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Come cucinare light? Ce lo spiega la nutrizionista

La Cucina Italiana

Mangiare in modo sano e bilanciato è la prima regola per vivere una vita lunga e felice. Ma come cucinare light? Quali sono i metodi di cottura più appropriati, gli ingredienti da preferire per una cucina leggera e contemporaneamente appagante? E i condimenti? Ne abbiamo parlato con Simona Santini, biologa nutrizionista, dottore di ricerca in Genetica e Biologia cellulare (su Instagram @nutrizionista_simona_santini) e autrice di diversi libri in cui dà consigli nutrizionali e ricette. L’ultimo è La dieta delle stagioni (Bur). Ecco come cucinare light con i suoi consigli.

Cosa si intende per piatto light?

Partiamo da un chiarimento: un piatto light non è un piatto proibitivo. «Più che “light”» spiega infatti la dottoressa Santini, «sarebbe corretto parlare di piatto sano e bilanciato, cioè completo di tutti i macronutrienti: fibre, proteine, carboidrati e grassi sani. Per prepararlo bisogna ricordarsi una regola molto semplice: questo piatto ideale deve essere composto per metà da verdure, per un quarto da cereali (preferibilmente integrali) e infine da proteine (preferibilmente magre e cioè povere di grassi saturi). I cibi che contengono proteine magre sono il pesce, la carne bianca, i legumi, alcuni tipici di formaggi, le uova».

Quali sono le verdure da preferire per un piatto light?

«Sempre meglio scegliere verdure stagionali, che sono le più ricche di vitamine e sali minerali, e alternarle ogni giorno in modo che l’alimentazione sia ricca di tutti i micronutrienti utili per il nostro benessere. La regola generale è mangiare verdure sempre, a ogni pasto, e abbondare, perché sono ricche di fibre che mantengono in salute l’intestino e hanno un ruolo cruciale nell’assorbimento degli zuccheri, e quindi nel ridurre i picchi glicemici».

Quali sono i metodi di cottura migliori per cucinare in modo sano le verdure?

«Per quanto riguarda le verdure, affinché conservino tutte le proprietà nutritive, l’ideale sono le cotture a vapore e brevi. Per dare un po’ di sapore basta arricchirle con erbe aromatiche o spezie. Se preferite la padella, evitate il soffritto: oltre al fatto di essere più pesante, le alte temperature riducono le proprietà nutrizionali dell’olio extravergine. Anche in questo caso, provate a cuocerle con l’acqua tenendo su poggiato il coperchio. Cuocete in forno? Mettete le verdure stese sulla carta forno, conditele a piacere con spezie, aromi, pangrattato. Perché non diventino secche, anche in questo caso basta un po’ d’acqua, magari con il limone o succo d’arancia». Insomma, l’olio extravergine come condimento va usato a crudo.

Quali sono i metodi di cottura migliori per cucinare in modo sano il pesce?

«Il pesce è il più semplice da cucinare. Quello con lisca, in particolare, basta metterlo in padella con l’acqua e, a piacere, prezzemolo o altri aromi, ma anche pomodori. Se preferite è perfetto anche il forno: si cuoce così com’è se è intero, e si condisce una volta cotto con sale, un po’ d’olio e limone. Se è a filetti, anche con il pesce si può usare l’acqua per renderlo morbido. Il senso, insomma, è utilizzare l’acqua per le cotture al posto dell’olio, che invece va usato per i condimenti a crudo. Lo stesso vale per le carni bianche, ma anche per le uova: per cuocere una frittata basta una padella antiaderente, sempre con un coperchio, in modo che cuocia uniformemente senza l’aggiunta di grassi» dice la dottoressa Santin.

La cottura in friggitrice ad aria è davvero leggera?

«Sì, la cottura in friggitrice ad aria è una cottura leggera, perché consente di cuocere senza olio o comunque con una quantità minima rispetto alla classica frittura. Lo stesso vale per il microonde, che consente di cuocere in tempi brevissimi utilizzando le particelle di acqua contenute negli alimenti».

Come si cucina un piatto di pasta light?

«Il senso è sempre non eccedere con i condimenti, e per questo basta un piccolo trucco: frullare con un frullatore a immersione le verdure per farci sughetti e pesti da condire eventualmente con olio a crudo. Se vi piace il formaggio sulla pasta, non privatevene: un cucchiaino è assolutamente concesso, qualsiasi sia il vostro formaggio preferito».

Si può mangiare il primo a dieta? E quale?

«Assolutamente sì: un pasto sano e bilanciato non deve essere necessariamente un piatto unico. Possiamo combinare gli ingredienti come preferiamo. La dose di carboidrati, in particolare, si può decidere se riservarla al pane, ai cereali come farro e orzo o alla pasta per farci un primo con un sugo leggero di verdure, come già spiegato» dice la dottoressa Santini. Che poi aggiunge: «In generale, la dose di carboidrati dovrebbe essere un po’ più alta a pranzo che a cena, perché i carboidrati danno energia, di cui di notte abbiamo meno bisogno che di giorno».

Come rendere le minestre sempre equilibrate?

«Le minestre possono essere un ottimo modo per creare piatti unici perfetti per l’inverno mixando cereali, legumi e verdure. L’errore che si fa spesso, però, è eccedere con i cereali a scapito legumi e verdure. Bisognerebbe fare il contrario».

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Pesticidi: il Parlamento europeo boccia il taglio

La Cucina Italiana

Il WWF racconta com’è andato il processo per la riduzione dei pesticidi. Nelle ultime settimane, l’Europa è stata teatro di una fervente battaglia sul destino degli obiettivi di riduzione dei pesticidi, parte integrante del Green Deal europeo. La decisione di giovedì 16 novembre sulla proposta di rinnovo del glifosato, seguita dal voto in plenaria del Parlamento europeo sul Regolamento UE per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (SUR) nella settimana del 20 novembre, ha generato una serie di scontri politici e dibattiti sulle scelte agricole future.

Pesticidi: il voto cruciale

Il 16 novembre, il Comitato di Appello della Commissione europea per le Piante, gli Animali, gli Alimenti e i Mangimi ha affrontato il rinnovo dell’autorizzazione del glifosato per altri 10 anni. Nonostante la mancanza di una maggioranza qualificata favorevole o contraria nella riunione del 13 ottobre, il governo italiano ha sorprendentemente votato a favore del rinnovo, suscitando preoccupazioni sulla coerenza con le posizioni precedenti. La Coalizione #CambiamoAgricoltura ha espresso il desiderio che prevalga una posizione responsabile basata sulle evidenze scientifiche, richiamando l’attenzione sullo studio internazionale dell’Istituto Ramazzini di Bologna che collega il glifosato all’insorgenza di leucemie.

Sfida al regolamento sui pesticidi

La settimana del 20 novembre ha visto il voto in plenaria del Parlamento europeo sul Regolamento UE per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (SUR). Nonostante alcune migliorie apportate dalla Commissione ENVI, il testo presenta ancora punti deboli, come il metodo discutibile per misurare i progressi nella riduzione dell’uso dei pesticidi. La Coalizione #CambiamoAgricoltura e altre associazioni hanno sottolineato l’importanza di mantenere disposizioni vincolanti sulla difesa integrata e rafforzare le norme sul monitoraggio dei residui e dei metaboliti di antiparassitari.

Una sconfitta al Parlamento

299 contro 207 voti contro la relazione Wiener hanno rappresentato un duro colpo per gli obiettivi del Green Deal e le Strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030. La proposta di dimezzare l’uso dei pesticidi entro il 2030 è stata respinta, sollevando preoccupazioni sulla transizione ecologica dell’agricoltura.

Sfide e speranze per il futuro

Con il Parlamento europeo che passa il testimone al Consiglio dell’UE, la lotta per una riduzione significativa dei pesticidi continua. Le speranze di un Regolamento SUR efficace sono ora rivolte al Consiglio, con il timore che possa indebolire ulteriormente gli obiettivi di riduzione.

In conclusione, la decisione sulla riduzione dei pesticidi in Europa è ancora in sospeso. I prossimi passi saranno cruciali, e la partecipazione attiva dei cittadini potrebbe ancora influenzare il corso degli eventi. Mentre l’Europa si sforza di bilanciare interessi economici e la salute dell’ambiente, la battaglia per una gestione sostenibile dei pesticidi continua.

Tagliatelle: 12 ricette speciali per le domeniche in famiglia

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Quanta soddisfazione può dare un piatto di tagliatelle? Le ricette per condirle con sughi golosi, poi, sono così tante che potete scatenare la fantasia. Ma iniziamo con il preparare la pasta all’uovo: un’operazione che vi può dare grande soddisfazione e infondere una sana dose di buon umore.

Tagliatelle fresche: la ricetta base

Per fare la pasta fresca all’uovo occorre osservare una regola ferrea: 1 uovo per ogni etto di farina. Per 4 persone considerate circa 5 uova e 500 g di farina. Non dovete aggiungere acqua, se non necessario, sale o tantomeno olio.

Impastate la farina con le uova e lavorate il composto finché l’impasto non sarà omogeneo ed elastico. Lasciatelo riposare coperto con la pellicola per almeno 30 minuti. Stendete la pasta con il matterello in una sfoglia sottilissima, ripiegatela portando i due lembi inferiore e superiore verso una immaginaria linea centrale, quindi tagliatela con un coltello in tagliatelle larghe 1 cm.

Se non avete molta dimestichezza con impasti e mattarello potete sempre ricorrere alle nuovissime macchine per la pasta, che vi aiuteranno nell’intero processo di preparazione, oppure riesumare la classica “nonna papera” e azionare la manovella a mano impostando lo spessore desiderato.

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