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» Cannolicchi gratinati – Ricetta Cannolicchi gratinati di Misya

Cannolicchi gratinati

Iniziate a spurgare i cannolicchi mettendoli in ammollo in acqua di mare (o acqua e sale) per circa 1 ora.
1 spurgare cannolicchi

Aiutandovi con un coltello eliminate la sacca intestinale, quindi sciacquateli accuratamente con acqua corrente.
2 pulire cannolicchi

Disponete i cannolicchi all’interno di una teglia da forno, senza sovrapporli, con la parte del mollusco rivolta verso l’alto.
Unite il burro fuso con il prezzemolo tritato ed aromatizzateci i cannolicchi.
3 condire cannolicchi

Aggiungete pangrattato, sale e pepe e cuoceteli in forno già caldo a 250 °C per 5 minuti a grill.
4 cuocere cannolicchi

I vostri cannolicchi gratinati sono pronti per essere serviti.
cannolicchi-gratinati
cannolicchi gratinati

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Festeggiamo insieme il Natale? – La Cucina Italiana

Festeggiamo insieme il Natale? - La Cucina Italiana

Incontriamoci alla scuola de La Cucina Italiana per addobbare l’albero con i biscottini fatti in casa, confezionare i pacchetti e il centrotavola, imparare a cucinare l’arrosto, bere una cioccolata calda e stare insieme

Segnatevi queste date: il 15 e il 16 dicembre apriremo le porte della nostra sede, presso la scuola de La Cucina Italiana per preparare il menu di Natale con i nostri cuochi e fare i cappelletti a mano con le care nonne. Joëlle Néderlants terrà una lezione sul dolce di Natale (sì, quello della copertina) in versione facile e per esperti, la torta che unisce tutta l’Italia, mentre Beatrice Prada, la nostra stylist, comporrà dei centritavola da copiare in diretta per il pranzo del 25 dicembre.
Amate la rubrica «Belle maniere» di Fiammetta Fadda? Sarà proprio lei a declinarle in versione natalizia mentre nelle nostre aule, allestite per l’occasione, ci scalderemo con cioccolata calda e dolcetti.

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Nel nostro salotto di redazione, arredato insieme a Gervasoni spa,  mancheranno magici aperitivi con le bollicine di Veuve Clicquot, assaggi e meravigliose tavole delle feste apparecchiate con l’eleganza di Blumarine Home. 
Anche i più piccoli potranno trovare pane per i loro denti (è il caso di dirlo) e realizzare merende golose o piccole delizie da appendere all’albero. Se amate l’arte del pacchetto, vi daremo qualche trucco in più. E poi saremo pronti, anzi prontissimi a raccogliere i vostri ricordi ed esperienze sul Natale, ascoltare le vostre idee e ricette e a celebrare insieme. Vi aspettiamo!

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La rivincita del cibo brutto su Instagram

In questi ultimi anni l’attenzione per l’estetica del cibo, per la bellezza fotogenica dei piatti, per la ricercatezza dei dettagli, dell’impiattamento o delle scelte cromatiche alimentari, sono andati di pari passo con la dipendenza dai social network e con l’esigenza di condividere virtualmente le foto delle proprie passioni culinarie. La bellezza visiva dei piatti ha invaso le bacheche di milioni di utenti del mondo, diventando un trend globale inarrestabile. Recentemente, però, si sta assistendo a un nuovo movimento che sostiene il valore della genuinità e dell’autenticità del cibo brutto, strano, inusuale.
Che sia la fine dell’epoca del cibo costruito ad arte per il set fotografico degli utenti di Instagram e l’inizio di una riscoperta di ingredienti e alimenti naturali, più sani e reali?

Quanto il food porn abbia condizionato gusto e mode

Per comprendere questo nuovo fenomeno in controtendenza, è necessario fare un passo indietro e analizzare il trend del food porn e del foodography. In questi anni Instagram, social network visivo per eccellenza, si è imposto come strumento in grado di condizionare tanto le abitudini dei consumatori, sempre più concentrati sulla bellezza del cibo e sull’importanza di questo rituale a tavola, quanto quelle dei ristoratori, costretti a puntare su proposte gastronomiche sempre più costruite, patinate e sensazionali. Non a caso, soprattutto dal 2015 in poi, tante sono state le mode più o meno passeggere che si sono succedute, tra cui il noto rainbow food o i ristoranti Instagram-friendly, alimentate da studi scientifici ed esperimenti che sostenevano che l’aspetto visivo di quello mangiamo può influenzare notevolmente il modo di percepire i sapori.

Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che è brutto

Eppure la mania del food porn, ovvero l’utilizzo dell’hashtag su Instagram che da anni accompagna gli scatti social di cibo impeccabile, sembra iniziare a vacillare, mentre cresce un riscoperto desiderio di focalizzarsi di più su naturalezza, qualità e gusto, tanto di ricette quanto di materie prime. Dopo anni di bombardamento di “cibo fotogenico” su Instagram, il brutto si sta dunque facendo strada, lentamente, attraverso un movimento detto ugly food. Negli ultimi mesi sono stati tanti gli scatti condivisi sul social network che hanno ritratto strambe ricette casalinghe, improbabili esperimenti culinari, brutte portate al ristorante e, non ultimi, piatti belli ma fotografati male. Questo hashtag sta finalmente portando con sé una ventata di coraggio, quello di mostrare con orgoglio un piatto più o meno buono ma certamente fuori dai canoni di bellezza convenzionale.

Il grande ritorno della frutta e della verdura brutta

Al di là della guerra dichiarata al food shaming, il fenomeno virtuale anti-food porn nasce anche con il nobile obiettivo di ridare dignità a frutta e verdura brutta, imperfetta e irregolare. Non dimentichiamo, infatti, che le materie prime che non soddisfano i canoni di bellezza del mercato alimentare e dei consumatori finiscono con l’essere gettati via, perché etichettati come merce di serie B.
Cavalcando quindi la viralità del nuovo trend dell’ugly food su Instagram, molti utenti e associazioni ambientaliste hanno usato questa opportunità in modo creativo e socialmente utile per sensibilizzare le persone al problema degli sprechi alimentari. Questa causa è stata anche sposata in pieno, a partire dal 2015, da una startup di San Francisco chiamata Imperfect Producer. La startup, infatti, raccoglie i prodotti sani ma “brutti” direttamente dalle fattorie e li consegna a domicilio ai clienti, offrendo un risparmio del 30% rispetto ai prezzi dei negozi di alimentari.

Insomma, quando vedete foto di carote storte o di mele deformate condivise su Instagram provate ad andare oltre le apparenze e provate a pensare che non tutto quel che è bello è anche buono, salutare, sostenibile e accessibile.

Foto: Frutta strana_ugly food porn COVER_Wikipedia commons.jpg

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