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Panzanella di polpo e patate

Panzanella di polpo e patate

Oggi non ho idee. 

A volte scrivo le ricette e poi le completo di didascalia poco prima della pubblicazione, ma questa mattina ho la mente completamente vuota, non so proprio cosa scrivere. 

Abbiate pazienza e accettate queste poche parole per presentare un piatto che al contrario è ricco di tanto gusto e già nel prepararlo fa sentire l’estate nell’aria.

Ingredienti

1 polpo già cotto

2 patate lesse fredde

5-6 fette di pane raffermo

       o due panini raffermi

1 cipolla rossa

50 g di olive nere

50 g di olive verdi

4-5 cetriolini

una decina di pomodorini 

foglie di basilico

aceto bianco

sale e pepe

olio extravergine d’oliva

Procedimento

Pulire la cipolla e tagliarla a fettine sottili, metterla in una ciotola e coprirla con acqua.

In una terrina mettere a bagno le fette di pane (o i panini tagliati a fettine) con 1 parte di aceto e 2 parti di acqua, in modo che sia completamente coperto.

In una insalatiera mettere il polpo tagliato a pezzi, aggiungere le patate a tocchetti, le olive verdi e nere, i cetriolini a rondelle e i pomodorini tagliati. 

Scolare bene la cipolla e aggiungerla al resto degli ingredienti. Fare lo stesso con il pane scolato e ben strizzato.

Insaporire la panzanella con sale, pepe, un giro di olio e basilico.

Ricetta Île flottante salata – La Cucina Italiana

Ricetta Île flottante salata - La Cucina Italiana
  • 600 g latte
  • 50 g tarassaco
  • 40 g piselli sgranati
  • 20 g mandorle pelate
  • 4 tuorli
  • 2 albumi
  • limone
  • germogli misti
  • bottarga di muggine
  • olio extravergine di oliva
  • sale
  • pepe

Per preparare l’Île flottante salata, mescolate i tuorli con 2 pizzichi di sale.
Scaldate 400 g di latte e versatelo sui tuorli mescolando, quindi portate sul fuoco e cuocete fino a 82 °C (finché la crema non comincerà a velare il cucchiaio); unite una bella macinata di pepe, spegnete e lasciate intiepidire.
Mondate il tarassaco, tenendo solo le foglie; spezzettatele e frullatele con 100 g di olio, le mandorle, un pizzico di sale, una macinata di pepe, 2 cucchiai di succo di limone e 2 cubetti di ghiaccio.
Scaldate 200 g di latte con 400 g di acqua.
Sbollentate i piselli in acqua salata per 3 minuti.
Montate gli albumi con un pizzico di sale, finché non saranno spumosi; prelevate il composto a cucchiaiate e tuffatelo via via nell’acqua e latte bollenti, tenendo la fiamma al minimo e cuocendo per un paio di minuti, finché non diventeranno soffici e compatti. Scolate le «nuvolette» su carta da cucina.
Distribuite la crema nei piatti, adagiatevi le «nuvolette» di albumi e completate con i piselli sbollentati, qualche scaglia di bottarga, il pesto di tarassaco e i germogli misti.

Come si coltiva in casa una pianta di avocado

Come si coltiva in casa una pianta di avocado

Da quel grosso nocciolo che solitamente scartiamo può nascere la nostra nuova piantina di avocado. Ecco come superare la sfida social del momento

Le settimane di quarantena ci hanno dato il tempo di riscoprire le nostre passioni domestiche. Compresa quella per il mondo delle piante, ovviamente, che combinandosi a quella per la cucina ha dato vita a una delle sfide casalinghe più in voga di questi tempi, spesso e volentieri ripresa anche sui social: la prova in questione consiste nel coltivare una pianticella di avocado partendo semplicemente dal grande nocciolo centrale, solitamente abbandonato a se stesso dopo un’insalatona estiva o un tentativo di guacamole. Difficile? No, non particolarmente, anche se è ovviamente necessario seguire qualche regola di base.

Foto Getty.

Per fare l’albero ci vuole il nocciolo

Tutto, si diceva, parte dal nocciolo dell’avocado, che dovrà essere lasciato per metà in ammollo nell’acqua e per metà esposto all’aria. Prendiamo dunque quattro stuzzicadenti e con molta delicatezza andiamo a conficcarli perpendicolarmente nel nocciolo, in modo da formare una sorta di struttura a croce. A questo punto prendiamo un bicchiere e riempiamolo d’acqua fino all’orlo, per poi adagiarvi sopra il nostro nocciolo, sostenuto al di sopra del bordo dagli stuzzicadenti: la parte più arrotondata dovrà essere quella immersa nell’acqua, perché è da lì che usciranno le radici.

Mettiamo il tutto in un angolo della casa – o del balcone – mediamente illuminato e prepariamoci ad attendere. Servirà qualche settimana (tre o quattro) prima che radici e germoglio facciano capolino: nel frattempo ricordiamoci di cambiare l’acqua nel bicchiere circa una volta alla settimana, e di mantenerne costante il livello giorno per giorno.

Foto Getty.

Dall’acqua al vaso

A questo punto le radici saranno ben proiettate all’interno del bicchiere, mentre sulla parte superiore spunterà come una bandiera una graziosa fogliolina. È il momento di fotografare il nostro avocado e fare una scorpacciata di like sui social, certo, ma anche di passare alla seconda fase dell’operazione #AvocadoPlant. Prepariamo un vaso di almeno 30 centimetri di diametro e riempiamolo di terriccio. A questo punto togliamo gli stuzzicadenti dal nocciolo e andiamolo a posizionare sulla superficie del terriccio, interrando le radici, ma lasciando ancora bene all’aria la parte superiore.

Annaffiamolo regolarmente, anche ogni due o tre giorni, ma assicuriamoci che non ci siano ristagni di acqua, perché potrebbero far marcire la nostra creaturina verde. E dopo tutta la fatica – o meglio, l’attesa – sarebbe davvero un peccato. Per il resto, tutto quanto può essere fatto tranquillamente sul balcone di casa, o anche sul davanzale di una finestra, in qualsiasi momento dell’anno: l’avocado, in quanto pianta tropicale, teme solo gli sbalzi termici e le temperature inferiori ai 4 gradi. Quando poi la piantina raggiungerà i 20 centimetri di altezza, dovrà essere spuntata di 5 o 6 centimetri nella sua parte superiore: un’operazione fondamentale da ripetere di tanto in tanto, per incoraggiarla a crescere ulteriormente. E, incrociando le dita, a produrci qualche bel frutto.

Foto Getty.

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