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Le piante antizanzare da mettere sul balcone

La Cucina Italiana

Con il caldo, tenere le finestre aperte la sera e la notte per godersi un refolo d’aria fresca può costarci il sonno: le “terribili” zanzare sono sempre pronte infatti a intrufolarsi tra le nostre lenzuola. Tenerle alla larga però è possibile, anche senza usare prodotti chimici che nascondono sempre qualche controindicazione o emanano fragranze fastidiose. Tra le piante da tenere sul balcone ce ne sono alcune che naturalmente sviluppano un profumo capace di allontanare questi insetti. Scopriamo insieme quali scegliere, mettetele davanti alle vostre finestre e godetevi il fresco.

No ai sottovasi

Intanto una regola generale per non avere un effetto contrario a quello desiderato: evitate i sottovasi per non creare un ristagno di acqua che sarebbe ideale per la proliferazione delle zanzare. Chiaro?

Basilico

L’avreste mai detto? Il delicato e profumatissimo basilico, oltre a servire per preparare un delizioso condimento per la pasta, ha anche l’effetto di allontanare le zanzare. Sistemate un grande vaso colmo di questa pianta aromatica vicino alle finestre e sarete salvi.

Agerato

Ha fiori che sembrano pompon, soffici ed eterei, di vari colori tra cui bianco, lilla e celeste. Fiorisce dai primi giorni di giugno sino a fine estate e preferisce l’esposizione in pieno sole. Può venire attaccato da afidi, che si eliminano lavando la pianta o trattandola con un insetticida specifico.

Geranio

Sono i più utilizzati per allontanare le zanzare: emettono un profumo a noi quasi impercettibile, che disturba moltissimo gli insetti. Tutte le tipologie di gerani vanno bene, sistemateli lungo il balcone: sono uno spettacolo alla vista e un ottimo repellente per le zanzare.

Rosmarino

È una delle piante aromatiche più utilizzate in cucina e oltre a insaporire patate e grigliate di carne, il rosmarino è perfetto per tenere lontano i fastidiosi insetti. Ha poche pretese, sta bene in pieno sole e sopporta le alte temperature. E poi fiorisce a inizio primavera di fiorellini azzurri meravigliosi.

Lavanda

Con il suo profumo, è una delle piantine antizanzara per eccellenza. La lavanda fiorisce a giugno e i suoi fiori, ricchi di oli essenziali, sono perfetti per tenere lontani gli insetti come le zanzare. Potete distribuire diverse piantine sul balcone in prossimità delle finestre e per avere un risultato più efficace, diffondete per tutta la casa l’olio essenziale di lavanda utilizzando un diffusore: profumerete la casa creando un ambiente sgradito alle zanzare.

Alessandro Cattelan e Edoardo Franco: aperitivo con gli insetti

La Cucina Italiana

Per Alessandro Cattelan (e non solo) c’è un solo modo per affrontare quello che lui stesso ha definito «l’attacco delle cavallette»: mangiarle. Del resto, se non sappiamo che sapore hanno, come facciamo a giudicare larve, grilli & Co che stanno arrivando sui banchi dei supermercati e nei ristoranti dopo l’ok dell’Unione Europea? Così il conduttore le ha messe alla prova, e lo ha fatto con un cuoco d’eccezione: a «Stasera c’è Cattelan», il programma che conduce su Rai2, ha invitato Edoardo Franco, fresco vincitore dell’ultima edizione di MasterChef. Insieme hanno degustato insetti durante una prova d’assaggio – decisamente divertente –  a cui poi si è aggiunta anche Antonella Clerici.

Happy Hour con le cavallette

«Vogliamo preparare un aperitivo con questo nuovo cibo. Ci spaventano molto, ma gli insetti sono molto ecologici, nutrienti, pieni di grassi buoni», ha esordito Alessandro Cattelan accogliendo Edoardo Franco. «Più che gli insetti, mi spaventa più mettermi i guanti, onestamente», ha risposto il nuovo MasterChef mostrando di avere una certa difficoltà nell’infilarli data la grandezza delle sue mani. «Credo ci facciano schifo per un preconcetto, ma in realtà gli insetti sono molto naturali perché si cibano di altri insetti o di erbe. Rispetto alla carne di allevamento intensivo preferisco mangiare cavallette», ha proseguito. «È questo che le persone fanno fatica a capire», ha fatto notare dalla sua Alessandro Cattelan. Salvo poi ammettere «Io faccio il figo ma gli insetti non li ho mai assaggiati».

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La prova d’assaggio, in effetti, è stata tutta da ridere. Perché, nonostante l’incitamento a rispondere all’«attacco delle cavallette» mangiando le cavallette, nemmeno Cattelan è riuscito a nascondere un certo disgusto iniziale. Perché sì, poi le ha mangiate, e con lui Edoardo Franco: hanno cominciato proprio con le cavallette al naturale, poi hanno proseguito con larve e infine i grilli. Il risultato? A giudicare dal fatto che hanno continuato con gli assaggini con una certa curiosità fino alla fine delle gag, ad Alessandro Cattelan e Edoardo Franco gli insetti devono essere piaciuti.

La reazione di Antonella Clerici

Meno, probabilmente, a giudicare dall’espressione, ad Antonella Clerici collegata in videochiamata: la conduttrice ha suggerito qualche abbinamento con salse, formaggi, olivette e cipolle senza nascondere qualche perplessità. In effetti, quando si è ritrovata faccia a faccia con la tartina alle larve che Alessandro Cattelan gli ha fatto trovare nel frigo dello studio del programma che conduce su Rai1, «È sempre mezzogiorno», Antonella Clerici proprio non ce l’ha fatta: ha desistito.

Curiosi di assaggiare? Qui trovate dieci ricette a base di insetti

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Insetti da mangiare, dieci ricette dall’antipasto al dolce

Grillo Cheeseburger: l’avete già assaggiato?

La Cucina Italiana

Mai pensato di assaggiare un “Grillo Cheeseburger”? Non è un’idea tanto balzana. Anzi. Per l’Unione Europea è un sì deciso a grilli e vermi nel piatto, tanto che ha appena dato il via anche alla commercializzazione dell’Acheta domesticus (grillo domestico), che sarà venduto sotto forma di polvere parzialmente sgrassata. Tradotto: farina. 

Si potrà utilizzare per pane, pasta, pizza, ma anche come additivo in prodotti come i minestroni liofilizzati o i surrogati della carne. Ed è l’ultima novità, appunto, dopo altre specie di insetti – larve del verme della farina minore (Alphitobius diaperinus), larva gialla della farina (Tenebrio molitor) e locusta migratoria – alle quali Bruxelles ha dato l’ok in seguito al parere positivo dell’Efsa, l’Agenzia per la Sicurezza Alimentare.

Dove assaggiare il “Grillo Cheeseburger”?

Per tentare subito l’esperienza c’è il primo hamburger con farina di grillo, che sta destando parecchia curiosità tra Milano e dintorni. È una nuova specialità di Pane & Trita, catena di hamburgerie e steakhouse con varie sedi in Lombardia, che ha appena messo in menù questo “Grillo Cheeseburger”. Un po’ per cogliere il momento – e un po’ – è l’ammissione ufficiale – «per divertirsi». 

È il frutto della collaborazione con Soul-K, food-tech company che produce alimenti per la ristorazione con proteine alternative. È fatto con fagioli cannellini, patate al vapore, pane grattugiato, acqua, olio di girasole, lievito, sale, estratto di malto d’orzo, farina di grillo domestico (1,6 %) e sale. Il tutto avvolto in due fette di pane verde e farcito anche con scamorza fusa, cavolo viola, patata americana crispy e salsa.

«Abbiamo dedicato attenzione non solo al gusto e alla qualità, ma anche all’estetica del panino, a come renderlo instagrammabile, puntando sul colore verde. Il nome è inequivocabile: come di consueto abbiamo voluto essere un po’ provocatori e irriverenti, l’ironia è nel nostro DNA», ha detto Pabel Ruggiero, CEO e co-founder di Pane & Trita, che propone altri piatti divertenti come il sushi di carne o il panino “Uniporco” con il pane rosa glitterato. Con gli insetti ha pensato di sperimentare: il Grillo Cheeseburger è infatti in edizione limitata. Ne faranno solo cento al giorno in tutti i locali Pane & Trita.

Farino di grillo: sì o no?

Ci piacerà? Un’indagine Coldiretti dice che il 54% degli italiani è contrario agli insetti nel piatto. Insomma, quasi uno su due. Se i presupposti non sono ottimistici, però, può darsi che l’arrivo della farina di grilli cambi le carte in tavola: è un modo per mangiarli senza rendersene conto e sorpassare il possibile “effetto disgusto”. Inoltre è un ingrediente versatile, da usare per ricette molto diverse. Tanto che, oltre a questo cheeseburger, c’è anche chi ha annunciato che proverà con il pane, chi con la pizza, mentre tra i banchi del supermercato stanno per arrivare tanti nuovi prodotti che la includono come materia prima.

Senza contare che un’alimentazione che preveda larve, vermi & Co potrebbe diventare sempre più diffusa perché necessaria: sul tavolo dell’Efsa ci sono altre nove specie pronte a passare al vaglio prima di essere messe in commercio. Gli insetti, d’altronde, hanno diversi vantaggi: sono proteici e quindi molto nutrienti, si possono produrre con facilità e impattano molto meno sull’ambiente rispetto alla carne. Potrebbero perciò essere una via praticabile per risolvere il problema della fame del mondo e ridurre le emissioni determinate dall’industria alimentare. Insomma, teniamoci pronti.

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