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i migliori fiocchi d’avena per la ricetta perfetta

i migliori fiocchi d’avena per la ricetta perfetta

Per preparare un buon porridge bastano due ingredienti e tanta creatività per arricchirlo. Seguite i nostri suggerimenti per un risultato straordinario.

*Tutti i prodotti sono selezionati in piena autonomia editoriale.
Se acquistate uno di questi prodotti potremmo ricevere una commissione.

Se amate il porridge tutto l’anno non potete non provare la nostra ricetta estiva con le pesche. Vi suggeriamo anche quali sono gli ingredienti che assolutamente dovete utilizzare per ottenere il risultato migliore.

La ricetta del porridge estivo: come caramellare le pesche

La prima cosa da fare è cercare delle buone pesche noce, mature, ma non molli. Devono essere dolci e zuccherine e un po’ morbide al tatto, così sprigioneranno tutti i loro succhi e zuccheri.
Mantenendo la buccia tagliatele a spicchi e cuocetele delicatamente in padella con pochissima acqua e uno o due cucchiai di zucchero di canna.
Potete in realtà anche aggiungere una noce di burro, ma in estate forse è meglio non appesantirsi troppo fin dalla colazione.
Una volta pronte, morbide, caramellate, ma sempre compatte, lasciatele raffreddare e intanto preparate il porridge. Considerate 30 g di fiocchi di avena per porzione e un bicchiere di latte o acqua da 150 ml. Mescolate tutto in un pentolino a fuoco basso fino ad ottenere una crema. Basteranno pochi minuti. Aggiungete anche la cannella, se vi piace, e una parte delle pesche caramellate.
Versate il porridge in coppette e decorate con le pesche, lo sciroppo d’acero, le noci tritate grossolanamente e se vi va anche una cucchiaiata di yogurt greco. Se amate le creme di frutta secca, aggiungete la vostra preferita.

Pesche grigliate

Potete preparare la stessa ricetta utilizzando però le pesche grigliate al posto di quelle caramellate per un risultato più leggero.
Basta dividere con un coltello la pesca noce e metà e il seme si staccherà facilmente, specialmente se la pesca è dura.
Poi cuocete le pesche dalla parte della polpa su una griglia o piastra calda e se volete servite con miele, lamelle di mandorla o altra frutta secca e anche in questo caso con lo yogurt.

Latte o yogurt

Se utilizzate il latte per preparare il porridge allora non aggiungete anche lo yogurt per completarlo perchè diventerebbe troppo ricco.
Potete però utilizzare l’acqua e in questo caso poi potete aggiungere la parte proteica che preferite. Ovviamente quando parliamo di latte ci riferiamo sia a quello vegetale che animale. Scegliete quello che preferite. Il latte di mandorla e di cocco stanno molto bene con l’avena.

Creme spalmabili

Al posto della frutta secca potete utilizzare delle creme, soprattutto se non amate l’effetto crunchy nel porridge. Con le pesche sta molto bene la crema di mandorle, ma anche quella di anacardi o il classico burro di arachidi.
I veri golosi possono sempre aggiungere una crema di nocciole al cacao, con qualche goccia di cioccolato per rendere il porridge una vera coccola.

I fiocchi d’avena migliori

Per preparare un ottimo porridge vi suggeriamo di partire dalla scelta dei fiocchi d’avena. Ecco i nostri preferiti.

I fiocchi d’avena baby di Smile crunch sono più piccoli e sottili di altri e quindi cuociono in pochissimo tempo diventando subito una crema. La confezione è da un chilo e dura davvero a lungo.

Anche i fiocchi d’avena Probios sono mignon. La confezione da 5 kg è l’idea per chi davvero prepara il porridge ogni giorno. Ha un prezzo super conveniente e si conserva a lungo.

Ci sono poi i fiocchi d’avena Quaker cioè i più famosi tra i fiocchi d’avena, specifici per il porridge. Il barattolo ermetico da 500 g permette di conservare a lungo e in modo molto protetto i i fiocchi.

Le creme spalmabili più buone

A proposito di creme spalmabili alla frutta secca, vi suggeriamo la crema di mandorle bianche di Fior di loto 100% mandorle, senza zucchero. Ha un gusto dolce e delicato che si sposa benissimo con la frutta.

 

Vi consigliamo di provare il burro di arachidi Rapunzel super naturale, solo con arachidi non salati e senza zucchero. È cremoso e senza pezzi di frutta secca. Ottimo nel porridge e anche sul pane a colazione con una confettura a scelta. Un abbinamento pazzesco da provare è con le banane.

Infine, se non sapete bene come preparare un porridge, provate il mix con nocciole e mandorle di Ambrosiae.
Dovete aggiungere solo acqua o latte e in pochi minuti è pronto. Si tratta semplicemente di un mix di fiocchi di avena e frutta secca miscelato con degli aromi naturali. Poi ovviamente sta a voi arricchirlo con altri ingredienti a scelta, come la frutta fresca di stagione.

Cristina D’Avena sulla copertina di Vanity Fair Italia

Cristina D'Avena sulla copertina di Vanity Fair Italia

Nel momento in cui molto ci viene proibito, Vanity Fair celebra il desiderio con un numero speciale dedicato all’amore. Protagonista di copertina, Cristina D’Avena come non l’avete mai vista

Vanity Fair celebra il desiderio, l’amore e la vita oltre questo momento difficile e lo fa mettendo in copertina un personaggio che ha scelto di smettere i panni consueti per vestire quelli di chi non ha alcuna intenzione di rassegnarsi alle asperità: una Cristina D’Avena splendente, fiera, padrona del proprio potenziale erotico, umano, affettivo.

La cantante e attrice – che ha esordito a 3 anni allo Zecchino d’oro e poi ha cantato le sigle di tutti i cartoni più amati da svariate generazioni – svela infatti il suo lato sexy (e inedito) nel numero di Vanity Fair in edicola da mercoledì 4 novembre. Nei panni di Dita Von Teese posa per questo numero speciale perché, come dice «In questi tempi incerti, l’unico modo per esorcizzare la paura è coltivare e praticare il desiderio».

«Il vero problema è che abbiamo perso l’innocenza: a marzo, quando è iniziato il primo lockdown, in fondo al tunnel c’era la speranza, l’andrà tutto bene, le canzoni sui balconi, le infornate di torte, le dirette Instagram. Tutti confinati, alcuni soli, altri in compagnia, comunque tutti convinti che si dovesse sacrificare qualcosa per riavere indietro tutto», scrive nel suo editoriale il direttore Simone Marchetti. «E invece eccoci qui: più delusi, più arrabbiati, forse persino più impauriti di prima. Perché a spaventarci non ci sono solo il virus e la prospettiva di un ennesimo crollo del lavoro, dell’economia e delle sicurezze: ci mette ansia non vedere la luce in fondo al tunnel, la fine di questo anno così terribilmente memorabile. E qui arriva questo nuovo, provocatorio numero di Vanity Fair: abbiamo pensato un giornale per celebrare il desiderio, l’amore, la vita, il corpo nostro e quello degli altri, la sessualità nostra, quella di chi amiamo e di chi desideriamo, oltre questo momento difficile».

Nelle pagine del numero Cristina D’Avena intervistata da Marchetti racconta che per lei valgono solo due cose in questo momento: la tolleranza e la speranza. «La tolleranza che si sta perdendo per via della faziosità dei social e di tanta politica contemporanea è fondamentale per capire tutto: gli altri, cosa non funziona, cosa funziona, come adattarsi. E la speranza è una sua conseguenza: la speranza è la virtù di chi riesce a vedere la luce in fondo al tunnel. È un esercizio di forza».

Come riesce a esorcizzare la paura? Vivendo il potere dei momenti che ancora abbiamo. «Bisogna amare, abbracciare chi possiamo, fare l’amore quando possiamo, approfittare di ogni singolo secondo come fosse un regalo. Non mi ritenga superficiale. Io penso che la mia vita e la mia carriera mi abbiano insegnato a coltivare una sana dose di fanciullezza. E tornare a essere bambini non significa essere superficiali. Vuol dire, invece, essere più positivi perché i bambini sanno essere leggeri, grande dote, e sanno convivere meglio con i momenti difficili perché posseggono la spensieratezza del reinventarsi».

Il suo ruolo di bimba donna e di donna bambina la fa amare indistintamente da uomini e donne perché incarna la spensieratezza dell’infanzia e i chiaroscuri sensuali dell’età adulta, perché è rassicurante e sembra di conoscerla da sempre. Cristina D’Avena ammette che le piace risvegliare il desiderio, essere fonte di attrazione e quando il direttore le chiede com’è stato cambiare così tanto la sua immagine per questa cover risponde: «È una provocazione, un invito a sciogliersi, a tollerare, ad amare di più, a sperare. Io penso davvero che questo sia da vivere come un momento di prova. E nei momenti di prova bisogna fare soprattutto una cosa: resistere. E non perdere mai la fiducia. Nel mentre, consiglio di chiudere le porte di casa, spegnere i social, tagliare fuori tutto e tutti. E amare. Noi stessi, chi ci è vicino, chi ci ama. Perché se ci si dimentica di amare, ci si dimentica di tutto».

Completano il numero degli approfondimenti dedicati al tema del desiderio: il sesso over 60 raccontato dalla scrittrice Lidia Ravera; l’eros secondo Barbara Alberti; le testimonianze dei figli delle stelle del cinema hard ovvero Leonardo Tano (figlio di Rocco Siffredi) e Mercédesz Henger (figlia di Éva Henger e Riccardo Schicchi); protagonista anche la designer Betony Vernon considerata la regina del gioiello erotico e Violeta Benini la «divulvatrice» che su Instagram conta oltre centomila seguaci; si esplorano anche il cybersex ai tempi del lockdown e del distanziamento sociale e Tinder, l’app di incontri che in tempo di Covid è diventata uno dei pochi posti dove conoscersi. Infine la redazione di Vanity Fair è andata a trovare Fabrizio Corona ai domiciliari.

Questa settimana il sito di Vanity Fair e il profilo Instagram si tingeranno di rosso con una serie di dirette, interviste e speciali per ragionare insieme sul desiderio, sulla sessualità e sul corpo oltre il momento difficile e oltre gli stereotipi.

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