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Come si coltiva in casa una pianta di avocado

Come si coltiva in casa una pianta di avocado

Da quel grosso nocciolo che solitamente scartiamo può nascere la nostra nuova piantina di avocado. Ecco come superare la sfida social del momento

Le settimane di quarantena ci hanno dato il tempo di riscoprire le nostre passioni domestiche. Compresa quella per il mondo delle piante, ovviamente, che combinandosi a quella per la cucina ha dato vita a una delle sfide casalinghe più in voga di questi tempi, spesso e volentieri ripresa anche sui social: la prova in questione consiste nel coltivare una pianticella di avocado partendo semplicemente dal grande nocciolo centrale, solitamente abbandonato a se stesso dopo un’insalatona estiva o un tentativo di guacamole. Difficile? No, non particolarmente, anche se è ovviamente necessario seguire qualche regola di base.

Foto Getty.

Per fare l’albero ci vuole il nocciolo

Tutto, si diceva, parte dal nocciolo dell’avocado, che dovrà essere lasciato per metà in ammollo nell’acqua e per metà esposto all’aria. Prendiamo dunque quattro stuzzicadenti e con molta delicatezza andiamo a conficcarli perpendicolarmente nel nocciolo, in modo da formare una sorta di struttura a croce. A questo punto prendiamo un bicchiere e riempiamolo d’acqua fino all’orlo, per poi adagiarvi sopra il nostro nocciolo, sostenuto al di sopra del bordo dagli stuzzicadenti: la parte più arrotondata dovrà essere quella immersa nell’acqua, perché è da lì che usciranno le radici.

Mettiamo il tutto in un angolo della casa – o del balcone – mediamente illuminato e prepariamoci ad attendere. Servirà qualche settimana (tre o quattro) prima che radici e germoglio facciano capolino: nel frattempo ricordiamoci di cambiare l’acqua nel bicchiere circa una volta alla settimana, e di mantenerne costante il livello giorno per giorno.

Foto Getty.

Dall’acqua al vaso

A questo punto le radici saranno ben proiettate all’interno del bicchiere, mentre sulla parte superiore spunterà come una bandiera una graziosa fogliolina. È il momento di fotografare il nostro avocado e fare una scorpacciata di like sui social, certo, ma anche di passare alla seconda fase dell’operazione #AvocadoPlant. Prepariamo un vaso di almeno 30 centimetri di diametro e riempiamolo di terriccio. A questo punto togliamo gli stuzzicadenti dal nocciolo e andiamolo a posizionare sulla superficie del terriccio, interrando le radici, ma lasciando ancora bene all’aria la parte superiore.

Annaffiamolo regolarmente, anche ogni due o tre giorni, ma assicuriamoci che non ci siano ristagni di acqua, perché potrebbero far marcire la nostra creaturina verde. E dopo tutta la fatica – o meglio, l’attesa – sarebbe davvero un peccato. Per il resto, tutto quanto può essere fatto tranquillamente sul balcone di casa, o anche sul davanzale di una finestra, in qualsiasi momento dell’anno: l’avocado, in quanto pianta tropicale, teme solo gli sbalzi termici e le temperature inferiori ai 4 gradi. Quando poi la piantina raggiungerà i 20 centimetri di altezza, dovrà essere spuntata di 5 o 6 centimetri nella sua parte superiore: un’operazione fondamentale da ripetere di tanto in tanto, per incoraggiarla a crescere ulteriormente. E, incrociando le dita, a produrci qualche bel frutto.

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» Torta di cous cous al cioccolato

Misya.info

Innanzitutto preparate il cous cous: fate bollire il latte con la bacca di vaniglia e lo zucchero, quindi eliminate la vaniglia e unite il cous cous.
Spegnete il fuoco, mescolate e aspettate per qualche minuto che il cous cous assorba il latte.

Quando il cous cous avrà assorbito tutto il latte (dovrebbero bastare 5-10 minuti), aggiungete il cioccolato tritato e mescolate, quindi incorporate anche gli amaretti (sbriciolati grossolanamente) e le uova.

Tritate i biscotti e incorporatevi il burro sciolto.
Usate quindi il composto per foderare il fondo dello stampo (dopo averlo rivestito con carta forno), compattandolo per bene.

Versate anche il composto di cous cous nello stampo, livellate la superficie e cuocete per circa 40 minuti in forno ventilato preriscaldato a 170°C.

La torta di cous cous al cioccolato è pronta: fatela raffreddare completamente, quindi decorate con zucchero a velo e servite.

Come arrostire il pesce alla griglia

Come arrostire il pesce alla griglia

Sulla griglia, regina dell’estate, ma anche al forno e in padella, per cotture meno dirette o più veloci. Ecco come rendere morbida e succulenta la carne delicata del pesce

La cottura arrosto è una delle più appetitose anche per il pesce, particolarmente apprezzato nei mesi estivi. A contatto diretto con la fonte di calore, tra 140 e 180 °C, in superficie si forma una crosticina croccante e molto gustosa, dovuta alla coagulazione di elementi zuccherini e proteici; una reazione complessa chiamata “di Maillard”, il chimico francese che la studiò e descrisse all’inizio del Novecento.
Quando si arrostiscono i pesci per poter ottenere una bella doratura esterna e una corretta cottura all’interno è importante valutare il tipo, la dimensione, il taglio alutare il tipo, la dimensione, il taglio dei pesci e lo strumento da usare per cuocerli.

Quali pesci arrostire ?

Tutti i pesci si prestano a essere arrostiti: pesci a sezione piatta, tonda o ovale, molluschi sezione piatta, tonda o ovale, molluschi cefalopodi e crostacei. Tutti vanno puliti efalopodi e crostacei. Tutti vanno puliti dalle interiora prima della cottura; alle interiora prima della cottura; i più piccoli si cuociono interi; i più grandi si tagliano, in tranci o in fi letti.. Quelli di pezzatura media si possono uelli di pezzatura media si possono cuocere interi o sfilettati.  Si può arrostire con la pelle o il guscio, ma anche senza.

Gli strumenti per arrostire il pesce

Oltre a buone padelle e buone griglie da ltre a buone padelle e buone griglie da scaldare sul fornello, si ottengono ottimi risultati anche con gratelle da appoggiare isultati anche con gratelle da appoggiare sulla brace.  Le migliori sono quelle “a libro”, cioè dotate di una cerniera che consenta di tenere all’interno il pesce e di voltarlo sui due lati senza muoverlo, evitando così di romperlo. Per tutte le cotture, poi, soprattutto per pesci interi o in grandi tranci, sono utili palette per voltare i pezzi in cottura e pinze non appuntite con le quali afferrare i pesci senza lacerarne le carni delicate.

Pesci arrostiti alla griglia

Sgombri, orate, spigole da porzione e altri pesci simili sono ottimi alla griglia: squamati ed eviscerati, si appoggiano direttamente sulla griglia molto calda, con poco olio, volendo riempiti di aromi nel ventre. Anche molluschi e crostacei sono adatti alla griglia. Per questa cottura, non conviene eliminare pelle e carapace che proteggono la polpa.

Sgombri e pesci simili

Sono più adatti da cuocere sulla griglia piuttosto che in padella, perché tendono ad asciugarsi: la griglia, che raggiunge temperature più elevate, permette una cottura più rapida, che evita un’eccessiva perdita di umidità. Come in tutti i pesci, il grasso si concentra tra pelle e polpa: in cottura, questo va ad ammorbidire la polpa e consente di cuocere quasi senza aggiunta di grassi. Gli sgombri, però, ne sono particolarmente ricchi: conviene incidere la pelle per eliminarne l’eccesso. I pesci hanno pelle delicata, perciò conviene voltarli il meno possibile. Grigliate gli sgombri per 4’ su un lato e per 2’ dall’altro.

Gamberi e gamberoni

Vanno grigliati con il carapace, che impedisce alla polpa delicata di attaccarsi al piano di cottura. Per questo motivo, però, servirà una fi amma molto alta. Prima di cuocerli bisogna togliere il budellino, “pinzandolo” con uno stecchino nel punto in cui la testa si articola al carapace. Se si rompe, si può eliminare l’ultimo anello del guscio per “intercettare” con lo stecchino il tratto fi nale del budellino ed eliminarlo. Cuocete i gamberi per 2’ su un lato e per 1’ sull’altro

Molluschi e pesci a pezzi

Seppie e calamari si possono cuocere alla griglia: infilzate i corpi tagliati a strisce su stecchi da spiedo per voltarli più facilmente. Durante la cottura, spennellate con olio ed erbe, per profumarli. Cuocete per 1-2’ su un lato e per 1’ sull’altro. Per cuocere bene spiedini con bocconi di pesci più grandi (spada, tonno, salmone, pescatrice…) dovete innanzitutto tagliare il pesce in cubetti uniformi nelle dimensioni. Grigliate poi ad alta temperatura all’inizio, poi abbassate il fuoco, altrimenti bruceranno all’esterno rimanendo crudi al cuore. Cuocete per 2’ sul primo lato, poi per 1’ su tutti gli altri.

Calamari grigliati con crema di melanzane bruciate.
Calamari grigliati con crema di melanzane bruciate.

Nella gallery trovate tante buone idee per preparare il pesce alla griglia

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