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Sale fino o sale grosso? Ecco le differenze

La Cucina Italiana

Il sale da cucina si presenta in diverse forme, ognuna delle quali ha delle peculiarità che ne determinano uno specifico utilizzo piuttosto che un altro. Inoltre, il sale non serve soltanto a intensificare i sapori, ma è utile anche per alcuni tipi di cottura e conservazione degli alimenti, circostanze in cui la dimensione dei suoi cristalli può fare la differenza. Proprio per questo in alcuni casi è bene utilizzare il sale fino, mentre in altri è necessario utilizzare il sale grosso o quello in fiocchi. Entriamo nel dettaglio.

Quando usare il sale fino

Il sale fino è il più diffuso nella cucina di ogni giorno grazie alla sua versatilità: i suoi piccolissimi granelli gli consentono di sciogliersi velocemente e di penetrare più facilmente nei cibi. Per questo motivo si può aggiungere sia prima che dopo la cottura, per dare sapidità a carne, pesce e verdure.

E la pasta? Solitamente l’acqua per la pasta viene salata con il sale grosso, ma ogni tanto capita a tutti di avere a disposizione solo quello fino. In questo caso, non lasciatevi ingannare dall’abitudine: a parità di volume, il sale fino contiene una concentrazione maggiore di sodio, quindi dovrete utilizzarne di meno.

Quando usare il sale grosso

A cosa serve il sale grosso? Innanzitutto, la differenza principale è di tipo economico: la sua produzione richiede minore lavorazione e di conseguenza il suo costo è più basso rispetto a quello fino.

Il sale grosso, dalla forma imperfetta e grossolana, si scioglie meno rapidamente, quindi è preferibile impiegarlo in cotture più lunghe, lasciandolo disciogliere nei liquidi, come l’acqua di cottura della pasta. Questo, però, non è l’unico modo per sfruttare le sue caratteristiche. La crosta di sale, ad esempio, è un metodo di cottura prezioso: sciogliendosi molto lentamente, il sale crea involucro che trattiene all’interno i vapori e mantiene una temperatura costante. Come risultato le carni resteranno morbide e succose, lasciando intatti sapori naturali e proprietà nutritive.

In più, questo tipo di sale viene utilizzato per la conservazione sotto sale dei cibi, come si fa tradizionalmente con acciughe o sardine. A questo scopo va usato esclusivamente sale grosso, poiché penetra al cuore degli alimenti più lentamente, disidratandoli in maniera costante e omogenea.

Quando usare i fiocchi di sale

Infine c’è un altra varietà di sale, che all’apparenza potrebbe sembrare sale grosso. Stiamo parlando del sale in fiocchi, come quello di Maldon. I suoi cristalli di forma piramidale sono più delicati e si possono masticare facilmente, motivo per cui vengono usati in tutte quelle preparazioni che richiedono la presenza del sale a vista, come le bistecche o le focacce: la sapidità non sarà distribuita in modo uniforme su tutta la pietanza, ma potrà essere apprezzata in modo diverso ad ogni boccone.

Chi sa le differenze tra spezzatino e gulasch?

Chi sa le differenze tra spezzatino e gulasch?

Tutti i segreti per non confondere le due ricette tradizionali a base di carne. E le preparazioni per cucinarle a regola d’arte senza fare confusione fra il piatto italiano e quello ungherese

Carne tagliata a cubetti, lunghe cotture e il frequente abbinamento con patate tagliate grossolanamente. Ma spezzatino e gulasch, visti da vicino, non si somigliano poi così tanto. Sono infatti molto diversi gli ingredienti base con cui vengono preparati, grazie anche alle tradizioni e alle aree geografiche di provenienza. Ecco allora le principali differenze che ci aiuteranno a non confonderli, ed ecco le ricette per prepararli.

La carne

Chi pensa che l’ingrediente base siano dei cubetti di carne rossa generici è fuori strada. Per preparare un buon gulasch infatti si usano il collo, il giretto o la spalla del manzo. La ricetta tradizionale dello spezzatino invece, prevede l’impiego di tagli grassi del vitello come il biancostato.

Il grasso

Spezzatino e gulasch non sono ricette light. Per questo motivo sono spesso consumate durante la stagione invernale e considerate dei veri e propri piatti unici. E se nel gulasch il grasso usato nella ricetta tradizionale è lo strutto, la preparazione dello spezzatino prevede l’utilizzo di olio extravergine d’oliva e burro.

Spezie e verdure

Entrambe le ricette prevedono la preparazione di una base di verdure. Per lo spezzatino si prepara un soffritto di sedano, carote, cipolla mentre nella ricetta ungherese troviamo solo la cipolla, a volte accompagnata dall’aglio. Anche erbe e spezie segnano uno spartiacque tra le due ricette. Nello spezzatino troviamo infatti alloro, salvia, rosmarino, prezzemolo e pepe mentre il gulasch è caratterizzato dall’uso di paprica e cumino.

Il vino e la farina

Questi ingredienti compaiono solo nella ricetta dello spezzatino e vengono utilizzati nello step della rosolatura della carne. Nella ricetta del gulasch, invece, si parte con una cottura a fuoco basso su un fondo di strutto e paprica, che conferisce al piatto il caratteristico colore rosso.

Le ricette

Ecco allora le ricette per preparare lo spezzatino e il gulasch a regola d’arte. Qual è il vostro preferito?

 

Lattuga e lattughino: tutte le differenze

Lattuga e lattughino: tutte le differenze

La lattuga è una delle insalate più conosciute e diffuse in Italia e si presta a numerose preparazioni. Scopriamo tutti i segreti di questa verdura e del suo fratello nobile, il lattughino

È forse l’insalata più diffusa nelle cucine italiane, depura l’organismo e contiene pochissime calorie, si adatta a moltissime ricette ed è il contorno ideale di tanti piatti. Di cosa stiamo parlando? Della lattuga naturalmente!

Scopriamone tutti i segreti, gli usi che se ne possono fare in cucina e, sopratutto, tutte le differenze con il fratello nobile: il lattughino.

La lattuga è un’insalata a foglia coltivata e diffusa praticamente in tutta Italia, con un alto potere saziante e un apporto calorico molto basso, ideale quindi per chi è a dieta. Ce ne sono di varie specie, con piccole-grandi differenze che rendono unica ogni differente qualità. Scopriamo quelle più famose e usate nelle ricette della cucina italiana.

La lattuga e le sue sorelle

Iniziamo da quella forse più utilizzata in cucina, la lattuga Romana, con coste carnose, foglie dritte e cespo allungato e compatto. La sua colorazione varia dal bianco della parte centrale al verde chiaro fino al verde scuro delle foglie più esterne e della parte più alta. La Songino, conosciuta anche come valeriana, ha foglie piccole e scure, molto carnose e con un sapore intenso. La Iceberg appartiene alla famiglie delle insalate cappuccio (con cui condivide la forma) e ha la caratteristica di avere un colore molto chiaro e foglie croccanti e saporite. Stagionale è la lattuga Pasqualina, tipicamente primaverile e con un gusto molto delicato. La carrellata delle lattughe più diffuse e conosciute non può non finire con il Manigotto, che ha un cespo molto grande, con foglie larghe e di un verde molto brillante, ideale da cuocere più che da consumare fresca.

Il Lattughino

Un discorso a parte, come detto, merita il lattughino, il fratello “ricco” della lattuga, considerato una delle insalate di maggior pregio grazie alle foglie giovani e tenere, al profumo intenso e al gusto molto delicato che si adatta alla perfezione a moltissime preparazioni. Il lattughino può assumere diverse colorazioni, dal verde chiaro al rosso cupo, a seconda dell’esposizione solare e del grado di maturazione. È ricchissimo di sali minerali, vitamine e fibre e, avendo proprietà sedative e analgesiche, può favorire la distensione dei muscoli e il sonno.

Come utilizzarli in cucina

La lattuga si utilizza in cucina principalmente come contorno, sia al naturale che come base per la preparazione di insalate ricche e fantasiose e saporiti piatti unici. Può essere mangiata anche cotta, in molte ricette per primi piatti di pasta e riso, per gustosi risotti, minestre genuine dal sapore antico, creme e vellutate. Potete conservare la lattuga in frigo, nel reparto frutta e verdura, per qualche giorno, ricordandovi di asciugarla bene dopo averla lavata.

Il lattughino, con il suo gusto delicato, si abbina alla perfezioni con le carni bianche, i primi piatti, i risotti, i formaggi morbidi, un gattò con le patate, un filetto di coniglio e un delicato carpaccio di spada con zucchine e fagiolini. Per la sua versatilità è spesso utilizzata come ingrediente per le insalate miste dal gusto intrigante. Può essere mangiata anche da sola, condita con un filo di olio extravergine di oliva e un pizzico di sale, in freschi tramezzini e può essere addirittura cotta alla griglia o fatta appassire al forno.

Ricerche frequenti:

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