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Chi sono gli chef più stellati d’Italia?

Chi sono gli chef più stellati d'Italia?

Le stelle Michelin sono un riconoscimento ambito da tutti gli chef del mondo. E noi in Italia ne abbiamo davvero ricevute tante. Scopriamo chi sono: il primo ne ha ricevute addirittura 9!

Chi sono gli chef con più stelle Michelin in Italia? Iniziamo da un’ottica internazionale. Il record assoluto era quello di Joël Robuchon: è stato lui, lo chef scomparso nel 2018, il più stellato del mondo, con 32 stelle Michelin assegnate durante la sua carriera. Adesso è invece Alain Ducasse a detenere più stelle in assoluto: ha ottenuto in totale 19 stelle Michelin.

Italia

E in Italia? È lo chef Enrico Bartolini, con 9 stelle Michelin: 3 con il ristorante che porta il suo nome al Mudec (Museo delle culture) di Milano e le altre per i suoi ristoranti in tutta Italia (il Glam a Venezia, il Casual Ristorante a Bergamo Città Alta, La Trattoria Enrico Bartolini a L’Andana Resort di Castiglione della Pescaia, in provincia di Grosseto, la Locanda del Sant’Uffizio, a Cioccaro di Penango, in provincia di Asti). La nona stella gli è stata assegnata con la Guida Michelin 2021: è stata attribuita al suo Poggio Rosso di Castelnuovo Berardenga, provincia di Siena.

Enrico Crippa, titolare del ristorante Piazza Duomo, ad Alba, provincia di Cuneo, ha tre stelle Michelin. Ma ha conseguito anche altri importanti riconoscimenti, come le Tre Forchette di Gambero Rosso e i 5 Cappelli di L’Espresso. Inoltre fa parte della top ten della classifica Le Chef.

Anche Massimo Bottura dell’Osteria Francescana, provincia di Modena, vanta ben tre stelle. Inoltre ha conquistato il titolo di “miglior ristorante al mondo” fra i World’s 50 Best Restaurants.

Massimiliano Alajmo detiene un primato: è stato lo chef italiano più giovane a ricevere le tre stelle Michelin. Aveva 28 anni e aveva da poco preso le redini del ristorante della madre, Le Calandre (Rubano).

Nadia Santini, per il suo ristorante Dal Pescatore, a Canneto sull’Oglio, è stata la prima chef donna a ottenere tre stelle Michelin. Non solo: nel 2013, nell’ambito del World’s 50 Best Restaurants, è stata premiata come “miglior chef donna del mondo”.

Niko Romito del Reale di Castel di Sangro ha conquistato tre stelle grazie alla sua cucina “semplice”, come lui stesso la definisce. «Nel senso che manca di complicazione, eppure sottintende una notevole complessità. La complessità in cucina può essere vantaggiosa, la complicazione mai».

Heinz Beck, chef di origine tedesca, dopo una formazione in giro per l’Europa, è arrivato a La Pergola di Roma, dove ha ottenuto due stelle. Quattro anni dopo arrivano la terza stella Michelin, cinque forchette Michelin, 4 cappelli nella guida di L’Espresso, 95/100 in quella del Gambero Rosso, tre stelle del Veronelli.

Chicco e Roberto Cerea sono due fratelli: il loro ristorante Da Vittorio di Brusaporto, provincia di Bergamo, ha meritato tre stelle. Ed è un luogo simbolo della cucina lombarda: Est Lombardy ha insignito Chicco Cerea quale proprio ambasciatore.

Fabio Pisani e Alessandro Negrini, insieme, hanno fatto riguadagnare a Il Luogo di Aimo e Nadia (Milano) la seconda stella, che aveva perso.

Stefano Baiocco, nel suo Villa Feltrinelli (Gargnano), propone ricette che prepara con le erbe aromatiche che coltiva in loco, e di cui è un vero appassionato. Due stelle Michelin.

Davide Oldani, dopo una lunga esperienza nei ristoranti di tutto il mondo, lavorando fianco a fianco con maestri del calibro di Albert Roux, Marchesi e Ducasse, ha aperto D’O a San Pietro all’Olmo, con cui ha ottenuto la prima e poi la seconda stella Michelin.

Carlo Cracco, allievo di Marchesi, è stato uno dei primi chef a partecipare a programmi di alta cucina. Il suo ristorante Cracco (Milano) ha ricevuto due stelle Michelin, però poi – nel 2018 – ne ha persa una.

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» Pasta ceci e lupini

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Innanzitutto fate spurgare i lupini (qui trovate come fare), metteteli in una padella con coperchio e cuocete finché non si saranno tutti aperti: a quel punto mettete da parte qualche lupino col guscio (per decorare il piatto), eliminate tutti quelli coi gusci ancora chiusi e sgusciate tutti gli altri, conservando il fondo di cottura dopo averlo filtrato.

Fate dorare aglio e peperoncino in una casseruola con un po’ di olio, quindi unite anche ceci, pomodori lavati e prezzemolo e fate cuocere per circa 10 minuti.
Quando i pomodori si saranno ammorbiditi, eliminate l’aglio e spostate in un mixer metà dei ceci (compresi pomodori e prezzemolo) e frullate.

Unite il fondo di cottura dei lupini ai ceci rimasti nella casseruola, aggiungete un po’ di acqua, portate a bollore e calate la pasta.
Continuate la cottura, mescolando spesso e aggiungendo altra acqua man mano che serve (come se fosse un risotto) e, una volta quasi cotta, unite anche la crema di ceci.

Quando la pasta sarà cotta aggiungete anche i lupini sgusciati e aggiustate di sale e pepe.

La pasta ceci e lupini è pronta: impiattate, decorate con i lupini con guscio e servite.

Mese Internazionale della Dieta Mediterranea: 5 suggerimenti pratici

Mese Internazionale della Dieta Mediterranea: 5 suggerimenti pratici

Maggio è il Mese Internazionale della Dieta Mediterranea, un motivo in più per ricordarci quanto sia buona – in tutti i sensi!

La Dieta Mediterranea è parte della nostra cultura italiana, riconosciuta a livello internazionale. Per la quarta volta consecutivamente, US News and Reports ha messo la Dieta Mediterranea al primo posto della sua classifica dedicata ai regimi alimentari. In più, una recente ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista Nutrients, suggerisce che la Dieta Mediterranea tradizionale, già nota per le sue proprietà benefiche per la salute, può ridurre il rischio di una serie di malattie tra cui il diabete di tipo 2, patologie cardiache e persino alcuni tumori.

La nota dietista britannica Juliette Kellow spiega: “La Dieta Mediterranea tradizionale è più uno stile alimentare e di vita che una dieta. Si basa su solidi concetti nutrizionali e la sua semplicità, l’ottimo sapore dei cibi che include, è la chiave del suo successo. La forte attenzione a cibi integrali come i cereali integrali, frutta e verdura, olio extravergine d’oliva, frutta a guscio e pesce, specie il pesce azzurro, apporta benefici alla salute del cuore”.

Guida pratica alla Dieta Mediterranea sana e bilanciata attraverso i 5 suggerimenti della dottoressa Kellow:

Non demonizzare i grassi

I grassi sono i componenti strutturali delle nostre membrane cellulari e sono anche una fonte di energia. Abbiamo bisogno di grassi nella nostra dieta, ma ci sono alcuni tipi di grassi che dovremmo limitare, mentre altri dovremmo apprezzarli. Una dieta ricca di grassi insaturi, presenti in alimenti come mandorle, avocado, pesce azzurro e semi di sesamo, è associata a un ridotto rischio di malattie cardiache, mentre le diete ricche di grassi saturi, presenti in prodotti animali e prodotti da forno, e i grassi trans, presenti in alcuni cibi fritti e lavorati, sono stati associati a cattive condizioni di salute. 

Le mandorle, e la frutta secca più in generale, sono una parte fondamentale della dieta mediterranea e diverse ricerche suggeriscono che cambiare semplicemente il proprio snack può avere benefici per il cuore e per il tuo girovita. In particolare, uno studio ha evidenziato che uno spuntino quotidiano a base di mandorle invece di uno spuntino ad alto contenuto di carboidrati e con uguali calorie, come parte di una dieta per abbassare il colesterolo, ha contribuito a ridurre il grasso addominale e ha migliorato significativamente i livelli di colesterolo 1. Inoltre, una revisione sistematica e una meta-analisi (indicatori di una ricerca di alta qualità) hanno mostrato che mangiare mandorle porta a riduzioni significative del colesterolo totale e del colesterolo LDL “cattivo”, senza avere alcun impatto significativo sul colesterolo HDL “buono”. Le mandorle sono un vero concentrato di sostanze nutritive, contenenti proteine ​​vegetali, grassi sani e fibre. Certo è che devono essere scelte con criterio, come le mandorle della California promosse dall’ Almond Board of California.

Suggerimento: aggiungete più grassi sani alla tua dieta scegliendo oli da cucina più sani come l’olio extravergine d’oliva, alternate o sostituite patatine e cioccolato con una manciata di mandorle non salate e cercate di mangiare pesce azzurro come lo sgombro o pesci oleosi come il salmone ogni settimana.

Prediligi i carboidrati integrali

I carboidrati sono spesso stati messi in cattiva luce, ma in realtà assicurano energia al nostro corpo per tutto il giorno. I carboidrati non si trovano solo in pasta, riso, patate, cereali e pane: li contengono anche legumi, cereali come l’orzo, frutta e verdura. Anche cereali integrali forniscono carboidrati e questa è un’ottima notizia, in quanto le diete ricche di questi alimenti – come la dieta mediterranea – sono state associate a un ridotto rischio di malattie cardiache, ictus e persino alcuni tipi di cancro. La chiave è scegliere i giusti tipi di carboidrati e attenersi a porzioni ragionevoli.

Suggerimento: la maggior parte delle persone non assume abbastanza fibre con la propria dieta: potete aumentare l’assunzione passando a varietà integrali di pasta, pane e riso, mangiando più fagioli, lenticchie e ceci e consumando le patate con la buccia. Un pasto equilibrato e ricco di fibre che contenga nutrienti da tutti e quattro i principali gruppi di alimenti potrebbe essere un piatto di pasta integrale con ceci, peperoni arrostiti, cipolle e zucchine, con una spolverata di parmigiano.

Frutta e verdura sono un must

La maggior parte di noi sa che dovremmo assumere cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura, ma i dati mostrano che non ne mangiamo ancora abbastanza. Frutta e verdura contengono fibre e un’ampia gamma di vitamine e minerali. È stato dimostrato che una maggiore assunzione di frutta e verdura riduce il rischio di una serie di malattie tra cui malattie cardiache, malattie polmonari e sindrome metabolica.

Suggerimento: cercate dei modi per aggiungere più verdura ai tuoi pasti abituali. Aggiungete le verdure grattugiate a stufati, hamburger, pasta e riso o cavoli o spinaci e pomodorini ai panini. Se non riuscite a consumare frutta e verdura fresca, vanno bene anche i surgelati.

Scegli bene le tue proteine

Le proteine ​​sono state a lungo la parola d’ordine popolare tra i frequentatori di palestra a causa del loro ruolo nel mantenimento della massa muscolare, ma non sono da prendere in considerazione solo per i bodybuilder. La Dieta Mediterranea si concentra sulle proteine ​​di origine vegetale, integrata con quantità più piccole di proteine ​​di origine animale. Contrariamente alla credenza popolare, assumere abbastanza proteine ​​dal cibo non deve significare sovraccaricarsi di carne rossa. In effetti, un’elevata assunzione di carne rossa e lavorata è stata associata a un aumento del rischio di cancro del colon-retto.

Suggerimento: assumete il ​​più possibile le proteine ​​vegetali, mangiando regolarmente alimenti mediterranei di base come lenticchie, fagioli, ceci, soia e frutta secca come le mandorle: vanno bene anche in scatola. Oltre a fornire proteine ​​e fibre, sono un modo semplice ed economico per ridurre la carne. Se scegliete di mangiare proteine ​​animali, optate per varietà più magre come il tacchino e il pollo e mangia due porzioni di pesce a settimana, una delle quali dovrebbe essere un pesce azzurro.

Dolci semplici in piccole dosi

Consumare regolarmente spuntini dolci non fa parte della Dieta Mediterranea tradizionale. La maggior parte dei dessert in questo stile alimentare ruota attorno alla dolcezza naturale della frutta piuttosto che agli zuccheri aggiunti o ai grassi saturi.

Suggerimento: dalle macedonie di frutta al rinfrescante yogurt greco magro condito con frutti di bosco, mangiare un dessert di ispirazione mediterranea è un ottimo modo per godere di un dolce sapore estivo! Se avete ancora voglia di qualcosa come una fetta di torta o di cioccolato, la moderazione è la chiave. Quando abbiamo una gran voglia di cibo, spesso finiamo per mangiarne troppo, non considerando che anche quantità più ragionevoli possono soddisfare il nostro palato.

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