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Spaghetti allo yogurt, un primo tutto da scoprire

Spaghetti allo yogurt, un primo tutto da scoprire

Ecco come utilizzare lo yogurt anche nella preparazione di un primo a base di pasta: i consigli dello chef Fabrizio Albini e la speciale ricetta degli spaghetti con merluzzo, peperoncino e yogurt

Quando pensiamo allo yogurt ci vengono in mente colazioni e merende, dalle più golose con miele, gocce di cioccolato e cereali alle più salutari con aggiunta di frutti rossi e affini. Oppure, in alternativa, dolci vari ed eventuali, che possono spaziare dai soffici plumcake fino a tutta la gamma possibile di semifreddi. Difficilmente, però, la parola yogurt ci potrebbe far pensare a un primo, soprattutto se a base di pasta. Ecco però che a mettere fine a questo pregiudizio arriva una curiosa ricetta firmata Fabrizio Albini, chef del Bianca sul lago di Oggiono, in provincia di Lecco: spaghetti di grano Matt con merluzzo, peperoncino e yogurt.

Yogurt cremoso o in polvere?

«In questo piatto avevo bisogno di un ingrediente che potesse andare a bilanciare la sapidità e la grassezza del merluzzo con una buona dose di acidità: lo yogurt, in questo senso, è perfetto», ci spiega lo chef. A questo punto, però, sono due le possibili alternative: utilizzare lo yogurt magro così, come da barattolo, stando però attenti a calibrare bene le proporzioni con il resto degli ingredienti per non eccedere nella cremosità (e non trasformare la nostra pasta in una sorta di strana pietanza da colazione); oppure optare per la polvere di yogurt, reperibile per lo più online o presso rivenditori specializzati, che consente di insistere maggiormente sull’acidità senza incidere sulle consistenze del piatto.

Gli altri abbinamenti dello yogurt

«Nella nostra mente lo yogurt viene automaticamente incasellato nella categoria “colazione” o  “merenda”, ma la verità è che si tratta di un latticino in piena regola, proprio come i formaggi o i diversi tipi di panna. Per questo è molto più versatile di quello che si possa pensare», precisa Albini, che nel suo menu invernale è solito proporre un’entrée a base di yogurt, sarde essiccate e cavolfiore. «Il mix di sapidità, croccantezza e cremosità, in questo caso, è davvero interessante». Ecco allora che può davvero valere la pena superare i timori dettati dalla consuetudine e iniziare a sperimentare tutte le possibilità di un buon yogurt in cucina. Magari incominciando proprio dalla ricetta del gustoso primo che troviamo qui sotto.


Spaghetti di grano Matt, merluzzo, peperoncino e yogurt
dello chef Fabrizio Albini

Ricetta per 4 persone

Per il merluzzo
100 g di baccalà bagnato (meglio parti grasse)
50 g pelle di baccalà
40 g scalogno
1 cucchiaio da caffè di peperoncino fresco delicato
150 g olio evo del Garda

Scaldare in una pentola piccola l’olio extravergine di oliva con lo scalogno tritato e il peperoncino, cercando di mantenere la temperatura a circa 80° C. Preparare in una ciotola di acciaio il merluzzo e la pelle fatti a pezzetti e aggiungere pian piano, a filo come per una maionese, l’olio a 80 °C continuando a mescolare fino al raffreddamento.

Per gli spaghetti
320 g spaghetti Matt Monograno Felicetti
20 g di miele
30 g olio evo del Garda

Cuocere gli spaghetti, scolarli e mantecarli a freddo con il miele e l’olio evo.

Impiattamento
20 steli di erba cipollina
10 g di polvere di yogurt magro oppure 50 g di yogurt magro
Buccia di limone verde

Con l’aiuto di una pinza ed un mestolo posizionare gli spaghetti al centro dei piatti, coprire il più possibile con la crema di merluzzo, spolverare con la polvere di yogurt o aggiungere alcune gocce di yogurt. Completare con erba cipollina tagliata fine ed una grattata di buccia di limone verde. Da abbinare con un bianco profumato e strutturato, come Lugana Doc Demesse Vecchie di Famiglia Olivini.

» Sfogliatelle frolle – Ricetta Sfogliatelle frolle di Misya

Misya.info

sfogliatelle frolle sono uno dei capisaldi della pasticceria napoletana. Ovviamente c’è sempre una finta faida, qui a Napoli, tra chi le preferisce ricce e chi le preferisce frolle, ma la sfogliatella, meglio ancora se calda, non può mai mancare nel cartoccio dei dolcetti domenicali! In realtà, poi, riccia o frolla non importa: il profumo della sfogliatella appena sfornata è sempre celestiale e attrae folla da lontano 😉 Il ripieno è il medesimo, a base di ricotta e semolino, aromatico al punto giusto, ma la differenza è nel guscio, che può essere di sfoglia croccante (nella riccia) o, come in questo caso, di friabile frolla. In realtà, poi, la pasta frolla usata per le sfogliatelle è un po’ particolare, in quanto si usa la cosiddetta frolla corrente, una frolla senza uova molto usata per i dolci ripieni. Insomma, per quanto il procedimento sia un po’ lungo ed elaborato (e dobbiate preparare la frolla il giorno prima), vi assicuro che ne vale la pena, quindi, se volete cimentarvi, ecco qui la mia ricetta per portare in tavola sua maestà la sfogliatella 😉

prevede una frolla senza uova in pasticceria chiamata (Frolla Corrente).

8
Primo giorno
Preparazione della pasta frolla “corrente” senza uova:

250 g di farina
100 g di zucchero
50 g strutto
50 burro
50 ml di acqua
1 pizzico di sale
1 pizzico di ammoniaca
un cucchiaino di estratto di vaniglia

Per il ripieno:

140 g di acqua minerale naturale
50 g di semola di grano duro
10 gr di burro
1 g di sale fino
150 ricotta romana
75 g di zucchero semolato tipo Zefiro
1 tuorlo
cannella
1 cucchiaino di aroma di fiori d’arancio
20 g di arancia candita
1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia

1 tuorlo per spennellare

Iniziamo il primo giorno preparando la frolla: mettete in una ciotola lo zucchero con strutto e burro e lavorateli a pomata.
Aggiungete anche gli altri ingredienti (sale, ammoniaca, acqua e farina) e lavorate fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo, ben compatto.
Avvolgetelo con pellicola trasparente e fatelo riposare in frigo per 24 ore.

Il giorno dopo (dopo 20-22 ore) preparate innanzitutto la crema: portate a ebollizione l’acqua con sale e burro in una pentola dal fondo spesso.
Non appena l’acqua bolle, versateci dentro la semola e mescolate continuamente con un cucchiaio di legno, continuando a cuocere fino ad ottenere un semolino abbastanza sodo.
Lasciate da parte e fate raffreddare.

Setacciate la ricotta con un colino a maglie strette per renderla più fine e liscia, quindi lavoratela con zucchero e aromi (cannella, fiori d’arancio e vaniglia).
Una volta ottenuto un composto liscio, aggiungete la semola ormai fredda (o almeno tiepida) e il tuorlo e amalgamate; in ultimo incorporate i canditi.

Coprite con pellicola trasparente a contatto e fate rassodare in frigo per almeno 2 ore.

Trascorse le 24 ore per la frolla e le 2 ore per la crema, riprendete tutto e iniziate ad assemblare le vostre sfogliatelle.
Dividete la frolla in 8 panetti uguali (dovrebbero essere da circa 100 g l’uno) e stendete ogni panetto in una sfoglia ovale di circa 0,5 cm.
Mettete 1 cucchiaio abbondante di crema su ogni sfoglia, in metà dell’ovale (lasciando i bordi liberi), quindi richiudete l’altra metà di impasto sulla crema.

Pressate delicatamente i bordi con le dita per sigillarli, quindi tagliate l’impasto in eccesso con un coppapasta da 9 cm.

Man mano che sono pronte, disponete le sfogliatelle su una teglia rivestita di carta forno, quindi fate riposare in frigo per 1 ora, in modo che in cottura mantengano la forma.
Spennellate quindi con un tuorlo sbattuto e cuocete quindi per 15 minuti a 200°C, in forno ventilato già caldo.

Le sfogliatelle frolle sono pronte, fatele intiepidire appena e poi servitele.

Ricerche frequenti:

La ricetta dei bucatini con lo stocco alla calabrese

La ricetta dei bucatini con lo stocco alla calabrese

Oggi il viaggio culinario su e giù per lo Stivale ci porta in Calabria, alla scoperta di un primo piatto davvero gustoso: i bucatini con lo stocco. Ecco la ricetta

La Calabria è rinomata per le sue ricette tradizionali a base di pesce e ricche di gusto e profumi che mischiano mare e terra. La sintesi perfetta è rappresentata dai bucatini con lo stocco alla calabrese, un primo piatto in cui il protagonista è il pesce stocco, ovvero lo stoccafisso.
Volete provare a cimentarvi con questa facile ricetta, ma che richiede dei passaggi ben precisi? Qui sotto vi forniamo quella originale, mentre nella gallery vi diamo qualche consiglio per varianti sfiziose.

La ricetta dei bucatini con lo stocco alla calabrese

Ingredienti

Calcolate come tempi di preparazione un’ora scarsa. Per una dose di 4 persone vi occorrono: 1 kg di stoccafisso a pezzi, 400 gr di bucatini, 500 gr di pelati, 1 cipolla, 1 spicchio d’aglio, 4 cucchiai d’olio evo, sale, pepe e peperoncino qb.

Procedimento

Procuratevi un tegame di terracotta, qui fate scaldare l’olio evo, poi fate soffriggere aglio e cipolla, tritati finemente. Aggiungete lo stocco a pezzetti, fatelo rosolare, non mescolandolo, ma scuotendo il tegame. A metà cottura, toglietelo dalla casseruola e versate i pelati, schiacciandoli con un cucchiaio e lasciandoli cuocere per una ventina di minuti a fuoco medio, con il coperchio e aggiungendo un pizzico di peperoncino, se gradito, e aggiustando di sale e pepe.

Ora è il momento di mettere a lessare i bucatini.

A fine cottura del sugo, aggiungete di nuovo lo stocco, facendolo insaporire per 5 minuti. Quando i bucatini son pronti, scolateli al dente e tuffateli nel tegame, facendoli saltare per un paio di minuti. Servite ancora fumanti e buon appetito!

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