Tag: primi piatti sfiziosi

Il meglio della Toscana in 8 wine resort

Il meglio della Toscana in 8 wine resort

La Toscana da cartolina è quella dell’interno. Morbide colline, strade bianche, filari di cipressi e, naturalmente, distese di vigne. Perché qui si producono alcuni dei vini più famosi d’Italia, come il Brunello di Montalcino e il Chianti Classico. Zone strategiche da sempre, sono ricche di castelli, casali, ville e conventi che, dopo un sapiente restauro, ospitano alcune delle strutture più belle d’Italia. Camere e servizi di alto livello sono affiancati da un’anima agricola da sempre radicata nel territorio, che porta alla produzione di vino, olio extravergine di oliva e altre squisitezze tutte da scoprire.

Cosa e dove mangiare a Napoli con 5 euro

Cosa e dove mangiare a Napoli con 5 euro

Mangiare a Napoli con 5 euro? Non è un sogno. Perché il capoluogo campano è la patria dello street food all’italiana. Vi basterà camminare tra le strade principali e secondarie della città, un quartiere dopo l’altro, per rendervi conto della grande quantità di posti che offrono ogni tipo di prelibatezza a delle cifre che dire popolari è poco.

La cucina di strada napoletana, poi, è una delizia per gli occhi e per il palato: la “pizza a portafoglio” o a libretto è la regina delle specialità da mangiare in un sol boccone (o poco più), ma ci sono tante prelibatezze da rosticceria e non solo da gustare: panini napoletani, frittatine di pasta, cuoppi di frittura. Per non parlare della pasticceria: dal babà alle sfogliatelle fino alla zeppola di San Giuseppe, il dolce simbolo del 19 marzo che ormai è diventato richiestissimo e si trova nelle pasticcerie tutto l’anno.

Una specialità antica: ’o pere e ’o musso

Come succede per tutti i piatti della tradizione, le origini di questo piatto si perdono nel tempo. Fatto – come dice il nome – con il piede (‘o pere) e il muso (‘o musso) rispettivamente del maiale e del vitello, ’o pere e ’o musso è un piatto della tradizione povera contadina nato dall’utilizzo di quelli che oggi considereremmo gli scarti degli animali: una volta il cibo era poco e non si buttava via niente. La preparazione è piuttosto semplice: piede e muso di maiale e vitello vengono depilati, bolliti, fatti raffreddare, tagliati a piccoli pezzi e conditi con sale e succo di limone. Se ne trovano anche varianti con la trippa (o solo la trippa stessa preparata alla stessa maniera) e di solito si acquista nelle botteghe, dai macellai o anche nei carretti ambulanti che si trovano in giro per la città.

Cosa mangiare a Napoli con 5 euro

Non solo pizza: le strade di Napoli sono un tripudio di sapori e preparazioni. Vi basterà entrare un una qualsiasi rosticceria per rimanere a bocca aperta davanti a tutte quelle preparazioni. Generalmente in ogni rosticceria si trovano: panini napoletani, montanare fritte, arancine, frittatine di maccheroni, rustici e poi tutte le preparazioni che vengono vendute a fette: danubio, tortano e pizza con le scarole, per esempio. Tutte queste prelibatezze non superano mai i 5 euro. E, anzi, di solito costano molto meno al pezzo! Il prezzo medio di ciascuna di queste preparazioni è di circa 2 euro al pezzo (alcune costano meno, altre di più).

E poi ci sono le pizze, classiche o a portafoglio, i fritti, la pasticceria tra babà, sfogliatelle, panna e fragoline… 

Dove mangiare a Napoli con 5 euro?

I banchi del cibo di strada sono i veri protagonisti di Napoli. Ovunque ci si giri, se ne trova uno. Ecco perché la lista dei posti in cui mangiare le prelibatezze potrebbe essere lunghissima. Noi abbiamo chiesto a tre “napoletani doc” qualche consiglio sui posti preferiti e li abbiamo raggruppati in questa gallery: ma sappiamo che tanti altri meriterebbero una capatina. Il problema è che non ci basterebbe un intero giornale per nominarli tutti! Quelli che trovate in questo elenco sono quelli più amati e frequentati dai nostri “insider” sul territorio, ma lo sappiamo: ogni napoletano ha nel cuore i posti preferiti, tra tradizioni, indirizzi storici e nuove aperture.

Ma ora, pronti a fare il vostro tour gastronomico a Napoli mangiando cose buonissime e a prezzi piccolissimi?

Dolci francesi famosi per festeggiare il 14 luglio

Dolci francesi famosi per festeggiare il 14 luglio

Oggi è festa nazionale in Francia per celebrare la Presa della Bastiglia, avvenuta il 14 luglio 1789, che segna l’inizio della Rivoluzione Francese e il passaggio (travagliato) alla democrazia. Molte teste sono dovute cadere, come quella della regina Maria Antonietta che spesso viene associata alle brioche per via di un episodio in particolare. Leggenda narra che la reale austriaca abbia pronunciato la fatidica frase «Se non hanno più pane, che mangino brioche» durante una delle tante rivolte popolari dovute alla mancanza di cibo. Pare invece che uscì dalle labbra di un’altra non ben identificata aristocratica molti anni prima, secondo un episodio raccontato da Rousseau ne Les Confessions

Insomma, questo non fa altro che sottolineare il legame tra la pasticceria e la Francia, che sappiamo bene essere molto importante e riconosciuto in tutto il mondo grazie ai più grandi pâtissiers francesi, da Pierre Hermé a Yannick Allano, solo per citarne un paio – anche se all’ultima Coupe du Monde è stata l’Italia a vincere – occhiolino. 

Oggi anche noi ci sentiamo un po’ francesi e, siccome siamo molto golosi, abbiamo pensato di mettere insieme un piccolo trivia simpatico (che vi potete spendere in ogni momento e fare il figurone dell’intenditore) e una raccolta di 14 ricette dolci prodotte nelle cucine di redazione. 

Bon appétit!

5 curiosità sui dolci francesi

La Tarte Tropézienne è stata inventata negli anni Cinquanta dal pasticciere di origine polacca Alexandre Micka, ma deve nome e fama a Brigitte Bardot che se ne innamorò durante le riprese del film Piace a troppi.

Conoscete la crema chiboust? Quella classica, dolce, è nata per farcire la Saint-Honoré e prende il nome dal pasticciere parigino che nel 1846 inventò questa celeberrima torta. E’ costituita da una base di crema pasticciera a cui si aggiungono albumi montati con lo zucchero.

Il clafoutis è un dolce francese tipico del Limousin, la regione della Francia centrale la cui capitale è Limoges. A base di uova, farina, zucchero e ciliegie non snocciolate è molto semplice da fare. Di sapore rustico, si può realizzare con tutti i tipi di frutta fresca, purché con polpa abbastanza asciutta, oppure essiccata (prugne, albicocche…). Consiglio: è un dolce che va consumato subito perché raffreddandosi tende a indurirsi e a diventare gommoso. 

La storia della tarte Tatin comincia all’inizio del Novecento, a Lamotte-Beuvron, piccolo paese a sud di Orléans. Qui, le sorelle Caroline e Stéphanie Tatin gestivano un albergo per cacciatori. Nelle cucine, oltre alla cacciagione, abbondavano i frutti, tra cui le Renette d’Orléans. La leggenda narra che una sera, con il ristorante pieno di clienti, le sorelle avessero messo a cuocere le mele, dimenticando di foderare la teglia con la pasta: rimediarono perciò stendendola sopra le mele e poi capovolgendo la torta. Secondo altri, invece, sembra che le sorelle non disponessero di un forno e fossero costrette a cuocere i dolci sulla fiamma: la pasta bruciava prima che le mele fossero cotte. Da qui l’idea di metterla a cuocere sopra la frutta. In seguito, questa torta diventò un richiamo dell’hotel Tatin, finché la sua fama raggiunse Parigi, trasformandola in un classico della pasticceria francese.

Da cosa deriva il nome del dolce Paris-Brest? Nato nel 1891 in occasione della prima edizione della corsa ciclistica Paris-Brest-Paris, il dessert celebra nella forma le veloci ruote della bicicletta. Squisito e bello, compare spesso nelle vetrine delle panetterie e pasticcerie francesi – e non solo.

14 ricette di dolci francesi famosi

Ricerche frequenti:

Proudly powered by WordPress