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Nutella e pasta sfoglia: 10 ricette

La Cucina Italiana

Solo due ingredienti per preparare ben 10 ricette. Ci credereste? Ebbene sì. Voi procuratevi Nutella e pasta sfoglia (va bene ovviamente una qualsiasi crema alle nocciole e la pasta sfoglia già pronta. Se invece volete farla in casa seguita la nostra ricetta per la pasta sfoglia), e noi vi suggeriamo 10 modi per rivisitare questi due semplici ingredienti inventando tante merende o colazioni diverse e golosissime. Pronti a farvi sorprendere?

10 ricette con Nutella e pasta sfoglia

Brioches

La ricetta più semplice e forse addirittura un po’ scontata, ma con le brioche non si sbaglia mai perciò prendete nota di come si fanno. Basta ritagliare una pasta sfoglia rotonda in tanti spicchi. Posizionate sulla base di ogni triangolo di pasta un cucchiaino di crema di nocciola e poi arrotolate tutto fino alla punta. Infornate a 180° per circa 15 minuti.

Roll-muffin

Perché il risultato sia perfetto dovete cuocere questi muffin nell’apposito stampo ben imburrato. Cospargete di crema un foglio di pasta rettangolare e poi arrotolatelo su sé stesso. Lasciatelo raffreddare in frigorifero e poi ritagliatelo a fette. Sistemate ogni fetta nello stampo da muffin e infornate a 180° per circa 10-15 minuti.

Torta margherita

Si chiama così, ma niente ha a che fare con la torta soffice da colazione. Cospargete di crema un foglio rotondo di pasta e poi coprite con una latro foglio delle stesse dimensioni. Mettete al centro della circonferenza una ciotola rotonda di media grandezza e ritagliate i petali del fiore facendo delle striscione con la pasta esterna alla ciotola. Rigirate ogni striscia su sé stessa per due volte. Infornate a 180° per 20 minuti.

Pain au chocolat

Una versione rivisitata del classico pain francese. Non mettiamo all’interno della sfoglia le gocce di cioccolato fondente, ma la crema di nocciole. Basta ritagliare dei rettangoli e ripiegarli su sé stessi una volta farciti.

Spirali

Hanno una forma molto carina e sono facilissime da fare. Basta cospargere di crema un foglio rettangolare di pasta e poi sovrapporne un secondo. La pasta va tagliata a striscione abbastanza spesse che poi vanno girate più volte su sé stesse e poi arrotolate formando una spirale. Si cuociono in forno a 180° per 20 minuti.

Grissini

Molto semplicemente, utilizzate la stessa ricetta precedente, ma non arrotolate le striscione su sé stesse. Lasciatele dritte come dei grissini.

Girandole

Questi sono forsei dolci più difficili da realizzare. Dovete ritagliare la sfoglia in tanti quadrati. Dovete poi ritagliarla in quattro parti partendo dagli angoli, ma lasciando intatto il centro. Una volta farcita la parte che congiunge i tagli ripiegate verso il centro del quadrato quattro angoli esterni alternandoli. In forno per 15 minuti a 180°.

Caramelle

Questa faranno la gioia dei bambini. Dovete semplicemente ritagliare la pasta in tanti rettangoli, riempirli al centro e poi richiuderli confezionando una caramella con le estremità arricciate. Anche in questo caso la cottura è di circa 15 minuti a 180°.

Ventaglietti

Sono le tipiche sfogliate che si trovano in pasticceria. Dovete spalmare con la crema di nocciole un foglio di pasta rettangolare e poi arrotolare verso il centro prima un lato e poi l’altro. Lasciate raffreddare in frigorifero per un’ora e poi ritagliate a fette. Cuocete a 180° per 1 minuti.

Fagottini

Se proprio non siete capaci di fare grandi cose in cucina, ritagliate la pasta sfoglia in quadrati, farcitela al centro e poi ripiegate tutti gli angoli verso il centro pressandoli insieme con le dita per chiudere bene la pasta. Cuocete a 180° per 15 minuti.

Come fare la crema di nocciole in casa

Ai preparati industriali preferite il buon sapore della crema di nocciole fatta in casa? Allora seguita la nostra ricetta per un risultato ancora più soddisfacente.

Nutella e pasta sfoglia 10 ricette

Crema di nocciole vegana

Siete vegani? Abbiamo un’ottima notizia per voi: non dovete rinunciare a questa golosità! Ecco la ricetta per la Nutella vegan fatta in casa.

Nutella e pasta sfoglia 10 ricette
Nutella vegan fatta in casa

Semplice e golosa. E soprattutto sana! Ecco come preparare in casa la Nutella vegan con la nostra ricetta facile e veloce per una crema perfetta da spalmare

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Renon: dove mangiare e bere vista Dolomiti

La Cucina Italiana

Arriva a Bolzano, dirigiti alla funivia del Renon. Un dondolio tenue darà leggerezza al tuo salire veloce. Valli, prati, castelli, sentieri lontani e… le Dolomiti. Arrivato, avrai alla tua destra il Park Hotel Holzner 1908. Con la sua elegante architettura liberty, come nell’aria di quella operetta*, «tra i monti azzurri ed il ciel, è dolce asilo che invita a farci godere la vita». Accadrà cenando al 1908 Restaurant. Stephan Zippl, lo chef, ti condurrà in un «mercato» di sapori. Il piatto che svela uno dei segreti di questa impareggiabile cucina è il «100% Aspinger» e capirai presto perché.

Di fronte al ristorante, la stazione del treno del Renon, realizzata nel 1907. Il piccolo treno rosso attraversa boschi di abeti e pascoli. Fermandosi a richiesta, collega villaggi e fattorie arrivando puntuale alla stazione di Collalbo. Un consiglio: il caffè Lintner a pochi metri dallo storico hotel Bemelmans Post. Ti suggerisco un bicchiere di latte con una fetta delle loro torte: quella di ricotta, la Sacher, la torta di grano saraceno con marmellata di ribes rosso, la Linzer con il lekvar* di lamponi, il loro confortevole strudel. Da Collalbo, la SP73 ti porterà a Barbiano. Chiedi del maso Aspinger. Harald Gasser e la sua famiglia vivono in questo podere che fu del padre, del nonno, comperato dal bisnonno. Erbe e piante ovunque: nei vasi grandi e piccoli del garage, negli orti lungo la collina, nelle cassette di legno accanto al fienile, sotto le finestre del soggiorno, lungo la strada che sale al paese. Osserva: nel maso Aspinger, le piante, gli ortaggi, le erbe, sono coltivate e vivono come in un’unica, grande, composita, «dinamica» comunità che sembra in costante movimento. Presta attenzione se Harald parlerà del diritto di migrare delle piante. Comprenderai quante cose restano ancora da svelare, capire. Petra, la moglie, è maestra d’ospitalità. Sa convincere un’amica della suocera a cucinare per te la «zuppa di trippe» come nessuno più fa: farina bruciata, aglio, burro (se c’è), alloro e un po’ di aceto di vino prima di servirla calda. La sua insalata, servita nella terrina smaltata, è un giardino che va raccontato, stagione per stagione. Harald e il padre Gebhard panificano il loro pane con farina di grano duro, segale, cumino selvatico, anice e un po’ di «trifoglio del pane»; qui lo chiamano anche «erba zingara». Sentirai friggere nella padella le polpette servite poi con un purè fatto con la varietà di patate Sieglinde, la migliore. Sappi che la polpetta è di sola carne di zebù nano: niente farina, niente pangrattato, niente uova, niente di niente. Croccanti, succose, saporite. Harald ha scelto di allevare lo zebù nano srilankese perché è razza rustica, sana, mansueta. Bevi con attenzione il loro vino rosso servito nel coccio grigio. Il sapore è pieno, soddisfacente e consolatorio. La vigna la impiantò il bisnonno, il vitigno è antico, in giro se ne è persa la memoria. Sarà una giornata perfetta se Petra avrà preparato anche la torta di papavero, servita con la panna della latteria di Lagundo montata a mano. Farina di nocciole, burro, uova, zucchero, le piccole mele Gravensteiner e farina di semi di papavero. Le piante sono coltivate vicino alla stalla, solo due metri quadrati di coltura, come vuole la legge. I sapori indimenticabili che l’ospitalità di Petra e dei figli Aron e Noah offrono sono saperi se li saprai cogliere. «L’ascolto» e l’attenzione che Harald dedica alle sue essenze vegetali ridonano al verbo coltivare il senso, l’intenzione del gesto primigenio: colere = coltivare, incolere = abitare, coltura = cultura. Mettiti in viaggio…

*Al Cavallino Bianco, operetta in tre atti di Ralph Benatzky, su libretto di Hans Müller-Einigen e Erik Charell e testi di Robert Gilbert rappresentata la prima volta l’8 novembre 1930, Großes Schauspielhaus.
*Una confettura densa o burro di frutta di origine ungherese.

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