Tag: finger food ricette

Anna in Casa: ricette e non solo: Panettone Maestro Morandin di Saretta

Anna in Casa: ricette e non solo: Panettone Maestro Morandin di Saretta

Per la ricetta del panettone è necessario che il lievito madre sia molto in forza e rinfrescato per tre volte il giorno dell’utilizzo, con ultimo rinfresco fatto almeno tre ore prima dell’inizio della preparazione.

Io ho portato il mio lievito bene in forza rinfrescandolo i 3 giorni precedenti, due volte al giorno.

Per i rinfreschi del vostro lievito madre è meglio utilizzare la farina che poi utilizzerete per preparare il panettone.

– Le fasi di lavorazione sono sostanzialmente 3: preparazione e attivazione del lievito, 1° impasto e secondo impasto. I tempi di attesa sono quelli di attivazione lievito e i tempi di lievitazione del primo e del secondo impasto.

Il giorno della preparazione procedete in questo modo

   . la sera prima dei rinfreschi consecutivi, fare un rinfresco con il doppo della farina:  lievito: 50g lievito madre, 100 g farina per panettoni, 50 ml acqua e lasciare tutta notte a temperatura ambiente.

Il giorno dopo procedere con i rinfreschi consecutivi. 

Per esempio

   . ore 08:00 primo rinfresco lievito: 60g lievito madre, 60 g farina per panettoni, 30 ml acqua

   . ore 12:00 secondo rinfresco lievito: 80g lievito madre, 80 g farina per panettoni, 40 ml acqua

   . ore 16:00 terzo rinfresco lievito: 150g lievito madre, 150 g farina per panettoni, 75 ml acqua

   . ore 20:00-20:30 inizio primo impasto.

 Per la lavorazione sarà necessaria un’impastatrice, un piano di lavoro che non sia di legno ( io ultimamente sto utilizzando un piano in polipropilene), un termometro da cucina, ferri da calza o stecchi lunghi per spiedini e un spatola. 

Inoltre due stampi da 1 kg o 4 stampi da 500 g o 3 da 750 g. Io ho utilizzato due stampi da 1 kg in carta apposita, senza la necessità di imburrarlo.

– Per la cottura scaldare il forno a 180°C statico (dopo trenta minuti dall’inizio della cottura del panettone la temperatura andrà abbassata a 165°C)..

   . se avete il forno a vapore, impostare un leggero vapore e portare a statico prima di infornare, la prima cottura usufruirà del vapore residuo prima di avere il forno statico.

   . se non avete il forno a vapore, impostare statico con all’interno un recipiente con acqua e prima di infornare toglierlo, la prima cottura usufruirà del vapore residuo prima di avere il forno statico.

    . Il panettone da 1 kg cuocerà in 55-60 minuti circa.

    . Il panettone da 750 g cuocerà in 45 minuti circa.

    . In ogni caso il panettone deve avere una temperatura di 94°C misurata al cuore, solo allora potrà essere tolto dal forno.

 

-Per raffreddare il panettone a testa in giù, io ho capovolto una sedia e ho messo i panettoni in sospensione sul poggia piedi, in modo che la cupola non tocchi alcuna superficie.

 Per la conservazione: io ho utilizzato sacchetti alimentari professionali ma comunque potete utilizzare anche quelli alimentari da supermercato, prendendo il tipo più resistente. In ogni caso prima di confezionare il panettone nel sacchetto, vaporizzare o passare l’interno con un foglio di carta cucina imbevuto di alcool alimentare e lasciato evaporare.

Il panettone conservato previa nebulizzazione di alcool si conserverà per una quarantina di giorni, senza questo procedimento per una decina di giorni.

– Prima di gustare il prodotto attendere 3-5 giorni.

L’impasto non dovrà mai superare i 26°C, nel caso raffreddarlo prima di continuare la lavorazione.

Preparare e pesare tutti gli ingredienti.

Nella ciotola della planetari sciogliere lo zucchero in 132 ml dell’acqua prevista.

Unire la farina setacciata e con l’inserto a foglia iniziare a lavorare a velocità bassa,

 fino ad ottenere delle briciole.

Nel frattempo con una forchetta sbattere leggermente i tuorli e dalla dose totale

versarne poco alla volta con un cucchiaio 1/3 nell’impasto e fare incordare.

A questo punto alternare pezzi di pasta madre con il secondo terzo di tuorli, sempre aggiunti poco per volta. La pasta madre si incorporerà perfettamente all’impasto.

Una volta riportato in corda l’impasto unire con un cucchiaio poco alla volta l’ultimo terzo dei tuorli, senza aggiungere il cucchiaio successivo se il precedente non è stato completamente assorbito.

Operate sempre a bassa velocità.

Solo quando l’impasto è ben incordato, aggiungere poco alla volta il burro a pomata, facendo assorbire il pezzo primo di aggiungere quello successivo.

Aggiunto tutto il burro e continuato a lavorarlo, l’impasto dovrà risultare ben incordato e 

a prova velo (sollevare una parte di impasto e tirarla, non si deve rompere e deve essere quasi trasparente). A questo punto, ad impasto pronto, rovesciarlo sul piano di lavoro e pirlarlo ad ottenere una forma liscia, compatta ed omogenea.

Mettere l’impasto in un contenitore togliendone un pezzetto. L’impasto dovrà triplicare il suo volume e così anche il pezzo spia messo in un altro contenitore.

Coprire entrambe i contenitori con pellicola trasparente e mettere a lievitare a temperatura costante di almeno 28°C. Preparare il mix aromatic.

MIX AROMATICO

Per il mix aromatico unendo gli ingredienti e mescolandoli bene. Coprire e mettere in frigorifero.

N.B. Il primo impasto deve triplicare il suo volume, se dopo il riposo notturno ancora non è ben lievitato, attendere che lo sia, per non compromettere le fasi successive e il prodotto finito.

SECONDO IMPASTO

Come prima cosa mettere a bagno l’uvetta in  acqua bollente.

Ad impasto triplicato

sgonfiarlo, unire il pezzo spia e mettere il tutto in frigorifero per una quarantina di minuti.

Nel frattempo scolare l’uvetta e disporla su uno strato unico su un panno pulito ad asciugare.

Nel frattempo preparare tutti gli ingredienti.

Trascorso il tempo di refrigeramento, versare tutto il primo impasto nella ciotola della planetaria

con la farina, il mix aromatico e fare amalgamare bene il tutto.

portare l’impasto in corda e poi aggiungere i tuorli con un cucchiaio, poco per volta, senza aggiungere il cucchiaio successivo se il precedente non è stato completamente assorbito.

Una volta incordato nuovamente, aggiungere lo zucchero, sempre un cucchiaio per volta e sempre senza aggiungere il cucchiaio successivo se il precedente non è stato completamente assorbito.

Di nuovo, incordato l’impasto, aggiungere il sale e successivamente in tre volte il burro ammorbidito.

Dopo aver lavorato e incordato l’impasto, fare la prova velo.

A questo punto, per finire, unire l’uvetta.

Incorporata l’uvetta, coprire la ciotola con pellicola e lasciarlo puntare a caldo per 40 minuti a 28°C (io nel forno con la luce accesa).

Passato il tempo di puntatura dividere l’impasto in pezzi:

1100 g per lo stampo panettone da 1 kg

850 g per lo stampo panettone da 750 g

550 g per lo stampo panettone da 500 g

110 g per lo stampo panettone da 100 g.

Formare i panetti pesati, pirlarli e lasciarli riposare all’aria per 15 minuti 

(formeranno una leggera pellicina).

Trascorso il tempo pirlare nuovamente ruotando gli impasti e ripiegando i bordi sotto, in modo da chiudere (come si fa per formare i panini). 

Questa operazione è fondamentale per l’ottima riuscita del prodotto.

Far riposare all’aria 15 minuti e pirlare nuovamente e riposare altri di 15 minuti

(questa va poi ripetuto un’altra volta per un totale di riposi all’aria di 15 minuti di tre volte).

Dopo l’ultimo riposo adagiare l’impasto arrotondato nello stampo scelto, coprire e sistemare su una leccarda (io quella traforata) o sulla griglia (questo servirà per trasportarli più facilmente).

Mettere a lievitare in luogo caldo, intorno ai 28°C, io sempre in forno con la luce accesa.

Non superare i 28-29° C o ne andrà dell’acidità del prodotto finale.

Quando l’impasto lievitato arriva a circa 2 cm dal bordo dello stampo, togliere la pellicola e lasciare all’aria per almeno 15 minuti.

Nel frattempo scaldare il forno a 180°C, seguendo le indicazioni prima date.

Quando si è formata la pellicina e prima di infornare, incidere a croce la cupola del panettone con una lametta o una lama ben affilata.

    Porre al centro della croce un pezzetto di burro.

 Infornare con la griglia posizionata il più basso possibile.

Io punto il timer ogni dieci minuti in modo da tenere controllato il colore 

della cupola del panettone ed evitare che si bruci.

Dopo 30 minuti abbassare la temperatura a 165°C.

Se la cupola si dovesse scurire troppo, coprirla con un foglio di carta argentata.

Dopo 40 minuti circa dall’inizio della cottura, aprire il forno e infilare il termometro all’interno della cupola puntando la sonda verso il centro del panettone (il cuore).

Quando il termometro raggiungerà la temperatura di 94°C potrete togliere i panettoni dal forno.

Appena sfornati i panettoni infilzare subito la base con i ferri e 

capovolgerli immediatamente a testa in giù.

Lasciare raffreddare i panettoni capovolti per 10-12 ore.

Una volta freddi capovolgere i panettoni, togliere i ferri e lasciarli all’aria ancora qualche ora.

Dopo una quindicina di ore si possono confezionare i panettoni come descritto all’inizio.

Ricerche frequenti:

Il ritorno del panettone gastronomico: innovazione e tradizione

Il ritorno del panettone gastronomico: innovazione e tradizione

A strati farcito o a focaccia, con formaggio, capocollo o tartufo nell’impasto. L’antipasto più vintage si rinnova in ogni forma, da gastronomia o pronto da acquistare e fatto dai migliori pasticcieri d’Italia.

Si chiama panettone per la forma e perché troneggia sulle tavole della festa, ma quello salato si serve come antipasto. Negli anni Settanta e Ottanta era l’emblema della scenografia, immancabile insieme alle tartine e all’insalata russa per cominciare il pranzo di Natale. Bello e buono, opulento, farcito di abbondanza, ripieno di una sorpresa a ogni strato. Sopravvive nei banchi delle gastronomie, con quello stile un po’ vintage che lo aveva fatto dimenticare alle nuove generazioni. Poi un po’ merito di Masterchef, un po’ di Bake Off che l’hanno reso una sfida da nuovi gourmet, ha di nuovo il suo posto d’onore insieme alle pendette alla vodka e ai piatti amarcord rispolverati dall’oblio. Si può comprare da Eataly, da farcire, nelle pasticcerie storiche che non lo hanno mai abbandonato,  a Milano dalla storica Pasticceria Panzera, a Brescia dal maestro Iginio Massari, a Roma o a Napoli dove spesso si chiama Pan Canasta, assemblare in casa con pane brioche colorato già pronto o fare partendo da zero. Oppure si può andare avanti, e abbracciare la sua recente evoluzione voluta dai Maestri del panettone “dolce” che ne propongono una versione contemporanea, in cui al posto di uvette e canditi, creme e glasse, troneggiano formaggio, guanciale e preziosi tartufi. Esiste anche a forma di pandoro, alla Pasticceria Martesana di Milano.

Il panettone salato

Definirla una novità fa sorridere, e non perché Attilio Servi lo produce oramai dal 2013, ma perché la crescia al formaggioesiste dal Medioevo. Che la chiami pizza di Pasqua, torta di Pasqua ,torta al formaggioo crescia brusca, è diffusa fra Marche, Lazio, Umbria, Abruzzo e Molise ed è stata persino inserita nell’elenco dei Prodotti Alimentari Tradizionali (P.A.T). Ma ora è trendy, è bastata chiamarla “panettone salato”.

Il primo: la focaccia salata di Attilio Servi

Attilio Servi è stato l’unico a produrre le varianti salate di panettone da anni, introducendo la sapidità di alcuni ingredienti nell’impasto del Panettone con la prima “Focaccia del contadino” con pere e Parmigiano Reggiano.Dopo il successo, Attilio Servi fece seguire la Focaccia “Trionfo d’Italia” con Pomodoro a Pera d’Abruzzo essiccato, Parmigiano ed Origano di Pantelleria (premio Miglior Panettone Salato alla Manifestazione “Una Mole di Panettoni 2017”), la Focaccia “All’Amatriciana” e nel 2017 la Focaccia “Cacio e Pepe” (Premio al Vinitaly 2017 ed al Merano Wine Festival 2017).

Dal panettone in estate, al panettone all’aperitivo
L’idea non era quella di destagionalizzare il panettone classico, come provano a fare in molti, cercando di venderlo sotto il sole del 15 di agosto, ma di ampliarle le occasioni di consumo oltre la colazione, la merenda e il momento del dolce sotto Natale. Al posto di arricchirlo con creme e ingredienti esotici, ha preferito così farne una versione altrettanto italiana, ma adatta ad essere consumata come aperitivo e antipasto. Questi sono infatti prodotti lievitati salati ma con una tendenza dolce, come la pasta brioche, da servire con un bicchiere di bollicine o in abbinamento a formaggi e salumi, foie gras, salmone affumicato…

Sfoglia la gallery

Abbinamenti possibili per un antipasto facile

A Mantona, Grazia Mazzali ha creato la sua Pepita del PO, panettone salato al tartufo, un lievitato salato che viene lavorato solo con lievito madre senza aggiunta di conservanti, coloranti o aromi ma con tartufo bianchetto delle golene del Po: “Per me che sono mantovana rappresenta anche un modo per valorizzare un prodotto del mio territorio. Questo lievitato è stato pensato come  prodotto da aperitivo o antipasto , in abbinamento a formaggi semi stagionati di pecora o capra, crostacei, tartare di pesce, Lardo di colonnata, foie gras, salmone affumicato, uova o funghi porcini. Se invece volessimo mantenere in toto il filone della mantovanità potremmo abbinarlo al luccio…e bollicine a fiumi in a ccompagnamento, o anche rossi strutturati” spiega Grazia.  Alla Pasticceria Mazzali si trova anche il Cortigiano (pomodorini , cipolla borrettana, parmigiano 40 mesi vacche rosse reggiane, ideale in abbinamento a salumi e vini rossi).

Il 2020, meno offerta e un concorso

Negli anni passati la crescita di proposte era stata esponenziale, ma nel 2020 si registra un una flessione: il panettone salato lo si mangia in tanti, e non sarà questo lo scenario di Natale e Capodanno. Al concorso Una Mole di Panettoni 2020, che premia a Torino i migliori grandi lievitati provenienti da tutta Italia, si sono sfidate pasticcerie da Nord a Sud: il vincitore è stata l’Antica Pasticceria Castino di Pinerolo (TO) con il suo Panettone Salato pesto e pomodori secchi, olive taggiasche e Parmigiano. Seconda la Pasticceria Vanily di Carinaro (CE) con un Panettone Salato Papacelle e Baccalà e terzo classificato la Pasticceria Dolcevita di Codroipo (UD) con il Panettone Salato con speck di Sauris, cipolla rossa di Cavasso e della Val Cosa (presidio slow food) e formaggio latteria della latteria di Pradis di sopra.

Tutti i migliori, dal Capocollo al caciocavallo

La ricerca del prodotto tipico resta fondamentale, nascono così nel 2018 prodotti come il Pancapocollo con Capocollo di Martina Franca del Salumificio Santoro, realizzato da Emanuele Lenti; in Abruzzo, a Caserta si sforna il PanArchico, panettone salato artigianale con caciocavallo Gerarchico e la pancetta di maiale bianco, creato da Guido Sparaco. A Mantona, Grazia Mazzali ha creato la sua Pepita del PO, panettone salato al tartufo bianchetto delle golene del Po e così via Ecco i prodotti da assaggiare, per le Feste, ma non solo:

Sfoglia la gallery

 

La ricetta della veneziana, l’alternativa al panettone

La ricetta della veneziana, l'alternativa al panettone

Siete alla ricerca di un’alternativa al panettone? Questo Natale il dolce si prepara a casa: seguendo la ricetta e i consigli del pasticcere Emanuele Frigerio, realizziamo la veneziana!

Se siete alla ricerca di un’alternativa al classico panettone per Natale, preparate la veneziana: è un dolce lievitato, ricoperto di granella di zucchero e glassa alla mandorle, tipico della pasticceria milanese. L’origine è attestata intorno al XV secolo e tradizionalmente viene consumata a Natale; nel tempo ha poi iniziato ad essere realizzata con pezzature più piccole e consumata a colazione. Quest’anno preparatela direttamente a casa, seguendo la ricetta del pasticcere Emanuele Frigerio.

La ricetta della veneziana

Ingredienti per 1,8 kg di prodotto

Primo impasto
– 150 g Lievito naturale a maturazione pronta
– 100 g Zucchero
– 4 g Malto
– 175 ml Acqua
– 80 g Torlo d’uovo
– 100 g Burro
– 350 kg Farina di grano tenero 0

Secondo impasto
– 50 g Farina di grano tenero
– 5 g Sale
– 5 g Scorza di arancia
– 35 g Mandarino in pasta candita
– 1 pz Bacche di vaniglia
– 100 g Zucchero
– 80 g Tuorlo d’uovo
– 110 g Burro
– 50 ml Acqua
– 50 g Cubetti di scorze d’arancia canditi
– 50 g Cubetti di scorze di cedro canditi

Per la glassa
– 72 g Farina di mandorle
– 15 g Farina di nocciole
– 7.5 g Farina di mais bramata
– 7.5 g Semola
– 240 g Zucchero
– 60 g Albumi d’uova
– 7.5 ml Olio di semi di mais
– 9 g Burro
– 1 pz Bacche di vaniglia

Per la finitura
– 10 g Mandorle grezze
– 15 g Zucchero in granella
– 15 g Zucchero a velo

Procedimento

Per il primo impasto, impastare lo zucchero, il malto e l’acqua a una temperatura di 22 °C; formare uno sciroppo, mescolando con un frustino. Poi, aggiungere la farina e il lievito; dopo 15 minuti, a pasta formata, incorporare il burro morbido, ma non sciolto, e i tuorli. Lavorare la pasta, fino a che sarà liscia ed elastica, stando attenti che non diventi troppo lucida; l’operazione dell’impastamento non dovrebbe durare più di 25 minuti.

Mettere a lievitare la pasta, coprendola con la pellicola, in forno per 10/12 ore, fino a che non sarà triplicato il volume. Per ricreare una camera di lievitazione a casa, è sufficiente portare ad ebollizione in un pentolino dell’acqua, inserire il pentolino nel forno circa mezz’ora prima della veneziana e lasciar lievitare a forno chiuso e spento.

Per il secondo impasto, impastare, aggiungendo alla pasta lievitata il sale e gli aromi, lavorare fino a che non sarà liscia ed elastica. L’operazione d’impastamento durerà circa 20 minuti. Aggiungere lo zucchero con metà dei tuorli; aggiungere il burro morbido e la rimanenza dei tuorli. Impastare bene il tutto, formando una pasta setosa; accertarsi che la sua consistenza sia corretta, regolando l’impasto con 500 g d’acqua. Versare nella pasta tutta la frutta e stendere 200 g di burro fuso, prelevato precedentemente alla dose; continuare per 4/5 minuti l’impastamento, fino a distribuire la frutta uniformemente.

Dopo l’impasto, controllare molto bene la fase di riposo e accertarsi che la pasta risponda alla pressione delle dita. Preparare le pezzature, formare delle pagnotte e metterle su delle assi o teglie per fare la lievitazione breve nella camera di lievitazione. Formare ben strette le pagnotte in forme tonde e disporle negli appositi pirottini. Lasciar lievitare fino al bordo dello stampo. La lievitazione in fascia può durare dalle 6 alle 8 ore, a seconda della forza della pasta.

Per la glassa mescolare accuratamente i primi cinque ingredienti; impastare con l’albume liquido e, infine, aggiungere l’olio e il burro fuso con la polpa della vaniglia. Prima di infornare la veneziana, ricoprirla con glassa, utilizzando una sac a poche; aggiungere le mandorle, lo zucchero in granella e lo zucchero a velo. Per mantenere la forma e la fragranza della veneziana, dopo la cottura, girarla immediatamente con le apposite pinze e lasciarla stazionare in quella posizione per circa 10/12 ore prima di confezionarla.

Per la cottura
500 g – 33 minuti 180 °C valvola chiusa
kg 1 – 54 minuti 180 °C valvola chiusa
kg 1,5 – 70 minuti 170 °C valvola chiusa
kg 2 – 90 minuti 165 °C valvola chiusa

Infine, ecco qualche consiglio del pasticcere. Per evitare che la glassa si gonfi troppo, non esagerare in fase di preparazione con il livello di idratazione della pasta; aggiungere della farina di mais nella preparazione della glassa: risulterà così più croccante. Si possono preparare moltissime varianti della veneziana: è sufficiente sostituire le scorze di arancia e cedro con altri ingredienti. La nostra preferita? Perle di cioccolato e zenzero candito!

Siete curiosi di scoprire altri utili consigli in pasticceria? Vieni a La Scuola de La Cucina Italiana! Clicca qui per vedere il calendario dei corsi.

Testi di Caterina Limido

Ricerche frequenti:

Proudly powered by WordPress