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Anna in Casa: ricette e non solo: Cotognata di nonna Rosa

Sono molto fortunata, ho una mamma e una suocera che sono state delle grandi cuoche e tutte e due mi hanno fatto dono di alcune ricette.
Una di queste è proprio la ricetta di oggi, che tempo fa mia suocera mi ha regalato insieme a tante altre che conservo gelosamente.
Finalmente qualche giorno fa ho trovato che mele cotogne ad un prezzo accessibile e quindi ho potuto preparare la cotognata, da conservare e offrire durante le prossime feste.

Ingredienti

1 kg di mele cotogne (circa 6 mele grosse crude)
900 g di zucchero di canna
2 limoni

Preparazione

In una pentola capiente portare a bollore dell’acqua, io per avere la giusta quantità di acqua, ho messo le mele nella pentola, le ho coperte con l’acqua e poi le ho levate e ho lasciato l’acqua.
Raggiunto il bollore aggiungere le mele e un limone tagliato a metà.
Quando con la lama del coltello riuscite ad incidere le mele, toglierle dall’acqua, tenendo il liquido da parte, sbucciarle, eliminare le parti di scarto.
Con la forchetta o il passa verdure, schiacciarle e pesarne la polpa. Se il peso della polpa è meno di 1 kg, aggiustate di conseguenza il peso dello zucchero che deve essere il 10% in meno rispetto alla polpa (se avete 800 g di polpa dovrete mettere 720 g di zucchero – se avete 700 di polpa lo zucchero dovrà pesare 630 e così via).
Nella stessa pentola dove avete cotto le mele, versare la polpa ottenuta, lo zucchero, la scorza grattugiata del limone e il suo succo.
Mescolare e cuocere a fiamma bassa, mescolando e schiumando, fino a quando il composto si stacca dalle pareti e la confettura diventa consistente.
Raggiunta la consistenza desiderata, versare il composto in scatole bassa ricoperte con carta forno o pellicola trasparente resistente al calore (quella da microonde va bene). Livellare la cotognata e mettere a raffreddare e solidificare all’aria, io l’ho lasciata a temperatura ambiente solo coperta da un foglio di carta forno bucherellato, per 2 giorni.
Trascorso questo tempo, mettere la cotognata ad asciugare ulteriormente per 2-3 giorni.
Una volta asciutta la cotognata va conservata, fino a 3-4 mesi, in scatole ermetiche.

Anna in Casa: ricette e non solo: Guacamole a modo mio

L’avocado non è entrato da molto tempo nella nostra cucina ma ultimamente mi piace molto gustarlo in vari modi, a volte nell’insalata condito con salsa di soia o semplicemente spalmati sul pane con del formaggio morbido.

Qualche giorno fa ho provato a preparare  una mia versione del guacamole, la famosa salsa messicana. La mia versione è meno piccante di quella originale, dato che non sono amante dei sapori troppo forti. L’ho servita con i nachos fatti in casa e servita come aperitivo prima di cena.

Ingredienti

1 avocado maturo
3 pomodorini
1 cucchiaio abbondante di olio extravergine d’oliva
1 cucchiaio di succo di limone
12 scalogno
sale
pepe
1 pizzico di paprika a piacere

Per la ricetta dei nachos clicca QUI

Preparazione

Lavare i pomodorini e tagliarli a cubettini piccolissimi. Tritare finemente lo scalogno.
Tagliare l’avocado a metà nel senso
della lunghezza, privarlo del nocciolo centrale e con un cucchiaio di estrarre la polpa del frutto.
Riunire la polpa in una ciotola, condirla con l’olio, il succo di limone, il sale e il pepe.
Con una forchetta schiacciare la polpa così condita fino ad ottenere una crema.
A questo punto aggiungere lo scalogno, i pomodorini, mescolare ed infine insaporire con la paprika.
Mescolare in modo da amalgamare tutti gli ingredienti e la salsa è pronta da servire.

ricetta originale e consigli per come prepararli

gnudi toscani ricetta

Gli gnudi toscani sono uno dei piatti più tipici della Toscana e in questo articolo vi propongo la ricetta originale: si tratta di un classico comfort food preparato con ingredienti semplici da reperire e soprattutto poveri, proprio perché di fatto gli gnudi sono un piatto povero.

A volerne banalizzare la descrizione, potremmo semplicemente dire che gli gnudi toscani sono l’evoluzione del ripieno dei ravioli: infatti si tratta del ripieno ricotta e spinaci dei ravioli a cui viene data una forma rotonda e che vengono lessati e conditi. Gnudo, in toscano, vuol dire proprio “nudo”: nome appropriato visto che, appunto, parliamo del ripieno dei ravioli privo del suo rivestimento esterno, il raviolo appunto, e dunque messo a nudo.

Facile paragonarli anche ai canederli ma è solo la forma ad essere la stessa, dal momento che nei canederli è presente il pane e che gli stessi vengono serviti nel brodo di cottura.

Come tutte le ricette tradizionali, ogni famiglia e ogni componente della stessa famiglia ha la sua ricetta degli gnudi ma tutti concordano nel dire che questa è una delle ricette toscane da provare, per via della sua semplicità e della sua bontà.

Uno dei problemi degli gnudi è che se gli spinaci non sono tritati bene, potrebbe essere difficile ottenere una pallina perfetta perché gli ingredienti potrebbero non amalgamarsi per bene; io consiglio di tritare gli spinaci quanto più piccoli possibile, se necessario anche usando un robot da cucina.

Per il resto, vale sempre lo stesso consiglio: usare solo ingredienti di prima qualità, in primis la ricotta, per ottenere un risultato davvero perfetto. Ricorda che gli gnudi sono buoni perché all’assaggio si sentono tutti gli ingredienti che, siccome il condimento è basilare, devono risaltare al massimo.

Per quel che riguarda il condimento, la tradizione dice che gli gnudi vadano serviti con un classico burro+salvia+parmigiano ma li si può in realtà condire a piacimento (esattamente come si fa con gli gnocchi) per esempio con un sugo leggero al pomodoro, con ragù e via dicendo.

Passiamo alla ricetta per preparare dei buonissimi gnudi toscani, al termine della quale troverai dei consigli utili per prepararli, gustarli e conservarli.

Ingredienti per 4 porzioni di Gnudi toscani

  • 250 grammi di spinaci
  • 250 grammi di ricotta di pecora
  • 1 pizzico di noce moscata
  • 50 grammi di farina
  • Olio extravergine di oliva
  • 1 uovo
  • 1 spicchio di aglio
  • 50 grammi di parmigiano
  • 1 pizzico di pepe nero

Come preparare gli gnudi toscani in maniera tradizionale

  1. Sciacquare gli spinaci e lasciarli in una pentola con acqua bollente non salata per 5 minuti;
  2. Scolare gli spinaci e strizzarli in modo da eliminare l’acqua in eccesso;
  3. Sistemarli dentro una padella con olio e lo spicchio d’aglio e farli saltare;
  4. Togliere gli spinaci dalla padella e sminuzzarli usando un coltello oppure con un robot da cucina;
  5. Sistemare gli spinaci in una ciotola con la ricotta (senza liquido di conservazione). Lavorare i due ingredienti con il parmigiano per farli amalgamare, aggiungendo sale e pepe al bisogno;
  6. Aggiungere l’uovo all’impasto mescolando fin quando gli ingredienti non saranno completamente amalgamati;
  7. Una volta pronto l’impasto, formare delle palline grandi quanto delle noci (possono essere più o meno rotonde): in questa fase è bene infarinare le mani di continuo in modo che l’impasto non resti appiccicato e che, soprattutto, gli gnudi non si spacchino. Ricoprire gli gnudi di farina e lasciarli riposare per almeno 30 minuti;
  8. Portare ad ebollizione acqua salata in una pentola larga e alta; al momento del bollore, buttare gli gnudi un po’ per volta e lasciarli cuocere fin quando non iniziano a tornare a galla. Scolarli con una schiumarola e condirli nella maniera che più si preferisce.

Tempo di preparazione: 1 ora

gnudi toscani

Consigli per preparare, cuocere e conservare gli gnudi toscani

  1. Gli gnudi si conservano perfettamente in congelatore: vanno congelati su una teglia, distanziati l’uno dall’altro, e poi eventualmente inseriti dentro dei sacchetti. Possono essere usati senza essere scongelati;
  2. La farina classica può essere sostituita con farina di riso, così da preparare un piatto adatto anche ai celiaci e agli intolleranti al glutine;
  3. La ricotta può essere di pecora (come nella tradizione) ma anche di mucca o bufala. Al variare della ricotta, varierà il sapore degli gnudi (e se si usa la bufala anche la consistenza);
  4. Oltre agli spinaci, si possono aggiungere all’impasto delle bietole cotte come gli spinaci;
  5. Nel caso in cui dovessero avanzare, mettili in frigorifero e ti consiglio di riscaldarli in forno aggiungendo parmigiano oppure in padella con pochissima acqua calda per farli rinvenire.

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