingredienti presenti (e non sull’unico assente!) di questa tipologia di drink. Non sono più versioni “senza”, ma ricette costruite, pensate e ideate per diversi momenti della giornata e diverse occasioni d’uso, “con”, tanto da offrire e da far scoprire al pubblico”.
Oggi i mocktail sono talmente popolari che i locali più alla moda ne hanno di signature, con ricette speciali, dedicate ai singoli momenti della giornata, dall’aperitivo al dopocena, e soprattutto a nuove occssioni come brunch e pranzi, un tempo orari off limits per i bartender. “A Milano due dei cocktail che stanno avendo maggior successo nei locali in cui abbiamo studiato la drink list, sono proprio due mocktail – prosegue Alessandro – e vengono bevuti in orario diurno o a pasto. Acqua di mare è un cocktail a base di acqua del Mediterraneo, succo di limoni, sciroppo di zucchero al pepe nero e soda, molto gettonato, tanto quanto Profumi di Campo, a base di sciroppo al rosmarino, estratto di cetriolo e succo di lime”. Un soffio di estate e di primavera, ma si beve la stessa cosa tutto l’anno? A parte alcuni grandi classici, assolutamente no.

I cocktail sono stagionali, come la cucina

I cocktail bar cambiano le liste ad ogni stagione, come i ristoranti, proprio per ispirarsi ad ingredienti e sapori differenti. Ora in inverno, si preferiscono note speziate e di frutti rossi, che richiamano quelle tipiche del Natale. Alla fantasia non c’è limite “perché i barman oramai non si accontentano più dei prodotti in commercio e come degli chef preparano i propri sciroppi, estratti e molti infusi con cui “cucinare” i cocktail sul momento” conclude Alessandro. Utilizzando gli infusi Pompadour ha creato sei cocktail in esclusiva per la Cucina Italiana, come Cinnamon Red, a base di Infuso Garofano e Cannella e tante altre ricette che verrano svelate nei prossimi mesi sulla rivista e online. L’obiettivo, aiutare i lettori a cimentarsi in un bartending facile e casalingo, ma d’effetto e al passo con i tempi.
Per le Feste, come aperitivo o per il brindisi del dopocena, ecco la ricetta del cocktail perfetto da accompagnare alla classica bottiglia di bollicine – che scommettiamo non sarà più così gettonata.

Cinnamon in Red
1 tazza di Infuso Garofano e Cannella Pompadour
2 cucchiaini di succo di lime
1 bicchiere di soda al limone
1 cucchiaino di miele
1 pizzico di pepe nero
Shakerate l’infuso e il succo di lime con il pepe e il miele. Versate in un bicchiere da long drink con ghiaccio e colmate con la soda; decorate a piacere con ribes rosso.

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