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La ricetta del pizzoccheri perfetti (è stellata)

La ricetta del pizzoccheri perfetti (è stellata)

La Fiorida è il primo, e l’unico, agriturismo stellato d’Italia e i pizzoccheri il loro piatto forte. Niente porzioni mignon e ricette gourmet, qui in Valtellina la tradizione regna sovrana e i prezzi sono popolari. Ecco il loro segreto e la ricetta: passo per passo

Il pizzochero perfetto è quello di uno chef. Ma fermi tutti: costa solo 14€ al piatto. L’Agriturismo La Fiorida in Valtellina è l’unico agriturismo stellato in Italia e meta di fanatici del tipico piatto valtellinese. Il segreto? La materia prima e la lavorazione artigianale, uguale a quella che si è sempre fatta in questa valle di montagna. Nel piatto c’è il sapore autentico del territorio, il gusto e un contributo concreto alla filiera agro-alimentare del luogo.

La farina segreta

Un piatto buono parte sempre da una eccellente materia prima, che poi viene trasformata con passione da mani sapienti. Per questo, ciò che non viene prodotto direttamente da La Fiorida, arriva da piccoli fornitori delle vicinanze, scelti con cura. La farina di saraceno, ingrediente distintivo dei pizzoccheri è prodotta da Andrea Pelacchi, giovane agricoltore valtellinese che si è impegnato a mantenere viva la coltivazione del grano saraceno a teglio e Piateda.

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La pasta freschissima

Impastare e tirare la pasta a mano, significa infondere umore e umanità alla preparazione, oltre che un rispetto per l’ingrediente. In cucina, i cuochi dell’agriturismo scarrellano i pizzoccheri tutti i giorni, per avere sempre una pasta freschissima.

Burro e formaggio

Le 200 vacche di razza Bruna Alpina che vivono nella stalla garantiscono per un Valtellina Casera DOP e un burro fresco di centrifuga, lavorati da provetti casari.

Le verdure

Arrivano dall’orto, variano a seconda della stagione e del raccolto. Coste o verze, fagiolini e patate.

I prezzi

Un piatto di Pizzoccheri Valtellinesi da farina macinata a pietra, scarrellati a mano e profumati alle erbe con Valtellina Casera DOP Riserva stagionatura oltre 300 giorni, da latte di Pura Bruna costano 14€. In un menu della tradizione con salumi e formaggi di produzione propria, costine di maiale alla birra Legnone con polenta macinata a pietra, nettare dei mirtilli di bosco con gelato allo yogurt naturale, acqua e caffè si spendono 45€ (menu vegetariano e menu vegano a 40€).

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La ricetta dei pizzocheri de La Fiorida

Ingredienti 4/5 persone

300 g di farina di grano saraceno
200 g di farina 00
200 g di
burro “La Fiorida”
250 g di formaggio Valtellina Casera dop “La Fiorida”
150 g di formaggio Grana Padano
200 g di verze
250 g di patate
1 spicchio di aglio
pepe

Procedimento

In una ciotola mescolate le farine, aggiungete l’acqua e iniziate a lavorare a mano. Trasferite il tutto su una spianatoia e lavorate l’impasto in maniera energica per ottenere una consistenza elastica e setosa, non troppo morbida. Iniziate a stendere l’impasto con il mattarello circa 2-3 mm di spessore, rifilate i bordi e tagliate strisce di circa 7 cm di larghezza. Sovrapponetene 3 strisce una sopra l’altra spolverizzando con un po’ di farina di grano saraceno tagliate in fettucce dello spessore di circa 0,5-1 cm.

Per il condimento
Pulite la verza, sfogliandola , tagliatela a metà e poi a fette togliendo la parte più coriacea. Pelate e tagliate a fette spesse le patate, in pezzi piuttosto grandi.

Per la cottura 
È molto importante che le verdure cuociano all’interno dell’acqua in cui cuoceranno i pizzoccheri. In acqua già salata e in ebollizione iniziate con le patate a cuocerle per circa 2 minuti, unite le verze. Dopo circa 5 minuti potete versare i pizzoccheri.

Per finire il piatto
Tagliate gli spicchi d’aglio a fettine, versate in un tegame il burro e fatelo sciogliere assieme a qualche foglia di salvia, dovrete lasciarlo andare a fuoco medio-basso fino a ottenere un color nocciola.
Scolate i pizzoccheri insieme alle patate e le verze, create un primo strato sul fondo del tegame. Senza mescolare, distribuite uno strato di formaggio casera grattugiato e proseguite con un altro strato di pizzoccheri, ripetete ancora il passaggio del formaggio e Insaporite con il grana grattugiato. Aggiungete il burro caldo, togliete le foglie di salvia e mescolate i pizzoccheri delicatamente.

Ricetta Pizzoccheri con verza e bitto

Ricetta Pizzoccheri con verza e bitto
  • 70 g pizzoccheri
  • 50 g foglie di verza
  • 50 g patata
  • 25 g bitto
  • 20 g burro
  • 4 foglie di salvia
  • sale
  • pepe

Per preparare i pizzoccheri con verza e bitto portate a bollore una pentola d’acqua, salatela quindi tuffatevi la patata tagliata a fette. Dopo circa 5′ aggiungete i pizzoccheri, lasciateli cuocere per 6′, aggiungete le foglie di verza spezzettate e sbollentate, avendo cura di sceglierle fra quelle più tenere e centrali. Portate a termine la cottura per altri 5 minuti. Nel frattempo, mettete a friggere, in una padellina, le foglie di salvia con il burro. Preparate il bitto tagliato a fettine sottili. Scolate i pizzoccheri con le verdure, cospargeteli con il bitto, poi completate con il burro nocciola, ca-dissimo, la salvia fritta e una bella macinata di pepe. Il bitto è un formaggio valtellinese di non facile rep-ribilità, che si può eventualmente sostituire con la fontina o con altro formaggio fondente e piuttosto saporito. I pizzoccheri, anch’essi una specialità tipica della Valtellina, sono una sorta di tagliatelle, preparate mescolando farina bianca e farina di grano saraceno. Quest’ultima dà loro il caratteristico colore bruno.

La pesteda, un condimento buono non solo con i pizzoccheri

La pesteda, un condimento buono non solo con i pizzoccheri

È un trito aromatico a base di pepe nero e aglio, perfetto per insaporire un succulento piatto di pizzoccheri, ma che si abbina anche a carni, formaggi e verdure

Vi è mai capitato che vi servissero un fumante piatto di pizzoccheri, profumati e filanti, e poi vi suggerissero di condirli con un cucchiaino di un trito profumato di aglio e pepe nero, per aggiungere quel quid in più al vostro piatto superbo? Sapete di cosa si tratta? Della pesteda, un misto di spezie, aglio ed erbe aromatiche, tritato finissimo, per dare più sapore ai pizzoccheri, ma non solo. La pesteda infatti si sposa benissimo con carni bianche e rosse, con i formaggi giovani e dà un tocco intrigante a filetti di pesce come branzino e orata.

Pizzoccheri: gli errori da non fare

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Gli ingredienti della pesteda

All’apparenza la pesteda pare soltanto un trito di pepe misto a sale, ma appena la si avvicina al naso un profumo di aglio vi pervade, non lasciandovi più. A quel punto sarà impossibile per voi assaggiare un qualsiasi piatto di pizzoccheri senza che vi si possa spolverare sopra questa profumatissima preparazione. Chiedendo poi agli chef, scoprirete che nella pesteda, oltre a sale e pepe nero, sono tritate bacche di ginepro, foglie di timo e achillea nana.

Achillea nana, una pianta che ama le vette

Cresce soltanto nelle regioni del nord Italia oltre i 1400 metri e fino ai 3800: l’Achillea nana è una piantina perenne che ama le alture e le temperature rigide. Fatta di piccoli fiorellini bianchi e foglie lanceolate spunta da terreni sassosi, per lo più con silice. Da sempre è considerata una pianta medicamentosa: foglie e fiorellini hanno proprietà diuretiche e antiemorroidali. Quasi tutte le Achillee vengono poi utilizzate per la preparazioni di aperitivi e liquori alle erbe.

La ricetta della pesteda

Prendete 120 g di sale grosso, 120 g di pepe nero, 2 spicchi di aglio, 25 bacche di ginepro, 20 g di achillea nana e 20 g di timo. Tritate finemente il pepe e il sale in un mortaio, a parte l’aglio e aggiungete poi l’achillea, il timo e le bacche di ginepro sminuzzate. Mescolate tutto insieme. Lasciate riposare la pesteda in un barattolo di vetro chiuso ermeticamente per una settimana prima di utilizzarla. Conservata così, si mantiene sino a sei mesi. La pesteda deve rimanere sempre umida: se dovesse diventare secca, bagnatela con qualche goccia di grappa o di vino rosso.

Nel tutorial qualche informazione in più sulle erbe aromatiche che si utilizzano per la pesteda

Ricerche frequenti:

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