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Come usare la cappa da cucina come purificatore d’aria

Come usare la cappa da cucina come purificatore d'aria

Non solo vicino ai fornelli: i nuovi aspiratori ci aiutano a respirare meglio tra le pareti di tutta la casa. Complici tecnologie avveniristiche e design. Un’esperta ci rivela le cose da fare (e quelle da evitare) per utilizzarli al meglio

Alberghi e strutture turistiche ormai lo mettono come plus, come il servizio in camera o il concierge: parliamo dei purificatori d’aria. Combattere l’inquinamento tra le mura di casa sembra essere un trend salutista a partire dalla cucina. In molti infatti non sanno che è tra le stanze più inquinate della casa. Ironia della sorte, è anche una delle più utilizzate. Per alleggerire l’atmosfera una soluzione c’è e si chiama cappa. In tanti le usiamo solo per eliminare gli odori molesti, magari a preparazione già eseguita (dopo una frittura o quando abbiamo bruciato inavvertitamente qualcosa). Eppure i modelli di ultima generazione vanno molto oltre. Ne abbiamo parlato con Serena Sorana, Brand and Communication manager di Faber, azienda con sede a Fabriano nella Marche (dal 2005 parte del gruppo Franke), ideatrice nel 1955 della prima cappa da cucina.

Serena Sorana

«In questo periodo storico trascorriamo in casa molto tempo» esordisce Serena Sorana «Per questo motivo, mantenere un ambiente il più possibile pulito, a livello di qualità dell’aria, è qualcosa che si ricerca sempre di più, anche perché 1 italiano su 5 ha problemi di allergie o di asma. Sono tante le insidie “invisibili”: il 70% delle persone, ad esempio, scoprono di avere della muffa in cassa e non immaginano che bastano pochi gesti per migliorare la situazione».

Quali sono?
«Intanto aerare aprendo semplicemente le finestre e accendere la cappa almeno 5 minuti prima di cucinare, e non dopo. In realtà molti usano la cappa solo per la luce e per eliminare gli odori aprono la finestra: purtroppo c’è poca consapevolezza sulla grande utilità di una buona cappa, ma anche su altri aspetti che influenzano la qualità dell’aria che respiriamo tra le mura di casa».

Perché?
«I detergenti più comuni utilizzati per pulire le superfici della zona fornelli, ad esempio, a contatto con la fiamma o il calore delle piastre, rendono volatili sostanze nocive per il nostro organismo, che noi inaliamo inavvertitamente».

Come orientarsi nella scelta di una cappa?
«Ci sono quelle filtranti e quelle aspiranti. Quelle aspiranti sono quelle collegate ad un tubo dell’aria che scarica verso l’esterno, di solito dotate di filtri che bisogna lavare frequentemente. Le filtranti sono quelle cappe che oltre ad avere un filtro anti-grasso, hanno anche un filtro a carbone: in questo caso l’aria viene ripulita e viene reimmessa all’interno dell’appartamento. Di solito vanno cambiati ogni tot, a seconda della tipologia».

Altre accortezze?
«Anche la manutenzione è importante: i filtri delle cappe tornano come nuovi semplicemente lavandoli. Faber ha anche promosso in più occasioni attività promozionali per un check up gratuito della cappa, che sono state sempre molto apprezzate dai consumatori. Oggi guidiamo le persone on-line attraverso un blog attivo sul nostro sito che consiglio a tutti. In più all’acquisto regaliamo un kit per tenerle pulite».

Che funzioni hanno le cappe di ultima generazione?
«Tantissime: intanto sono eco-sostenibili, a basso consumo e regalano performance degne di un depuratore d’aria. A fine anno metteremo in commercio un prodotto, presentato come prototipo durante il Salone del Mobile di Milano di due anni fa che si chiama K-Air. Ha una forma piatta come quella di un monitor o di un televisore e si distingue per la presenza di sensori che consentono di monitorare l’inquinamento all’interno di tutta la casa. Abbiamo utilizzato per realizzarla una tecnologia progettata per le stazioni spaziali, modulandola sulle esigenze domestiche e scalandola nelle dimensioni per renderla adatta alle nostre cucine. Segnala con grafici e colori la qualità dell’aria, quindi purifica l’ambiente automaticamente. E’ possibile utilizzarla in connessione con il piano cottura o programmarla in remoto dal cellulare, tramite un app. In futuro prevedo si andrà sempre più in direzione di linee a basso consumo energetico e verso i piani cottura con aspirazione integrata, come il nostro Galileo, dotato di soluzioni interessanti quali la tecnologia waterproof che garantisce il funzionamento e la sicurezza anche in caso di fuoriuscite di liquidi sul piano, che non vanno a interferire con la cottura e sono raccolti in un vano. Una crescente attenzione verrà rivolta anche ai materiali – il Fenix Ó ad esempio, che utilizziamo per la gamma Soft Line è anti impronta e si pulisce in un attimo – e alla rumorosità che oggi è ridotta di oltre il 60% rispetto alle cappe tradizionali».

Che metrature si possono purificare attraverso l’utilizzo della cappa?
«Teoricamente superfici di ogni dimensione: basta che la cappa sia proporzionata all’ampiezza dell’ambiente domestico e all’uso, più o meno frequente, si fa della cucina».

I valori nutrizionali delle pesche: proprietà e benefici

I valori nutrizionali delle pesche: proprietà e benefici

Scopri i valori nutrizionali della pesca, il dolce frutto dell’estate. Proprietà ed effetti benefici per la salute e il benessere di ogni giorno

Le pesche contengono un’altissima quantità di acqua: ben il 90%, lo sapevi? Questo dolce frutto, tipico del periodo estivo, porta con sé l’aroma delle vacanze ed è ricchissimo di importanti proprietà benefiche per la salute. La pesca contiene vitamina A, B e C, sali minerali fondamentali quali magnesio, potassio, fosforo e calcio.

I valori nutrizionali delle pesche

A seconda delle varietà, le pesche possono presentare una buccia liscia o vellutata, polpa bianca o gialla, un gusto più o meno dolce. Per quanto riguarda i valori nutrizionali viene calcolato che il frutto della pesca fornisca 25 kcal per 100 g, di cui: 6,1 g carboidrati, 0,8 g proteine, 0,1 g lipidi. Per il 90% è composta di acqua, oltre a un’importante quantità di fibra. La pesca è un frutto ipocalorico: può essere inserita nei regimi alimentari che prevedono una dieta dimagrante perché grazie al contenuto di fibre stimola il senso di sazietà aiutando l’organismo a combattere gli attacchi di fame. I valori nutrizionali sono gli stessi quando si tratta del frutto fresco al naturale, tuttavia attenzione a prodotti come pesche sciroppate o disidratate. La presenza di zucchero può portare il valore energetico a 357 kcal su 100 g nel caso delle pesche disidratate.

Pesca, il frutto dell'estate. Profumata e dolcissima, è ottima nella macedonia… oppure per un tè freddo fai da te.
Pesca, il frutto dell’estate. Profumata e dolcissima, è ottima nella macedonia… oppure per un tè freddo fai da te.

Benefici delle pesche

Contrariamente a ciò che si crede, la pesca non è fra i cibi vietati per chi soffre di diabete. Al contrario, l’indice glicemico della pesca è basso. La pesca aiuta a reintegrare i liquidi dopo l’allenamento, ecco perché costituisce un’idea salutare per la merenda o nella dieta degli sportivi. Ricco di potassio, questo frutto ha proprietà diuretiche: stimola la diuresi, combatte la ritenzione idrica. Favorisce l’eliminazione dell’acqua in eccesso e delle tossine, aiutando il lavoro di fegato e reni. Contrasta gli effetti dell’ipertensione e combatte la stitichezza. Ha proprietà depurative e digestive. I flavonoidi presenti nella polpa della pesca svolgono un’azione antiossidante in grado di proteggere la pelle dai danni dei radicali liberi, stimolano la produzione di collagene e la produzione di sebo, il naturale film che permette ai capelli di essere morbidi e sani.

Dove nasce la pesca? Origine e utilizzi

Originaria della Cina, il pesco, appartenente alla famiglia Rosaceae, è simbolo di immortalità. In Europa si diffonde a partire dal I secolo d.C. attraverso Alessandro Magno, epoca in cui si diffonde in tutto il bacino del Mediterraneo. A causa dei trattamenti chimici utilizzati in agricoltura spesso risulta preferibile sbucciare la pesca. Per apprezzare al meglio questo frutto, straordinariamente saporito, ideale è acquistare presso i produttori locali e i mercati presenti sul territorio. La pesca è perfetta a colazione o merenda, al naturale o tagliata a pezzi nella macedonia. Cosa ne dici di utilizzare questo dolce frutto per la preparazione di un bevanda fai da te? Puoi aggiungere fette di pesche a un infuso di fiori, insieme a qualche ramo di lavanda fresca: fai raffreddare, filtra e servi con tanti cubetti di ghiaccio e menta fresca.

5 errori che tutti fanno (e forse anche tu!)

5 errori che tutti fanno (e forse anche tu!)

Ricetta tra le più apprezzate di tutta la cucina mediterranea, gli spaghetti ai frutti di mare sono un piatto semplice da preparare, a patto di seguire i nostri consigli

Il profumo dell’aglio che sfrigola nella pentola e poi quel sentore di iodio che fa subito mare, estate, vacanza, tempo di relax. Può un piatto suscitare così tanta emozione direte voi? Se si tratta degli spaghetti ai frutti di mare, la risposta è si! Vongole, cozze e cannolicchi sono gli ingredienti fondamentali, insieme ad aglio e pomodoro, per ottenere questo classico della tradizione mediterranea, cucinato ormai in ogni parte d’Italia e apprezzato da tutti. Un piatto così conosciuto da sembrare facilissimo da fare. Ma è proprio così?

Soltanto conchiglie o anche crostacei?

I puristi degli spaghetti ai frutti di mare storcerebbero il naso soltanto al pensiero. Eppure la commistione delle conchiglie con i crostacei (specialmente gamberi e scampi) in questo piatto così marino non spiace affatto. Ecco dunque comparire nei vari ristoranti lungo la spiaggia sontuosi piatti ricolmi di vongole, cozze, cannolicchi e poi semilune rosate dal sapore dolcissimo. Un connubio riuscito, non c’è che dire.

spaghetti ai frutti di mare
Spaghetti ai frutti di mare.

Pomodori freschi? Meglio della passata

Trattandosi di un piatto fresco, dalle cotture poco invasive, il pomodorino fresco è il più adatto per la preparazione del sugo. In estate poi, raggiungono il massimo del loro sapore e del profumo. Scegliete tra datterini o ciliegini, i più adatti, tagliateli a metà e fateli soffriggere con l’aglio per una decina di minuti. E’ importante che mantengano la loro consistenza e che non si sfaldino del tutto.

La ricetta degli spaghetti ai frutti di mare

Ingredienti per 4 persone: 400 g di spaghetti trafilati al bronzo, 1,5 kg tra vongole, cozze e cannolicchi, 1 spicchio di aglio, 500 g di pomodorini, prezzemolo o basilico, olio extravergine di oliva, pepe nero.

Procedimento: fate spurgare cannolicchi e vongole, pulite le cozze e fate cuocere per 5 minuti ogni mollusco, in pentole separate, perché si aprano. Una volta aperte tutte le conchiglie, toglietele dal fuoco e recuperate l’acqua di cottura di tutti i molluschi, filtratela e tenetela da parte. In una padella capiente fate rosolare l’aglio in poco olio, e quando sarà dorato, aggiungete i pomodorini tagliati a metà e fare cuocere per 5 minuti. Aggiungete poi le conchiglie (in parte sgusciate) e l’acqua rilasciata in cottura e fate cuocere altri 5 minuti. Nel frattempo portate a ebollizione l’acqua in una pentola, buttate gli spaghetti e fateli cuocere sino a 5 minuti prima della cottura. Scolateli (conservando due cucchiai di acqua) e unite gli spaghetti al sugo di pesce. Fate risottare per qualche minuto, aggiungendo dell’acqua se necessario. Aggiustate di sale, spolverate con il pepe e unite il basilico o il prezzemolo tritato, secondo il vostro gusto. Servite gli spaghetti caldi.

Spaghetti ai frutti di mare: 5 errori da non fare

E ora, sfogliando il tutorial, scoprite se avete sempre cucinato gli spaghetti ai frutti di mare alla perfezione o se avete commesso una volta uno di questi 5 errori!

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