Pasta cavolo nero e speck
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Aggregatore contenente tutte le ricette andate in onda di Benedetta Parodi da Cotto e Mangiato
Innanzitutto mondate la zucca, tagliatela a cubetti e poi frullatela finemente con un mixer.
Sciogliete il burro in microonde (o a bagnomaria, se preferite) e lasciatelo intiepidire leggermente.
Nel frattempo montate le uova con lo zucchero, quindi unite alle uova anche burro, cannella e zucca e mescolate.
Setacciate la farina insieme con il lievito; incorporate al composto di uova prima metà della farina, poi il latte, infine la farina rimasta.
Trasferite metà del composto nello stampo imburrato e infarinato, quindi incorporate il cacao setacciato al composto rimasto e aggiungetelo nello stampo.
Mescolate con un cucchiaio per creare l’effetto marmorizzato, poi infornate in forno statico preriscaldato a 170°C e cuocete per circa 40 minuti (mi raccomando, fate sempre la prova stecchino prima di sfornare).
Una volta sfornato il dolce lasciatelo raffreddare, poi preparate la glassa: mettete il cioccolato a pezzi in un pentolino insieme con il latte e cuocete a bagnomaria fino a farlo sciogliere completamente.
Infine sformate il dolce, posizionatelo su di un piatto da portata e decorate la superficie con la ganache e le nocciole tritate grossolanamente, lasciando poi asciugare per un po’.
La ciambella alla zucca marmorizzata è pronta, non vi resta che tagliarla a fette e servirla.
«Fin da quando lavoravo al ristorante La Peca, un associato JRE storico, ho sempre guardato con profonda ammirazione a JRE-Italia. Così, il giorno in cui è arrivata la chiamata da parte del direttivo di allora, e ho fatto il mio ingresso in Associazione, per me è stato un sogno che si realizzava, una attestazione di valore e stima, nonché la possibilità di confrontarmi con tanti colleghi in Italia e all’estero. E oggi, che qualche anno è passato, esserne diventato presidente rappresenta un vero onore, un compito che porterò avanti con grande orgoglio e impegno, insieme al board, per continuare quello che è stato fatto fino ad ora e svilupparlo ulteriormente. Perché considero JRE-Italia come una famiglia e, in quanto tale, fulcro di rapporti e dialogo con colleghi diventati anche amici, di scambio reciproco e crescita basati su valori e ideali comuni».