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» Cavolo alla siciliana – Ricetta Cavolo alla siciliana di Misya

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Pulite il cavolfiore eliminando le foglie e il torsolo, dividetelo in cimette e sciacquatelo.
Mettetelo in una pentola, coprite di acqua, salate leggermente e cuocete per 10 minuti contando dall’ebollizione, quindi scolatelo.

Nel frattempo preparate gli altri ingredienti: dissalate i capperi, denocciolate le olive, lavate i pomodorini e tagliateli in 4 parti, tagliate il pane a cubettini e conditelo con un po’ di olio.

Disponete il cavolfiore in una pirofila col fondo foderato di carta forno, quindi aggiungete: pomodorini, capperi, olive, pane, origano, un filo d’olio, un pizzico di sale.
Cuocete in forno ventilato preriscaldato a 180°C per 20 minuti o fino a doratura.

Il cavolo alla siciliana è pronto, potete servirlo caldo o anche tiepido, se preferite.

Polpette di zucchine e menta

Polpette di zucchine e menta

Profumate, ricche di erbe fresche, perfette per la tavola della primavera. La ricetta delle polpette di zucchine alla greca, come le fanno al ristorante Vasiliki Kouzina di Milano

Il costo delle zucchine è sempre stato basso, il loro sapore neutro e il loro valore nutrizionale insignificante. I greci, quando vogliono parlare di qualcosa di sciocco e insignificante, lo paragoniamo alle zucchine. Tuttavia, questa verdura indifferente ha fornito alla gastronomia greca alcuni piatti unici, come le polpette di zucchine, un classico delle taverne greche.
A Milano si possono mangiare da Vasiliki Kouzina, ristorante greco, accompagnate da una salsa allo yogurt. Ecco la ricetta, che profuma di primavera.

Ingredienti per 6 persone

1 kg zucchine
200 g di formaggio feta
4 uova intere
250 g di pomodori ramati
70 g di prezzemolo
70 g di aneto
60 g di menta
50 g di cipolla bianca
3 cipollotti
sale
pepe
cumino in polvere
farina 00
olio di semi di girasole per friggere

Procedimento

Per prima cosa prendere le zucchine e grattarle a filetti lunghi, lasciarle poi a scolare per una quindicina di minuti in modo che perdano il liquido in eccesso.
Tagliare i pomodori, la cipolla e i cipollotti a cubetti. Sfogliare il prezzemolo, l’aneto e la menta e tritarli finemente al coltello. Rompere la feta con le mani e ridurla in briciole.

A questo punto prendere una bacinella e unire tutti gli ingredienti, mischiare con le mani e solo ora aggiustare il sapore con sale, pepe e cumino in polvere in base al proprio gusto. Per finire aggiungere qualche cucchiaio di farina 00 fino a che il composto non avrà la consistenza giusta per formare delle polpette.

Friggerle in olio caldo fino a che non saranno ben dorate e servirle.

prezzi di alcuni alimentari al ribasso

prezzi di alcuni alimentari al ribasso

L’emergenza Coronavirus comincia a fare sentire i primi contraccolpi sul prezzo (al ribasso) dei generi alimentari

Non è solo il clima, quest’anno, a stravolgere il mercato della frutta e della verdura (le primizie sono arrivate con un mese di anticipo, dopo l’inverno anomalo, con temperature bollenti e privo di precipitazioni significative). Anche l’emergenza Coronavirus, con tutte le norme stabilite per cercare di contenere l’epidemia, comincia a far sentire i primi – e già pesanti – contraccolpi sul commercio dei generi alimentari. Ristoranti, bar e locali per la ristorazione hanno dovuto chiudere i battenti, e molti dei prodotti di stagione che venivano utilizzati in grande quantità dalla ristorazione sono rimasti invenduti e adesso vengono proposti a prezzi davvero stracciati.

I prodotti invenduti

Un esempio è il pesce: i ristoratori di Milano, i principali acquirenti sul mercato italiano, non lo stanno acquistando. Ma, allo stesso tempo, i pescivendoli non possono disdire i contratti con pescherecci, perché rischierebbero di compromettere anche i loro accordi futuri. Il pesce, quindi, in questo momento si trova in vendita a un prezzo decisamente conveniente.

Un discorso analogo è valido anche per le fragole che, normalmente, vengono acquistate dalle pasticcerie e dai ristoranti: in questi giorni si possono acquistare a circa 3 euro al chilo, contro i 5 o 6 della scorsa settimana. Anche gli asparagi, in questa stagione, fanno di solito gola ai ristoratori, che li propongono volentieri in menu: oltre la metà della produzione viene assorbita dai locali. Quest’anno non succederà: adesso che è entrata nel vivo la raccolta in Puglia e in Maremma, è disponibile un’enorme quantità di prodotto, venduta a prezzi davvero minimi.

La mancanza di manodopera

La Coldiretti segnala anche un altro problema dovuto al Coronavirus: la mancanza di manodopera per i nuovi raccolti, anticipati per effetto dell’inverno caldo. «Con i vincoli alla circolazione tra Paesi è a rischio più di un quarto del made in Italy a tavola che viene raccolto nelle campagne da mani straniere con 370mila lavoratori regolari che arrivano ogni anno dall’estero, soprattutto dall’Europa dell’est, come Romania, Albania, Bulgaria e Polonia. Sono molti i “distretti agricoli” del nord dove i lavoratori immigrati rappresentano una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale come nel caso della raccolta delle fragole e asparagi nel Veronese, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell’uva, delle mele, delle pere e dei kiwi in Piemonte, dei pomodori, dei broccoli, cavoli e finocchi in Puglia».

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