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Ken festeggia 60 anni. E diventa una collezione di moda e cioccolato

Ken festeggia 60 anni. E diventa una collezione di moda e cioccolato

Alla Fashion Week di Milano due mostre, una capsule collection di moda e una di tavolette di cioccolato, ispirate a Ken, il fidanzato di Barbie. Con un messaggio ben chiaro di uguaglianza e inclusione

Barbie è stata un’icona femminista. Prima di essere tacciata di essere troppo bella e bionda per essere intelligente, è stata l’esempio per milioni di bambine che, in anni non sospetti, non volevano più solo giocare a fare le madri, ma immedesimarsi in una donna adulta. Barbie era una proiezione, non una bambola, e negli anni ha vestito i panni di astronauta, medico, veterinario e oltre ad avere una casa tutta rosa, guidava anche una spider e andava a cavallo. Barbie è stata una donna del futuro, prima che molte donne lo potessero essere veramente. E a conferma del fatto che Barbie avesse capito tutto nella vita, il fidanzato Ken era pure più giovane, due anni di meno. Oggi il bel Ken festeggia 60 anni, e lo fa in grande stile con due mostre, una capsule collection presentata alla Milano Fashion Week, una linea di tavolette di cioccolato commemorative. Coloratissime e con un messaggio ben chiaro di uguaglianza e inclusione.

Ken, il toy boy inclusivo

Il nome completo di Ken è Kenneth Sean Carson e prende il nome dal figlio dei fondatori di Mattel e creatori di Barbie, Ruth ed Elliot Handler. Ha debuttato in costume da bagno nel 1961, ma ha poi avuto diverse carriere, è stato pilota, tennista, pompiere, barista e persino sciatore o nuotatore olimpico. Come attore ha debuttato come bassista e da allora ha avuto ruoli come principe, giornalista, stagista di biologia marina. Si sono mollati nel 2004 e riconciliati nel 2011. Ken è sempre stato un tipo alla moda ed è stato una musa ispiratrice per Jean Paul Gaultier, Gareth Pugh e ha persino indossato un abito Moschino personalizzato esattamente come quello indossato da Jeremy Scott agli MTV Music Awards 2015. Nella sua linea Fashionistas veste da anni look alla moda e super attuali: hipster, hippie, sportivo… per divertirsi, ma per lanciare un messaggio chiaro in favore della ricchezza della diversità e dell’inclusività. Barbie e Ken Fashionistas è la linea che rispecchia in assoluto lo spirito diversity e inclusivity driven del brand. Abiti, ma anche in 3 diverse corporature, 9 tonalità della pelle, 10 colori degli occhi, 27 colori dei capelli e 20 acconciature per offrire ai bambini la possibilità di ampliare i propri orizzonti all’interno dei momenti di gioco. Ancora una volta.

Ken alla Fashion Week: due mostre

In occasione della Milano Fashion Week in entrambi i negozi milanesi saranno esposti diversi modelli originali di Ken. In particolare sarà in mostra la linea Fashionistas in viale Piave 17, in omaggio alla Settimana della moda, mentre due modelli creati proprio 60 anni fa saranno nella sede storica di via De Cristoforis 5. In entrambi i negozi sarà presente il modello della linea BMR1959 che rappresenta una moderna pop star e che, tra gli altri, ha ispirato le tavolette di cioccolato celebrative, che certamente troveranno posto tra le cult-bar Zaini Milano. Presso il Department Store milanese Banner, del gruppo Biffi, di via Sant’andrea, tre Barbie ere Ken, multietnici e con fisionomie e corporature diverse, sono immortalati in attimi di spensierata vacanza dall’artista Alberto Alicata, e verranno esposti in una mostra fotografica per tutta la durata della settimana della moda.

Tavolette iconiche per un nuovo modello maschile

Zaini festeggia assieme a Mattel il 60° anniversario con quattro tavolette al cioccolato dal pack irresistibile, che si trovano in vendita presso Zaini Milano. «Le abbiamo immaginate come bar-gift divertenti, sorprendenti e anche simboliche di un modello maschile che, controcorrente, dai suoi esordi ha ceduto il passo alla più nota Barbie e che negli anni si è sempre evoluto, come Barbie stessa, rappresentando diversity, inclusion e equilibrio tra generi, valori che da sempre fanno parte della nostra cultura aziendale», spiega Luigi Zaini alla guida, con sua sorella Antonella, dell’impresa di famiglia. Ecco quindi da settembre quattro nuove tavolette ZAINI MILANO che abbinano l’immagine di diversi outfit di Ken a altrettanti abbinamenti di cioccolato: Ken in smoking è una bar-chocolate fondente con fiori di violetta, mentre Ken in versione spiaggia è abbinato alla freschezza del cioccolato Ruby dai sentori di frutti di bosco; e se a Ken free-time che ascolta musica in cuffia corrisponde il cioccolato al latte e cristalli blu di Persia, per lo straordinario Ken con sembianze da pop star si è scelto il nuovissimo gusto Caramel doré e sale blu di Persia.

La collezione firmata Alessandro Enriquez

Alessandro Enriquez ha interpretato Barbie e Ken con una capsule di abbigliamento pop e dal sapore italianissimo. In occasione della settimana della moda è stata realizzata una collezione di dolls customizzate con i look della stagione primavera-estate 2022 del brand, per mandare un messaggio ben chiaro di uguaglianza ed inclusione, ENRIQUEZ DIVERSITY, che prende forma sulle famose bambole attraverso l’uso del colore e delle stampe di Alessandro. La collezione Alessandro Enriquez primavera-estate 2022 è un viaggio immaginario nel Mediterraneo: immancabili le camicie stampate unisex e hawaiane, must-have delle collezioni Enriquez, diventate passe-partout da abbinare alle gonne o ai pantaloni in seta stampata. Abiti lunghi a balze, tutto in stampa allover, mix di plissé e costruzioni asimmetriche di volant di diverse grandezze, giubbini stile denim ma in douchesse stampata e come novità della stagione, i completi in cady monocolore, giacca e pantalone dal taglio maschile per un look più androgino, ma dai colori vitaminici.

Le T-shirt by Berluti

Sono andate a ruba appena messe in commercio e sono già un oggetto da collezionisti. Per celebrare il 60° anniversario di Ken, Berluti infatti ha collaborato con Mattel per una partnership multicanale che ha visto la creazione di tre bambole Ken OOAK (One Of A Kind), sviluppate con il direttore creativo di Berluti, Kris Van Assche, vestite con i look della collezione Berluti x Brian Rochefort, e due prodotti Berluti dedicati: una T-shirt con i loghi intrecciati di Berluti e Ken insieme a una pochette Nino.

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come a Venezia si festeggia la fine della peste

come a Venezia si festeggia la fine della peste

Questa ricetta si mangia il 21 novembre, data simbolo della fine della pestilenza del 1630. La chef Chiara Pavan l’ha reinterpretata così durante il congresso Identità Golose 2020, con gli stessi ingredienti (verza e montone) e con lo stesso auspicio

Il 21 novembre a Venezia si festeggia, dal 1630, la fine della peste che colpì in Italia un milione di persone. L’epidemia è quella narrata in I promessi sposi, ma a Venezia in questa data d’autunno si celebra la sconfitta della Morte Nera e si festeggia la Madonna della Salute (in quella chiesa costruita proprio per ringraziare la santa della fine della pestilenza). Lo si fa in cucina, con una zuppa a base di verze coltivate nei campi e negli orti della laguna e di poca carne di montone affumicato e stagionato che arrivava via nave dalla vicina Dalmazia. Un piatto che a noi appare povero ma che allora, e dopo un anno di strazio, era il meglio che si potesse mettere in tavola.
Ingredienti locali, di stagione, e poca carne, conservata con metodi tradizionali e mangiata in un giorno speciale: la chef stellata Chiara Pavan del ristorante Venissa, sull’isola di Mazzorbo a Venezia, l’ha rispolverata perché assolutamente attuale, nella filosofia di utilizzo della materia prima e perché aspettiamo tutti con ansia di celebrare la fine della pandemia di questo 2020; e magari uscirne migliori davvero.
La ricetta che ha portato sul palco di Identità di Champagne by Veuve Clicquot alla manifestazione Identità Golose 2020 (che quest’anno si è trasferita online) è stata questa. Perfettamente in linea con il tipo di cucina che propone a Venissa, e in abbinamento a un grande champagne come La Grande Dame 2008 a base pinot nero.


La cucina ambientale di Venissa

La cucina di Chiara Pavan guarda al territorio, e per territorio a Mazzorbo significa l’orto che coltiva in mezzo alla laguna con erbe, verdure e raccogliendo le piante spontanee che crescono nell’erba. «La cucina che facciamo cerca di essere l’espressione del luogo in cui ci troviamo a lavorare, cioè la laguna e ancora più in particolare la tenuta Venissa. Il primo obiettivo è che l’ospite che si siede alla nostra tavola percepisca una forte coerenza tra il luogo che sta visitando e i piatti che mangia. La nostra cucina ha determinate caratteristiche in questo luogo, e sicuramente non avrebbe lo stesso stile se ci trovassimo a cucinare altrove. È, cioè, una cucina fortemente ambientale. Il termine ambientale è calzante in duplice senso: da un lato perché appunto descrive la dipendenza da parte di uno stile di cucina dall’ambiente che la circonda e dall’altro perché denota l’attenzione maniacale e oltremodo attuale per la questione ambientale».
Tutto ha un sapore speciale, sapido e quindi amplificato, che nel piatto si traduce nell’uso dei vegetali come protagonisti. «Il vegetale è, di fatto, il grande protagonista del nostro menu. Talvolta, anche il pesce è solo l’accompagnamento del vegetale, fungendo da texture. Il vegetale è protagonista dei nostri piatti anche (e forse in primis) per una “questione ambientale”. Crediamo infatti che la tendenza a mangiare sempre di più vegetale sarà e dovrà essere dominante in futuro. Una dieta ricca di proteine animali (possibile solo grazie agli allevamenti che sono tra le prime cause del global warming) non sarà più sostenibile a livello ambientale e saremo (o i nostri figli saranno) costretti a rivolgerci prevalentemente ai prodotti della terra».

La verza diventa protagonista

Nella sua ricetta per la liberazione dalla pandemia, liberamente tratta dalla Castradina Sciavona, la verza viene cotta al forno intera, poi viene pressata al torchio, come nella classica cucina francese si faceva con le carni. «Si ricava così il succo, con cui viene fatta una salsa riducendolo e aggiungendoci succo di verza fermentata. La verza resta compatta, con una consistenza quasi carnosa, viene tagliata a pezzi, rosolata con burro e garum di montone». La verdura viene cotta in padella come un classico pezzo di carne, e per insaporirla viene usata una preparazione a base di montone, fatta al ristorante con l’obiettivo di usare ogni parte dell’animale. «Lo scarto in cucina è nullo. La tecnica delle fermentazioni, predominante in questi ultimi menu, ci ha permesso quindi di ottenere un duplice risultato: ottenere gusti sapidi e acidi, molto consoni al modo in cui noi vogliamo descrivere l’esperienza della laguna attraverso il cibo e non fare scarto». La verza viene servita quindi con un battuto di montone crudo, la salsa acida e dolce a base di verza, montone essiccato grattugiato e crescione del suo orto lagunare.

Undicesimo comandamento: non sprecare

Questo piatto non esiste in menu, ma alcuni elementi richiamano altre preparazioni care a Chiara. «Facciamo un garum di sarde per condire gli spaghetti, prodotto grazie agli scarti delle sarde (teste e lische), e produciamo altri garum di scarti e anche, ad esempio, un miso di pane (con gli scarti del pane vecchio). Tutta la frutta e la verdura che produciamo in eccesso ha trovato, nelle fermentazioni, un ottimo e antico metodo di conserva, che non necessita peraltro dell’uso di plastica e consumo di energia elettrica per il mantenimento nei freezer. Le fermentazioni vegetali sono inoltre, secondo noi, un grande cibo del futuro, perché ricche di fermenti lattici che vanno a nutrire la flora batterica del nostro organismo (chi studia il microbiota intestinale in medicina, sostiene che una dieta attenta alla flora batterica è la base della medicina preventiva e noi ci crediamo!)».
Nella speranza che da questa pestilenza ne usciremo migliori, almeno in cucina.

Perché si festeggia Ferragosto? – La Cucina Italiana

Perché si festeggia Ferragosto? - La Cucina Italiana

Ferragosto è cambiato nel corso del tempo, passando da festa pagana a cattolica. Ecco com’è nato e dove si festeggia

Fra gite, grigliate e pranzi in compagnia, vi siete mai chiesti perché si festeggia Ferragosto? Il 15 agosto è un giorno di festa che risale al periodo romano, ma da festa pagana si è trasformato poi in una celebrazione cattolica.

Il Ferragosto pagano

Il nome Ferragosto deriva dal latino feriae Augusti, ovvero riposo di Augusto. Si trattava infatti di una festa in onore del primo imperatore romano, Ottaviano Augusto, che ha dato anche il nome al mese di Agosto.
Durante quel periodo si celebrava innanzitutto Conso, dio della terra e della fertilità nella religione romana, e di conseguenza la fine dei raccolti e dei lavori nei campi, concedendo al popolo il meritato riposo: i contadini facevano gli auguri ai proprietari terrieri e ricevevano in regalo delle mance.
Fu proprio l’imperatore Augusto a istituire questa festa nel 18 a.C.: la celebrazione vera e propria di Ferragosto si teneva il 1 agosto, organizzando corse di cavalli, decorazioni floreali e feste che si protraevano fino al 15 del mese.

Il Ferragosto Cattolico

Nel VII secolo la Chiesa cattolica spostò i festeggiamenti dal primo al 15 agosto, convertendola in una celebrazione religiosa dedicata all’Assunzione di Maria: quel giorno segnava la morte e la rinascita della Vergine, che fu accolta in cielo, sia con l’anima che con il corpo.
Oltre alle classiche escursioni e ai fuochi d’artificio in spiaggia, il Ferragosto viene festeggiato ancora oggi in Italia anche con cerimonie religiose tradizionali.

Il Ferragosto nel mondo

Nonostante sia tipicamente italiano, Ferragosto esiste anche in alcuni paesi dell’Europa.
Con la sua forte tradizione cattolica, la Spagna è uno dei paesi dove la festa è più sentita e si celebra con processioni dedicate alla Vergine Maria.
In Irlanda l’Assunzione viene chiamata in gaelico Féile Mhuire ‘sa bhFomhar: nonostante le temperature non siano così alte, è tradizione fare il bagno a mare il 15 agosto per avere buona sorte e salute tutto l’anno.

La Vergine Maria viene celebrata il 15 agosto anche in Canada durante per l’Arcadian Day, in quanto presente nella bandiera dell’Arcadia, prima colonia francese.
L’Assunzione vera e propria è festeggiata anche in alcuni paesi del Sud America, come la Costa Rica, la Colombia e il Cile.

Ora che sapete perché si festeggia Ferragosto, guardate qui sotto i nostri consigli gastronomici.

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